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22. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Preghiamo anco per l’imperadore, per i ministri suoi, per le potestà secolari, per la quiete delle cose, per lo ritardamento della fine del mondo. […] Non ci volea meno che una moltitudine immensa di solitari sparsi nelle tre parti del mondo, e tutti diretti al conseguimento di un medesimo fine, per conservare almeno quelle scintille che riaccesero presso i moderni la face delle scienze. […] Quesl’altra calunnia pur s’apponeva da’ Gentili a’ Cristiani, che, in molte loro adnnanze notturne, legassero un cane ad ogni candeliere ; e che alla fine di esse, questi, adescati dal pane che veniva lor presentalo, rovesciando i candelieri, smorzassero i lumi, acciocchè nell’oscurità si potesse commettere ogni disordine. […] L’inlerprelazione Iroppo letterale d’alcuni Iralli del Vangelo facea, nei primi secoli della Chiesa, credere vicina la fine del mondo.

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