/ 54
1 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
erei fatti, per quanto ci sappiamo, per un sentiero vergine, ancora e tutto nuovo, la natura istessa dell’ argomento chiede,
e significato della parola mito — Il primo parlar degli uomini essere tutto per miti, se ne trae un esempio dalla Repubblica
le come cose da trivio e viete. Solo la voce di alcuni filosofi, e di tutto il popolo eletto ancora, che in mezzo a tante ins
esistenti come prima genesi religiosa. Corre in filosofia un dettato tutto ontologico — l’Ente crea l’esistente — e questa f
del Creatore, il culto e l’amore a lui dovuto, la religione, per dir tutto in una parola, dovè parlare eloquentemente nel su
niscono adorando le opere della istessa loro immaginazione. Dai poeti tutto era deificato, onde l’immortal V. Monti(1). Tutt
to era deificato, onde l’immortal V. Monti(1). Tutto era vita allor, tutto animava La bell’arte de’ vati. Entro la buccia Di
o impero, la tutela di ogni cosa, non credendo uno esser bastante per tutto , numera ad uno ad uno quest’Iddii. — Dimandiamo,
li presentano sotto il tipo or di uomo, or di donna. Ne’ primi tempi tutto era simbolico e conceputo per via d’immagini ; pe
i sapiente civile, e molto meno la forma di civile sapienza ». Invero tutto era rappresentato per via d’immagini sensibili ne
elletto, come fanciulli della umana famiglia, davano il nome di Dio a tutto quello, che rifuggiva alla loro intellettiva. Se
di cui credevano riempiute tutte le cose, Iovis omnia plena, concetto tutto panteistico, da cui tragge gli esordii quello ema
urono sempiterni ; se procreati dal fuoco, come credeva Eraclito, che tutto voleva far nascere da questo elemento, e tutto ri
credeva Eraclito, che tutto voleva far nascere da questo elemento, e tutto ritornare in esso ; o dai numeri, come eredeva Pi
eredeva Pitagora, filosofando l’anime e degli Iddii e degli uomini, e tutto e quanto v’ha nel mondo costar di numeri, e tutto
i e degli uomini, e tutto e quanto v’ha nel mondo costar di numeri, e tutto nascere dalla armonia e concento di loro(3) ; o d
ome opinava Epicuro, il quale emulando la scuola di Democrito, voleva tutto andar composto di minutissimi corpicciuoli indivi
evoli ed empii, ed introdussero nel mondo una divinità corporale, che tutto lo informasse, quale anima grande un corpo vastis
la curando le altre cose della terra, crede esser Venere, la bellezza tutto il suo mondo, il suo bene. — Inventate a capricci
dappertutto. « Vedi, diceva Ennio in un verso riportato da Tullio(2), tutto questo che cade giù dall’alto e che tutti chiaman
sì Virgilio(4), è posto dov’è aere, dov’è terra, dov’è mare : è Giove tutto ciò che vedi, tutte quello per cui ti muovi. E no
ndolo dal seno di sua madre Semele, che restò morta in veder Giove in tutto lo splendore di sua grandezza, quando non ancora
cia, e così immaginossi la favola di lui. Creduto inventore del vino, tutto e quanto può spigolarsi di lui ne’classici greci
ino, tutto e quanto può spigolarsi di lui ne’classici greci e latini, tutto si allude al vino, ed all’ubbriachezza. Ei è così
eo da Βριθειν aggravare il capo ; e Fiso da φλυειν, letificare, e ciò tutto dagli effetti del vino. Gli si metteva in mano un
per lo più nudi, volendosi esprimere gli animi degli ebrii andar del tutto aperti ed in nulla simulati. Le orgie di lui cele
tutte si rifescono ai semi — Ei non era che il simbolo del tempo, che tutto genera, strugge e riproduce. In un’inno che si vu
ono di questa divinità, può darsi una duplice interpetrazione, che in tutto non rifugge dallo spirito degli antichi, che eran
ii Plutone era lo emblema del Sole d’inverno, o del giro del Sole per tutto quel periodo di tempo, in cui questo pianeta perc
ntrifuga, libra in alto le sfere, ed ingenera una mirabile armonia in tutto il sistema planetario. Apollo era creduto come Di
da πελειν essere, come se si volesse dire απελος, perciocchè è unico tutto ciò ch’è semplice. Egli era detto ancora Lemio de
rdersi nello stato exlege ch’è l’Orco dei poeti, il quale divorasi il tutto degli uomini… Tale verga ci viene descritta con u
si compiono col fuoco. 31. Gli Stoici ammettendo un’aria diffusa per tutto lo universo, dicevano di esser ella un fuoco sott
e senza di lei nulla avrebbe vita, ed in fine dallo impero, che ha su tutto lo universo. Volendo porre mente a questi concett
non disviate dalla ragione, e riggettare quelle, che gli parranno del tutto immaginarie ». I poeti teologi, ei dice(2), fecer
entatrice degli uomini. Da ciò fu creduta madre di Giove ; perciocchè tutto quello che porge la terra viene da Giove, ossia d
rendeva. 37. A Cerere si dava per figlia Proserpina. È questo un nome tutto greco περσεφονη, che Screvelio nel suo lessico de
per dare ad esso una più estesa interpetrazione. È desso un trastato tutto allegorico, cui si vuole intendere l’agricoltura,
on’era che fierezza ed un vivere da selvaggio. Quanto si disse di lei tutto era una simbolica. Ella rappresentavasi come una
dosi su la fralezza dell’argilla, onde l’uomo è plasmato. Il suo nome tutto greco Αθηνη può derivare da ατρειν, raccogliere ;
ificandosi ella per la sapienza, può considerarsi come una virtù, che tutto raccoglie in uno per saper contemperare la vita.
to. E Tullio(2) ne tragge la etimologia dal venire spontaneo di lei a tutto i viventi. Si volle nata dalle onde del mare, pos
m, non è un divino, Non fatuo, non scaltro, è un misto, è un misto Di tutto questo : in un’immagin sola Presenta molti aspett
petta, una ferina Veemenza, indomabile fatiga, Vn’ambir prodigioso, e tutto degno Di maraviglia. Per Minerva e Giove Non so q
, che lo seguivano. È questa una narrazione tutta istorica. — Atteone tutto intento a cacciar ne’boschi, alimentava molti can
, e nulla si dava cura dei suoi beni di fortuna, fino a mancargli del tutto , onde si disse essere stato cambiato in cervo, e
o in Roma da Numa Pompilio quasi in forma di un globo, per dimostrare tutto l’universo, nel mezzo del quale stava quel fuoco,
n’elemento inviolabile, o nulla può nascere dal fuoco, anzi distrugge tutto ciò a cui si appicca(2). 49. A Vesta si consacrav
di esse voleva farsi presedere, chè non faremmo che ripetere indarno tutto quello, che ne hanno detto i mitologi, qui trascr
more sempre eguale, la innocenza della vita, il candore de’costumi, e tutto ciò che a noi sparge di dolcezza la vita, non men
rgizione de’beneficii è d’uopo aver mire pure e sante, senza le quali tutto va perduto e contaminato, e che la munificenza no
olte sue teste, quando altri le troncasse, non vi era chi potesse del tutto morirla : idra variante di tre colori, di nero pe
portarono alle umane aggregazioni. Oro le prime spighe di frumento, e tutto fu detto oro ciò che seco portasse molto utile al
con ardito tentativo, onde andare a rapire il vello di oro, mentre a tutto altro intendevano. Ed il Gange, ed il Pattalo, e
ne’combattimenti, padre del tempo, eterno, ineffabile, potente in far tutto e tutto superare, creatore di ogni cosa, prestant
ttimenti, padre del tempo, eterno, ineffabile, potente in far tutto e tutto superare, creatore di ogni cosa, prestantissimo a
Ma noi che in queste pagine abbiamo preso di mira la favola nel senso tutto allegorico, dobbiamo da altri principii interpetr
tto ciò, che vedi da ogni lato, il Cielo, il mare, le nubi, la terra, tutto è chiuso ed aperto della mia mano. Presso di me s
i vede camminare per vie sicure. Di letiforo sangue verrà rimescolato tutto l’orbe, se gli uomini infieriti non si rattengono
na simbolica escogitata da gli antichi, onde personificare la natura, tutto l’universo, designando con la parte inferiore la
ati ed improvvisi, perchè non se ne conosce la cagione. Pane, per dir tutto in una parola, era considerato come un demone, co
tura, che subordinata alla Causa Prima, al Sommo Creatore delle cose, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto dis
rdinata alla Causa Prima, al Sommo Creatore delle cose, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto distribuisce, tut
sa Prima, al Sommo Creatore delle cose, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto distribuisce, tutto pone in equa
mo Creatore delle cose, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto distribuisce, tutto pone in equa lance, onde sorg
se, tutto genera, tutto alimenta, tutto provvede, tutto distribuisce, tutto pone in equa lance, onde sorge l’estetica, cioè i
i più alta intellettiva e di miglior fortuna di incitamento, onde far tutto quello che i miei studii e la mia fortuna non mi
ro i fanciulli, se pur non fu nominata, Sentia, chè ella pronunziasse tutto ciò che altri sentisse. (2). Cur annum tovi, me
2 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
tà senza tralasciare di toccare almen superficialmente la latina ? Il tutto a questa norma scorgerete quivi fedelmente esegui
ni ne caddero, che della lor nobile origine, e beato fine confuse del tutto le idee, cominciarono a lavorarsi Dei a capriccio
lle piacevoli invenzioni ampliando, e fregiando quanto aveva imparato tutto tramandò a’Romani, i quali quantunque eran non so
mo propriamente da Giove padre degli Dei, e degli uomini presente per tutto , e provvido governator delle cose : Virg. Egl. 3.
ve, Mostrò nell’ Etra alma possente, e lieta, Tien l’impero nel Ciel, tutto decreta, E solo il Fato al suo piacer lo. muove.
di se novellamente machinava, con arte affatto nuova, e con forza del tutto inudita lo cacciò superbamente dal regno, quale c
di fulmini cadere il’ forte Briareo, il vigoroso Encelado, e con essi tutto il folle stuolo de’ suoi potentinemici, e così vi
fra conchigliè rare Erge il suo trono, e insiem possente, e degno Per tutto il guardo suo terribil pare. Due Tritoni la guard
o un giorno la bramata Anfitride presso le falti del monte Atlante, a tutto potere si diè a persuaderla, e seco menandola per
; pronto sempre però si tenne nell’ eseguire ogni sua richiesta. Egli tutto sollecito gli fabbricava quei fulmini tremendi, d
 ; la favola non però amante sempre delle sue rappresentanze più vive tutto al naturale ne ha espressato il ritratto. Mirasi
ceduto dalla fama, che con spaventevole mormorìo ne annnnziava da per tutto la formidanda venuta. Suo culto. Questo Nume per
sco cautamente appiattolli. Non ebbe però la fortuna di sottrarsi del tutto all’ altrui vigilanza, mentre nel meglio del suo
erario ladro. Ingannato allora il meschino dal valor dell’ offerta il tutto sinceramente svelogli. Allora riprendendo il Nume
o, e con bel lauro al crine, Dovunque il guardo dignitoso Ei gira Per tutto splender fà fiamme divine. Scioglie il suo fiato
n’orribil serpente detto Pitone, acciò questo inseguito avesse da per tutto la sventurata Latona sua rivale. Commosso però da
r favore del nato Nume non più fù errante com’era, ma restò ferma del tutto , ed immota, per essere cosi di memoria a posteri,
fè pagare ben presto il fio del suo nero attentato. Dopo un tal fatto tutto sdegno similmente si rivolse contro Niobe, regina
sdegno le armi, e spinto dalla forza del molle amore con strane guise tutto agl’ amoreggiamenti si diede ; sempre infelice pe
on piacere dal vile pascolo di ghiande, e selvagge radici ad un altro tutto convenevole alla loro condizione, così ne forma l
dalle chiome della diletta sua figlia, e fatta quindi consapevole del tutto dalla ninfa Aretusa, sollecita volse indietro i s
e, che tenuta fosse la Dea stessa di quella ? Descrivasene perciò con tutto piacere la vita. Chi fù Vesta, Fù questa Dea gent
grato, essa la ben nata ogni altro dono fastosamente sprezzando, con tutto calore sol in grazia gli chiese di potersi eterna
razia gli chiese di potersi eternamente mantenere illibata Vergine in tutto il suo tenore, ad onta di qualunque motivo oppost
anti a se comparir dovea meglio assai d’un parelio in faccia al sole, tutto confuso ne’ pensieri, tutto conturbato negli affe
lio assai d’un parelio in faccia al sole, tutto confuso ne’ pensieri, tutto conturbato negli affetti non vide altro mezzo più
glia di Licaone infelicemente sedotta da Giove, senza riguardo alcuno tutto sdegno divenuta dalla sua seguela perpetuamente b
rii del mortal previene, Sordo agl’affanni altrui, sordo alle pene, E tutto , che egli vuol tutto, è preciso. Libro eterno sos
ne, Sordo agl’affanni altrui, sordo alle pene, E tutto, che egli vuol tutto , è preciso. Libro eterno sostien con mano ardita,
nopra il loro ideato. E che altro vollero essi intendere col pingerlo tutto truce, e furibondo nel viso, se non perchè non er
no le sorti di ognuno, se non che ad onta di qualunque circostanza il tutto avvenir dovea, come appunto stava quivi descritto
col capo non velato era la cerimonia in preferenza degl’altri Dei del tutto sua propria(1). Sue feste. Celebri furono le fes
nglie gl’infonderanno veleno ; le sue carezze gli daranno la morte, e tutto odio alfin trovera quel Dio, che amore con delce
e Divos. Orrore facevano le tre parche Cloto, Lachesi, ed Atropo, che tutto di aggirandosi intorno al ministero del tremendo
iata da lunghe corna spuntale dalla abbronzita sua fronte, fuliginoso tutto nel viso, con folta, e nera barba fino al suo pet
che gli sono allato. Conforto dell’afflitto, ed impotente, Vince per tutto , e pur non pugna armato, Ristoro della vita è nom
a sorte, Essa di dargli ogni contento hà cura ; Se manca il suo favor tutto è sventura, Chè il mondo regge con maniere accort
e acerbe pene. Non tradisce d’alcuno unqua il disegno, Nell’opre sue tutto sperar conviene. Chè dipende da lei dominio, e re
alle sue insolenza la Dea, e strappandogli per disprezzo la barba, a tutto potere ingegnorsi scappar dalle sue mani. Affolla
addolorata Dea, che tutte le premure dell’afflitta Genitrice altro in tutto non le avevano potuto impetrare, che una dimezzat
ngioli somiglia ? Chi è mai costei, che la ragion consiglia, Nuda del tutto , e in pochi cor s’annida ? Chi è mai costei, che
focato dalle nubi, può restar per poco tempo nascosta, ma non mai del tutto depressa, giusta la massima passata oggi in prove
ha vicino, ed alla meta Di gran disegno volge l’intelletto, Cura del tutto ognor si nudre in petto, Che alcun si accosti pro
rosa, e pura Pinge ne’gesti suoi gioia, e decoro. Dal Ciel, dal mondo tutto è venerata, Che accende al cor d’ogni piacer la f
imo schietto e fedele. Che se finalmente d’una picca armata si scorge tutto é per far fronte alla menzogna, ed alla calunnia,
D onna vaga qual Sol dell’ali cinta Fugace, ma la segue il mondo tutto , Sembra, che al ben d’ognun si mostri accinta ; M
sendo essa al dir di G. Cristo in S. Matt. 22. il cardine, ove poggia tutto lo spirituale edificio. Nudra dunque ognun nel cu
, Che silenzio, e ritiro insiem abborre, Il mar, la terra, e il mondo tutto scorre, Onde l’opre d’ognun narra, e dilata. Il m
ta due trombe il regno, il tron, l’impero. Biasma, o decanta, e saper tutto chiede ; Benchè talor confonda il falso, e il ver
or contenti. Rapido a questo, e a quel par che s’appiglia, Par che di tutto prende ei sol governo Ratto così che fa inarcar l
o il ciel sereno, Ogni raggio del Sol gli par baleno, Mira gemendo in tutto il proprio eccesso. Freme, lagrima, spia, fugge,
ge, e s’arresta. Fà la tema di lui fatal governo, Calma non prova mai tutto è tempesta. Se stesso abborre e fa di se reo sche
re suoi rei disegni, ed il timone dimostra, che essa si aggira da per tutto in mare ed in terra perseguitando chiunque l’abbi
. Cadono a piedi suoi diverse Torme, Ecco la Crudeltà, che atterra il tutto  ; E fra i spenti da lei tranquilla dorme. Ann
he laddove essa non può tormentare gli altri contro so stessa rivolge tutto lo sdegno e le furie. Da questa strana sua indole
omo ignuto è trascinato. Alza cinta di serpi empia facella, Entra per tutto , e cauta ognor favella Ma il suo parlar riduce a
a il suo parlar riduce a orrendo stato. Tarlo è la lingua sua, che il tutto rode, Raro la forza sua riman delusa, Culunnia è
ce, suda, e gela Mentre il suo gran poter cresce, e dilata. Corre per tutto , e ricompensa brama, Il labro scioglie, e pronta
querele, e di lamenti. Nè l’averno contien furia peggiore. Corre per tutto , ed infiammar procura Popoli all’armi, che crudel
o di Dio spesso è vendetta, E i miseri talor strugge, e conforta. Per tutto spïa cautamente accorta, Rango, bella, saper non
getti dal pastore al regge. Entra dovunque, e non è mai richiesta, Il tutto annienta, e pur l’uom non corregge : Necessaria,
embiante acceso Di più spighe diverse coronata, Di lumi ardenti, e in tutto è circondata Di frumento or cadente, ed or sospes
nun l’ama e l’onora Ei fa più breve, ma più dolce il giorno. Il mondo tutto la sua possa adora ; Invoca ognuno ansioso il suo
te, Per esso io spazio tra le immense sfere Quel che fia, quel che fù tutto hò presente. Anzi per esso a chiare note io veggo
come questa assoggetta al suo impero ogni cosa, così quella sopra di tutto estende ampiamente i suoi vanni. Est finitimus Or
to della sua brevitâ, e chiarezza, acciò dagli uditori, oppur lettori tutto nella sostanza il poema sia ben capito, ed accolt
sia, specialmente nell’ epica, la narrativa, in essa campeggiar deve tutto il bello dell’ arte. Quindi quanto di nobiltà van
o in somma contribuisce a pingere al naturale le immagini delle cose, tutto nella narrazione fà di mestieri, che si rifonda.
