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12. (1897) Mitologia classica illustrata

Tra le donne mortali amate da Zeus, la più celebre è Semele, figlia di Cadmo il re Tebano, come madre del dio Dioniso (Dionysus, Bacco), poi Alcmena che die’ alla luce Eracle (Herakles, Ercole); delle altre, Leda, Danae, Europa, Io, si riparlerà nella parte seconda. […] Più tardi, assunto Ganimede all’ ufficio di coppiere celeste, Ebe apparisce come sposa e moglie di Ercole, ma sempre fiorente di giovinezza e di beltà, e rappresentante anche dei godimenti che con queste doti si connettono. […] Allora si creò la storia, che la principessa figlia di Cadmo dopo il suo salto in mare sarebbe stata accolta dalle Nereidi e condotta all’ imboccatura del Tevere, dov’ essa avrebbe ritrovato la sorella Semele, onorata in Ostia in seguito alla diffusione dei Baccanali, sotto il nome di Stimula; ivi le Menadi aizzate da Giunone avrebbero voluto strapparle il fanciullo; ma essa sarebbe fuggita a Roma dove Ercole la aiutò e Carmentis le offrì ospitalità; ond’ ella poi non si mosse più da Roma. […] Noi possediamo ancora delle pitture vascolari di questo stesso tema; generalmente, rappresentandosi il mito di Ercole che rapisce Cerbero o di Orfeo che va a riprendere la sua Euridice, si aveva occasione di raffigurar l’ Inferno col palazzo regale di Plutone e Persefone e con varii gruppi di esseri infernali. […] Dei quali ultimi, Divinità fatte eroi, avvenne poi anche talvolta che se ne facesse di nuovo l’ apoteosi; tale fu il caso di Ercole.

13. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393

Ercole o Alcide. […] Credesi che la vita di Sansone abbia dato la idea delle prodezze d’Ercole. […] 162 L’armata dei Greci era composta principalmente di guerrieri di Micene, d’Ornea, di Corinto, ec. condotti da Agamennone, capitano supremo che aveva 100 navi ; di Lacedemoni, condotti da Menelao con 60 navi ; quei d’Argo, Epidauro, Tirinte, Trezene, Ermione, condotti da Stenelo, Eurialo, Diomede, con 80 navi ; i Messenj di Pilo e di Ciparisso, da Nestore con 90 navi ; Ateniesi, da Menesteo con 50 navi ; di Megara e di Salamina, da Ajace Telamonio, con 12 navi ; Locresi, da Ajace d’Oileo, con 40 navi ; di Calcide, Calidone, ec. da Toante re d’Etolia, con 40 navi ; Mirmidoni, Elleni, Achei, da Achille re di Larissa, con 50 navi ; di Metone, di Melibea, ec. da Filottete con 7 navi ; i Magnesiani del Peneo, da Protoo, con 40 navi ; di Zacinto, Nerito, Cefalonia, Itaca, da Ulisse con 11 navi ; Cretesi, da Idomeneo e Merione con 80 navi ; Rodiani, da Tlepolemo, figlio d’Ercole, con 9 navi. — Erano insiem coi Trojani, e condotti tutti da Ettore figlio di Priamo, i Dardanii, con a lor capo Enea figlio d’Anchise, gli abitanti di Zelea sull’Ida con Pandaro figlio di Licaone, i Misii con Cromio, i Frigii con Ascamo e Foreide, i Paflagonii con Pilamene, i Carii con Naste, i Licii con Sarpedonte e Glauco, i Traci con Piroo ed Acamante. […] I Dorii e gli Etolii, condotti dagli Eraclidi o discendenti d’Ercole, ritolgono ai Pelopidi il Peloponneso.

14. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

Al dire di Festo correva fama, che la medesima fosse stata innalzata dagli Epei, compagni di Ercole, o da Ercole stesso. […] Vuolsi finalmente, che le predette Feste minori sieno state introdotte in grazia di Ercole, il quale per legge non poteva essere ammesso alle maggiori (g). […] Per consiglio di Minerva si cercò di Ercole, il quale v’accorse, e fece grande strage de’ Giganti. […] Altri vogliono che sieno stati instituiti da Ercole, figlio di Alcmena, in onore di Pelope, da cui egli traeva origine per parte di madre, e che i medesimi, essendo stati per qualche tempo sospesi, si sieno poi rinovati da Ifito o Ificlo, figlio di Ercole (a). […] Strabone finalmente ne riconosce per autori alcuni dell’Etolia, e dei discendenti d’Ercole (c).

15. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341

All’invito di Giasone accorsero gli Eroi da tutte le parti della Grecia, alcuni dei quali eran già stati con lui alla caccia del cinghiale di Calidonia, cioè Teseo, Piritoo, Castore, Polluce e Telamone ; ed altri di cui non si è ancora parlato, cioè Calai e Zete figli di Borea, Ercole, Orfeo, Linceo, Tifi, Tideo, ecc. […] Convenne far diverse fermate per prender, come suol dirsi, paese, ossia per avere a mano a mano opportune notizie riferibili al luogo e allo scopo del loro viaggio, ed anche per rinnovare le loro provvisioni da bocca, perchè Ercole, oltre ad essere il più forte e robusto eroe, era anche il più gran divoratore, e mangiava per cinquanta, bevendo ancora in proporzione ; e perciò gli avevan messo il soprannome di Panfago, che vuol dir mangia-tutto. […] Prima di entrar nel Ponto Eusino perderono la compagnia di Ercole, il quale avendo mandato il suo valletto Ila a prender dell’acqua sulle coste della Misia, e non vedendolo ritornare, scese a terra a cercarlo e non volle seguitare il viaggio.

16. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510

Anche il culto di Ercole Tebano fu introdotto nella stessa regione da Evandro ed accolto dai popoli limitrofi in ringraziamento dell’averli Ercole liberati da quel mostro dell’assassino Caco, « Che sotto il sasso di monte Aventino « Di sangue fece spesse volte laco. » Della qual liberazione e del qual culto non solo ragionano a lungo Virgilio nel lib.  […] i e ix della sua Storia e Valerio Massimo in più luoghi, e ci fanno sapere che l’ara consacrata ad Ercole in Roma chiamavasi Massima, e che suoi sacerdoti erano i Potizii e i Pinarii.

17. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19

Mercurio terzo, Ercole 12° ecc. ecc. […] ii dei Principii di scienza nuova : « Quindi tanti Giovi che fanno maraviglia a’filologi ; perchè ogni nazione gentile n’ebbe uno, de’quali tutti gli Egizi per la loro boria dicevano il loro Giove Ammone essere lo più antico, sono tante Istorie fisiche conservateci dalle favole, ecc. ecc. » Fortunatamente in progresso di tempo di tutti quei Giovi, Mercurii, Ercoli ecc., se ne fece un solo Giove, un solo Mercurio, un solo Ercole ecc., vale a dire si attribuirono ad un solo tutti gli uffici e le imprese degli altri loro omonimi.

18. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Indice alfabetico » pp. 516-

Epèo 438 Epitalamio 149 Era (dea) 78 Èracle 369 Eraclidi 369 Èrato 105 Ercole 354 e seg. Ercole (costellaz.)

19. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215

Anche il can Cerbero ha ricevuto l’onore dagli astronomi che il suo nome fosse dato ad una piccola costellazione, composta, secondo il catalogo di Arago, di tredici stelle : la quale resta nell’emisfero boreale, vicina a quella parte della costellazione di Ercole che si chiama la mano, volendosi così alludere alla favola che Ercole incatenò il can Cerbero nell’Inferno e lo trascinò seco sino alla vista del Cielo.

20. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330

Quando lo seppe la madre, agitata dal rimorso e divenuta folle per disperato dolore si diede la morte ; il padre ne rimase affranto e istupidito e poco sopravvisse ; e le sorelle (tranne Deianira che era già moglie di Ercole), furon cangiate in uccelli detti Meleàgridi, nome che da alcuni Ornitologi si dà tuttora alle galline affricane (Numida Meleagris).

21. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Tavola analitica. secondo il metodo di giov. humbert  » pp. 3-

Ercole, 364—401.

22. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72

Aggiungono però che la pena di Prometeo non fu perpetua, perchè Ercole lo liberò, ed uccise l’avvoltoio che gli rodeva il fegato : il che vuol significare che la forza d’animo, ossia la costanza, vince tutti gli ostacoli, e che gli utili effetti finali fanno dimenticare le pene sofferte83).

23. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308

Erano figli o d’un Dio e di una donna mortale, quali furono Perseo ed Ercole ; oppure di una Dea e di un uomo mortale, come credevasi di Achille e di Enea.

24. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289

Il fiume Acheloo fu battagliero quanto Rodomonte, e osò venir tre volte a singolar tenzone con Ercole per ottenere a preferenza di lui Deianira in isposa.

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