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33. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

In Igino leggesi, che la nutrice di Giove fu Adamantea ; che questa sospendeva la culla del bambino a’ rami di un albero, onde poter affermare a Saturno, che il di lui figliuolo non trovavasi nè in cielo, nè sulla terra, nè in mare ; e che finalmente ella, acciocchè non si udissero le di lui grida, radunava vicino a quell’ albero i giovani di que’ dintorni, e dava loro a suonare dei piccoli scudi di bronzo, e delle picche (a), Pausania numera tralle nutrici di Giove una certa Alcinoe, la quale ebbe poi una statua nel tempio di Minerva presso i Tegeati (b). […] E’ stata detta Panagea dal suo scorrere di foresta in foresta ; o dal trovarsi ora in cielo, ora sulla terra, ed ora nell’ Inferno ; o finalmente dal suo cangiare di forma e di figura (d). […] Venne appellata Triforme, o a motivo della sua triplice potestà, in cielo, in terra, e nell’inferno ; o per alludere alle tre fasi della Luna, crescente, piena, e calante (d). […] Fu detta Trivia per le tre strade, ch’ella scorre, l’una del cielo, l’altra della terra, e la terza dell’ Inferno (b) ; ovvero a motivo de’ trivj, ossia delle strade che si dividevano in tre, sulle quali si riponeva il di lei simulacro (c).

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