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25. (1897) Mitologia classica illustrata

Il Mercurio dei Latini, dalla voce mercari, negoziare, era semplicemente il Dio dei commerci e aveva pochi tratti comuni coll’ Ermes greco. […] Più tardi Mercurio si identificò con Ermes, ma si avverta che il bastone da araldo, il caduceo, non fu mai adottato dagli araldi romani, i Feciali. […] Bella è l’ ode decima del libro 1o d’ Orazio, che ben riassume gli attributi di Mercurio, chiamandolo facondo nipote d’ Atlante e civilizzatore degli uomini, lodandolo come deorum nuntium , curvae lyrae parentem , callidum quicquid placuit iocoso condere furto 13, ricordandolo infine come psicopompo, e regolatore dei sogni, gradito a tutti gli Dei sia del cielo sia dell’ inferno. […] Orazio nella ode 30a del libro I progando Venere affinchè venisse, lasciata la sua diletta Cipro, a visitar la casa della sua amata Glicera, enumera tra i seguaci di lei non solo l’ Amore e le Grazie e le Ninfe, ma anche la Juventas e Mercurio; e dice la Juventas, parum comis sine te 24, volendo esprimere l’ intima unione che vi dev’ essere tra gioventù e bellezza perchè ne fiorisca l’ attrattiva e l’ amore. — Del resto nella statuaria antica non si trovano rappresentazioni di questa Dea; raffigurata la troviamo solo in pitture vascolari e in rilievi, specialmente dove si rappresentano le nozze di Ebe e di Eracle.

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