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5. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Ma i patrizj di Roma, sfrenati così nei loro vizj come nel loro potere, trovando la dottrina d’Epicuro tra l’arti della Grecia, ne attinsero un raffinamento di corruzione, di lusso e di crudeltà. […] Gl’Indi giacevano sotto il giogo del loro antico sacerdozio, e nell’immobilità delle loro caste ereditarie. […] Non però trovano tanti discepoli le loro parole, quanti ne trovano i Cristiani, insegnando con le opere. […] Tante tribù, tante curie e decurie infettano l’aria cogli aliti puzzolenti del loro stomaco. […] I popoli nel loro complesso avevan principi diversi da quelli del cittadino particolare.

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