L’ orologio a polvere è la misura del tempo, mentre le ali rammentano la velocità con cui passa ; e il serpente che forma un cerchio è l’ emblema dell’ eternità e della prudenza ; mentre il fanciullo che sta per essere divorato allude alla favola dei figli. […] Nanrano alcuni che Erisittone perisse d’un colpo d’asce datosi da sè stesso mentre abbatteva il bosco sacro di Cerere. […] Omero la descrive con un gran velo dato alle spalle per significare che l’oscurità si dissipa innanzi a lei, mentre con le mani di rose apre le porte del giorno. […] Gli spuntano in fronte le corna, ed ha il corpo di caprone dalla cintura all’estremità inferiore, mentre dalla schiena gli spunta la coda a spazzolar le cosce e i piedi caprini. […] Infatti, mentre Perseo recava quella testa a Polidetto, tutte le gocce del sangue che ne uscivano senza che egli se ne accorgesse, diventarono serpi infeste alla Libia.
ii dei suoi celebri Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio : « Anteo re di Libia assaltato da Ercole Egizio fu insuperabile, mentre che lo aspettò dentro a’confini del suo regno ; ma come e’ se ne discostò per astuzia di Ercole, perdè lo Stato e la vita. […] Ercole fu trovato dal messaggiero Lica sul monte Oeta nella Tessaglia mentre disponevasi a fare un sacrifizio a Giove ; gradì le vesti mandate da Deianira e se le indossò ; ma poco dopo sentì ardersi le carni da occulto fuoco : il veleno dell’Idra cominciava a fare il suo effetto. […] I più antichi affermarono che Polluce ed Elena, nati dallo stesso uovo, eran figli di Giove, e perciò Semidei, mentre Castore e Clitennestra, che uscirono dall’altro uovo, eran figli di Tindaro, e perciò semplici mortali. […] Ma Giove gli fece conoscer la differenza che v’era, fulminandolo mentre egli dava la scalata alle mura di Tebe, e precipitandolo nell’Inferno. […] Dal rogo di Mènnone, mentre il suo corpo ardeva uscirono degli uccelli di una nuova specie non prima veduta, che furon chiamati uccelli Mennònidi ; ma non v’è stato mai da sapere a qual classe appartenessero, secondo la nomenclatura degli Ornitologi.
Era d’uopo pertanto, che con inflessibile severità distinguendosi l’utile dal nocivo, si desse que sto ad un eterno obblio, mentre se ne risvegliava la piacevole ricordanza di quello. […] Così avvenne : la Fame volò di notte a spargere il suo veleno sopra lo scellerato, mentre dormiva. […] I Potniesi, mentre celebravano le Feste di Bacco, talmente si ubbriacarono, che ne uccisero il Sacrificatore. […] Oreste, avendo ucciso sua madre, come più diffusamente vedremo, per purgarsi del suo delitto, giunse in Atene, mentre si celebravano le solennità di Bacco. […] Voleva Anasarete osservare il meschino, mentre veniva portato alla sepoltura ; ma Venere la cangiò in sasso (a).
L’amore e le tempeste resero lungo l’errore di Ulisse, mentre i Proci insidiavano la fedeltà di Penelope, che aspettandolo, canuta divenne. […] Voi stessi potrete esserne giudici, mentre io adempio alla promessa. […] E mentre rotan le celesti tempre, Il tristo caso tuo pianger mai sempre? […] Ma tutte queste differenze potrete scorgere mentre io, adempiendo al mio scopo, vi tesso il catalogo dei più famosi cognomi dati al figlio di Saturno. […] Una delle più grandi disavventure di Giunone fu l’essere sospesa alla volta dell’etere dal prepotente marito, mentre due incudini alle candide braccia erano catena.
Ma Orazio nella poetica avverte che non si debbono dare tali spettacoli, che riescono sconvenevoli nel teatro, perchè, sottoposti all’occhio fedele, divengono risibili59 ; mentre, come osserva il Tasso, convenevolmente son narrati dai poeti antichi e moderni, e son letti volentieri e con maraviglia nell’epopea. […] Modernamente però mentre Brettmann e Creuzer hanno ammessa l’influenza Fenicia in Europa, C. […] Diremo per lo meno che qui è davvero applicabile la massima attribuita da Fedro a Giove : « Nisi utile est quod facimus, stulta est gloria. » Non è per verità molto utile neppure il conoscere quali furono le lettere inventate da Palamede, e quelle aggiunte da Simonide, mentre le altre furono attribuite a Cadmo ; tutt’ al più può essere una curiosità letteraria il sapere questa opinione degli Antichi : ma fu una vera pedanteria e ridicolezza il pretendere di distruggere il vocabolo alfabeto adottato nella lingua latina e in tutte le più colte lingue moderne, con tutti i suoi derivati e composti (alfabetico, alfabetare, analfabeta ecc.) per sostituirvene un altro di nuova formazione o etimologia.
