Portava in mano un pugnale, una fiaccola, e de’ serpenti. […] Nel corso della tempesta che assalì gli Argonauti, si viddero de’ fuochi scintillare sul capo de’ due fratelli, e cessò tosto quel fiero temporale. […] Perì questa ninfa nella guerra de’ Centauri, e de’ Lapiti, i quali non potendola ferire strapparono degli alberi, e la fecero morire soffogata. […] Ciascuna città aveva la propria Fortuna, come quella de’ Napoletani, de’ Romani presso Plutarco detta ancora Pubblica. […] Credesi chiamato Lete uno de’ rami del Nilo.