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35. (1880) Lezioni di mitologia

Nacquero dalla Notte ancora Nemesi che premia le virtù, e i vizj punisce, la Frode, l’Amicizia, la Vecchiezza, la Contesa madre della Fatica, dell’Oblio, della Fame, degli Affanni, delle Guerre, delle Stragie delle Sconfitte, e di tutto ciò che i mortali tormenta, come le querele, le dissensioni, i discorsi maligni ed ingannatori, lo scherno delle leggi, la doppiezza e il giuramento. […] Febea ebbe da Geo l’amabile Latona ed Asteria, che poi maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divinità veneranda sopra tutte, cui Giove die l’arbitrio del cielo e della terra e del mare, che sempre era fra gli antichi principio di sacrifizj e preghiere, e presiedeva ai consigli dei re, alle guerre ed alle vittorie. […] Sapendo che l’ infanzia dei potenti fu sempre miracolosa, sono contento d’ indicare e non di comporre questa lite; e seguendo l’ istoria del nume, dirò che adulto fu alleato a Giove nelle guerre, le quali ebbe dopo che Saturno fu balzato dal trono.

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