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4. (1841) Mitologia iconologica pp. -243

Fù detta Argiva dal popolo Argivo, presso de’ quali in gran vigore era il suo culto. […] Re de’ Romani. […] Fù nominata Cesia per indicar il ceruleo de’ graziosi suoi occhi. […] Laonde fuori ragione certamente non è l’encomio, che le nazioni tutte con unanime consenso danno alla poesia chiamandola il lustro de’ Regni, la gloria de’ Monarchi, l’apologista de’ Conquistatori, lo splendor dell’ età. […] Il formar però poemi in questo metro degni de’ comuni suffragii non è veramente alla portata de’ principianti, ma sol de’ provetti nell’arte.

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