Avvedutosi una volta Giove, dice Omero(5), degli artifizii di Giunone, pe’ quali i Greci mettevano in rotta i Troiani, garrisce la consorte e le dice : Scaltra, malvagia, la sottil tua frode Dalla pugna cessar fè il divo Ettorre, E i Troiani fuggir. […] Onde cantò l’Ariosto(2) : O santa Dea che dagli antichi nostri Debitamente sei detta triforme ; Che in cielo, in terra e nell’inferno mostri L’alta bellezza tua sotto più forme ; E nelle selve di fere e di mostri Vai cacciatrice seguitando l’orme.