scopo abbiano una qnasi necessaria relazione ; altrimenti l’ episodio tutto che maraviglioso sarà considerato per pregio affe
gia il sentenzioso, ed il grande, se ridono le bellezze, e le grazie, tutto é derivato dall’ avvedutezza, ch’egli ebbe di spe
e espressioni da comprendersi, sichè da soggetti funebri debbonsi del tutto eliminare scherzevoli frasi, come da lieti le tet
vinta Or vince col brando, La schiera nemica Or fuga la voce Per tutto è già estinta, Vergogna sol teme, Allora il gra
ror. Dell’armi il destin. Udito, che Tebe Fù questa la morte Per tutto hà trionfato Dell’ uomo possente, Su povera gle
Quanto può desio di vita ! Come mai si può salvar. Nell’uom questo tutto può. Batte i fianchi della nave E il nocchiero,
oglia Più tesor da estranee sponde Or dell’albero la spoglia, Getta tutto in seno all’ onde Or la vela in acqua và. Sol p
più regge il viver mio ? Che dal vento è svelta a un tratto Ah ! se tutto ho già perduto Fugge Titiro piangente Per voler
e sonetto di questi tali ne andrebbe, al dir del Menzini, il Parnasso tutto in rovina. Deh ! Ricredansi omai questi sciocchi,
autori ; pur tutta volta perchè nelle precedenti composizioni hò dato tutto del mio senza copiar le altrui fatiche, così mi c
tiche, così mi conviene fare ancora in questa specie di componimento, tutto che sappia, che i miei Sonetti tanto cedono a que
colle stesse consonanze, ma non colle stesse parole, o rispondere del tutto colle stesse voci adoperate nella proposta. Della
mente è l’opposto del Dattilo, perchè per esso nelle danze in un modo tutto diverso dei dattilici salti erano le mosse de’ pi
la cura de’ quali affidò questo scudo, e con esso altri ben molti del tutto , simili al primo costruiti per sua ordinanza da u
i, nel seno de’ quali per moltissimi lustri vivevano nell’Egitto, del tutto proibì farsi i suoi altari di lavorate pietre : Q
l legge del patto antico oggi per istituzione di Silvestro papa è del tutto abolita, ciò avvenne sì perche cessato era già il
3 (1880) Lezioni di mitologia
one nata dalla mistura delle acque, onde derivarono le generazioni di tutto l’universo. Vi furono oltre a ciò alcuni animali
la materia umida, cadde a terra vinto dal proprio peso, e si accumulò tutto in un luogo, dove essendo agitato da continuo mot
a sua teogonia, della quale darò il compendio fatto da Banier, poiché tutto il sistema mitologico comprende Dopo questo, dimi
ame, degli Affanni, delle Guerre, delle Stragie delle Sconfitte, e di tutto ciò che i mortali tormenta, come le querele, le d
i, secondo i Greci, conservataci da Esiodo, il di cui poema non è del tutto privo di bellezze, come Banier sentenzia arditame
mi era la guerra: I venti Mescon fremiti, polve, e grida, e pianto, E tutto il fulmin vince arme di Giove. Già la battaglia i
ipose carni N’estragge Achille, e dell’estinto il corpo Da capo a pie tutto ricopre, intanto Che le ammassate vittime d’ into
ll’ addensata turba Mi comanda, ed io sorgo, e grido: Achei Tacete; e tutto è quoto. — Allora esclama Pirro: mio padre: o del
Il padre, e a lui vicini i sacerdoti Celar l’aspra bipenne, e’1 popol tutto Stillar per gli occhi in larga vena il pianto Sol
La versrine sotterra alcun non vide. Un grido alzava il sacerdote; e tutto L’esercito gridò, che inopinato Era il portento,
fra gli armenti pasce, o con domata Cervice traggo ponderoso carro: È tutto biondo; della fronte il mezzo Solo candido cerchi
sero l’uman genere, e quindi s’arrogava la gloria dell’invenzione. Ma tutto quello che d’isterico hanno preteso di ritrovare
a consacrato, ponendovi quella bella statua che converte gli occhi di tutto il mondo, non per la sua grandezza, perchè in Rod
gli piaccia, Ma come il suo muggire orribil ode, Scorre di qua, di là tutto quel sito, Fuggendo sé medesma e’I suo muggito. D
puoi, Ch’avrem grata erba ed ombra il gregge e noi. Il cauto Dio fa tutto quel che vuole L’avveduto custode e circospetto,
fflitta, e giugne male a male; E tal furor a lei nell’alma porse, Che tutto il mondo profuga trascorse. La spiritata bestia
iniquo patto. Tazio non tardo, i vigilanti cani Occupa colla spada: è tutto al sonno In preda. Giove, per la tua vendetta Veg
ossale dell’altezza di palmi tredici, può farne al giusto comprendere tutto il merito. E certamente una delle più perfette st
della convenienza degli accennati attributi. Se si consideri l’arte, tutto in questo simulacro è interessante e mirabile. La
’Amore, i cari Vezzi, Gli accorti Cenni, il tenero Sorriso, E’I Desio tutto foco, e la Repulsa, Dolce ritrosa che negando inv
e da te, dai detti tuoi: qual nova Spezie di bello in te risplende, e tutto M’empie lo spirto e ‘1 cor: No dea, no donna Non
eamenti e per la dolcezza dell’espressione merita distinta lode, è in tutto il resto delle membra e del panneggiamento d’uno
zò dalla divina testa Palla nelle paterne armi sonante. All’Ocean che tutto il mondo abbraccia Iva Giunone, e del marito i fu
il marito, nè compensa i danni E la vergogna prole unica e mia. Oserò tutto , pur che resti il letto Inviolato: non avrà la te
rate balene, e l’antico coro di Glauco, Palemone, i celeri Tritoni, e tutto l’esercito di Forco: a sinistra Teti, Melite, Pan
elvose cime della tracia Samo, Contemplava di là l’aspro conflitto; E tutto l’Ida e Troia, e degli Achei Le folte antenne si
rote, Che dall’asse ne pur si bagna il bronzo; E gli agili cavalli a tutto corso Verso le navi achee portano il Dio. » Di N
olano 11. Plutone non s’ incontra mai così nei monumenti, ma spesso è tutto vestito. Era stato preso per Giove, e per tale ri
delle fasce, credendo di fare inganno a Maia. Ma ad essa, come a dea, tutto era noto; onde rimproverò la frode al figliuolo,
, che sovranamente era fornito del talento di spargere il ridicolo su tutto , amplificò il racconto di Omero dicendo che, ment
della palestra, al dir di Filostrato. sua figlia; a lui finalmente è tutto proprio, secondo l’osservazione degli antiquarii,
el basamento antico nel quale è incassato il piantato della statua, è tutto segnato di colpi di scalpello; lo che indica esse
a stessa panacea. Beata È la città che tal rugiada asperge. Salvo sia tutto : in varie arti maestro E nume: impera alla faretr
ran dezza: ma ciò che più vi si ammira è un pavimento di rame che per tutto si stende. « Così non è incredibile che il tempio
rta, vi edificarono una città chiamata Licorea per questo motivo. Con tutto ciò, un’ altra tradizione porta che Apollo ehhe d
e questa sola basta ad incantare chi osserva questo bel simulacro nel tutto insieme, cresce poi il piacere a considerare le p
ed è appoggiata di vacillanti argomenti, quando si voglia estendere a tutto indistintamente ciò che ci è pervenuto dalle anti
marmo delle cave di Grecia e del più bello, cade il fondamento di di tutto il discorso. L’essere stato collocato piuttosto a
’ira di Giove. » Nè questa differenza deve farci maraviglia, giacché tutto quello che è argomento alla vanità delle nazioni
inili. Due sole borchie sostengono sopra di essa una specie di peplo; tutto l’abito insomma è tanto semplice quanto a una dea
o credemno al naufrago Ulisse perchè gii fosse di scampo. Deducesi da tutto ciò che Ino o Leucotea con tal benda soleva effig
ncipio del suo poema ne adorna le ninfe dello Scamandro. « Vero è con tutto ciò che forse questa è la sola figura che non sia
ovano ancora le Driadi, vale a dire le custodi delle foreste, e sopra tutto delle querce. Una pittura di Ercolano ci rapprese
il primo, e vi si vedevano l’opere dei più famosi scultori. Era quasi tutto l’altare di mano di Prassitele. Parla Senofonte d
itruvio che questo tempio d’ ordine ionico era dipterico, vale a dire tutto ai lati circondato da due ordini di colonne in fo
ce di quanto quaggiù vediamo. « Su questo principio andremo spiegando tutto quel che ci offre di misterioso questa bizzarra f
filosofi derivavano persino il Sole. Quel gran disco che le contorna tutto il capo non è già un velo, come sembrò al Menestr
i simili nimbi, è un’ altra probabilità per tal congettura. « Essendo tutto il simulacro della dea ornato di figure di animal
trio, che leggiamo negli Atti degli Apostoli, che l’Asia non solo, ma tutto l’universo adorava la gran Diana Efesina. Era que
a nell’atteggiamento una franchezza e superiorità da sovrana di quasi tutto il mondo allora conosciuto, ed ha, siccome Pallad
Cacciò alle spalle l’egida co’ fiocchi Orrenda, che ‘1 timore da per tutto , E la fuga d’intorno incoronava. Eravi la tenzon,
o volgare, con la celeste. Epimenide Cretese, seguendo un parere del tutto op posto, pensa che di Saturno ed Evenirne Venere
così il Visconti) rappresentare in questo marmo la dea della beltà in tutto quel maggior risalto che acquistano nelr uscir da
bagno, dove era stile degli antichi di ungersi, è ancora un utensile tutto proprio di Venere, che amava i preziosi unguenti
Proserpina, il mio marito; Che in ciò tu sei molto di me migliore; E tutto il bello a te ne scende, e a Pluto. Tutta misera
Adone! Tanto Venere sparge amaro pianto, Quanto Adon versa sangue; il tutto in terra Vien fiori; il sangue partorisce rose, E
mento. Lascia star questo dì conviti e feste. Per ripigliarle poi per tutto l’anno, Finché non riede l’annual funesto Giorno,
i la famiglia Giulia di quell’origine, origine anche in certo modo di tutto il nome Romano, non abbia voluto rappresentar Ven
ovrapposte falde Ne fanno il corpo; ma ‘1 più nobil fregio È quel che tutto lo figura e veste Di sculti gruppi e svariate for
o che Sol figliuolo di Vulcano re di Egitto volendo far osservare con tutto il rigore la legge promulgata da suo padre contro
e valli, i fiumi, gli stagni, i torrenti, La terra, il mare; e poiché tutto il mondo Cercò di sopra, andò al Tartareo fondo. 
erviti del nome di Cerere per significare il pane. Si faceva onore di tutto ciò che si referisce all’agricoltura a questa div
e, e qualche volta è rappresentata con. una testa di toro. Quantunque tutto questo possa aver relazione ad Iside modello di C
o imperator dell’ombre. Per cui corrono sempre i nostri fusi. Che, di tutto principio e fin, compensa Con le veci di vita alt
idea, si ricorre agli accessorii, si moltiplica i simboli, e diviene tutto enimma e confusione. Tale è la statua di Cerere c
poniamo sulr artifizio del bellissimo simulacro, altrettanto è dubbio tutto ciò che può dirsi del soggetto rappresentato. « H
maniche che le copre il petto sino alla cintura medesima e che siegue tutto l’andamento della veste soprapostavi; priva ancor
. Vietava la legge che fosse ammesso uno straniero: non si ardiva con tutto ciò opporsi alla domanda d’Ercole amico e benemer
ri campi Degna scherzare; deh ti prego, adesso Vieni, e col tuo favor tutto germogli: Ibla fertil c’invidii, e a noi conceda
di andare ad Eleusi colle bighe, e gli asini avean l’onore di portare tutto quello che era necessario pei misteri. Questi era
Oh Padre in me che non torcesti? ali* ombre Mi consegni, o crudel: da tutto il mondo Discacciarmi ti piace, e nulla in core P
produce il suolo, Abbraccia il mare, e traggon seco i fiumi Scenderà tutto nel temuto regno. La porpora deposta, ai piedi tu
te s’alza Al venir del suo re, d’ardenti rivi Spuma l’ispida barba, e tutto il volto Scorron gì’ incendi:. Dalla plebe eletti
icare che questo fosse il globo della Terra, ma per additare con esso tutto l’universo, nel mezzo del quale stava quel fuoco
anto i panni allegri, E nei lari fiorir gli orni infecondi. Sorgea di tutto il bosco a lei più caro Un lauro, ed eran le pudi
n mertata sferza. Cerca Sicilia, e d’Ida appena è scesa, E paventa di tutto , e nulla spera. Sì teme augel che non pennuta pro
ra: sotto a Marte stassi la Luna, che ha di fronte Giove, ed in mezzo tutto raggiante mirasi il Sole. L’Olivieri suppone erud
Asserisce questo autore che Prassitele scolpì un’ altra volta Cupido tutto nudo pel tempio di Parlo dove ebbe fama e avventu
uffici: Chi l’auree lane, e la difficil’onda: Amor, dov’eri? a te che tutto sai, Come furono ignoti Della tua Psiche i guai!
to, come avete udito, lo hanno figurato i poeti, perchè con prestezza tutto l’universo percorre, e chiude all’ improvviso gli
un genio, o fanciullo alato, è in atto di tranquillo riposo, disteso tutto sul suolo, ed una delle ripiegate sue ali par che
che istituì la divinazione, i sacrifizii, le leggi della religione, e tutto quello che serve a mantener l’ordine e la pace fr
entava la consacrata mutilazione di esso all’ombra del venerato pino: tutto era in questi giorni lutto e astinenza. Il quarto
mosso indi il cadavere dissanguato della vittima, ascendeva sul paleo tutto di sangue grondante il tauroboliato, che mediante
in prima. Nè rose, o pomi, o frondi era l’affetto, Ma furore, e ponea tutto in non cale. Senza pastor le pecorelle al chiuso
il papaver molle: Quei fiorisce lo estate, e questi il verno, Perchè tutto portare io non ti posso, O donzella, a notar fra
enne ingiurioso, e sinonimo di demonio, d’incantatore. I Telchini con tutto ciò avevano partigiani, che consideravano queste
ti era per lo contrario accompagnata da movimenti quasi convulsivi di tutto il corpo e di tutta la testa. Eccovi quel che imp
fra 1’ altre quella riportata dal Fabbretti, e poi dal Cupero, che in tutto confronta colla presente, ed è a basso rilievo su
alle opinioni religiose della nazione dominante senza abbandonare del tutto i lor riti, e ritenendo almeno i vocaboli già con
Polignoto: altri dicono che era un Greco amante della musica e sopra tutto dei canti di Orfeo. Schedio che comandava i Focei
n tempio dedicato a Dee, che le genti di quel luogo chiamano Manie, e tutto il cantone d’ intorno ne porta il nome. Qui dicon
se, con membra tremanti, grinze nel volto e truci nello sguardo, sono tutto all’opposto negli antichi monumenti. Esse trovans
con Ecate la confusero le diedero la stessa madre, cioè la Notte. Con tutto ciò Esiodo, che non violò l’antica semplicità del
lle monete l’effigie della Ninfa Aretusa. I più grandi artisti, sopra tutto il celebre Prassitele, rappresentarono il ratto d
per provar la reità, o l’innocenza degli accusati, ascriver conviene tutto ciò che fu immaginato intorno al giuramento degl’
che se qualche opera grande producono, l’invidia non vuole darne loro tutto il merito. « Il marmo in cui fu scolpita la super
lo 1’ onda Sia chiuso, ei disse, aperto è il Cielo, andremo Per esso: tutto posseder Minosse Può, ma non l’aria. — Sì parlava
ra religione, e fede ne fanno i seguenti versi: «Colui, lo cui saver tutto trascende. Fece li cieli, e die lor chi conduce.
