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12. (1880) Lezioni di mitologia

Sorride il cielo, circola d’intorno Arcano gaudio, e con bisbigli e tresche Di lieti augei, d’ implacidite belve, E garrir d’aure, e fremito di fronde, Crollar di rami e gorgogliar di fonti Al gioir del suo nume Ida festeggia. » Iliade, Canto XIV, v. 267 e segg. […] V, v. 251 e segg. […] Cimotoe e Triton, Tuna coli’ onde, L’altro col dorso le tre navi indietro Ritirar dallo scoglio in cui percossero: Le tre che nell’arena eran sepolte, Egli stesso, le vaste sirti aprendo, Sollevò col tridente ed a sé trassele; Poscia sovra al suo carro d’ogni intorno Scorrendo lievemente, ovunque apparve Agguagliò il mare, e lo ripose in calma. » Eneide, libro I, v. 230 e segg. […] IV, v. 237 e segg.

13. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

Introduzione. Se col volgere degli anni si videro di quando in quando anche le Scienze pressochè tutte a rinovazioni e progressi andar soggette ; onde sempre più raffinate comparveto e degne d’ammirazione ; non v’ ha dubbio che a’ giorni nostri, piucchè in altro tempo mai, così le Belle-Lettere si coltivano, e la venustà, l’eleganza, e’l buon gusto così oramai se ne accrebbero, che nuove del tutto potrebbono giudicarle l’Età trascorse. Non saprei però, se finalmente oggidì ciascuna di esse fosse da risguardarsi come a tale grado di perfezione ridotta ; che più non abbisognasse di lavoro alcuno. Tale per certo non è la Mitologia, il di cui studio è poi sì necessario a costituire l’uomo erudito ; e capace di ravvisare molti preziosi avanzi della più rimota Antichità. Di fatti se nell’ applicarsi a qualsivoglia Scienza quell’ordine prima di tutto conviene seguire ; il quale a guisa di luminosa face suole guidare agevolmente il nostro intelletto all’acquisto di ogni più sublime e difficile cognizione ; questa esattezza d’ordine non venne fin’ora osservata dalla maggior parte di quegli Scrittori, che nella nostra Italiana favella ci trasmisero la serie de’ vetusti Favolosi avvenimenti.

14. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330

, viii, v. 454.)

15. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72

, ii, v. 490.)

16. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59

i, 7, v. 24.)

17. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137

, xix, v. 44.)

18. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38

 ii, v. 538.)

19. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241

v. « Che abominevol peste, che Megera « È venuta a turbar gli umani petti ?

20. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114

v. 132.

21. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252

, v. 391.)

22. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194

 ii, 3ª, v. 14.)

23. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341

, Canto xviii, v. 118.)

24. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172

Cosi cantò il Chiabrera, v. 46 : « E di nebridi coperto « Nel deserto « Vo’cantar tra le Baccanti. » E il Redi nel Ditirambo di Bacco fa dire a questo Nume : « Al suon del cembalo, « Al suon del crotalo, « Cinte di nebridi, « Snelle Bassaridi, « Su su mescetemi « Di quella porpora, ecc. » I poeti pensarono ancora a dar moglie a Bacco, e inventarono un modo sbrigativo, franco e alla buona, senza tante sicumere e accordature d’orchestra.

25. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183

Considerato Nettuno come causa dei terremoti, chiamavasi con greco vocabolo Ennosigèo (scuotitor della terra) ; il qual nome è usato da Giovenale nella Satira x, v. 182, parlando di Serse, che pretese d’incatenare il mare : « Ipsum compedibus qui vinxerat Ennosigœum. » 217.

26. (1845) Mythologie de la jeunesse

VI, v. 4) : « Il y avait en ce temps des géants sur la terre. » 8.

27. (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62

v. 302.

28. (1815) Leçons élémentaires sur la mythologie

Ces portes étoient d’airain massif ; de là vient que Dieu, permettant à Cyrus la conquête de Babylone, lui dit : (Isaïe , chap. 25. v. 2.

29. (1841) Mitologia iconologica pp. -243

Delle sue Eneide v. 297. riferendo il fausto presagio di Giove a Venere addolorata pel suo figlio.

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