Sulla terra era specialmente signore di tutti i passaggi, delle porte grandi e piccole (da Ianus, ianua — la porta). […] Al culto di Giano non occorrevano, si può dire, templi speciali; essendo dedicate a lui, come si disse, le porte, i passaggi, gli archi della città. Segnatamente si avevano per sacri a Giano quegli archi che erano nelle vie o nei crocicchi più frequentati e avevano due o più porte. […] Lo si diceva eretto da Numa, ed era appunto il tempio le cui porte si tenevan chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra. […] Erano feste rallegrate dal sorriso dei flori; s’ incoronavano le porte delle case, si portavano corone in testa, e tra i copiosi flori i devoti della Dea raccolti nel tempio di lei presso il Circo abbandonavansi a giochi festosi, e a spassi talvolta licenziosi.