e ciò sia, riserbato alle Parche il dominio della vita e della morte, tutto il resto delle cose umane fu permesso all’arbitri
che ha specialmente sortito il suono dei flauti. « Di simile ufficio, tutto proprio di Euterpe, fa fede l’antico scoliaste de
iova riflettere che nello stesso palazzo si conserva una Polinnia del tutto simile alla nostra, mancante però del capo, e che
o gli elmi, e dopo questi niente si scorge che la punte dell’aste. Ma tutto questo è prospettiva: perchè bisogna ingannar gli
tessa vestita colla stola, che riguarda la scure che cadrà sopra lei, tutto ciò rappresenta il modo, nel quale, ritornando da
e coperte delle vivande, delle quali si nutrivano i principi eroi. Ma tutto è scompigliato, poiché da quelli che banchettando
o, il colore non così presto gli abbandona. Ma il punto principale di tutto questo mistero é Ao’amennone, ucciso non nei camp
in quel poco che gli rimane di vita, ne sia commosso: egli racconterà tutto questo ad Ulisse all’inferno nell’adunanza dei mo
i gesti sapevano rendere facondo il loro silenzio, e rappresentare di tutto il cielo poetico le avventure più dilettevoli. Ch
gli altri Teocrito. La sua testa, e pei lineamenti e pel serto, è del tutto simile alla bella statua detta la Flora Capitolin
Palazzo de’ Conservatori in Campidoglio. Ha questa sul ripiano, eh’ è tutto d’ un pezzo col simulacro, inciso a caratteri ant
ifizio. Le altre Muse, bellissime nella invenzione e composizione del tutto insieme, aveano le teste incassate e amovibili, d
no al bellico: supino il collo e delicata la gola: il fianco destro é tutto scoperto, l’altra mano giace nella veste perché i
ed a distendersi la bionda chioma. Le gambe sono svelte e leggiere, e tutto il corpo ben proporzionato a una gran facilità ne
nefìzii. Vergini, perchè devono essere incorrotti, sinceri e santi in tutto . Coir abito sciolto e trasparente, perchè il bene
sco così spesso citato, che è nella Villa Borghese. Sono effigiate di tutto rilievo, ma le teste ne sono moderne. Un marmo pu
giate di tutto rilievo, ma le teste ne sono moderne. Un marmo pure di tutto rilievo, ma di mediocre scultura. come pensa Visc
è già stata colpita. Egli essendosene slanciato disperatamente mentre tutto ardeva si mise a combattere coi flutti percotendo
un colpo d’asta nel petto. Vedendo qui questo largo e spazioso piano tutto coperto di tende e di padiglioni, munito a guisa
la connessione del nome con gli effetti e cause della medicina, così tutto il parentado e discendenti por tano nel nome la s
ia fu dai monaci adottato. In molte statue vedesi esser chiuso da per tutto ; in quella di Telesforo è fatto in forma di un pi
o trovato nell’antico fòro di Preneste, per esser l’unico in marmo di tutto rilievo che ci offra unite queste divinità assai
ole per le vittime, le legna destinate al sacrifizio per Giove Erceo, tutto è rovesciato. Il toro vi è: ma le al tre vittime
oi avete sovente udito dire nelle tragedie che le Furie sono causa di tutto questo, ma adesso non le vedete perchè dentro Erc
dove nascesse. Diodoro Siculo riferisce, dagli Egiziani asserirsi che tutto quello che narrasi di Semele e Giove, genitori di
n lunga barba, nonostante il soprannome di fanciullo eterno; si trova tutto vestito, non ostante la nudità dai mitologi attri
e del quale il poeta racconta i particolari. Vi si distingueva sopra tutto un presagio che annunziava il fulmine da cui sare
ando la persuade che, se lo crede Giove, lo inviti a venire da lei in tutto lo splendore della sua gloria, ed armato del suo
e si affligge della sua assenza. L’amore di Ampelo gli tien luogo di tutto : finisce per chiederlo a Giove, e sollecita quest
è sempre vincitore alla lotta e alla corsa. È facile di avvedersi che tutto ciò non è che un’ allegoria sull’ amore di Bacco
o sta scritto. Vi scorge una Tavola antica quanto esso, che conteneva tutto ciò che aveano fatto Ofione e il vecchio Saturno.
dolore. La Parca gli annunzia che il suo caro Ampelo non è morto del tutto ; che non passerà l’Acheronte, e diverrà per i mor
scintilla alla vista, il fuoco che si sprigiona dalla sede degli Dei, tutto ciò si riferisce a quest’ avventura. Una grossa n
tanto i loro spiriti dal furore del vino sono alterati! Bacco guarda tutto questo da una rupe con le gote gonfie pel corrucc
ai cinti dall’edera e dalla vite. Non danzò mai al suono delle tibie: tutto questo lo poneva ad ira. Ah fu ben stoltezza il n
di gran compassione: quel che non conobbero nel Citerone, qui è loro tutto manifesto. Non solamente il furore le ha stancate
llo dio, e l’umiltà delle preghiere alle quali discende. La segue per tutto : ma la crudele nega soddisfare i suoi desiderii,
elle quali fa pompa, e del convito che prepara. Vi si distingue sopra tutto la principessa Meti, che per la prima volta che b
dignità degli altri Canti. Meti dichiara di esser pronta a sacrificar tutto per unirsi a Bacco, al quale ella raccomanda il g
ei che proteggono il dio del Vino. Comanda che si taghno le vigne per tutto , e minaccia Nereo e Bacco. L’Arabia soccorre Licu
e dell’ordinario, questa donna che si getta disperatamente nel fuoco, tutto ciò è stato dipinto con questo oggetto. I parenti
di i suoi fianchi, e che lo lanci come levandosi da terra, appoggiato tutto sul piede destro. Così Apolline lanciò il disco:
fregio di lui e delle Baccanti. L’ornamento più frequente di lui e di tutto il coro ò l’ellera e le sue coccole, perchè fra q
o, e inol tre la benda, che copre parte del capo, e la mitra che vela tutto . Luciano lo deride, quasi la cuffia fosse nel gu
versa molto da quella dei Greci: questa spira soavità ed eleganza: in tutto vi è l’originalità di un popolo pieno d’ingegno p
sonio e Libanio distinguono i Fauni così dai Satiri come dai Pani. Da tutto ciò ne deriva che i giovani caudati che s’ incont
o, vecchio, grassotto, panciuto, con naso simo a con grandi orecchie, tutto tremante; un altro, uomo mostruoso, dal mezzo in
rendente; e la naturalezza, la carnosità del torso pingue ed irsuto è tutto quello a che può giungere la scultura. Se ne osse
lla storia moderna che i primi a cavalcare sembrarono ai rozzi uomini tutto un animale’, essi e il destriero. Comprendiamo da
he si mesce colle sembianze umane, e forma dell’uomo e del cavallo un tutto , per quanto può immaginarsi, uniforme. Si è situa
o imperversò col ferro contro se stesso. Le femmine di Lemno spensero tutto il sesso virile che aveano nella città loro. Ques
gge alcuna: scotimenti di capo, stralunamenti di occhi, vibramenti di tutto il corpo, quali si veggono negli uccelli detti co
che s’ indicava ciò che schiarivasi dalla sottoposta iscrizione, che tutto fra gli uomini è vanità fuori dei sensuali piacer
. « Che le immagini simili al presente, rare al ^erto in simulacri di tutto rilievo, in altro genere d’antico assai comuni, d
spesso nei monumenti ri cinge alle Baccanti la testa e il seno. Sopra tutto però conviene il serpe alle Ninfe, che oltr’ esse
si fatte immagini sepolcrali, non può dirsi assolutamente eseguita di tutto rilievo; ma tranne le estremità e le parti che ri
proposta. Sileno. « Nel grazioso bassorilievo rappresentante Sileno tutto ravvolto in una pelle di pantera e calzato i pie
di tigri. « I loro tirsi, come quei delle lor compagne, non sono del tutto coperti d’ edera, ma pelesano dalla sommità il fe
moto raggruppandosi in un lato, la lascia con bizzarra idea quasi del tutto ignuda nel rimanente; la quarta sembra eseguir qu
i lo fa arguire. « La Baccante di questo bel bassorilievo è quasi del tutto ignuda, se non che ha rigettato con neghgenza un
4 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
Destino poi altro non era che un’ immagine della fatale necessità che tutto governa nel mondo ; e gli altri Dei, come anche l
ervò i patti ; ed essendo in lui personificato il Tempo che distrugge tutto ciò che egli stesso produce, la favola con bene a
puri, Vivean senz’altro giudico sicuri. Senza esser rotto e lacerato tutto Dal vomero, dal rastro e dal bidente, Ogni soave
ni contrada Il mondo affatto inutile e deserto, Pria che veder che il tutto si consumi Ultima andò fra i più beati Numi.
gni anno il dicembre. Cominciavano il di 16, e duravano tre giorni, e tutto allora spirava gioia e piacere. Il Senato nel tem
egli anni e armato di falce, per indicare ch’ei presiede al tempo che tutto distrugge ed all’ agricoltura che tutto riproduce
e ch’ei presiede al tempo che tutto distrugge ed all’ agricoltura che tutto riproduce. È anche alato, e gli sta presso un oro
a Divinità : Da poi che sotto ’l ciel cosa non vidi Stabile e ferma, tutto sbigottito Mi volsi e dissi : Guarda ; in che ti
h’ io vi narro, Le afferrò un braccio, e la tirò sul carro. Ella, che tutto avea vòlto il pensiero Alle ghirlande e a’ fior,
hiamarono Pandora, vale a dire formata coi doni di tutti gli Dei (pan tutto , dôron dono, gr.). « E i doni degli Dei altro non
corno della stessa capra. Quel corno aveva la prerogativa di produrre tutto ciò ch’elleno a vesser bramato ; e fu detto il Co
(79) n’ebbe uno in Roma erettogli da Romolo ; e moltissimi altri per tutto . I suoi tre Oracoli (667) principali erano quelli
primi tempi fosse opinione che la fatica e l’industria valgano più di tutto a ripopolare i paesi devastati. I nuovi abitanti
minavano a piedi nudi sui carboni accesi. — Il tripode della Sibilla, tutto d’oro massiccio, era stato trovato nel mare da al
recchie asinine, chiese ed ottenne il privilegio di convertire in oro tutto ciò ch’ei toccava ; ma presto ebbe a pentirsi del
di fame. Ecco l’immagine dei sordidí avari che si lasciano mancar di tutto per accumular ricchezze. 129. Ma Bacco, mosso a c
lo, denotando colla differenza del colore, che a questo Nume era noto tutto ciò che soglion produrre sì i giorni che le notti
ine de favola delle nozze di Diana e d’Endimione. Sarebbe fac spiegar tutto ciò supponendo che Endimione fosse un abi astrono
capolavori dei più celebri maestri. Le porte furon fatte di cipresso, tutto il resto di legno di cedro, e la statua di Diana
ente dove è posta l’ India, e illumina successivamente co’ suoi raggi tutto l’universo. 152. Dopo il ritorno delle Indie spos
ato.) Nel tempo stesso il caduceo aveva la proprietà di ricongiungere tutto ciò che la collera aveva separato, nuovo simbolo
ale, e da questo in un albero o in una pianta, perchè essi dicono che tutto ciò che vegeta vive, e tutto ciò che vive deve av
o in una pianta, perchè essi dicono che tutto ciò che vegeta vive, e tutto ciò che vive deve avere un’ anima. Il filosofo Pi
nè scudo : Sopra gli omeri avea sol duo grand’ ali Di color mille, e tutto l’altro ignudo : D’intorno innumerabili mortali,
o dell’oggetto in cui si pone ; e se questo gli manca, riman privo di tutto , e tapino e mendico diventa ; o piuttosto pensava
rdi rivelano un’ardentissima segreta fiamma dal pudor governata, e in tutto il suo contegno dimostra quante virtù sieno neces
palazzo in mezzo a boschetti e giardini, ornandolo dentro e fuori di tutto ciò che può far deliziosa la vita ; e quindi la t
tiche, una più penosa dell’altra. Ed ella, docile e rassegnata soffre tutto , obbedisce come un fanciullo, e spera così d’espi
ia e il petto, Poi è di rame infino alla forcata ; Da indi in giuso è tutto ferro eletto, Salvo che il destro piede é terra c
per aver soccorso i Titani contro Giove. Talora significa una parte o tutto l’inferno. 224. Il Lete, chiamato anche fiume del
rangugiando mandolla, e con sei lumi Chiusi dal sonno, anzi col corpo tutto Giacque nell’ antro abbandonato e vinto. (Loc. c
strino le groppe. E così la persona istessa della Notte sia varia del tutto a quella dell’Aurora. Abbia la carnagione nera, n
 Per significar questo (il Crepuscolo), trovo che si fa un giovinetto tutto ignudo, talvolta con l’ ali, talvolta senza, con
forma esso stesso in più forme ; e questo figurerei per modo, che nel tutto paresse uomo, ed avesse parte di fiera, di uccell
te quanto cresce la loro miseria coll’aumentare dei lor tesori : Ché tutto l’oro ch’é sotto la luna O che già fu, di quest’a
e adorata nella città di Troia ; ma il primo nome le è più comune per tutto il resto : « Minerva spira, e conducemi Apollo, »
i uccelli notturni, pregiudizio al pari di tanti altri non ancora del tutto sradicato per l’ignoranza delle menti volgari. 26
lla barbara prepotenza ; e intanto la dottissima Urania, investigando tutto l’universo, rivolta al cielo dov’è il principio e
l’altrui riputazione. Costui era principalmente satirico, e criticava tutto e tutti con l’accrbità del sarcasmo ; non soleva
ndavan correndo nudi per Roma. 297. Il vocabolo pan in greco vuol dir tutto , e questo Dio era considerato qual simbolo dell’u
. 309. Il dio Termine era onorato non solamente nei templi, ma più di tutto sui confini dei campi, ove il suo simulacro veniv
vittime espiatorie, e scongiuravano gli dei Lari affinchè sfogassero tutto il loro sdegno su quei fantocci, ed a loro facess
eritate dagli uomini. Quindi le statue degli dei Lari si vedevano per tutto , e gli schiavi divenuti liberi appendevano ad ess
iamme ; ecco che dentro Sono i nostri nemici ; ecco già ch’ Ilio Arde tutto , e ruina. Infino ad ora, E per Priamo e per Troja
sublimi ne ragiona Dante nel VII dell’ Inferno : Colui, lo cui saper tutto trascende67 Fece li cieli, e diè lor chi conduce
’ dir in semplici parole ? Era dintorno il ciel tanto sereno, Che per tutto ’l desio ch’ardea nel core L’occhio mio non potea
ai : Il giorno sopra tetti, e per le torri Sen va delle città spiando tutto Che si vede, e che s’ode ; e seminando Non men ch
core, io ti chiamai. Nobil fierezza, matronal decoro, Candida fede, e tutto la seguia Delle smarrite virtù prische il coro ;
con un gallo suvvi, il quale dimostri di batter l’ali e di cantare. E tutto questo dietro l’Aurora. Ma davanti a lei nel ciel
rcole, e lo adottò per figliuolo. 365. Giunone (85), sempre gelosa di tutto , si apparecchiò a perseguitare Ercole, forzando G
la nostra vita ; quella cioè nella quale, essendo liberi di noi ed in tutto il vigore della gioventù, dobbiamo scegliere la v
coda aguzza, Che passa i monti, e rompe muri ed armi ; Ecco colei che tutto ’l mondo appuzza : Si cominciò lo mio duca75 a pa
ia d’uom giusto, Tanto benigna avea di fuor la pelle, E d’un serpente tutto l’altro fusto. Duo branche avea pilose infin l’as
ù od altri uccelli movevano guerra a questi nani, essi si armavano di tutto punto, salivano sui caprioli, ed in questo arnese
cciso da Cadmo. Da quei denti sarebber nati tanti guerrieri armati di tutto punto, che bisognava esterminare fino all’ ultimo
ra da uccidere un mostro enorme posto a custodia del Vello d’ oro ; e tutto questo doveva esser compito in un giorno. 454. G
esser compito in un giorno. 454. Giasone venne felicemente a capo di tutto , ma con l’ ajuto di Medea, figliuola del re Aeta
a lira, ed empì 1’aere della più commovente armonia ; ma veggendo con tutto ciò di non intenerire quei barbari, si lanciò in
per questa perdita, ordinò a Cadmo di andare a cercare la sorella per tutto il mondo, e di non ritornare senz’essa. 485. Cadm
e Polissena figlia di Priamo, ed ammiratane la rara bellezza, fece di tutto per averla in isposa, e gli fu concessa ; ma quan
ma tornando in sè stesso, e vedendosi ormai meritevole delle beffe di tutto l’esercito che era stato testimone di quella pugn
ellissima figlia del Sole. Questa Dea, sendo esperta nella magia, usò tutto il potere de’ suoi incantesimi contro lo scaltro
Inferno : E quando la fortuna volse in basso L’altezza de’Trojan che tutto ardiva, Si che ’nsieme col regno il re fu casso ;
ro indi salito Con l’elevate glorïose spoglie, Stimolò col flagello a tutto corso I corridori che volàr bramosi. Lo strascina
bo Sollevava di polve, onde la sparta Negra chioma agitata e il volto tutto Bruttavasi, quel volto in pria si bello, Allor da
cittadini Il re canuto, che di duol scoppiando Dalle dardanie porte a tutto costo Fuori volea gittarsi. S’avvolgea Il misero
ivo Ogni vostro timor ; lasciate, amici, Ch’io me il’esca, ch’io vada tutto solo Alle navi nemiche. Io vo’cadere Supplichevol
ee un pomo d’oro sul quale era scritto, per la più bella. Ecco subito tutto l’Olimpo in iscompiglio ; ogni Dea pretendeva il
icinali. Quantunque Enone avesse a dolersi di lui, nonostante adoperò tutto il suo sapere a guarirlo ; ma ogni sforzo fu inut
d’Atenodoro e d’Agesandro, celebri artefici di Rodi che lo scolpirono tutto d’un pezzo.118 Nella galleria di Firenze se ne ve
d’un villaggio, e solamente questa misera coppia di vecchiarelli con tutto amore gli accolse. 622. Sicché Giove, che ne li v
e la terra di geli e di brine ; dicevan poi che volando pel cielo era tutto circondato di fitte nebbie ; e che stava in mezzo
uito. Alla fine svegliatosi, cercò del gregge, e non trovandolo corse tutto dolente al villaggio. Ogni cosa aveva mutato d’as
ciani e Bergamaschi, Ove la riva intorno più discese. Ivi convien che tutto quanto caschi Ciò che in grembo a Benaco star non
lo stadio senza ripigliar fiato, ucciderlo con un pugno, e mangiarlo tutto in un giorno. Sia o no esagerata, questa prova di
ria senza la virtù per compagna ; doversi le forze, il valore spender tutto per il ben della patria ; ed esser veramente magn
olle chi spera d’adoprar celato Al Dio che veglia intorno. Il tempo a tutto è padre ; Ma richiamar non può, se corser, l’opre
sajo, sciogliendone al petto il nodo della fascia, ed apparve nudo in tutto , fuorchè cinto dalla consueta zona atletica. Non
carri e de’ cavalli La confusa burrasca. Ultimo Oreste Segue, nel fin tutto fidando ; e, visto Restar quel solo, un forte gri
n paniere di frutti e nelle mani un grappolo d’uva matura. L’ Inverno tutto coperto di vesti, in mezzo a desolata campagna, r
……… ……. Destò del fuoco in quella L’invitto spirto struggitor, che il tutto Divorasse, e chiamò con dolorosi Gridi l’amico :
torno al morto Sì le fiamme animar, che in un momento Lo si struggano tutto , esso e la pira. ………………… ………. E quei levârsi Con
primati degli Achei, spegnete Voi tutti or meco con purpureo vino Di tutto il rogo in pria le bragie, e poscia Raccogliam di
Pelide al comando obbedïente Con larghi sprazzi di vermiglio bacco Di tutto il rogo ei spensero alla prima Le vive brage, e g
generale, e per ministro Argo (89) suo fratello, il quale per sapere tutto ciò che accadeva, distribuì nelle principali citt
el Nilo. 700. Iside, saputo il fine lacrimevole del fratello, fece di tutto per rintracciarne le spoglie, e potè trovarle a B
fece costruire un magnifico monumento per tumularle. 701. Tifone era tutto intento ad assicurarsi il nuovo potere, allorchè
ulle spalle ed un campanello in mano. Ogni mattina cantavano prima di tutto le lodi d’Iside, e poi andavano attorno a chieder
ene ; ed il cattivo principio, detto Arimane, passava per l’autore di tutto il male. Il primo era rappresentato dalla luce e
naado Ristorali al lavor, l’ almo lerreau Fendean, bramosi di finirlo tutto . Dietro aereggia la scouvolta gleba : Vero aratro
5 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
nfiacchito a tal segno, che, cessata la fede ne’falsi Iddii, omai per tutto si dubitava persino dell’esistenza d’una natura d
a, e osservati come leggi tutelari dello Stato. Il commercio co’Greci tutto cangiò : essi recarono in Roma i loro sistemi di
ava ingegnosamente sul vizio, sulla virtù, sull’anima, sugli Dei ; ma tutto ciò non altro era che spiritosa lizza d’ingegno.
