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9. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289

Avea di pioppo ombra d’intorno ; « Di sottil velo e trasparente in dosso « Ceruleo ammanto, e i crini e ‘l fronte avvolto « D’ombrosa canna28. » Per altro in pittura e in scultura si aggiungono altri distintivi ai diversi fiumi. […] Nel libro xxi dell’ Iliade (trad. del Monti) così parla il Xanto al Simoenta : « Caro germano, ad affrenar vien meco « La costui furia, o le dardanie torri « Vedrai tosto atterrate, e tolto ai Teucri « Di resister la speme. […] corri « Veloce in mio soccorso, apri le fonti, « Tutti gonfia i tuoi rivi, e con superbe « Onde t’innalza, e tronchi aduna e sassi, « E con fracasso ruotali nel petto « Di questo immane guastator, che tenta « Uguagliarsi agli Dei. […] Ed io di negra sabbia « Involverò lui stesso, e tale un monte « Di ghiaia immenso e di pattume intorno « Gli verserò, gli ammasserò, che l’ossa « Gli Achei raccorne non potran : cotanta « La belletta sarà che lo nasconda. […] come fanciullo « Di mandre guardïan cui ne’piovosi « Tempi il torrente, nel guadarlo, affoga. » Avremo da parlar tanto delle prodezze di Achille (invidiato dallo stesso Alessandro il Grande per la singolar fortuna di averne per banditore Omero), che non vi sarà spazio a raccontar questa sua unica paura, che trova qui posto più opportuno, parlandosi delle prodezze e dei vanti dei fiumi della Troade.

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