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3. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

Così raccontano i pœti, i quali erano in quell’epoca più arditi di Darwin e compagni Antropologi a far derivare gli uomini dalle bestie senza che alcuno li contraddicesse. […] Telamone fu esiliato dal padre per avere ucciso, nel far gli esercizi ginnastici, un piccolo fratello chiamato Foco. […] Quanto poi a Ganimede dicemmo già nel N° XV che fu rapito dall’aquila di Giove e trasportato in cielo per far da coppiere invece della Dea Ebe. […] Fu risoluto che il luogo di convegno per far tutti insieme il passaggio per mare nella Troade sarebbe il porto di Aulide nella Beozia in faccia all’isola di Eubea. […] Fu un infame delitto di Ulisse quello di far comparir reo Palamede per mezzo di falsi documenti di corrispondenza col nemico, sotterrati a bella posta nella tenda di esso.

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