Perciò il Tasso fa dire da Erminia al pietoso pastore che piangeva al suo pianto : « oh fortunato, « Che un tempo conoscesti il male a prova, « Se non t’invidii il Ciel sì dolce stato, « Delle miserie mie pietà ti mova. » E quindici secoli prima, Virgilio con maggiore efficacia ed eleganza, avea posto sulle labbra di Didone quell’affettuosissimo verso : « Non ignara mali, miseris succurrere disco. » 223.