lle assemblee, l’elezione dei magistrati, la forma del voto popolare, tutto infine nell’esercizio della libertà pubblica era
l’imperio, e certa qual frenesia scusabile in quella nazione che avea tutto conquistato, che a tutto era stata avvezza, che t
renesia scusabile in quella nazione che avea tutto conquistato, che a tutto era stata avvezza, che tutto avea sofferto, empie
azione che avea tutto conquistato, che a tutto era stata avvezza, che tutto avea sofferto, empievano le fantasie di mille str
mplice produsse dipoi quell’impostura che portava il nome di magia in tutto l’Oriente, e che si sparse tra i Romani degenerat
dell’impero, merciajuoli, mercadanti, astrologi, usurai, pasciuti per tutto d’insulti, fecero sul suolo della loro patria una
niverso, qualche antico rito, qualche superstizione locale conservava tutto il suo potere : intieri popoli erano ingolfati ne
la base della società romana : i suoi templi e i suoi idoli erano per tutto innanzi agli sguardi ; i suoi poeti signoreggiava
. Le sue feste erano lo spettacolo della folla ; esso frammettevasi a tutto come un’usanza o come un sollazzo ; brillava sull
ottare se non colle passioni, gl’interessi e le opinioni dominanti in tutto l’universo I Armato d’una croce di legno, fu vedu
r solo, non abbiam difficoltà ad accomunare gli averi, laonde tra noi tutto è indiviso fuori che la moglie…. Che maraviglia,
similmente dilacerato l’imperio, i soldati eran corrotti del pari che tutto il resto dei cittadini ; e più in là sarebbero an
rità, quando vi erano mostri di barbarie : finalmente, per istrappare tutto un popolo corrotto ai vili combattimenti del circ
6 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
opericciuola, chè così verrà a scorgersi per avventura, non esser del tutto vana la mia fatica. Gli antichi Greci e Romani l
ievi i greci ed i latini scrittori, se non vogliono che si spenga del tutto fra noi ogni benigno lume di gentili discipline.
ie partoriva un figliuolo, il divorava. Il che significa che il tempo tutto consuma e di anni insaziabilmente si pasce(2). E
alla crudeltà del padre sottratti. E questi tre figliuoli di Satùrno tutto fra loro si divisero il gran regno dell’universo,
vi erano limiti che dividessero i campi, non servi, non mio e tuo, ma tutto era a tutti comune. Le città non aveano mura, per
nè gli uomini erano intesi al mercanteggiare, sicchè quel secolo era tutto felicità, tutt’ordine, tutto innocenza(1). E gode
l mercanteggiare, sicchè quel secolo era tutto felicità, tutt’ordine, tutto innocenza(1). E godevasi pure un’eterna primavera
la battaglia di Azio, regnando per Cesare Augusto grandissima pace in tutto il mondo Romano. VI. Filìra-Chiròne-Ociroe.
ne, e chi percuoteva timpani e cembali, in guisa che il monte Ida era tutto ripieno di tumulto e di furori. Siccome i Frigii
un toro colle corna dorate, di cui il sangue per quei forami colando, tutto aspergeva il Sacerdote o la persona ch’era nella
gli, e sull’immortale capo gli ondeggiavano le divine chiome, tremava tutto quanto l’Olimpo. Ma nulla meglio mostrava la sua
fra gli altri uomini insigni. I quali vedendo l’uman genere distrutto tutto quanto dalle acque, ed essi soli sopravviventi, c
nifico e sublime sentiero che vedesi in cielo in alcune notti serene, tutto luccicante di minute stelle, e di un notabile can
annoverato fra gli Dei. Quanto ha ragione di dolcezza e di amabilità, tutto ciò che ristora e reca giocondità, si qualifica d
Troade, ch’ebbe tre figli, Ilo, Assaraco, E il deiforme Ganimede al tutto De’ mortali il più bello e degli Dei, Rapito in c
mo divorò crudelmente. Il quale del loro indugio forte maravigliando, tutto armato va alla selva, affronta il mostro micidial
ima vacca. Da Euripide però si chiama Panopte (πανοπτης), perchè avea tutto il corpo coperto di occhi. Or Giove comandò a Mer
tanta gloria ; la quale poscia svanì in guisa che divenne deserto del tutto ed abbandonato. Ammone chiamavasi Giove dagli ant
biale chiamavasi aes Dodonaeum, perchè l’oracolo di Giove Dodoneo era tutto circondato di certi vasi di bronzo che si toccava
il tetto del tempio ; che se si fosse dritto levato, l’avrebbe dovuto tutto seco portare. Dimandato l’insigne statuario quale
a Teologia(2) Giove è l’anima del mondo ; e però i poeti dicevano che tutto era pieno di Giove, e che tutto dee cominciare da
l mondo ; e però i poeti dicevano che tutto era pieno di Giove, e che tutto dee cominciare da Giove. Omero(3) di passaggio di
promesso con giuramento a Nettuno e ad Apollo d’immolar in loro onore tutto il bestiame, che in quell’anno sarebbe nato nel s
in orrore siffatta doppia perfidia del re Troiano, che l’imputarono a tutto il suo popolo e da quelle ripetevano le sciagure
tissimo nel dirimere le controversie, venne in gran fama di equità in tutto il paese ; ma una famosa lite fece conoscere quan
galò un trono di oro, sul quale appena assisa, vi restò legata. Bacco tutto si adoperò per indurre Vulcano a sciorre la pover
6). Quindi si disse(7) che Minerva era la forza stessa di Giove ; che tutto era comune a lei con quel Nume di modo che quanto
tto era comune a lei con quel Nume di modo che quanto essa disponeva, tutto era dal suo cenno divino comprovato. E però Omero
, quasi non fosse egli vero figlio del Sole. Attristossene Fetonte, e tutto lagrimoso fu tosto dalla madre a far doglianze di
ta la magione del Sole, la quale di oro e di fiammeggianti piropi per tutto risplendeva. Il tetto era di candido avorio, e le
le Muse si tenean per vergini, era il loro felice soggiorno. Un suolo tutto coperto di alberi e di erbette salubri di gratiss
IX. Continuazione. Filammone. Pireneo. Pieridi. Sirene. Ma con tutto ciò neppure a quelle vergini Dee fu dato viver tr
locissima. Ma il monte delle Muse era propriamente il Parnasso, monte tutto sacro e venerando, dice Strabone, per quegli antr
che gli abitatori del Parnasso aveano in grandissima venerazione. Era tutto ombreggiato di pregevole alloro, ed avea due somm
senti e le future cose annunziando, al loro canto divino rallegravasi tutto l’Olimpo(5). Le Clerc crede che la favola delle M
fonti d’Ippocrene, di Aganippe, ec. a’ quali beono i poeti maggiori, tutto al contrario di lui che bevea al Permesso, fiumic
imposte de’suoi tempii ; e quando Apollo mostrava di esser presente, tutto si scuoteva il sacro lauro(1). Da ciò il costume
oluto gabbare il Dio degl’indovini, fu condannato a non poter bere in tutto il tempo che il fico ha immaturi i suoi frutti. A
 : resiste Alla mano mortal che vuol dal suolo Staccarla ; ai Dei che tutto ponno, cede. Pindem. Colla virtù di quest’erba s
κω, video) e πανοπτης, (πας et οπτομαι, video) dicesi il Sole, perchè tutto vede. Apollo Patareo, Patareus, pel tempio che a
ni. Bacco allogò il delfino fra gli astri. Or Acete giunto a Nasso fu tutto inteso al culto di Bacco ; ma pur ebbe a temere d
eo a tal dispregio di Bacco ed a tanto sdegno per le sue feste, che a tutto potere cercò distoglierne i suoi Tebani. Era egli
lunque grazia chiesto gli avesse ; ed egli domandò di cangiare in oro tutto ciò che toccato avesse. Ma tal dono fu funesto al
che accumulò moltissimo oro colla mercatura, la quale si può dire che tutto converta in oro. Ritrovò pure l’ancora ; e Demodo
avea Bacco data la virtù di cangiare in frumento, in vino, o in olio tutto ciò che toccato avessero ; percui furon dette Eno
il culto di Venere, eran venuti per mare ; così i Greci che portavan tutto al maraviglioso, finsero ch’era nata dalle onde d
Adone. In esse tutta la città vestivasi a lutto, e non si udivano per tutto che pianti e grida. Le donne correvano per le str
io Enea. Il volere del fato il portava in Italia ; l’ira di Giunone a tutto potere volea tenerlo lontano da quella regione ;
dire, quanto hanno di amabile e di vezzoso. Esse erano la sorgente di tutto ciò che vi è di dilettevole e di gaio in natura ;
le altre opere di quell’insigne statuario era la più bella, ma che in tutto il mondo non se ne vedea la simile, e che molti s
o a Gnido. Nicomede, re di Bitinia, volea comprarla a patto di pagare tutto il debito della città ch’era grandissimo ; ma que
om. ; πολυχρυσος, Hesiod. Forse per la bellezza, perchè diceasi aureo tutto ciò che ha ragione di bellezza. Orazio chiamòaure
rte pernicioso e spogliatore, il quale colla spada sguainata in mano, tutto insanguinato esorta i soldati al combattimento e
Ed il Furore e la Collera ne adornavano l’elmo, mentre la Fama da per tutto gli andava innanzi. V. Culto di Marte appresso
bacchetta o specie di pugnali. La festa durava tredici giorni, ed in tutto quel tempo era vietato far cosa che fosse importa
quale portò nell’Egitto l’uso delle lettere e de’ numeri. Ma i poeti tutto ciò che narrasi di Mercurio, l’attribuiscono al M
asciate e mi abbliga a ben lunghi viaggi. Da’ quali appena ritornato, tutto ancora polveroso, debbo propinare il nettare e pr
Anzi egli stesso fu un solennissimo ladro. Orazio (1) chiama Mercurio tutto astuzia, allorchè volea co’ suoi giocosi furti in
acche erano e chi rubate le avesse. Batto accettò il dono e gli svelò tutto  ; della quale infedeltà Mercurio oltremodo adirat
urio avesse addormentato i custodi. In somma a Mercurio si attribuiva tutto ciò in che si ravvisa destrezza e sagacità d’inge
altre maniere d’inganni fatti per diporto o per mostra d’ingegno. Or tutto ciò dicevasi κλοπη (p.m. verbi κλεπτο. occulo) da
esa delle Gorgoni ; in somma, dice Millin, questo nume incontrasi per tutto , in cielo, in terra ed anche nell’inferno. Da Lar
bele ed altre Dee de’ Greci, una divinità speciale ; ma era piuttosto tutto ciò che si vuole ; era la Natura o la madre unive
ava nella Libia. Il quate, avendo promesso in voto agli Dei un altare tutto di cranii umani, costringeva a lottar seco tutt’i
lleremo prima del Dio Pan, ch’era la natura stessa deificata, il gran tutto , il capo delle divinità campestri, il primo de’ F
mpagna. Quindi lo dipingevano in modo da sembrare che partecipasse di tutto l’universo. Avea le corna per significare i raggi
auno.Esso ha le corna, è coronato di pino e vedesi in atto di danzare tutto ebbrifestante. Furon poi detti Fauni o da Fauno,
cute. Sino alla cintura aveano forma umana e due corna nella fronte ; tutto il resto poi era di capra. Plinio dice de’ Satiri
l’Olimpo, sebbene fosse nume campestre. In una statua vedesi Vertunno tutto vestito, colla barba e colla spoglia di un animal
vea due gran faci accese al gran fuoco dell’Etna per la notte ; ed in tutto quel tempo, non gustò cibo, se non che il papaver
valli, i fiumi, gli stagni, i torrenti, La terra, il mare ; e poi che tutto il mondo Cercò di sopra, andò al tartareo fondo.
