Per il possesso di questa terra aveva la Dea gareggiato con Posidone il re del mare, avendone Zeus assegnata la signoria a chi le facesse il dono più utile. […] Erano anch’ essi oggetto di culto; segnatamente chi doveva intraprender viaggi di mare, soleva propiziarseli con preghiere e sacrifizi. […] Chi può ridire il dolore della infelice Arianna quando, svegliatasi, si vide sola in un’ isola deserta, abbandonata da colui ch’ ella aveva tanto amato? […] Chi non riconosce in Persefone la personificazione della vegetazione, figlia della terra che comparisce in primavera ad allegrare gli uomini e d’ inverno sparisce? […] Dal Titano Giapeto e dall’ Oceanina Climene erano nati due figliuoli, Prometeo (il previdente o prudente) ed Epimeteo (chi pensa dopo, chi non ha che il senno di poi).
Fabbricando Cecrope la citta di Atene, Minerva e Nettuno contesero chi avesse a darle il nome. […] Dea della guerra teneasi pur Bellona chiamata Enio da’ Greci, e supposta da chi madre, da chi sorella, e da chi moglie di Marte. […] Al terzo però soltanto, cioè al figlio di Giove e di Giunone, alluder sogliono i poeti, e vi ebbe pure chi della sola Giunone lo volle figlio, come altri dissero di Marte. […] Gli altri poeti comunemente contondono Cupidine con Amore, e gli danno per madre Venere, e per padre chi il Cielo, chi Giove, chi Vulcano, chi Marte e chi Mercurio, nè manca pure chi il dice figliodi Venere solamente. […] Chi andava per consultarlo dopo varie preparazioni entrar facevasi in questa caverna, dalla quale uscendo riferiva quanto vi aveva udito e veduto a’ Sacerdoti, che a loro modo l’ interpetravano.