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5. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

Per altro egli trovò il modo di uscirne. […] Per ben due volte gli Ateniesi soddisfecero gemendo a questa orribile condizione imposta loro dal vincitore. […] Per altro poco giovò a quest’Eroe l’esser figlio di un Dio, chè anzi, come vedremo in appresso, gli nocque. […] Per quanto fosse valoroso, anch’egli perì nella guerra di Tebe. […] Per la stessa ragione distinguevasi l’lus Romanum dall’lus Quiritarium o Quiritium.

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