scose in un forame. Ritornata in Sicilia la nostra Cerere, guarda per tutto e pure all’amico fonte di Ciane, la quale più lin
tusa, di grandezza incredibile ed abbondantissimo di pesci ; il quale tutto da’ fiotti sarebbe coperto, se argini e moli di p
le vittime e nell’Alfeo si getta il soperchio di quegli animali. Ma è tutto ciò una favola ; perchè l’Alfeo manifestamente me
ma indarno ; percui gli mandò la Fame, per soddisfar la quale consumò tutto il suo avere e vendè una sua figliuola Mestra o M
e vendere più volte per soddisfare a’ bisogni del padre, il quale con tutto ciò finì miserabilmente la vita. Pelope poi fu fi
inventore dell’arte di lavorare il ferro, il rame, l’oro, l’argento e tutto ciò che abbisogna del fuoco per maneggiarsi, e l’
à, e parte nello Scamandro, il quale, al vedere il suo letto iugombro tutto di cadaveri, irato parla ad Achille, Io minaccia,
αν, omne, et δαμαω, domo), domatore di tutte le cose, perchè il fuoco tutto doma. VII.Alcune altre cose di Vulcano. Lu
lati. Allora i due generosi amici danno a que’ barbari uno spettacolo tutto nuovo ; perchè essendo Pilade ed Oreste simili ne
cani da caccia erano stati invenzione di Apollo e di Diana. La quale tutto dì era intesa a cacciare, ed abitava in mezzo a’b
iava ad obbliarsi la maestà di esso venerata dall’Asia tutta, anzi da tutto il mondo (2). In quella città adunque era il temp
sublimi immagini e di audaci metafore ; il loro bel cielo, il suolo, tutto era fatto per innalzare a grandi slanci la loro f
a tirar l’arco da Radamanto e da Eurito ; e da Castore, a combattere tutto armato ; Chirone l’ammaestrò nell’astronomia e ne
fatale regalo della camicia di Nesso. Della quale vestito, sentendosi tutto bruciare, gittò nel mare l’infelice Lica ; e reca
ne la signoria di quella città. La Sfinge era un mostro che infestava tutto il paese vicino a Tebe, e che nel volto e nelle m
cato meno utile dell’ulivo di Minerva, ch’era simbolo della pace. Per tutto ciò Nettuno è stato uno degli Dei più onorati del
bisce e tre volte rigetta e spinge sino al cielo le onde (5) ; il che tutto deriva dal noto flusso e riflusso dello stretto d
ferno, nulladimeno spesso si adoperano da’ poeti a dinotare l’inferno tutto quanto. Oltre a ciò dicevasi Dite (Dis, Ditis), c
gran città di Plutone o il Tartaro, il quale, secondo il poeta, ha in tutto la sembianza di un’orrenda prigione, in cui Radam
essi que fortunati abitatori portano e le mani ed il crine adorno. Il tutto si governa secondo i giusti decreti di Radamanto
no senza coltura è ricco di cassia, ed odorifere rose il suol benigno tutto germoglia ; e quivi drappelli di donzelle e di gi
quella selva e costruire intorno al lago degli edificii, si vide che tutto era favola. A questo proposito dice il ch. Malte-
no le sponde trarupate, son succedute piccole selve e cespugli che in tutto l’anno conservano la loro verdura ; i pantani ins
n fangosa palude ; il terribile Flegetonte vi straripa furibondo e fa tutto rimbombare co’ rapidi vortici delle sue fiamme, l
nel tempo della lor morte. Così Deifobo mostravasi ad Enea col corpo tutto lacero, come morì (1) ; ed Euridice seguiva nell’
andare all’inferno, donde portò via legalo il tricipite Cerbero, per tutto un anno, come dice Servio, ne pagò il fio in una
ta sapienza ; e che quanto poteano vantare i Greci di più ammirabile, tutto l’aveano attinto da’loro sacerdoti. E fra le altr
agli anditi e dalle giravolte del famoso laberinto di Egitto, e sopra tutto da quelle ch’eran sotterra, al dir di Erodoto. I
sacrato ad Ecate tenebrosa, con due paludi chiamate Cocito e Lete. Da tutto ciò han pigliato i Greci le prime idee de’Campi E
, Περσεφονη, o Περσεφονεια, e spesso Περσεφασσα, appo i poeti, perchè tutto colla morte distrugge (η τω φωνω παντα περθονσα).
ui regolavano i destini, in guisa che quanto avviene in questo mondo, tutto è soggetto al loro impero. Lo Spanheim dimostra c
portano sul capo, dimostrano l’assoluto potere che le Parche hanno su tutto l’universo ; l’antro tenebroso che esse abitano,
7 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
i vantaggi indiscutibili che il progresso ha fatto fare all’umanità ; tutto ciò è opera ardua, lunga, faticosa, per raggiunge
erso il fitto buio delle antichità pagane, e quindi abbiamo, prima di tutto , posto ogni nostra cura solerte, nell’esser chiar
ibro, la pagina, il carattere, la bella armonia della disposizione di tutto l’obbietto che si vuol farle studiare e comprende
o microscopico, dall’infinitamente grande, all’infinitamente piccolo, tutto ha il suo più solido fondamento, la sua essenza,
mboli della Favola. Abbiamo creduto ben fatto il dividere in articoli tutto il nostro lavoro, e segnare codesti articoli seco
stata, per non toccar delle altre, la ragione più convincente che in tutto il corso di questa opera, ci ha fatto di sovente
l’opera nostra, non ad un particolar nome, o di cosa o di luogo, ma a tutto il lavoro, considerato nel suo insieme totale. E
derni, da opere di scienza, di arte, di letteratura, di filosofia, da tutto infine lo scibile umano, servendoci di scrittori
allegorie, i fatti, i simboli, che formano il sostrato mitologico, il tutto configurato e misterioso delle credenze dei pagan
degli antichi ; anche nelle turpi ed infami lascivie che componevano tutto il culto di Priapo,12 presso i Greci e Romani del
Se dunque i Miti bugiardi e le false allegorie del paganesimo, in cui tutto era fittizio ed immaginario, si sono, in certo mo
le numerose deità del paganesimo, balenano ad ogni tratto ; ed in cui tutto è grande, maraviglioso, sovrumano, perchè nella t
cui tutto è grande, maraviglioso, sovrumano, perchè nella tradizione tutto si mostra traverso il prisma della simbolica alle
o il prisma della simbolica allegoria, la quale apparisce più viva in tutto quel lungo elasso di tempo, in cui la superstizio
dal medesimo eroe, copre, cadendo, sette jugeri di terreno. Nè ciò è tutto  : gli dei d’Omero partecipano di tutte le passion
tentosa, moderata dall’attrazione e dalla repulsione, ma ne fecero un tutto vivente, animato, sensibile, e quanto più meravig
sono esposte le vicende degli dei, le loro attinenze cogli uomini, il tutto sotto un velame di misteri, di allegorie e di met
l mito gli antichi vollero idealizzare in Saturno il Tempo che divora tutto , anche i suoi figli. 3. Abans. — Nome dato ad Apo
leo e di Teti. Sua madre, essendo egli in tenerissima età, lo immerse tutto nelle acque del fiume Stige, per renderlo invulne
greche αμα insieme ; ed αρυς una quercia. Le Amadriadi non erano del tutto inseparabili dall’albero col quale avevano comune
alle ninfe che avean curata la sue infanzia, con la virtù di produrre tutto quanto esse avrebbero desiderato. È questo il cor
in tutt’i tempi, da vicino e da lontano ; in vita ed in morte, e che tutto si sagrifica a questo santissimo affetto. 334. Am
Polibio, aveva nella città di Amiclea il più ricco e famoso tempio di tutto il Peloponneso. Pausania asserisce che Amicleo er
l cadavere di quell’iufelice, il sangue se le agghiaccio nelle vene e tutto il suo corpo si coprì di mortale pallidezza. Di q
tre giovanette le quali avevano ricevuto da Bacco il dono di cangiare tutto ciò che toccavano una in vino, l’altra in biada e
are di Diana, ne affisse le corna alle porte del tempio, ed ebbe così tutto l’onore del sacrifizio. 481. Anubi.  — Re degli E
me Osiride stesso. Il bue sotto la cui figura veniva Apis venerato in tutto l’ Egitto, doveva essere di color nero, con un se
marino venisse a spuntare sulle rive della Sicilia, ed asserivano che tutto ciò che si gettava nell’ Alfeo si ritrovava dopo
sotto la sua protezione perchè Ascalafo l’avvertisse col suo grido di tutto ciò che avveniva la notte. Fece del molle labbro
Bambin leggiadro come stella. Il padre Scamandrio lo nomava, il vulgo tutto Astianatte, perchè il padre el solo Era dell’alta
a era incinta, di chiedere al divino suo amante di mostrarsi a lei in tutto lo splendore della sua gloria immortale ; ciò che
mori, ravvolta nelle fiamme. Giove allora, prima che Semele fosse del tutto spirata, per salvare la vita del figlio, di cui l
osto il bestiame involato. Il pover uomo si lasciò tentare, palesò il tutto , e Mercurio allora lo cangiò in pietra di paragon
anna, la quale era divenuta un tempio. Giove promise di conceder loro tutto che avessero dimandato ; ed essi altro non chiese
secondo la tradizione mitologica di quei popoli, aveva un tempio ove tutto era tenebre ed acqua, e che conteneva mostruosi a
gli Calaide e Zeto. Subito scuote l’ali, ed alza il grido, Trema per tutto il mare, e s’apre e mugge, E rende polveroso il c
, più bella di Giunone e delle Nereidi. Che non solo osó dir, che in tutto il mondo Di beltà donna a lei non era pare, Ma ch
e che un momento dopo l’apparizione di quelle, la tempesta cessò del tutto . Da quel momento quei fuochi che sovente si veggo
andò nella Caria, ove edificò una città. Quando il fratel la vede in tutto insana, Fuggendo al sangue proprio fare oltraggio
il gran Cerbero udiro Abbaiar con tre gole, e ’l buio regno Intronar tutto  ; indi in un antro immenso Sel vider pria giacer
Bacco. Tu sai pur quale io son, qual sempre fui E quanto m’affatichi tutto l’anno Per provvedere i frutti più pregiati, Tant
ui aveva anche coronata la fronte. Il suo seno largo e bellissimo era tutto coperto di mammelle, turgide di latte, simbolo pa
a dimorare l’anima del morto. La tradizione mitologica ripete che in tutto il corso dell’anno che seguì la morte di Giulio C
ara, lasciò che il fuoco si appiccasse ai sacri ornamenti, e quindi a tutto il tempio, fra le cui flamme mori bruciata ella s
adorare gli alberi e le piante, i metalli e le pietre, attribuendo a tutto ciò segreti e sovrumani poteri e una grande influ
eratore recitava l’orazione funebre del suo predecessore. Dopo di ciò tutto il corteggio prendeva la via del campo di Marte,
te, ove un magnifico catafalco, coperto di un ricchissimo padiglione, tutto di materie accensibili e ornato di drappi d’oro,
a dea. Via, via, profani, Gridò la profetessa : itene lunge Dal bosco tutto  ; e tu meco ten entra E la tua spada impugna. Or
e man, gli orecchi, il naso e’l volto. Lacerato, incischiato, e monco tutto . ……………… Fece la buona moglie ogni arme intanto Sg
a la vita. È questa una credenza perfettamente simile, e identica del tutto , come si vede, all’angelo custode della religione
po sottile ed impercettibile ai nostri sensi, e dei quali era abitato tutto l’universo, essendovene nell’aria, sulle montagne
on poteva prestar mai giuramanto. Non poteva mai montare a cavallo, e tutto nel suo modo di vivere dovea risentire dell’auste
. La biscia era l’animale a lei consagrato. Il famoso tempio di Efeso tutto sfolgorante d’oro e che era ritenuto come una del
sì basse ed abbiette e spesso così turpi ed infami, che può ben dirsi tutto l’olimpo pagano altro non essere stato che una vi
od Acheo mal tu sapresti Discernere, si fervido ei trascorre Il campo tutto  : simile alla fiera Di tumido torrente che cresci
no ingerenza nelle cose del loro culto. Esse comandavano e regolavano tutto ciò che riguardava i sacrifizii e gli affari dell
e strade. E perchè ella era in abito succinta Nella zona contraria in tutto al geto, E di seta sottil varia e dipinta S’avea
velo ; Dall’aura la gonnella alzata e vinta Mostrò le sue vergogne a tutto il cielo ; E dell’alme che stan nel santo regno,
ssimo monumento aveva 426 piedi di lunghezza, 200 di larghezza, ed in tutto il vastissimo recinto delle sue mura, si contavan
ea nol rivelava Al buon Mercurio, che di la furtivo Lo sottrasse, già tutto per la lunga E dolorosa prigionia consunto. Omer
ante delle vittime sgozzate, per modo che il sommo sacerdote riceveva tutto su di sè il sanguinoso lavacro, e risaliva a comp
to su di sè il sanguinoso lavacro, e risaliva a compiere la cerimonia tutto grondante di sangue. Le vestimenta poi ancora int
al cielo la cessazione di una terribile pestilenza. Al momento in cui tutto era pronto pel sacrifizio, un’aquila rapì dall’al
i Agamennone. …… Ove introdotti Siate a costni, pensier fla mio, del tutto , Il darvi e loco, e modo, e tempo, ed armi Per tr
di specchio che rifletteva i raggi del sole, e collocata in modo che tutto il tempio ne era illuminato di una luce vivissima
cinto del tempio a lei dedicato, si trovavano l’indomani risanati del tutto . Era inoltre Emitea ritenuta come protettrice dei
furore del figlio con la fuga. Allora Emone rivolse contro se stesso tutto il suo furore e abbracciando anche una volta Anti
conseguenze che un tanto oltraggio avrebbe trascinato seco, e fece di tutto onde Elena fosse restituita al marito. Ma nei des
ncaminò alla volta del suo villaggio. Estremamente sorpreso di trovar tutto cangiato, rinvenne dopo molte ricerche la sua cas
ai nascimento, presiedeva in pari tempo alla morte, dovendo aver fine tutto ciò che ha principio. 1747. Epitragie. — Altro so
Finalmente dopo lunghe e penose fatiche, egli giunse a guidare quasi tutto l’armento ad Euristeo che lo sacrificò a Giunone.
la temerità, la sua fronte la conoscenza della sua forza indomabile, tutto in lui annunzia infine l’eroe destinato a sostene
osi sentendosi a divorare dalla fame cominciò dal mangiare avidamente tutto ciò che gli cadeva alle mani e finì col lacerarsi
nato, a Laomedonte stesso, a patto però che gli avrebbe restituito il tutto al suo ritorno dalla Colchide. Compiuta la glorio
nare le tazze della lana di fresco tosata di una pecora lattante ; il tutto volgendo il viso dalla parte ove nasce il sole, e
icoperta dalle tenebre del peccato, grondò lagrime e sangue. Peraltro tutto questo sistema immaginativo e fecondo di ricca po
formò da principio l’etere, quando ancora il resto dell’universo era tutto caos e notte. Secondo il citato scrittore, l’eter
ro indi salito Con l’elevate glorïose spoglie. Stimolò col flagello a tutto corso I corridori che volar bramosi. Omero — Ili
Ma del morto crop Impietosito Apollo ogni bruttura Ne tien rimossa, e tutto coll’aurata Egida il copre, perchè nulla offesa L
orso di Minerva. ……Te Inseguiranno In terra, in mar. nell’isole. per tutto  ; Ma tu prosegui il tuo cammino. e stanco Non t’a
s’imbattessero in uno di essi, ritornavano in casa e non uscivano per tutto quel giorno. 1893. Euploca. — Soprannome che si d
ta del suo sacro carattere, doveva far giuramente di viver celibe per tutto il rimanente dei suoi giorni. 1907. Eurito. — Uno
al, Il giorno sopra tetti, e per le torri Sen va de le città, spïando tutto Che si vede e che s’ode : e seminando, Non men ch
vano nella piazza maggiore di questa città. La statua di Mercurio era tutto di marmo, e lo rappresentava con una gran barba.
