E questi sono depositi di carità ; poichè quel danaro non s’impiega in conviti, o in isbevazzare, nè in odiosi mangiari ; ma bensì serve per nutrire i mendichi e per seppellirli, per le fanciulle e per i fanciulli privi di averi e di genitori, per i vecchi domestici e per gl’inabili, per i naufraghi, e per ehi è condannato alle miniere de’metalli, o nell’isole, e nelle prigioni, solamente per la confessione della divina religione che professano. […] La necessità in cui si trovarono i sacerdoti cristiani di pubblicare dei libri, o vuoi per propagare la fede, o vuoi per combattere l’eresia, servi possentemente alla conservazione ed al risorgimento del sapere.