Sente la morte Polissena, e vede Appressar le felici ombre congiunte; Onde in atto pudico il corpo esangue Compose, e i lini. […] Per troncar Giove ogni sospetto e guerra, Che la gelosa già nel suo cor sente. […] Parca che con Giunone e col marito De’ suoi strani accidenti si dolesse, E che chiedesse il fin, come innocente, Del suo doppio martir che prova e sente. […] Eppure a Febo Caro è l’arbor novello: al tronco accosta La destra, e ancor nella corteccia fresca Le sente il core palpitare: i rami. […] Lo sente Eto sul tergo, E dei fratelli suoi la fuga accresce: Non ha legge l’error: l’impeto cieco Di qua, di là, di su, di giù gli mena: Ora toccan le stelle, or Cintia ammira I fraterni cavalli a lei dappresso.