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18. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122

« Vero dirò (forse e’parrà menzogna), « Ch’io sentii trarmi della propria immago ; « Ed in un cervo solitario e vago « Di selva in selva, ratto mi trasformo ; « Ed ancor de’miei can fuggo lo stormo. » È facile peraltro l’intendere che qui il Petrarca parla soltanto metaforicamente. […] Omero però non parla di questa ributtante Dea, e il passo in cui ne discorre Esiodo credesi interpolato dagli Orfici, una specie di riformatori o di eretici dell’antico paganesimo. […] Orazio nell’ Ode 5 del lib. v, parla di una maga, « Quæ sidera excantata voce Thessala « Lunamque cœlo deripit. » E nell’ Ode 17 dello stesso libro : « Per atque libros carminum valentium « Refixa cœlo devocare sidera. » 137.

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