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34. (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62

Ma per venir meglio a’particolari su la interpetrazione di questo milo, aggiungiamo, voltandole nella nostra favella, le parole di Macrobio — Sonovi, ei dice(1), taluni, che vogliono esser Giano lo stesso che il sole e Diana, e che rappresentasi bifronte come padrone dell’una e dell’altra parte del Cielo, schiudendo il giorno col sorgere, e col suo tramonto dandogli termine ; e solevasi prima di ogni altro invocare quando si celebravano sacri riti qualche Dio, onde per lui si desse l’accesso a quel Nume, cui sacrificavasi, come se egli trasmettesse per le sue porte a gli Dei le preci dei supplicanti.

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