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12. (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62

E raccontandosi innumeri miti di quest’Iddii, rannodossene in fine un’estesa e scientifica Mitografia. […] Per questo i greci da Vesta prendevano le iniziative de’sacrificii, e con essa vi davan fine. […] Le Grazie — Tre di numero, Aglaia, Talia, ed Eufrosine, sebbene in non pochi luoghi della Grecia se ne riconoscevano quattro, e solo due presso gli Spartani, Cleta e Fenna, si volevano figlie di Giove e di Eurinome, o di Giove e di Giunone, o di Bacco e Venere, o in fine del Sole e di Egle. […] E come in fine narrossi di Cadmo, che, spenta la gran serpe, ne mandasse alla terra i denti, onde sursero uomini armati : concetti, cui con un vero traslato si volevano indicare i legni ricurvi e duri, co’quali prima di trovarsi l’uso del ferro fu svolta la terra, onde chiamarla a coltura. […] Questo lucido aere, e questi tre corpi, che rimangono, il fuoco, l’acqua, e la terra, non erano che un solo ammasso ; e quando la discordanza degli elementi, che lo componevano, ebbe fine, disciolte le parti di questo ammonticchiamento, andarono ad occupare nuove sedi : in alto la luce, più vicino a questa l’aere, in mezzo la terra ed il mare.

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