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5. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387

Eeta lo inseguì, Giasone avrebbe potuto salvarsi da lui, se Medea anche in ciò nol avesse assistito. […] Là non veniva rappresentato sotto alcuna figura, era permesso alle donne l’entrarvi. […] Priamo ed Ecuba, tremanti per la vita del loro figlio, lo scongiuravano di rientrare in città ; ma le preghiere, le lagrime loro poterono smuoverlo da di là. […] Questo è animale voracissimo, cessa mai di rapire i greggi. […] Esso non mai ride se non del male, piange che del bene altrui.

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