Invece fu onorata ben più la stessa nave, che i poeti asserirono assunta in cielo e trasformata in quella costellazione che ne porta tuttora il nome, e nella quale i moderni astronomi coi loro telescopii hanno contato 127 fulgidissime stelle. […] Fu poi raccolto dai Lesbii e datogli onorevole sepoltura ; e la sua lira fu presa dalle Muse e cangiata in quella costellazione boreale che ne porta tuttora il nome e vedesi fregiata di 21 stella. […] L’estinto Leone, non si sa per quali suoi meriti, fu cangiato nella costellazione che ne porta il nome, ed è uno dei 12 segni del Zodiaco, adorno di 93 stelle. […] Era il Labirinto una fabbrica di un gran numero di stanze e anditi tortuosi (alcuni dicono tre mila) talmente a bella posta disposti da non poter chi vi entrava ritrovar la porta per uscirne. […] Diede a Teseo un gomitolo di filo, perchè fissandone l’un dei capi all’ingresso del labirinto, e svolgendolo nell’avanzarsi finchè non avesse incontrato il Minotauro, potesse ritrovare, tornando indietro, la porta.
Alla porta o nel vestibolo dei templi si teneva un recipiente di bronzo pieno d’acqua lustrale nella quale si lavavano come per purificarsi tutti coloro che entravano per pregare. […] Viene rappresentata con le sembianze di una donna giovane e bella, con un corno dell’abbondanza nella mano sinistra, e affiancata da due fanciulli, uno dei quali porta un ramo di palma. […] Solamente sulla porta del tempio ch’essa aveva sul monte Aventino, vi erano delle corna di bue ; e ciò, sempre seguendo il citato autore, a memoria di un fatto avvenuto sotto il regno di Servio Tullio. […] Armifera Dea. — Cioè che porta le armi. […] Da ciò il nome che porta.
Stava Ettore dinanzi alla Porta Scea, attendendo Achille, e mostravasi impaziente di venire alle mani con lui. […] Non molto dopo il Ciclope, altamente gemendo, aprì la porta della caverna per condurre secondo il solito i greggi a pascolare. […] Sulla fronte porta scritto l’estate e l’inverna : la che significa, che l’amicizia si mantiene eguale e nelle prospere e nelle avverse vicende. […] Porta con se varie reti, le quali indicano le insidie, che da molti Giuocatori si tramano alle sostanze altrui. […] Sul sinistro braccio porta un doppio Cornucopio, che la qualifica come la sovrana dispensatrice di tutti i beni.
Quindi la porta del tempio si teneva chiusa rigorosamente ai profani ; e tra le greche solennità fu questa la più celebre e la più misteriosa. […] Lo Dio, sventurato anche nell’amicizia, trasformò l’estinto giovinetto in quel fiore che ne porta il nome. […] Sulle sue sponde coronate di tassi che mandavano ombra mesta e tenebrosa, era una porta eretta su cardini di bronzo, e che dava accesso al Tartaro (216). […] La destra è armata di lunga forca, e l’altra ha la chiave che tien chiusa la porta dell’eternità. […] Così il gigante fu trasformato nella montagna che porta il suo nome, e Perseo potè impossessarsi dei pregiati frutti del giardino delle Esperidi.
« Vede la donna un’altra maraviglia « Che di leggier creduta non saria ; « Vede passare un gran destriero alato « Che porta in aria un cavaliero armato. […] « Volando talor s’alza nelle stelle « E poi quasi talor la terra rade ; « E ne porta con lui tutte le belle « Donne che trova per quelle contrade : « Talmente che le misere donzelle « Ch’abbino o aver si credano beltade, « (Come affatto costui tutte le invole), « Non escon fuor sì che le veggia il Sole.
« Correndo viene, e ’l muso a guisa porta « Che ’l bracco suol, quando entra in sulla traccia. […] « E quando Lachesis non ha più lino, « Solvesi dalla carne, ed in virtute « Seco ne porta e l’umano e il divino. » (Purg.
Che se taluna delle Vestali violava il voto di verginità chi l’ avea sedotta morir faceasi a forza di battiture, ed ella era portata con lugubre pompa sopra i una bara fuor della porta Collina, e sepolta viva in una stanza sotterranea a ciò costrutta nel campo, che dicevasi scelletaralo. […] Zefiro fu marito di Glori o Flora Dea dei fiori; e come egli a noi porta comunemente il bel tempo, suole dipingersi in figura di alato giovinetto con faccia serena e incoronato di fiori. […] In Cipro Ifi ama Anassarete, e da lei sprezzato si appicca innanzi alla porta di lei medesima. […] Nella guerra di Tito Tazio re dei Sabini contro di Roma, Terpea apre al Sabini, una porta; Venere ottiene dalle Ninfe, che le vicine acque diventino bollenti, e i Sabini ne sono respinti. […] Ucciso Giulio Cesare in senato, Venere toglie l’ anima, e la porta in cielo, dove si manifesta sotto la forma di una cometa.
Il Pegaso continuò il volo sino al Firmamento, ove fu cangiato nella costellazione che porta il suo nome, come dicemmo.
ii, de Legibus, Cicerone porta due potenti ragioni perchè fu dai Romani proibita la questua in generale : stipem sustulimus (nisi eam quam ad paucos dies propriam Ideœ Matris excepimus), implet enim superstitione animos et exhaurit domos.
Quanto poi all’orgoglioso amor proprio di Narciso, la Mitologia inventò molto a proposito che egli ne fu punito coll’essersi innamorato della propria immagine, veduta nello specchio delle acque di una fonte, e che credendola una Ninfa stette tanto a guardarla che ivi morì di estenuazione e fu cangiato nel fiore che porta il suo nome.
La tenevano in un vaso sulla porta dei templi, e prima d’entrare in essi, ognuno se ne lavava il viso e le mani, o si faceva lavare da un sacerdote.
Infatti Dante, nel Canto xxvii del Purgatorio, assomiglia la bellezza di Lia (che nello stile biblico e religioso significa la vita attiva) a quella di Citerèa, cioè di Venere, considerata come il pianeta che ne porta il nome : « Nell’ora, credo, che dell’orïente « Prima raggiò sul monte Citerèa, « Che di fuoco d’amor par sempre ardente, « Giovane e bella in sogno mi parea « Donna vedere andar per una landa « Cogliendo fiori, e cantando dicea : « Sappia qualunque il mio nome dimanda, « Ch’io mi son Lia, e vo movendo intorno « Le belle mani a farmi una ghirlanda. » 184.
La stessa Astronomia ha portato e porta continuamente molti materiali per questo nuovo edifizio scientifico, e adotta l’ipotesi molto accreditata che la Terra e gli altri pianeti fossero in origine stati parte della materia ignea componente il globo solare, e poi distaccati da quello in forza del movimento di rotazione.