Egli finge che sia Virgilio che gli dà tale spiegazione da lui richiesta : « Filosofia, mi disse, a chi la intende, « Nota non pure in una sola parte, « Come natura lo suo corso prende « Dal divino intelletto e da sua arte : « E se tu ben la tua Fisica note, « Tu troverai non dopo molte carte, « Che l’arte vostra quella, quanto puote, « Segue, come il maestro fa ’l discente, « Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote. […] Perciò quando egli nel Canto xix con devota ammirazione esclama : « O somma sapïenza, quanta è l’arte « Che mostri in Cielo, in Terra e nel mal mondo, « E quanto giusto tua virtù comparte !