Quindi immaginarono il nettare e l’ambrosia, bevanda e cibo degli Dei17, i matrimoni e le figliolanze, gli amori e gli odii, le cortesie e le audaci imprese, le vendette e le guerre, e perfino i pettegolezzi delle Dee. […] Le fu aggiunto in appresso l’aggettivo di Prisca, per distinguerla da un’altra Vesta sua nipote, Dea del fuoco del culto delle Vestali in Roma.