rgeva il simulacro della dea Vesta, similmente di marmo, e circondato tutto all’intorno di lampade di bronzo, attaccate le un
a impedire e che veniva attribuito al destino. I pagani accagionavano tutto alla fatalità del destino, alla quale gli stessi
ea, fosse stato abbattuto. Ed anche in ciò la fatalità fu compiuta in tutto il suo terribile volere ; imperocchè Achille ucci
i eroi, e con le cerimonie di esso. Lo studio dell’antichità pagana è tutto composto di favole, che rinchiudono l’idea del si
ndeva le pelli per terra e vi si coricava sopra durante la notte. Per tutto il tempo che durava il suo sonno si credeva ferma
uona Un sacro fonte, onde mai sempre esala Una tetra vorago. Il Lazio tutto E tutta Italia in ogni dubbio caso Quindi certezz
ttade copriria d’alta montagna. Così arringava il vecchio, ed oggi il tutto Si compie. Or via, sottomettiamci ognuno : Dal ri
che erano in vigore presso i popoli della antichità favolosa e sopra tutto presso i romani ed i greci. Questi ultimi partico
di molti altri, la fecondità d’immaginativa che avevano i pagani per tutto ciò che si collegava alle loro religiose credenze
della corsa. Però l’animale come se fosse stato sempre guidato, compi tutto il giro dello steccato ; al suono della tromba ra
o della città Priamea, e resisi i greci padroni di essa Filottete del tutto risanato da Esculapio della sua ferita al piede,
imposto a Fineo, lo dettero in preda alle arpie, le quali infettavano tutto ciò che si apprestava sulla mensa di Fineo facend
racchiudeva le statue dei loro fiumi ; e specialmente in Grecia ed in tutto l’ Italia non vi erano che ben pochi templi, nei
la tradizione mitologica, era questo : il nome di un popolo composto tutto di uomini arditi e valorosi, che Flegia aveva riu
rittore, furono soventi volte sospesi, ma poi rimessi in vigore sopra tutto quando la terra, era minaccinta di siccità, o sec
esprimere che essa al paro di questi due pianeti, regola e presiede a tutto ciò che accade sulla terra. Col suo braccio sinis
la mano destra sul timone di una nave, per spiegare che essa governa tutto l’ universo e che impera egualmente, con assoluto
suo regno, fece costruire in onore di questa dea un tempio fabbricato tutto di una certa pietra, che aveva la durezza e la bi
Poi le schiere a ferir prese, vibrando Le mortifere punte ; onde per tutto Degli esanimi corpi ardean le pire. Nove giorni v
acce usato, Forò la pelle e quelle dure squame, Onde il mostro crudel tutto era armato : E cosi Febo quella ingorda fame Spen
a armato : E cosi Febo quella ingorda fame Spense, che il mondo avria tutto ingoiato ; Ed ucciso che l’ ebbe, si disperse. E
ne del fuoco. In questa contrada, vi erano alcuni dati recinti chiusi tutto all’ intorno da alte muraglie senza tetto, dove i
teatro, nella sua tragedia intitolata le Eumenidi, queste divinità in tutto il loro spaventevole apparato, e fu tale l’ impre
schiena ; assisa sopra un mucchio d’arme d’ogni maniera e fremente in tutto il corpo per tremito rabbioso. I pagani credevano
ente si fa, fra i due nomi di Galassia e di Galizia, i quali sono del tutto differenti nella loro etimologia. 2074. Galassie.
eligione. Per esempio essi non potevano entrare in un tempio, durante tutto il giorno nel quale si fossero trovati a vedere u
e dette Gamelie, durante le quali venivano fatti più matrimoni che in tutto il rimanente dell’ anno, ritenendosi come più for
fere ; lavò con l’acqua della fonte vicina quelle care sembianze ; ma tutto fu indarno, perchè poco dopo il giovanetto Giacin
ueste frutta, come simbolo della felicità, di cui avrebbero goduto in tutto il corso dell’anno. Gianuale era similmente il no
o, In Colco eroe. della valle — Medea — tragedia Alto 2. Scena III. tutto cio valse a conciliargli le simpatie degli abitan
e, ed erano destinati particolarmente all’insegnamento dei novizi per tutto ciò che riguardava i misteri della loro dea. Essi
opia. — Sorta di divinazione che si faceva dal riflettere e ricordare tutto quanto avveniva durante le cerimonie dei sacrifiz
E fu tale la scossa che questi spaventosi figli della Terra dettero a tutto il creato, che Giove stesso altamente atterrito d
ra’primi, di persona e d’armi Riguardevole e fiero, e sopra tutti Con tutto ’l capo, in campo appresentossi. Virgilio — Enei
menti che ci allontanerebbero di troppo dalla nostra meta, diremo che tutto ciò che si racconta in generale, di questi avanzi
o pastore, che viveva lavorando il suo campicello, dal quale ritraeva tutto quanto abbisognava alla sua famiglia, e che, libe
nto noi ci facciamo ad asserire sia una nostra personale opinione. In tutto il corso della nostra opera noi ci siamo già avva
degli uomini, ricinto di una gloria immortale, e padrone assoluto di tutto , sebbene sottomesso anch’ egli alla legge inevita
lle larghe e quadrate ; seduto su di un trono, circondato di raggi in tutto lo splendore della sua divina maestà, e avente ne
i i volatili. I singoli popoli non solo della Grecia e di Roma, ma di tutto il mondo conosciuto dagli antichi, avevano delle
Juno Moneta. Il culto di Giunone era uno dei più estesi e solenni di tutto il paganesimo, sparso e riconosciuto in tutte le
chi detti funebri, celebrati con grandissima pompa e solennità, e con tutto l’apparato di una importantissima cerimonia relig
e sue leggi. Al dire di Arato, la giustizia abitò sulla terra durante tutto il periodo dell’età dell’oro, conversando giorno
sul carro del fratello, e lo sottrasse alla vista del suo nemico. Ma tutto ciò non valse ad impedire il fatale duello, nè a
andoli, destò del fuoco in quella L’invitto spirto struggitor, che il tutto Divorasse………… Omero — Itiade — Libro XXIII trad.
posito, che appena Alessandro ebbe tagliato il nodo ; si ritrasse con tutto il suo seguito, come se avesse del tutto compiuta
to il nodo ; si ritrasse con tutto il suo seguito, come se avesse del tutto compiuta la predizione ; cosa che fu confermata n
a dopo molta fatica non potè prenderne che due sole, il cui corpo era tutto coperto di foltissimi e lunghi crini. Il citato s
appresentavano Har-Heri mezzo di color bianco e mezzo azzurro ; Visnù tutto azzurro : e Siva tutto bianco. Vi sono varie cron
mezzo di color bianco e mezzo azzurro ; Visnù tutto azzurro : e Siva tutto bianco. Vi sono varie cronache indiche nelle qual
giovanetta. Icario pero che amava teneramente la figlia sua, fece di tutto per persuadere il genero a restar seco, onde non
ravano come il principio di tutte le cose e che dà vita e movimento a tutto ciò che respira. 2246. Idroforie. — Funebri cerim
ile destino che le era preparato ; implorar grazia dal padre, e porre tutto in opera onde piegarlo a più miti sensi. Clitenne
l’udi : nessuno Più la vergine vide. Inalza un grido Il sacerdote, e tutto il campo acclama, Riguardando il divino inopinato
nio figliuolo di Enea, si chiamasse con questo primitivo nome durante tutto il tempo che la cittadella d’Ilione, stette in pi
in premio dell’eroico coraggio sposò la nobile giovanetta che formava tutto il suo amore. Gli ateniesi in commemorazione di q
il reo consacro, o (se più sono) i rei Orribil vita a strascinar, da tutto E da tutti divisa. E se in mia reggia, Conscio me
o Bacco, figlio di Giove e di Semele ; e giurò di riportare su di Ino tutto lo sdegno della sua terribile vendetta. A tale uo
nvidiosi medesimi. Sta il pallor sulle gote, e la magrezza Nel corpo tutto  ; mai diritto é ’l guardo, Lividi sono i denti e
a la bellissima giovanetta, conservò anche sotto la novella sembianza tutto l’incanto delle sue forme, per modo che Giunone s
si precipitò nel mare, che dal suo nome fu detto mare Ionio, …….. e tutto poi Quel gran tratto di mar, sappi che sempre Sar
Abbranca e stringe, e forte a sè le lira. Come il remo il vogante, e tutto addictro Pende da quelle col corpo. Ma i freni. L
sorgere del sole, esse cantavano le lodi della loro dea, e passavano tutto il giorno chiedendo la limosina e vendendo dei fi
io — L’asino d’oro o le Metamorfosi Lib. XI. Iside veniva adorata in tutto l’ Egitto, ma particolarmente, secondo asserisce
ersonificazione del dio del bene, ritenuto come principio assoluto di tutto ciò che è buono. Presso quei popoli, Kacimana reg
i quello che presiedeva al mezzogiorno, ora in cui il Sole rifulge in tutto il suo spendore. Gli altri tre cavalli bianchi de
ò contro i fianchi del cavallo, ove lasciò una profonda concavità. Ma tutto questo non valse a persuadere i trojani, e il lor
i custodi della casa, e che vigilavano continuamente onde allontanare tutto ciò che potesse esser nocivo. Ordinariamente i pa
recarsi nell’isola di Leuce, ove Aiace stesso lo avrebbe risanato del tutto . Infatti qualche tempo dopo, avendo seguito il de
questa tradizione toglie solamente l’intervento di Apollo, rimanendo tutto il fatto nella sua completa integrità. In quanto
, e fosse gettato sul corpo di lei un monte di sabbia. Apollo fece di tutto per salvare dell’ordibile morte la sua diletta, m
ui si sacrificava. È a notare che presso gli antichi assai di sovente tutto il sacrifizio consisteva in una semplice libazion
a. Plauto chiama dea Lubentina quella divinità che permetteva di fare tutto ciò che piaceva. 2497. Libera. — Dea che assai di
5. Libetridi. — Si dava talvolta codesto soprannome allé Muse e sopra tutto ad alcune Linfe abitatrici del monte Libetrio, ne
nse Achille la spada, e alla giuntura Lo percosse del collo. Addentro tutto Gli si nascose l’ affilato acciaro, E boccon egli
tradizione era tenuta in gran concetto presso gli arcadi, i quali in tutto ciò non vedevano nulla di esagerato. Al dire del
di Marc’ Antonio triumviro, il quale alla sua volta la dimenticò del tutto , pazzo com’ era d’ amore, per la bellissima Cleop
altro non desiderando che di vivere di Loto, in un completo oblìo di tutto . Io due scelgo de’nostri, a cui per terzo Giungo
ale occasione, tutti i giovani che vi prendevano parte, correvano del tutto ignudi, tenendo in una mano il coltello di cui s’
verso, tutte le deità individuali della Mitologia, e in cui alla fine tutto sarà riassorbito. 12. Priapo. — Il custode dei
tti alle parole di Samuele, ed era senza forze, non avendo preso cibo tutto quel giorno ». 34. Sacrobosco, astronomo ingl
allora si andava in cerea di un altro bue. Se moriva prima del tempo, tutto l’Egitto era in lutto, ed il bue era sepolto pomp
8 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
di questo studio ha esposto i più eccellenti artisti a confondere il tutto con degli strani anacronismi, rappresentandoci de
l gran sistema della greca Mitologia, e descrive a parte a parte come tutto fosse animato nel mondo in acconcio della poetica
vina Fiamma scorrea, che l’alma era del mondo. Tutto avea vita allor, tutto animava La bell’arte de’ vati. Entro la buccia Di
ano le piante a lui dedicate. Magnifici templi gli furono elevati per tutto il mondo. La vittima che si offriva a Giove nei s
elo ; la Dea di Citera glielo offrì all’istante dicendole, che poteva tutto compromettersi da Giove perchè stavan in quel cin
emio a Nettuno, esso lo punì mandandogli un mostro marino che devastò tutto il paese. Questa favola trae origine dall’aver La
vole e spargevano un odore sì fetente che non si poteva avvicinarsi a tutto ciò che non avean seco portato. Non valeva lo sca
spinse Mida a dimandargli sconsigliatamente che in oro si convertisse tutto quello che da lui fosse toccato. Ma ebbe ben tost
ne dispotiche della sorte degli uomini esse ne regolavano i destini : tutto ciò che avveniva nel mondo era sottoposto al loro
sibilità della terza impediva loro di variare. In queste tre divinità tutto era emblematico e tutto aveva relazione alla nasc
ediva loro di variare. In queste tre divinità tutto era emblematico e tutto aveva relazione alla nascita, alla vita e alla mo
di Plutone, attendono esse i suoi ordini con un’impazienza che mostra tutto il loro furore. Le Furie si chiamarono anche Erin
ando per impedire che non si faccia rumore. Il Sonno possente Dio cui tutto è sottomesso sta continuamente riposando in quel
delle campagne. Siccome Pane viene da una parola greca che significa tutto , fu egli perciò riguardato da alcuni come il Dio
lberi. Sotto la prima forma è preso per il dio Pane ed allora si vede tutto nudo, coronato di edera, portando dalla sinistra
su la testa, per indicare che essa presiede come questi due astri, a tutto ciò che accade sopra la terra. Viene alle volte s
ha istituito le divinazioni, i sacrifici, le leggi della religione e tutto ciò che serve a mantenere l’ordine e la pace tra
le convenzioni che hanno luogo fra gli uomini, e teneva mano affinchè tutto fosse esattamente osservato : da alcuni si vuole
di slanciarsi dal suo carro tirato da cavalli focosi, che calpestano tutto quanto rincontrano sul loro cammino. Le sta vicin
in contrassegno del paterno affetto giurò per lo Stige di accordargli tutto quello che avesse chiesto e l’imprudente figlio r
cciano il cielo d’inevitabile incendio, mettendo così in pericolo che tutto perisca su la terra di gelo ; or scendendo troppo
ivinità dall’alto dei cieli, assorta in un’arcana eternità, osservava tutto ciò che aveva luogo su la terra, vegliava in ques
iguardata da molti come solare potenza, estendeva il suo impero sopra tutto il globo ed il suo culto erasi dovunque sparso. R
o nome che significa nutrice, perchè era la Dea dell’umidità la quale tutto nutre e mantiene. Il carro di Teti era una conca
le. Durante la notte, li poneva sotto il fuoco affinchè si consumasse tutto quello che avevano di mortale, ma tutti vi soccom
rutto dell’insensato amore della propria moglie, il quale distruggeva tutto e si pasceva di carne umana. Vuolsi che Minosse d
empi e vuolsi che fosse allievo di Mercurio. Egli fu eccellente sopra tutto nella scultura, nella meccanica e nell’ architett
iorno si annegò, ed allora fu detto che gli Dei marini lo avevano del tutto ammesso nella loro compagnia. Eco Eco figl
ai più degli studiati ornamenti ; e nelle opere dello spirito come in tutto il resto un certo che di trascurato è preferibile
re Divinità rappresentate sotto le forme di donzelle. Secondo i poeti tutto l’universo era pieno di Ninfe, e le dividevano in
lla cintura e la forma di uccello dalla cintura al basso ; oppure con tutto il corpo di augello e la testa di donna. Si danno
parò a tirar l’arco da Radamanto e da Eurito, da Castore a combattere tutto armato Chirone fu suo maestro in astronomia e in
u acceso il rogo, dicesi che cadesse il fulmine dal cielo e riducesse tutto in cenere in un istante, onde purificare ciò che
ando la bellezza dell’opera di Prometeo, gli fece l’offerta di dargli tutto quello che poteva contribuire a perfezionarla. Pr
si amavano che uno non abbandonava mai l’altro. Si accinsero prima di tutto a purgar l’Arcipelago dai pirati che lo infestava
tto ciò ch’egli potè ottenere si fu che passerebbe nel regno de’morti tutto il tempo che Castore resterebbe sulla terra ; di
o che egli eseguì. Giunto Giasone in lolco trasse a sè gli sguardi di tutto il popolo per la bella sua presenza e pel suo abi
va di rimettergli il vello d’oro, erano le seguenti. Giasone prima di tutto doveva mettere il giogo ai tori, opera di Vulcano
mostro che vegliava incessantemente alla custodia del vello d’oro ; e tutto ciò doveva esser fatto in un sol giorno. Certo de
o nell’abbondanza coloro, presso a’quali tal vello sarebbe stato, per tutto il tempo che conservato l’avrebbero, e fu permess
o forse più ragione coloro che spiegano la favola del toson d’oro con tutto ciò che vi ha rapporto coll’astronomia, come fann
andoli entrambi in alcioni, e vollero che il mare fosse tranquillo in tutto il tempo che questi uccelli facevano i loro nidi.
i ove rendevansi gli Oracoli, le vicinanze, l’esteriore degli edifici tutto contribuiva a mantenere la pia credulità del volg
ne divenne amante e che per renderla sensibile, le offrì d’accordarle tutto ciò ch’essa poteva desiderare. Gli dimandò essa d
i quali consigliarono ch’egli dovesse pagare pei tre rimanenti volumi tutto ciò che si chiedeva. Ricevuta la somma l’incognit
di Roma, e poscia dicesi che disparve. Sebbene questa storia senta in tutto del favoloso, egli è però certo che i Romani poss
’acqua lustrale consacrata dai sacerdoti, e spesso anche il lavarsi o tutto il corpo o anche le sole mani in acqua pura. L’a
9 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
gerghi misteriosi da non doversene punto dubitare, e non vedevano nel tutto , che il sistema di religione dagl’Iddj ad essi pr
nghiero da farci ravvisare sempre in esse delle nuove bellezze. « Ivi tutto è illusione. Tutto ha corpo, anima, spirito, semb
mpo veloce giunge, ed al momento sen fugge : porta seco una falce per tutto mietere, e consumare. L’ampollina al suo fianco c
isteriose. Egli mutilò suo padre, perchè dopo la creazione del mondo, tutto era compito. Ingozzò i suoi figli, perchè il temp
e del mondo, tutto era compito. Ingozzò i suoi figli, perchè il tempo tutto divora : indi li ributtò dallo stomaco, perchè il
, e frutta, e mercè il calore de’ tuoi raggi la natura è ricca da per tutto . Dove tu non sei, tutto è lutto, orrore, e spaven
alore de’ tuoi raggi la natura è ricca da per tutto. Dove tu non sei, tutto è lutto, orrore, e spavento : regna il brìo, il r
suoi raggi luminosi, e giurò per la Stige, che avrebbe acconsentito a tutto ciò che suo figlio gli domandasse in contrassegno
r non sapeva. Intorno a questo buco nacque un canneto, e le canne che tutto il giorno crescevano, palesavano ai viandanti, ch
te, prese l’aspetto di Diana istessa. La Dea venuta in cognizione del tutto , discacciò ignominiosamente Callisto, che dopo qu
al suo caro Ganimede1. Minerva. Minerva nacque in una maniera del tutto singolare. Giove dopo la guerra de’ Titani sposò
oquenza, del commercio, e dei ladri, come si è detto. Vedevasi da per tutto nel cielo, nella terra, e nell’Inferno, e per pot
per tutto nel cielo, nella terra, e nell’Inferno, e per potere da per tutto accorrere, aveva le ali nella testa, e nei piedi.
