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19. (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389

Le porte eran di bronzo, ed i vasi, di argento ; ed in alto, il simulacro di Giove su di un cocchio dorato. Ma, distrulta Cartagine, se ne indorò riccamente la soffitta, e le tegole ; e le porte furon ricoperte di lamine di oro, oltre e candelieri e statue e corone tutte di oro, ed altri splendidi doni senza numero. […] Il tetto era di candido avorio, e le porte di argento. […] Omero la dipinge con un gran velo sulla testa rivoltato indietro, e dice che colle sue dita di rose apre le porte dell’oriente ; e ch’ ella versa la rugiada e fa nascere i fiori. […] Gli antichi finsero che i sogni erano o veri o falsi ; che abitavano al vestibolo dell’inferno, onde uscivano per due porte, una di corno, dalla quale i veraci, l’altra d’avorio, da cui i falsi sogni sortivano.

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