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44. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359

Bellissimi sono i concetti, stupendi i versi coi quali Ugo Foscolo parla del fuoco sacro di Vesta nel suo carme le Grazie :13 Solinga nell’ altissimo de’ cieli, Inaccessa agli Dei, splende una fiamma Per proprio fato eterna ; e n’ è custode La veneranda Deità di Vesta. […] E siccome può esservi l’amore virtuoso che gli antichi chiamavano Eros 34 e quello opposto detto Antèros, il primo figlio dell’onestà, amico della pace, della concordia, di tutte le virtù, e sprone a magnanime imprese, il secondo padre della vergogna e di tutti i vizj, Nume crudele e causa di mille mali ; così venne rappresentato nell’atto di tormentare e di straziare una farfalla afferrata per le ali ; e il Petrarca parla di quest’ultimo in aspro modo : Ei nacque d’ozio e di lascivia umana, Nutrito di pensier dolci e soavi, Fatto signore e Dio da gente vana.

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