Alcuni naturalisti (specialmente fra gl’Inglesi) danno ancora il nome di Sirene ai cetacei erbivori, detti comunemente Lamentini (Manatus), che formano la transizione fra le balene e le foche, e la cui forma, nelle parti superiori del corpo, si discosta meno di quella degli altri cetacei dalla figura umana, mentre poi vanno a finire in una coda orizzontale, come una gran parte dei pesci227. […] Ma oggidì può chiunque sa leggere sapere dai libri di Storia Naturale, o aver sentito raccontare da chi li ha letti, che la vera e propria Balena,231 senza pinna dorsale e con due sfiatatoi, mentre è il più grosso degli animali viventi, non è vero che sia un animale carnivoro, perchè i suoi stromenti masticatorii sono atti appena a maciullare una meschina aringa, e il suo esofago non è più largo di 4 pollici inglesi, ossia dieci centimetri circa ; e quindi non può trangugiare nè uomini nè donne e neppure un bambino appena nato : di fatti suo cibo prediletto sono i molluschi del genere Clio Borealis, non più grossi di un dito, non più lunghi di 2 pollici. […] In fatti di diverso vi è soltanto la fantastica invenzione ariostesca, che Orlando fosse così ardito (e che inoltre gli riuscisse) di entrar nella bocca dell’ Orca con tutta la nave, e che ficcasse l’ancora « E nel palato e nella lingua molle ; » mentre è noto che si scaglia e s’infigge il rampone o la fiocina nella pelle del cetaceo, che è grossa circa un pollice, e si fa penetrare nel sottoposto strato di grasso che è alto almeno quindici pollici.
« E mentre che di là per me si stette, « Io gli sovvenni, e lor dritti costumi « Fer dispregiare a me tutt’altre sette. » Un ragionamento simile a quello del poeta Stazio condusse alla stessa conseguenza di farsi Cristiani tutti quei politeisti che non erano affatto privi del lume della ragione ; e se alcuni furon trattenuti dalla paura delle persecuzioni, molti altri si esposero ai tormenti ed anche alla morte, e suggellaron col sangue l’attestazione della loro novella Fede. […] Negli scrittori ecclesiastici i politeisti son detti ancora Ethnici e Gentiles, vocaboli che sono sinonimi, il primo in greco e il secondo in latino ; onde è derivata in italiano la parola gentilesimo che si può usare indifferentemente per paganesimo ; ma non così la parola gentili per pagani, perchè il vocabolo gentili ha due altri diversi significati : uno più usato e comune invece di cortesi ; e l’altro legale, che sta ad indicare le persone della stessa famiglia, la quale in latino dicevasi più comunemente gens, mentre familia significava anche i servi o schiavi.
I corpi elementari, secondo gli antichi, non erano più di quattro, cioè : terra, aria, acqua e fuoco 3 ; mentre i fisici e i chimici moderni colle loro analisi, ne hanno per ora distinti e caratterizzati più di 60 ; e non si stancano di cercarne, nè disperano di trovarne molti altri. […] Par dunque che gli Antichi ammettessero la generazione spontanea degli Dei dalla materia, come i naturalisti moderni ammettono la generazione spontanea di certi insetti ed altri animaluzzi ; e che i mitologi andassero anche più oltre del Darwin e compagni antropologi ; poichè mentre questi suppongono la successiva trasformazione della materia nei diversi esseri organizzati, compreso l’uomo (il quale perciò verrebbe ad essere una scimmia perfezionata), quelli facevano nascere ad un tratto dagli elementi del Caos gli stessi Dei, come nascono da un giorno all’altro i funghi dalla terra.
Raccontano i mitologi che Proserpina come dea di secondo ordine stava sulla terra e precisamente in Sicilia con diverse ninfe sue compagne od ancelle ; che mentre essa coglieva fiori alle falde del monte Etna fu rapita da Plutone Dio dell’inferno, per farla sua sposa e regina de’ sotterranei regni ; che questo ratto fu eseguito con tal prestezza che neppur le Ninfe a lei vicine se ne accorsero, e non poteron dire alla madre che fosse avvenuto della perduta Proserpina. […] Si affrettò Cerere di ritornar da Plutone ; e mentre sperava di essere stata in tempo per ricondur via la figlia, poichè molti testimoni interrogati rispondevano di non aver veduto nulla, comparve un impiegato infernale, di nome Ascalafo, che asserì di aver veduto Proserpina succhiare alcuni chicchi di melagrana ; nè Proserpina potè negarlo.
