/ 35
7. (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389

Ebbe ancora lunga vita di sette o di otto secoli ; e al dir d’Omero(2) gli fu pur concesso che nell’inferno egli solo avesse senno ed accorgimento, e che tutti gli altri vagassero a modo di ombre. […] Quivi sì dolcemente suonò, pregando che gli fosse restituita Euridice, che mosse a pietà gl’infernali ministri e fece alle ombre dimenticare le proprie pene ; ed allora fu che le Eumenidi stupirono di quell’insolito canto, il Cerbero si tenne di latrare e fermossi la volubile ruota d’ Issione. […] Or l’infelice Orfeo, mentre pel fosco aere della valle infernale lieto con Euridice ritornava, non si tenne dal rimirarla, e si volse, ma solo per vederla svanire per sempre dagli occhi suoi e ritornare al soggiorno delle ombre. […] Pausania poi racconta, esser tradizione che Orfeo, morta Euridice, andò ad Aorno, luogo nell’Epiro, assai famoso per l’esercizio della negromanzia, in cui erano antri tenebrosi, che parevan la via dell’inferno, ed ove si evocavano le ombre de’morti.

/ 35