Intese questo replicato nome di aura un non so chi sfaccendato e maligno ; e immaginandosi, che quest’ aura fosse una Ninfa, corse ad avvisarne Procride.
La moglie, non bene intesa l’invocazione, e non so che sospettando, per volersi maggiormente accostare smosse il cespuglio. […] La Morte (232), figlia dell’ Erebo (223) e della Notte (238), e sorella del Sonno (240), è la divinità più inesorabile di tutte, sorda ai voti ed alle suppliche dei mortali, senza portar rispetto nè a grado nè ad ingegno : Ed una donna involta in vesta negra, Con un furor qual’io non so se mai Al tempo de’ giganti fosse a Flegra…. […] Le cameriere, stordite mirandosi, diceano non so che l’una all’altra.