Tre Giovi però secondo Cicerone si distinguevano: il primo e il secondo nati in Arcadia, l’ uno figlio dell’ Etere, e padre di Proserpina e di Libero o Bacco, l’ altro figlio del Cielo, e padre di Minerva, il terzo nato in Creta, e figlio di Saturno. […] Al terzo però soltanto, cioè al figlio di Giove e di Giunone, alluder sogliono i poeti, e vi ebbe pure chi della sola Giunone lo volle figlio, come altri dissero di Marte. […] Era pur tenuto insieme col figlio Esculapio per Dio della medicina. […] Era Fineo, secondo alcuni, figlio di Agenore, e secondo alcunti, figlio di Agenore, e figlio di Fenice e di Cassiopea. […] Per vendicar quest’ ingiuria i due fratelli Agamennone, e Menelao procurarono di trarre al lor partito tutti i principi della Grecia, de’ quali i primari furono Achille figlio di Peleo re di Elia in Tessaglia, e di Tetide; Aiace di lui cugina, figlio di Telamone re di Salamina, e di Esione; Tenero di lui fratello; Aiace figlio di Oileo re di Locri; Palamede figlio di Nauplia re dell’ Eubea; Ulisse figlio di Laerte re d’ Itaca; Stenelo figlio di Capaneo; Diomede figlio di Tideo e nipote di Eneo re di Calidone; Idomeneo e Merione figli di Deucalione, e nipoti di Minosse, re di Creta, Nestore figlio di Neleo re di Pilo;.Antiloco tìglio di Nestore; Patroclo figlio di Menezio e di Stenele; Podalirio e Macaone figli di Esculapio; Protesilao figlio d’ Ificlo; Filottete figlio di Peante; ai quali, dopo la morte di Achilie si aggiunse Pirro figlio di lui e di Deidamia, soprannomato Neottolemo, cioè nuovo guerriero.