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3. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387

Ei piombò su quel mostro, e lo trafisse coll’asta, che gli tolse intieramente la vita. […] L’Eroe lo afferrò pel collo, fortemente lo strinse, che gia era per soffocarlo. […] Al vederlasi raccapricciarono, poichè era grande, che rassomigliava ad alta montagna. […] Nè contenta di tale vendetta, fece altre , che poco tempo dopo la peste desolasse il di lui regno. […] Non altrimenti la Riprensione riesce ad alcuni amara, ma loro giova, qualora è attesa.

4. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

Ercole vincitore e trionfante sposò lietamente Deianira ; e dopo le feste nuziali postosi in via per ritornar colla sposa a Tebe, trovò il fiume Evèno gonfio di acque da non potersi guadare. […] Pelope senza essere scoraggiato da funesti esempi, lasciò la Frigia sua patria, e volle tentare anch’egli il periglioso arringo ; ma cercò di uscirne vittorioso colla frode e col tradimento. […] Se però il fatto esiste, qualunque ne fosse il motivo, nessuno scusa nè assolve Ulisse di avere inventato una nera calunnia. […] « Un sospiroso e lagrimabil suono « Dall’imo poggio odo che grida e dice : « Ah perchè mi laceri e mi scempi ? […] Meno rammentato, dai poeti antichi che dai moderni, è Trofonio ; ma poichè ne parlano Cicerone e Plinio, e noi l’abbiamo in altro luogo incidentalmente nominato, convien darne qualche notizia.

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