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3. (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389

Ma quel gran senno, mostrando che a’ mortali niente è disdetto, trovò il modo di uscire di quella noiosa prigione. […] Il suo simulacro era un capo bovino innestato a corpo umano, che sotto due gran corna ritorte nascondeva la frente. […] Ma una gran maestria di rado è disgiunta da cieco orgoglio. […] E l’empia Regina n’ebbe sì gran dolore che restò immobile qual sasso e serbò eterno silenzio. […] Erravano questi in gran numero tra buoi e pecore pe’fertili campi della Sicilia ed eran di loro natura immortali.

4. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

Dovè combattere per Deianira col Dio del fiume Acheloo, il più gran fiume della Grecia, e perciò da Omero chiamato il re dei fiumi. […] Anche l’Ariosto chiamò Dedalo Architetto chi costruì il gran palazzo di gemme e d’oro che il Duca Astolfo trovò nel mondo della Luna. […] Allora soltanto il re si scosse dalla sua noncuranza, e per salvar la propria figlia promise un gran premio a chi uccidesse l’orca marina che dovea divorarla. […] Anzi è qui da notarsi una gran diversità di opinione fra Omero e Dante rispetto alla stima da aversi dell’indole e delle imprese di Ulisse non meno che di Achille. […] « Allor porsi la mano un poco avante, « E colsi un ramoscel da un gran pruno ; « E ‘l tronco suo gridò : Perchè mi schiante ?

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