Per dare ad intendere lo sdegno di Giove i poeti dicono ch’esso orribilmente scuote la tremenda sua egida (την αιγιδα ειπισειειν). […] Per la qual follia questa Dea li cangiò in due monti altissimi, che serbano ancora que’nomi(2). […] Per liberarsi da’ mostri che notte e giorno il tormentavano, va al tempio di Apollo a Delfo ed implora il soccorso di quel Nume. […] Per via di occulte machine portavasi per le strade al tempio della Dea una nave fornita di remi e che per vela avea un peplo. […] Per addormentare gli uomini versa su gli occhi loro un fluido detto anche υπνος, il quale faceva sì che le palpebre si chiudessero.