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70. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510

LXX Delle Divinità straniere adorate dai Romani Se per divinità straniere adorate dai Romani si dovessero intendere tutte quelle che non furono inventate dai Romani stessi, converrebbe dire che le più di esse fossero straniere, fatte poche eccezioni di Divinità Italiche e dell’apoteosi di qualche Virtù e di qualche Vizio, come abbiamo notato nel corso di questa Mitologia. I Romani infatti che per ordine di tempo comparvero gli ultimi nella scena politica del mondo antico e costituirono l’ultima e al tempo istesso la più potente monarchia prima che sorgesse il Cristianesimo, portarono già radicato negli animi loro e impiantarono officialmente nella loro città, sin dalla sua fondazione, il Politeismo Troiano e Greco. […] i e ix della sua Storia e Valerio Massimo in più luoghi, e ci fanno sapere che l’ara consacrata ad Ercole in Roma chiamavasi Massima, e che suoi sacerdoti erano i Potizii e i Pinarii.

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