Cotesto poema dunque è insieme il più ingegnoso commentario del paganesimo ed il segnale più chiaro della sua decadenza. […] Il culto, simbolo vano, non era più da veruna credenza rafforzato, e conservavasi per consuetudine a cagione delle sue pompe e delle sue feste. e soprattutto de’ suoi legami colle istituzioni dello Stato. […] Questa invero per la sua causa non vi prega, perchè nemmeno della sua sorte si maraviglia, mentre, sapendo d’esser peregrina in terra, non ignora che ritrova fra gli estranei facilmente i nemici ; ma essendole noto che la sua stirpe, la fede, la speranza, la grazia e la dignità tiene dal Cielo, solo alle volte s’adopra, acciocchè, senza esser conosciuta, non resti condannata. […] Quante volte, senza riguardo a voi, di sua autorità l’inimico volgo ci assale colle pietre e cogl’incendj ! […] Non rigettiamo alcun frutto delle sue opere.