Minerva, Marte, Vulcano, Mercurio, ed Esculapio. […] I nomi loro erano Giove, Giunone, Vesta, Minerva, Cerere, Diana, Venere, Marte, Mercurio, Nettuno, Vulcano, e Apollo. […] Luciano soggiunge, che Mercurio lo pottò alle Ninfe di Nisa(h). […] Mercurio portossi alla di lei casa, situata lungo le rive di un fiume, e la sommerse colla stessa Ninfa. […] Venne finalmente il tempo, in cui Giove commise a Mercurio, che cogliesse la predetta giovenca all’ importuno custode.
Caduceo, verga di Mercurio, 161, 162. […] Ermeto, nome di Mercurio, 168. […] Maja, Ninfa, madre di Mercurio, 160. […] Mercurio. […] Vialis, soprannome di Mercurio, 168.
Mènnone 436 Mennònidi (uccelli) 437 Mente (dea) 492 Mercurio (dio) 122 e seg. Mercurio (pianeta) 130 Mercurio (metallo) 130 Mercurio (pianta) 130 Mercuriali 131 Metamòrfosi 43 Metamorfiche (rocce) 76 Metempsicòsi 217 e seg.
Quindi in tal’insulso sistema introdottosi ancora quanto mai dilettar potesse i sensi, tosto avvenne, che ogni sanguinoso si foggiò il suo Marte, ogni ladro il suo Mercurio, ogni lascivo la sua Venere, ed ogni vinolento il suo Bacco. […] cioè Giove, fra’ maschi, Nettuno, Vulcano, Marte, Mercurio, ed Apollo, e fra le donne Giunone, Cerere, Vesta, Minerva, Venere, e Diana. […] Scorre il cielo, e ne’ regni dell’obblio Il riso spesso fa mutare in pianti : Questo è Mercurio delle frodi il Dio. […] Chi fù Mercurio. […] Trattolo quindi a suo tempo lo diè allo stesso benefattore Mercurio, il quale seco recandolo da alcune Ninfe figlie forse di Atlante presso la Città di Nisa lo fè da quelle con sollecito impogno allevare.
Perseo poi alzò tre altari, uno a sinistra a Mercurio, l’altro a Pallade alla destra, e il terzo nel mezzo a Giove. Sacrificò nello stesso tempo un toro a Giove, a Pallade una giovenca, e a Mercurio un vitello. […] Strinse poi amicizia con Evandro, creduto figliuolo di Mercurio(18). […] Minerva finalmente ottenne da Giove, che Mercurio dichiarasse a Calipso essere volere degli Dei, ch’ella lasciasse proseguire al Greco Eroe il suo viaggio. […] Castore e Polluce, appena nati, vennero da Mercurio portati in Pellena, città della Laconia, per esservi allevati(a).
Bacone da Verulamio, che nel suo libro De Sapientia Veterum spiegò anche troppo minutamente e sottilmente il mito del Dio Pane, dichiara che gli Antichi lasciarono in dubbio la generazione di questo Dio, osservando che non si accordavano i Mitologi ad assegnargli i genitori, poichè lo stimavano figlio chi di Giove e di Calisto, chi di Mercurio e di Penelope, ed anche di Urano e di Gea, ossia Tellure. […] i delle Metamorfosi, che cioè Mercurio per addormentare Argo non solo suonasse la lira, ma gli raccontasse pur anco la favola di Pane e Siringa : « S’io potessi ritrar come assonnaro « Gli occhi spietati, udendo di Siringa, « Gli occhi a cui più vegghiar costò sì caro ; « Come pittor che con esemplo pinga « Disegnerei com’ io m’addormentai ; « Ma qual vuol sia che l’assonnar ben finga. » Il Dio Pane, mancatagli la sposa che ambiva, si ammogliò in appresso colla Ninfa Eco, la quale era stata da Giunone cangiata in voce, in punizione della sua loquacità, e condannata a tacere se nessun le parlava, ed a ripeter soltanto le ultime voci di chi le dirigeva il discorso : favola ricavata evidentemente dai noti effetti del fenomeno acustico dell’Eco.
L’impresa di ucciderla sarebbe stata impossibile senza l’aiuto degli Dei ; i quali per favorire il figlio di Giove gl’imprestarono le loro armi divine, Marte la spada o scimitarra, Nettuno l’elmo, Minerva lo scudo e Mercurio i talari e il petaso. […] Questa mirabile liberazione di Andromeda fu espressa da Benvenuto Cellini nel bassorilievo di bronzo fuso che vedesi nella base del Perseo ; ma l’eroe vi è rappresentato volante col petaso e i talari di Mercurio e non sul caval Pegaso ; con la scimitarra nella destra, e senza la testa di Medusa nell’altra mano.
Dicemmo, parlando di Mercurio, che i mercanti romani, secondo quel che afferma Ovidio nei Fasti, pregavano questo Dio a proteggerli nell’ingannare il prossimo senza essere scoperti, e a potersi godere tranquillamente il frutto delle loro ruberie.
Mercurio, 160—169.
Scese perciò dal Cielo in Terra, e prendendo per compagno suo figlio Mercurio, si misero ambedue a viaggiare sotto forma di pellegrini pel mondo.