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10. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172

Anzi per indicare non tanto la forza del vino che dà alla testa, quanto ancora l’impudenza che ne deriva in chi ne abusa, si aggiungevano sulla fronte di Bacco le corna198 ; e i poeti dicono che egli non sempre le portava, il che significa che non era sempre ubriaco. […] Arianna (per chi non lo sapesse) significa molto piacente ; e Bacco a cui piaceva il bello ed il buono se ne trovò molto contento, e le regalò come dono nuziale una preziosissima corona d’oro e di gemme, opera egregia di Vulcano, la quale poi fu cangiata in una costellazione che porta ancora il nome di corona di Arianna. […] Il vino (come dice il proverbio) è un balsamo per chi sa usarne temperatamente e secondo il bisogno208) ; ed è un veleno per chi ne abusa : oltre al nuocere alla salute, scorcia la vita, e istupidisce e degrada le facoltà intellettuali e morali. […] « Or venut’è chi gli ha spezzato il corno « Di tant’orgoglio. » (Orl. […] Perciò nel ditirambo del Redi ne parla in questi termini : « Chi la squallida cervogia « Alle labbra sue congiunge « Presto muore, o rado giunge « All’età vecchia e barbogia : « Beva il sidro d’Inghilterra « Chi vuol gir presto sotterra ; « Chi vuol gir presto alla morte « Le bevande usi del Norte.

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