che glie l’accorderebbe : questa fu che Giove venisse a visitarla con tutto l’apparato celeste. Tremò Giove per Semele a tale
cese decorato da’ suoi raggi, ed armato della folgore. All’accostarsi tutto avvampò, e la stessa Semele fu divorata dalle fia
ridente ; ed in conseguenza non si sarebbe ritrovata una Dea, che di tutto suo genio si fosse a lui accoppiata. Descrizio
epidi : erano macilenti, scarne, con lunghe smunte mammelle, e da per tutto spiravano ferocia : il loro abbigliamento era un
o ciò che voleva. Questi chiese al Nume, che avesse convertito in oro tutto ciò che toccava, credendo questo un bene inestima
un esito felice, come fanno anche oggidì i giuocatori, quando perdono tutto . Ha dippiù la Fortuna le ali ai piedi, indizio de
impetto al cuore dell’uomo doveva situarsi un finestrino per osservar tutto . La casa era male immaginata, perchè non poteva c
a, o stassene rinchiuso in una grotta. Egli è vestito di un abito che tutto lo circonda ; i suoi capelli, e la barba bianca s
Atene. Al culto degli Dei del paese aggiunse quello de’ suoi, e sopra tutto quello di Minerva, e di Giove, e di tanti che ave
stava alla guardia di sì prezioso deposito. Il più difficile era che tutto questo doveva effettuarsi nel breve corso di un g
e un rapsodo 1, che il re aveva lasciato presso la regina, per sapere tutto ciò che si faceva nella sua corte. Giunse tant’ol
d implorare l’ajuto di Achille : lo scongiurò a prendere le armi : ma tutto fu inutile. Gli permise soltanto di servirsi dell
poneva : ma queste vittime erano per lui volgari : anelava di versare tutto il sangue di Ettore. S’incontrarono alla fine i d
, ed appartenenti alle famiglie più distinte. Poichè il fuoco consumò tutto , furono raccolte le ceneri, e rinchiuse entro di
in un istante l’infelice città è piena di soldati, che portano da per tutto il ferro, il fuoco, e la desolazione. Durante un
ro tradimento. Cerca Enea di scusarsi, ma nel tempo stesso dispone il tutto per la partenza, e col favore della notte sciogli
uattrocento cavalli. La guerra cominciò, e fu ben lunga. Giove affidò tutto l’affare in mano del destino, e i due partiti sta
i giunchi, dove appena si trovava una tavola di legno, che ne formava tutto l’addobbo. Furono questi intanto i soli, che acco
lloggiati, li conducono alla cima di una montagna con far loro vedere tutto il villaggio sommerso, e gli abitatori in preda d
Ersete lo trasportò nel suo carro mentre era alla caccia, facendo di tutto per fargli dimenticare Procri sua sposa. Ma fu va
vo : ma piace lusingarci che l’ordine almeno, e ’l vantaggio di veder tutto ad un colpo di occhio potrà dargli un’ aria di no
maggiori, che ad imitazione degli altri popoli professavano un culto tutto loro proprio verso le assurde e false Divinità ;
a nello stato dell’innocenza. La temerità, e la smania di voler saper tutto figurata nella curiosità di Epimeteo ha cagionato
10 (1897) Mitologia classica illustrata
vedevano universalmente divulgati tra i Greci, e cercarono di adattar tutto questo al concetto tradizionale che essi avevano
di Zeus era tale che col solo muover delle sopracciglia faceva tremar tutto l’ Olimpo. Sono bensì gli antichi Dei costretti a
bo, le prime tenebre, e la Notte, i quali a lor volta ebbero figli in tutto diversi, l’ Etra e il Giorno, Gea da sè produceva
la terra ed è padre degli altri fiumi, e Teti (Tethys) l’ umidità che tutto pervade e nutre; Iperione, l’ errante dio della l
l mare, e legar indi la corda alla più alta rupe dell’ Olimpo, sì che tutto l’ universo rimarrebbe penzoloni; tanto io sono p
ia sul finire del 4º secolo dopo C. Ai tempi di Teodosio, cessate del tutto le feste olimpiche, credesi la statua fosse trasp
no, è celebre anche per le ricche pieghe del manto ond’ è adorna. Del tutto diversa la così detta Giunone di Lanuvio (fig. 9)
sarla nel centro della sua egida, a terrore de’ nemici suoi. In fondo tutto ciò rappresenta la nube temporalesca che nasconde
di linee, qual convenivasi alla casta e vergine Dea, e ad un tempo da tutto quel che indica ferma volontà e forza. Delle best
onvegno nella casa di Efesto, questi, avvertito da Elios, il sole che tutto vede, comparve improvvisamente e con una rete dal
più dolce del consueto; sotto il destro ginocchio scherza un amorino tutto trionfante d’ aver soggiogato anche il fiero Mart
in Grecia un altro concetto, quello della forza d’ amore che penetra tutto l’ universo e lo feconda. In Oriente, e precisame
ir così, il tempio della religione domestica. Estia che rappresentava tutto ciò, era quindi la divinità principale della fami
; venerata insieme cogli Dei Penati, del quali riparleremo. Ma più di tutto la Vesta dei Romani fu oggetto di venerazione com
gni uscire. Tutto quello che esiste, in cielo, nel mare, sulla terra, tutto si diceva chiuso e riaperto per opera di Giano; o
rali. 2. Il dio Elio aveva anche il suo lato morale; egli è colui che tutto vede e ascolta; colla sua luce penetra nei più se
a, sul monte Taigeto tra la Laconia e la Messenia, in Elide, e più di tutto nell’ isola di Rodi, dove si celebrava con gran p
me cadono sulla terra in forma di rugiada. Il mito di Titone, vecchio tutto rughe, non più capace d’ altro che di far sentir
ce in autunno, quand’ è la stagione del seminare. Son sette stelle in tutto , le quali eran dette figlie di Atlante. La più ve
apportatore di piogge e tempeste che rendevano il mare innavigabile e tutto involgevano di densa tenebra. Ricordisi l’ Orazia
ne fe’ Ovidio nel primo delle Metamorfosi (v. 264 e segg.). — Invece tutto favorevole era il vento Zefiro, o il vento di pon
us e di Eurinome, secondo Esiodo, eran le Cariti, che rappresentavano tutto quel che v’ ha di bello e di grazioso sì nella na
mavano Aglaia, Eufrosine e Talia. Esse erano venerate come datrici di tutto quello che abbellisce e rende gradevole la vita.
bell’ elogio: « O Cariti, dic’ egli, udite la mia preghiera; giacchè tutto quanto v’ è di piacevole e di dolce fra gli uomin
pure della testa; quest’ ultima fu ritrovata di poi sebbene col viso tutto guasto. È mirabile l’ atteggiamento della dea, in
dalla natura del mare, e dai rapporti di questo coll’ uomo. Prima di tutto egli era fatto padre di parecchi giganti e mostri
do dal quarto secolo av. C., in luogo di un unico Tritone, si pensò a tutto un genere di esseri simili al figlio di Posidone;
o in duri lacci e tenerlo serrato perchè non isfuggisse, giacchè egli tutto tentavà, assumeva mille forme, di leone, di drago
, di fuoco ardente, di pianta gigantesca, di acqua scorrevole; se con tutto ciò non riusciva a slacciarsi, allora, e solo all
a questa Dea portano pure un carattere selvaggiamente fantastico come tutto il suo culto. Conosciutissimo il mito di Atti (At
corgeva la nave di Teseo, levo al cielo le più strazianti querele, ma tutto fu inutile. Or ecco, in mezzo al suo abbattimento
erbiatti, lupicini, capretti e ne mangiavano la carne sanguinosa. Era tutto ciò un ricordo e un simbolo dello scempio che l’
il citarista, a condizione che il vincitore potesse fare dell’ altro tutto quel che gli talentasse, fu vinto; e allora Apoll
di di capra, con due corna sulla fronte e una lunga barba e col corpo tutto peloso. La madre rimase spaventata quando lo vide
i gli Dei rallegrati di Pane, derivavano gli antichi il suo nome (pan= tutto ); laddove in verità esso proveniva da una radice
e a Pane. Dicevasi che a mezzo il giorno, quando il sole dardeggia, e tutto intorno tace, Pane allora amasse la solitudine e
ilosofiche; giacchè indotti dal significato della voce Pan, che val «  tutto  », gli Orfici ne fecero un Dio tutto, creatore e
ficato della voce Pan, che val « tutto », gli Orfici ne fecero un Dio tutto , creatore e signore dell’ universo. 2. Il Dio Pan
le piantagioni fatte dall’ uomo, nei giardini e frutteti. E, concetto tutto italico, Silvano veniva pure venerato come Dio de
del Pretore urbano. Vi si facevano preghiere e sacrifizi a favore di tutto lo Stato, e i maschi ne erano severamente esclusi
ia si versa il vino nel cratere, scherzano i greggi sul campo erboso, tutto è in festa il villaggio, gli agnelli fatti audaci
delle biade, ma in genere le si attribuiva una sovranità assoluta su tutto ciò che concerne l’ agricoltura, che essa stessa
hiamata, e nessuno sapeva darle notizie, cominciò a ricercarla da per tutto , e, accese fiaccole, errò nove giorni e nove nott
escente ansia le traccie della smarrita figliuola. Alla fine Elio che tutto vede e tutto sente, le rivelò la verità, nè tacqu
le traccie della smarrita figliuola. Alla fine Elio che tutto vede e tutto sente, le rivelò la verità, nè tacque che Ade ave
e più antiche tradizioni del culto eleusinio in una redazione già del tutto compiuta. L’ Elena d’ Euripide invece riflette tr
, salvo l’ ultima figliuola, la madre, narra Ovidio, ricoprendola con tutto il suo corpo e con le sue vesti, gridava rivolta
i archeologi e gli eruditi, ma non è ancora stata risolta in modo del tutto soddisfacente. III. Corinto. a) Sisif
guardevole fra tutti gli uomini. Quando Acrisio venne a saper questo, tutto ira, pose sua figlia e il bambino in una cassetta
ne fenicia e all’ uso dei sacrifizi umani. Talo dunque dicevasi fosse tutto di bronzo e invulnerabile; Efesto, o, secondo alt
informata della disgrazia già erasi pel dolore uccisa. Allora vedendo tutto perduto, ordinato a suo figlio Illo di sposar Iol
; quindi testa piccola e collo corto e toroso su un corpo da gigante, tutto carne e muscoli. Sopra tutti gli altri ottenne ce
a e la pelle del cinghiale, fu dato naturalmente a Meleagro, ma egli, tutto preso dalla bellezza di Atalanta, lo cedette a le
a preso l’ importanza d’ un’ impresa di tutta la nazione. A raccontar tutto chiaro, bisogna rifarci un po’ dall’ alto. — Atam
hiope, figlia del re di quella terra Eeta (Aietes). In conseguenza di tutto ciò, riportare dall’ estero il vello d’ oro, come
il suo prediletto Ila (Hylas) che le ninfe fontane avevano rapito. In tutto gli Argonauti si facevano salire a cinquanta, cio
dio; alcuni di loro compirono anche prodigi di valore, come Tideo; ma tutto invano; Tiresia aveva predetto ai Tebani la vitto
tandosi dalle mura nella grotta già abitata dal drago di Ares; allora tutto a rovescio per gli assalitori; Capaneo che vantav
esicoro il quale trattò poeticamente la leggenda di Erifile. Ma sopra tutto i Tragici attinsero a piene mani a questa ricca f
a, ecco passa Posidone di ritorno dall’ Etiopia e lo scorge, e ancora tutto pieno di sdegno contro lui gli sconquassa la zatt
ece gli ultimi sforzi per bravamente difenderla, ma poi visto che era tutto perduto si ritirò co’ suoi sul vicino monte Ida p
o e alla trista sorte serbata ad Andromaca, a Ecuba, ad Ulisse. Sopra tutto le tragiche e fatali sventure dei Pelopidi e degl
edicarono la più gran parte delle loro opere ad argomenti troiani. Da tutto ciò si rileva facilmente quanta parte siano state
o sui Giganti, quel Giove che con un cenno delle sue ciglia fa muover tutto l’ universo. » 3. « Giove è colui che l’ inerte
Metam. 13, 622: « Anche ora dà pie lagrime e spande rugiada sul mondo tutto  ». 19. En. 8, 589: « La stella Lucifero, a Vene
a le raccolte nubi e fa risplendere il sole. » 36. V. 154 e sgg.: «  tutto si questo il fragor del mare, dopochè il genitore
11 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
’eleganza, e’l buon gusto così oramai se ne accrebbero, che nuove del tutto potrebbono giudicarle l’Età trascorse. Non saprei
atti se nell’ applicarsi a qualsivoglia Scienza quell’ordine prima di tutto conviene seguire ; il quale a guisa di luminosa f
sioni, colle quali sino a’ giorni nostri vennero esposte, o sieno del tutto taciute, quando il descriverle altro effetto non
Etimologisti, l’iperbole sì familiare agli Entusiasti di ogni genere, tutto ciò concorse a stabilire la varia forma della Mit
metalli, i monti, le selve, gli alberi, gli animali, i morti uomini, tutto in somma si tenne per Dio, tranne il vero Dio. Va
use, che quelle sognate Deità ben presto si acquistarono quasi da per tutto immensa turba di adoratori. Queglino stessi, che
questi Dei, uniti insieme. Gli Dei principali, benchè fossero da per tutto riconosciuti, e però detti Azoni, ossia Deità sen
e, si viveva solamente tra’ piaceri(15). La statua di Saturno, mentre tutto l’ anno vedeasi carita di catene, simbolo di quel
ei(i). Il nome di Rea le derivò dal verbo Greco rin, scorrere, perchè tutto proviene dalla terra(l). Venne denominata Buona D
le Ordinali o Ordicidie. Al tempo delle Vestalie s’imbandivano da per tutto in Roma conviti dinanzi alle porte ; si spedivano
e nella propria casa, tinchè le si eresse un tempio(b). In memoria di tutto ciò Roma adottò le Feste, solite a celebrarsi nel
avano, ebbero per eccellenza anche il nome di Misterj, perchè in esse tutto era mistico. Dicesi da alcuni, che sieno state is
ondanza. Questo fu così denominato, perchè si credeva, che ne uscisse tutto ciò, che poteasi desiderare (c) : ed esso quindi
vo della fame, Giove comparve a questi in sogno, e loro disse, che di tutto il frumento, il quale aveano, formassero dei pani
aveva un terzo nel mezzo della fronte, per indic re che Giove vedeva tutto ciò, che avveniva in Cielo, in terra, e nell’Infe
opo nove anni nello stesso modo la ripassavano, senza essersi mai per tutto quel tempo cibati di carne urnana, era pet virtù
oggio da molte case in un villaggio della Frigia, e ne vennero da per tutto rigettati. Li accolse alfine la capanna, abitata
le quali si mangiava in pubblico, e ciascuno aveva la libertà di dire tutto quello, che voleva. Innoltre alcune vecchie, coro
to la figura di cuculo si rifugiò appresso Ia Dea. Questa, veggendolo tutto tremante, lo cuoprì colla sua veste. Il Nume ripr
l tempio che aveva in Lanuvio, città del Lazio. Numerose genti da per tutto concorrevano a quel tempio per offerirvi sacrifiz
he quella, e la condusse nell’ Inferno. Dopochè ella ivi se ne stette tutto il tempo, che sarebbe vissuta sulla terra, Pluton
di ciò, suscitò contro di Latona il mostro Pitone(1), affinchè da per tutto la inseguisse per divorarla. Nettuno però trasse
acerdoti scendeva sul Tripode, detto anche Cortina(d), e il quale era tutto circondato d’alberi. Presa allora da violentissim
. Poco tempo dopo avvenne agli Egialesi una pestilenza desolatrice di tutto il loro paese. Consultarono gl’Indovini, e ne int
erano consecrati a piangere la morte di Giacinto : Il secondo dì eta tutto allegrezza, e gli schiavi sedevano a mensa co’lor
Licia. Ivi v’ avea una fontana, a lui sacra, in cui vedeasi indicato tutto quello, che si desiderava di sapere(h). Saccheggi
o(a). Apollo si denominò Febo, per alludere alla luce, the sparge per tutto il mondo, in quanto che egli è lo stesso che il S
l sesto e settuno giorno del mese Targelione. Il primo dì s’impiegava tutto nel preparare le primizie della terra, le quali s
’occhio il movimento del Sole. Consumato in sì deplorabile condizione tutto quel tempo, alfine si trovò trasformata in quel f
i celarne la bruttezza col cuoprìrsì le tempia di purpurea tiara. Con tutto ciò se ne accorse quello de’suoi servi, che gli a
di statue di bronzo, e circondato da un bosco sacro. Ivi comperavasi tutto ciò, che doveva servire a’ funerali. Per costume
Il predetto Alessandro propose a que’ d’ Efeso di somministrare loro tutto ciò, che poteva rendere magnifico il nuovo tempio
te di Selinno continuava a destare compassione, gli fece obbliare del tutto la memoria di quella Ninfa. Per questo si credett
aceva qualche sacrifizio al Nume(16). I Romani gli avevano consecrato tutto il mese di Febbrajo, affinchè egli fosse propizio
nsieme con Callicrate(3) in Atene, fu denominato Partenon. Questo era tutto circondato da un portico, sostenuto da molte colo
e. Minerva allora si, diede a conoscere per quella ch’era. Aracne con tutto ciò stette baldanzosa e intrepida nella sua opini
rvato quello scudo. Lo stesso re lo frammischiò con altri undici, del tutto simili a quello, affinchè la difficoltà di ricono
a gli giunge alle ginocchia, con beretta rotonda e appuntita in capo, tutto sparso di sudore, e annerito la fronte dal fumo,
stabiliva dal padrone di casa, e avea la cura, che fosse ben disposto tutto ciò che apparteneva al convito. Le tazze, in cui
doti del Paganesimo ne ritraevano, fece sì che sempre di nuovi da per tutto se ne stabilissero(e). I Ministri che li scriveva
rettolosi l’offerto cibo, se lo disperdevano colle ali, se fuggivano, tutto ciò serviva d’infausto augurio ; se poi correvano
essa, e benche il tempo n’abbia sempre più manifestato l’inganno, con tutto ciò qualche sentore della mania degl’ Indovini no
ene, nè più gli contrastò il trionfo. Ippomene sconoscente obbliò del tutto il favore ricevuto da Venere. La Dea, volendo pre
rere in Eleusi. Chi avea conseguito tale dignità, dovea vivere celibe tutto il rimanente della sua vita (d). (a). Potter. A
trionfare de’ loro nemici (g). Il Salto consisteva nell’ alzarsi con tutto impeto in aria per trapassare uno spazio più o me
omani d’augurio, che la loro città sarebbe divenuta la dominatrice di tutto il mondo (l). Quindi quel monte, che prima si chi
e de’loro capelli. Si pregava, che il vento prestamente consumasse il tutto . Frattanto dinanzi al Rogo si battevano i Gladiat
ta a tale onore, e benchè Orfeo la chiami Pambasilea, ossia regina di tutto il monde (c) ; tuttavia non si sa, che le sia sta
lavoro, si viveva in allegria, e si lasciavano andare eziando da per tutto i buoi(i). Credeasi, che Fauno in una foresta pre
iò, che più gli fosse piaciuto. Mida ricercò, che si cangiasse in oro tutto quel, che avrebbe toccato. Così avvenne ; ma quan
erreggiando contro Mezenzio, fecero allo stesso Nume una libazione di tutto il loro vino (a). (a). Job. Jacob. Hofman. Lex.
