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12. (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389

Virgilio(2) pone l’oracolo di Fauno nella sacra selva di Albùna (Albunea), ov’era un fonte lungo il Teverone, che dava larga vena di acque sulfuree ; ma Ovidio (3) il mette sul monte Aventino un dì abbondante di fonti e di sacri boschetti. […] Della qual cosa avvedutasi Giunone, quell’odiata vacca rese sì furibonda che andò vagando quasi per tutta la terra, agitata o da uno spettro, ch’era l’ombra stessa di Argo ; o da una furia ; o dall’animaletto che appellasi estro (οιστρον, oestrum), specie di mosca assai molesta agli armenti, la quale colle sue punture li mette in grandissimo furore.

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