E Pindaro, a cui forse piaceva poco questa strana invenzione di Esiodo, non l’adottò, e disse invece che il caval Pegaso fu mandato dagli Dei a Perseo mentre egli si disponeva ad uccider la Gorgone. […] Ma la sua stessa precauzione fu causa del suo male, poichè Perseo, irritato di tale scortesia, lo raggiunse volando sul caval Pegaso mentre Atlante andava alla caccia, e mostrandogli la testa di Medusa lo trasformò in quel monte della Mauritania che tuttora chiamasi Atlante, del quale gli antichi favoleggiavano che sostenesse il Cielo, e il cui nome hanno dato i moderni, con evidente allusione mitologica, alla collezione delle carte geografiche e uranografiche.
Vi aggiunsero ancora una sua stranezza, che egli cioè non volesse presagire il futuro se non costretto, e che per esimersene si trasformasse in mille guise ; ed inventarono che bisognava legarlo mentre dormiva per costringerlo a dare i responsi, perchè allora, per quanto si sbizzarrisse a trasformarsi, se finalmente voleva riprender la primitiva sua forma e figura di Nume, trovavasi come prima legato, ed era costretto a rispondere veracemente alle domande che gli erano fatte. […] Il volgo bolognese chiama la statua di Nettuno il Gigante e il volgo fiorentino il Biancone ; e mentre si l’un volgo che l’altro tien bene a memoria ed usa spesso il nome del Dio del vino, poco si cura di rammentarsi o di rammentare quello del Dio dell’acqua.
» — Il racconto non interrotto, dicono gli Autori di questo Corso, offre all’ alunno una lettura più gradevole e più istruttiva, mentre la divisione in paragrafi somministra le dimande più opportune, e risparmia le ripetizioni, additando al lettore con un semplice numerò tra due () i particolari dei fatti già narrati nei paragrafi antecedenti o nei successivi. — » « Volendo noi pubblicare un Corso di Mitologia pei giovinetti, abbbiamo stimato dover preferire questo a molti altri, in grazia della sperimentata bontà del metodo.
Cicerone specialmente, in questa parte, è più esplicito ed aperto degli altri ; e perciò i suoi libri sulla Natura degli Dei, sul Fato e sulla Divinazione furon considerati dai più scrupolosi Pagani siccome contrarii alla religione del Politeismo, mentre all’opposto i Santi Padri dei primitivi tempi del Cristianesimo citarono i detti di Cicerone forse più spesso di quei della Bibbia.
Quivi fu calunniato malignamente dalla regina Stenobea ; e Preto per le accuse della perfida moglie (volendo per altro schivare l’odiosità di farlo morire egli stesso senza apparente motivo), lo mandò da suo suocero Iobate re di Licia, con una lettera chiusa, che consegnò a Bellerofonte stesso, dicendogli che era una commendatizia, mentre invece conteneva la commissione di far morire il latore di quella.
Io dunque non intendo di scrivere un trattato di Mitologia appositamente per gli studiosi delle lingue greca e latina ; chè sarebbe un portar vasi a Samo e nottole ad Atene, mentre sì fatti libri di antichissima e minuta erudizione esistono in tutte le lingue e specialmente in latino, e se ne trovano ancora tradotti in italiano dal francese e dal tedesco ; ma son libri troppo eruditi e di una erudizione troppo antiquata, e contengono un cibo non solo difficile alla assimilazione, ma talvolta ancora ostico, o almeno poco soave al gusto.
Quindi il Politeismo presenta l’immagine di una federazione di diversi Stati o Principi sotto la rappresentanza di un capo supremo, come sarebbero gli Stati Uniti di America e l’Impero Germanico ; mentre il Monoteismo è il vero modello della monarchia assoluta ; la quale soltanto per analogia o somiglianza di forma, e senza alcun fondamento di ragione, si chiama impudentemente di diritto divino.
Quindi scienze fisiche e scienze naturali sono espressioni etimologicamente equivalenti, come periferia e circonferenza, perifrasi e circonlocuzione ; mentre scientificamente ai dì nostri stanno a significare due diverse e distinte parti di studio delle cose naturali10 Ci fa saper Cicerone che gli antichi filosofi consideravano la Natura come il principio e la causa efficiente di tutte le cose fisiche ; e perciò usavano questo termine come sinonimo di Dio.
Il nome latino è conservato senza alterazione ortografica nelle moderne lingue francese e inglese, mentre in italiano lo traduciamo per Giove, prendendo questa voce, come generalmente suol farsi da noi in tutti gli altri nomi latini, dall’ablativo (Jove).
Fulminò allora la reggia ; e mentre Licaone fuggiva atterrito lo trasformò in lupo.