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1. (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62

Dai poeti tutto era deificato, onde l’immortal V. […] Invero tutto era rappresentato per via d’immagini sensibili nella prima infanzia del mondo. […] Creduto inventore del vino, tutto e quanto può spigolarsi di lui ne’classici greci e latini, tutto si allude al vino, ed all’ubbriachezza. […] Quanto si disse di lei tutto era una simbolica. […] Pane, per dir tutto in una parola, era considerato come un demone, come l’anima del mondo, per indicare il mirabile potere di natura, che subordinata alla Causa Prima, al Sommo Creatore delle cose, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto distribuisce, tutto pone in equa lance, onde sorge l’estetica, cioè il sublime ed il bello dell’universo.

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