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16. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359

Cosi la ricorda il Foscolo in quei bellissimi versi : Una diva scorrea lungo il creato A fecoudarlo, e di Natura avea L’ austero nome : fra’ Celesti or gode Di cento troni ; e con più nomi ed are Le dan rito i mortali, e più le giova L’inno che bella Citerea la invoca. […] In Roma ebbe tempio ed are. […] Le statuette dei Lari, spesso in forma di cane, per allusione alla fedeltà di questo animale, e quelle dei Penati per lo più effigiati in due giovani assisi con una lancia per uno ed un grosso cane accovacciato a’piedi, risiedevano per entro i recessi più segreti della casa in una cappella detta Lararium ; e colà avevano tabernacoli ed are con lampade accese ed offerte d’incenso, di vino e talora di vittime. […] La Pace ebbe are, culto e statue in Roma.

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