Le lendemain la terre s’ouvrit sous lui, et l’engloutit avec son char et ses chevaux. […] Il combattit le géant Antée fils de la terre, qu’il étouffa dans ses bras en le tenant en l’air, parce que toutes les fois qu’il touchoit la terre il en recevoit de nouvelles forces. […] Il délivra la terre d’une infinité de brigands entre autres d’Albion, du voleur Cacus, etc. […] Jason prit terre avec Absyrthe, sous prétexte d’entrer en accommodement ; Médée les suivit. […] Sa navigation fut heureuse, il revit enfin sa terre natale.
È per questo che al concetto dell’ Ente sottentò quello degli esistenti, e gli esistenti furono deificati, e soprattutto coloro, cui la utilità pubblica andò debitrice di singolari servigii, di ritrovati necessarii alla vita, di conquiste, di vittorie, di trionfi, a cui tengono dietro la gloria e lo splendore delle genti, di fondazioni di città, di conduzioni di colonie, onde nascono le aggregazioni degli uomini, il culto civile, le dovizie dell’agricoltura, del commercio, lo splendore delle scienze e delle lettere, le scoperte di terre e di oceani remoti e sconosciuti, chiamandovi il traffico, quando l’ebbero disgombrati dalla orridezza di natura, che li circondava, e tutelati da mostri, che vi avevano disteso antico impero. […] Altri credendo essere Giove non altro che l’anima del mondo, come mirabilmente fu esposto da Virgilio, svolgendo un principio della scuola pitagorica — essere un Dio diffuso dappertutto, per le terre, per lo mare, e per l’alto cielo(1) ; e dallo stesso poeta su le prime il cielo, le terre, i mari, il lucido globo della Luna, ed i pianeti andar tutti interiormente alimentati da un anima, ed una mente trasfusa da ogni parte agitare la immensa mole del mondo, e mescolarsi dappertutto, onde trassero origine gli uomini, i bestiami, gli uccelli, e tutta la famiglia de’pesci(2), volevano che tutta la turba innumera degl’ Iddii non fosse che il solo Giove. […] « Cibele, ei dice(1), o Berecintia, la terra colta, e perciò si pinge assisa sopra un leone, ch’è la terra selvosa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran madre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che propriamente così furono detti nel senso di figliuoli della terra : talchè è madre degli Dei, cioè de’giganti, che nel tempo delle prime città si arrogarono il neme di Dei : e le è consacrato il pino, segno della stabilità, onde gli autori de’popoli stando fermi nelle prime terre fondarono le città, Dea delle quali è Cibele. Fu detta Vesta, Dea delle divine cerimonie presso i romani, perchè le terre in quel tempo arate furono le prime are del mondo. » 40.