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41. (1897) Mitologia classica illustrata

Noi possiamo ritenere come certo: 1º Che quel grandioso corpo di narrazioni ed immagini onde consta la mitologia classica, non s’ è formato d’ un tratto, ma sorse a poco a poco, incominciando da poche leggende ereditate dai progenitori ariani, e diffondendosi man mano con successivi allargamenti e trasformazioni dovute a varie cause. 2º L’ origine naturalistica dei miti è ipotesi preferibile a tutte le altre; senza dubbio le primarie divinità greche e romane, come quelle degli altri popoli ariani, si connettono col grandi fenomeni della natura, come dimostra l’ etimologia dei nomi loro; la loro immagine sorse dunque dalla personificazione delle forze naturali, aggiuntavi quell’ idea del divino, ossia l’ idea della somma intelligenza e del sommo bene, che è innata nell’ uomo. 3º La varietà dei luoghi e delle genti occasionarono diversa forma e sviluppo di leggende; essendo naturale che gli abitanti dei luoghi alpestri, per lo più cacciatori e pastori, concepissero le divinità loro diversamente dagli abitanti delle coste, dediti alla navigazione e al commercio. […] Molte cause dunque cooperarono a produrre, alterare, incrociare, rifondere, sdoppiare in mille modi i racconti della mitologia; cosicchè riesce ora pressochè impossibile ridurli sempre al loro naturale significato e tracciarne con sicurezza la storia; anche diligentissimi studi non riuscirono a diffonder piena luce che su pochi fra i principali miti dell’ antichità classica. […] V’ è ben tra gli omerici un inno dove Ares è invocato come un dio che pugna per cause della più alta importanza, è chiamato protettore dell’ Olimpo, padre dei trionfi bene acquistati, soccorritore di Temi, cioè della Giustizia.

42. (1880) Lezioni di mitologia

Ancor cercate Cause alla mia superbia? […] Regna discordia sulle cause per le quali Febo si nomina: l’opinione che più al vero si avvicina è quella che derivar fa questo nome dalla luce, prima qualità di questo dio, che simboleggia il Sole « Il ministro maggior della natura. » Più incerta ancora è la ragione per cui Licio fu detto; e Pausania si contradice, perchè nel Viaggio in Attica lo deduce da Lieo figliuolo di Pandione, e nel Viaggio a Corinto, dal lupo che sacro era al nume, forse, onde la velocità significare.

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