10ª Fatica : Gerione I tiranni non son mai mancati in qualsivoglia regione del mondo : anche Dante diceva, « Che le terre d’Italia tutte piene « Son di tiranni, ed un Marcel diventa « Ogni villan che parteggiando viene. » Ci vorrebbe sempre un Ercole « Valente di consiglio e pro’ di mano, » come l’antico, a purgarne la Terra. […] Ora convien dire che ai tempi nostri non si capisce facilmente qual genere di guerra intendessero i Greci di fare ai Troiani, ossia qual fosse la loro tattica e il loro disegno, o, come suol dirsi francescamente, il piano di guerra, perchè non cinsero mai la città di Troia in modo che non potesse ricever di fuori e viveri e truppe ausiliarie, nè mai, per nove anni, assaltarono la città ; e invece facevano scorrerie sulle terre vicine, saccheggiavano le altre città e ne menavano schiavi gli abitanti ; e solo nel decimo anno tutti i loro sforzi si diressero contro Troia. […] Queste particolarità, che son tutte d’invenzione di Dante, dimostrano che egli quasi due secoli prima di Colombo e di Paolo Toscanella supponeva l’esistenza di nuove terre in mezzo all’Oceano, ma credeva che non fossero abitate, poichè le chiama il mondo senza gente. […] Dipoi con una flotta di 20 navi partì dalle spiaggie della Troade in cerca di nuove terre per fondarvi un regno ; e nel suo corso marittimo toccò, per quanto affermano i poeti e principalmente Virgilio, diverse terre e diverse isole, cioè la Tracia, l’isola di Delo, l’isola di Creta, le isole Strofadi, l’isola di Leucate, l’Epiro, la Sicilia, le coste settentrionali dell’Affrica, di nuovo la Sicilia e finalmente giunse in Italia. […] Quando Tiresia presagì che sarebbe saccheggiata la città, molti Tebani esularono insiem con lui ed andarono a cercar nuove terre ed una nuova patria.