Senza esser rotto e lacerato tutto Dal vomero, dal rastro e dal bidente, Ogni soave e delicato frutto Dava il grato terren liberamente ; E quale egli venia da lui produtto, Tra sé il godea la fortunata gente ; Che, spregiando condir le lor vivande, Mangiavan corne, more, fraghe, ghiande.