Egli finge che sia Virgilio che gli dà tale spiegazione da lui richiesta : « Filosofia, mi disse, a chi la intende, « Nota non pure in una sola parte, « Come natura lo suo corso prende « Dal divino intelletto e da sua arte : « E se tu ben la tua Fisica note, « Tu troverai non dopo molte carte, « Che l’arte vostra quella, quanto puote, « Segue, come il maestro fa ’l discente, « Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote. […] « Pars in gramineis exercent membra palæstris, « Contendunt ludo et fulva luctanctur arena : « Pars pedibus plaudunt choréas et carmina dicunt. […] L’ obolo (in greco obolos e in latino obolus) fu la prima moneta dei Greci, e valeva 15 in 16 centesimi di franco o lira italiana, poichè fu considerata in appresso come la sesta parte della dramma, greca moneta d’argento del peso di 4 grammi e 363 milligrammi, e del valore di 92 in 93 centesimi.