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5. (1880) Lezioni di mitologia

Doveva ardere il mirto a Venere, il frassino a Marte, ad Ercole il pioppo, e così a tutti gli altri Dei quegli alberi, dei quali cara era loro la tutela. […] I figli più illustri della diva sono Marte, Vulcano ed Ebe: i più oscuri, Arge, lUitia e le Preghiere. A ninna fra le immortali piacquero maggiormente i litigii, ed a dritto, dissero i poeti, partorì Marte, supremo danno, e cagione perenne di lacrime al genere umano. […] Quest’allusione non permette che il bambino possa interpretarsi per altro che per Marte. […] La prole fu Marte, il fiore, secondo Servio, era di gramigna.

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