figlio di Amitaone, perchè avendolo la di lui ma re esposto col corpo tutto coperto fuorchè ne’ piedi, questi vennero dal Sol
i di sì grande spavento, che molti di quelli morivano. Per tal motivo tutto ciò, che ad un tratto atterrisce, senzachè se ne
, rifabbricato quel tempio, elessero un’altra sacerdotessa, ed ebbero tutto il rispetto verso quelle, che esercitavano tale s
lazioni, che ne uscivano(e). Questo Lago prendesi frequenti volte per tutto l’ Inferno(f). (18). Per entrare ne’ Campi Elisj
er la perdita del figlio, privò per un’intera giornata della sua luce tutto il Mondo. Ad avvenimenti sì strani erasi trovato
e delle foreste, allettate dal canoro suo canto, lo seguivano da per tutto , e lo desideravano in isposo. La sola Euridice, f
nzidetti Numi, grati a tanta cortesia, gli accordarono, che chiedesse tutto quel, che voleva. Colui ricercò di avere un figli
ari. I Ministri poscia di Libitina, detti Libitinarj, somministravano tutto ciò, ch’era necessario pel funerale. Davasi in ma
l’amata giovine non gli permise d’aspettare, che il mare si fosse del tutto abbonacciato, nè avendo forze bastanti a superarl
a il Nume invisibilmente ne la trattenne. Ella andò a cercarlo da per tutto , nè ebbe riguardo di ricorrere per fino a Venere,
, e ricevette da quel momento il nome di Priamo, che conservò poi per tutto il tempo della sua vita(b). Nè è fuor di proposit
a di presagire le cose futute. Orazio disse ch’egli annunziò a Paride tutto quel, che di tristo era per accadere alla sua pat
perchè faceva successivamente passaggio da una in un’altra forma, del tutto diversa. Compariva acqua, fuoco, fiera, albero, u
ero gli Dei marini, e pregarono Oceano e Teti, che lo spogliassero di tutto ciò, ch’era mortale. Il di lui corpo fu assoggett
e gli fabbricarono un tempio, e gli offerirono de’sacrifizj. Primachè tutto questo avvenisse, Glauco s’invaghì della bella Sc
ituiti in onore prima di Nettuno, e poi di Melicerta(a). Plutarco poi tutto all’opposto la discorre(b). Finalmente Museo rife
il teneva custodito con tutta gelosia in un luogo secreto. Memore di tutto ciò, e trasportata dal furore, gettò nel focolare
nte presa, era un atto di Religione, stabilito per purificare i rei e tutto ciò, che riputavasi immondo. Essa poi venne usata
12 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
, che sarebbero poco divertenti a raccontarsi e a udirsi, perchè dopo tutto , non si può accertare qual sia la vera ; e fortun
rte dienno, » e si costituirono in repubblica, troviamo ora un regno tutto di donne, le quali non solo avevano ucciso tutti
uale per altro egli incontrò con un eroismo pari a quello mostrato in tutto il corso della sua vita. Sposò da prima Mègara fi
omi moderni, incominciando da Herschel, dicono che il nostro Sole con tutto il cortèo dei pianeti è attratto da forza prepond
e egli narra di Teseo è da considerarsi come verità istorica, essendo tutto il rimanente da riporsi tra le favole. Più volte
fuggì e andò altrove a finire oscuramente i suoi giorni. Trovò Teseo tutto il regno in iscompiglio ed in lutto, perchè appre
iò egli a regnare. Molte però furono le opere egregie di lui ; ma non tutto gli andò a seconda, come vedremo. E parlando in p
to con sua lima, « Mugghiava con la voce dell’afflitto, « Sì che, con tutto ch’e’fosse di rame, « Pure el pareva dal dolor tr
mpiute in compagnia del suo maggiore amico Piritoo ; ed ecco prima di tutto come nacque la loro amicizia. Piritoo re dei Làpi
o sanguinosi e strenui, non produssero l’effetto ultimo desiderato, e tutto terminò con un duello tra i due fratelli, ci affr
mo implicato Egisto nei loro domestici casi. Infatti occorre prima di tutto di dover dire che Egisto uccise a tradimento Atre
« Non credo che a veder maggior tristizia « Fosse in Egina il popol tutto infermo, « Quando fu l’ær sì pien di malizia, « C
certi antichi eruditi e di taluni moderni filologi. Ed ecco prima di tutto la genealogia dei re Troiani quale Omero fa dirla
rœ « Generosi tre figli Ilo ed Assaraco « E il deiforme Ganimede, al tutto « De’mortali il più bello, e dagli Dei « Rapito i
li era figlio di Giove e di Elettra una delle 7 figlie di Atlante. In tutto ciò concorda anche Virgilio, che spesse volte ram
, dopo l’introduzione da me fatta di sopra a questa lettura, intender tutto il poema senza fatica. Supponendo pertanto che qu
el giudizio di Paride, e che Marte campione di Venere la seconderà in tutto e per tutto ; e per le opposte ragioni Giunone e
di Paride, e che Marte campione di Venere la seconderà in tutto e per tutto  ; e per le opposte ragioni Giunone e Minerva, per
, ne fa soltanto un cenno, perchè sempre suppone noto ai suoi lettori tutto ciò che hanno scritto i classici greci e latini,
ia richiesto. « Ricorditi, spergiuro, del cavallo, « E sieti reo, chè tutto il mondo sallo. » Quanto ai principali guerrieri
ma la malignità e la premeditazione del delitto attirano sopra il reo tutto il rigor delle Leggi. Quindi Dante, mentre condan
to dall’Alighieri, dall’Ariosto e dal Tasso. Converrà dunque prima di tutto sentirlo narrare da Virgilio stesso, o almeno dal
l’anima di un dannato suicida. Questa scena dolorosa e funesta occupa tutto il Canto xiii dell’Inferno ; e quanto desta orror
parte tragger guai, « E non vedea persona che ‘l facesse ; « Perch’io tutto smarrito m’arrestai. « Io credo ch’ei credette ch
» Così termina Ovidio l’elegia ; ma prima ha raccontato poeticamente tutto l’atroce delitto di Medea, ed asserito con sicure
celebre periodico inglese che si pubblica in Londra, ed è diffuso per tutto . 124. « ………….. hinc Dardanus ortus, « Jasiusq
13 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
e tosto divenne sterminata montagna, la quale servì poi d’appoggio a tutto il Cielo(b). Perseo trascorse poscia a volo molti
te nella parte più occulta di un bosco. L’età, la condizione, e sopra tutto l’avvenente aspetto del Tessalo Eroe destarono ne
te, ed egli pure rimase preda delle fiamme(c). Nè contenta la Maga di tutto ciò, prese i due figliuoli, Mermero e Fere, avuti
o quell’animale, e sopra il medesimo perfino spezzò la sua clava. Con tutto ciò non gli riuscì mai d’ucciderlo, perchè la pel
lle di quel leone, la quale a guisa di glorioso trionfo portò indosso tutto il tempo della sua vita(c) (5). Mentre Ercole si
inconsolabile per la perdita di Piplea, intraprese di cercarla da per tutto , nè di mai riposare, finchè la avesse trovata. Do
nde frequentemente ne usciva ad infestare co’latrocinj e cogl’incendj tutto il Lazio. Ercole aveva condotto i buoi di Gerione
ellissimo tempio, consecrato a questo Eroe, e dove v’avea un pilastro tutto di smeraldo, e una sedia di pietra preziosa (f).
sue ali, e sulla porta del di lui tempio vi scolpì la descrizione di tutto ciò, ch’ eragli accaduto. Cocalo poi, re di Sicil
o sopravanzate nel suo vascello, e in particolare delle fave. Mise il tutto a cuocere in una pentola, e lo mangiò co’suoi com
ote d’Apollo ne coronava la prora(c). Nello stesso naviglio portavasi tutto quello, ch’era necessario per la Festa, e pe’sacr
marino, lo dichiararono figlio di Nettuno, e diedero il nome di lui a tutto il mare circonvicino(a), il quale poi da noi oggi
iatala con tutta la forza, squarciò la fronte a colui, il quale cadde tutto asperso di sangue, ed esalò lo spirito(23). Alcun
Enone, cui erano noti varj secreti di medicina. La Pastorella impiegò tutto lo studio per guarirlo ; ma ogni rimedio fu inuti
esa da’ Greci, entrò nella Cittadella d’Ilio, e cercò di difenderla a tutto potere. Non vi ruscì : quindi, affidata la cura d
cì pure una fiamma, che cinse il capo di Lavinia, e poi si sparse per tutto il di lei palagio : dal che si congetturò, che so
resso di lui uno straniero, il di cui nome era per divenire famoso in tutto il mondo. Enea non molto dopo spedì a quel re amb
erdote, che ne presiedesse al culto, e lo tenesse in propria casa per tutto il tempo del suo ministero. Questo durava un anno
sso di se. Egli tutti i giorni veniva purificato, e poi si sotterrava tutto quel, che avea servito a di lui uso. Altri Scritt
va inseguirli ; ma lo trattenne Minerva, la quale gl’indicò essere il tutto avvenuto per volere degli Dei (a). Oreste dopo di
e alle Divinità del mare per ottenerne una prospera navigazione. Per tutto quel tempo i venti sempre contrarj lo aveano quà
o alla sua partenza. Sì orrida barbarie talmente lo rendetre odioso a tutto l’Egitto, che fu costretto a ritirarsi nella Libi
sua moglie, quando colei stava per porlo sulle fiamme, onde consumare tutto quel ch’era in lui di mortale(a) (1). Tetide poco
servì di prova manifesta del tradimento ; e Palamede per sentenza di tutto il Greco esereito venne lapidato(b) (6). Pausania
agni di lui, da che si cibarono dell’anzidetto frutto, perdettero del tutto il desiderio di rivedere la loro citta ; e però f
, o per sei, se attendiamo ad Ovidio(e), vi si trattenne. Calipso per tutto quel tempo andò persuadendolo, onde volesse fissa
e amendue vennero alle mani. Ulisse al primo colpo lo stese a terra, tutto coperto di sangue(c). Penelope poscia parlò a lun
’ucciso I eone di Nemea lo che rendette il fanciullo invulnerabile in tutto il corpo, eccettuatane quela parte, dov Ercole av
io dell’operato tradimento(f). Pelope così ampliò il suo dominio, che tutto il paese, il quale era al di là dell’Istmo, e for
a per sorella la Forza, per fratello il Valore, e accompagnava da per tutto Giove(a). Gli Ateniesi le fabbricarono un tempio,
udicizia. La Pudicizia è un delicato sentimento, che ci fa evitare tutto ciò, che può offendere l’onestà. Questa Dea ebbe
or parte degli altri vizj. Lusso. Il Lusso è un raffinamento in tutto quel, che concerne i comodi e piaceri di questa v
i Fatace Tessalo, sposò Leucona. Eglidopo tale matrimonio si occupava tutto il dì nell’ inguire cinghiali e leoni. Quando rit
niò a diffidare di lui, e per accertarsi, se egli veramente consumava tutto il giorno nella caccia, entrò li nascosio anch’ e
iazioni de’ tempi ; ed è quindi simbolo dell’ Adulazione, che adopera tutto lo studio nel cangiarsi secondo il genio altrui.
le armi o colle scienze. Libertà. La Libertà è il poter operare tutto ciò, che non è in opposizione alle leggi. I Greci
’ nemici. Il timore ben tosto s’impadronì dell’animo di un soldato, e tutto si ridusse in disordine. Tullo fece voto d’ergere
o, e che venne appesa ad una pianta nel bosco, sacro a Marte(a). Dopo tutto ciò Frisso terminò i suoi giorni, perchè Eeta lo
vino, e quando fu vicino al famelico animale, vomitò dinanzi ad esso tutto il cibo. Finchè il leone divorava quel pasto, che
e varie Isole, quando Icaro, trasportato dal genio d’una carriera del tutto nuova, abbandonò il padre, e sollevossi arditamen
rebbono mosso due paja di buoi. Volèva Feocomete anche spogliarlo del tutto , ma raggiunto da Nestore, sotto i colpi della di
e, espose ad Ilione la risposta dell’Oracolo. La sorella gli raccontò tutto quello, ch’era accaduto, e Polidoro strappò gli o
l dono di conoscore i più secreti arcani dell’avvenire. Cassandra con tutto ciò risguardava quel Nume con dispregio. Ei se ne
n duogo appartato, e la solleci ò a palesargli l’arcano, giurando che tutto l’oro e l’argento sarebbe stato di Polidoro, com’
. Dicono alcuni, che Paride stette esposto percinque giorni, e che in tutto quel tempo venne allattato da un’orse. Altri sogg
o, e, le quali, ersendoveloti al pati degli uccelli, portavano da per tutto il terrore e lo spavento di Marte(d). Nel giuoco
o(c). (9). Anfimaco, figlio di Nomione, si recò all’asseuio di Troja tutto brillante d’oro, ein lusso femminile(d). (10). M
e ridere, e servisse di divertimento. Colui sempre ciarlava, e diceva tutto ciò che gli veniva in bocca. Era inoltre guercio,
di sei figli, tra’quali ve ne sarebbe stato un solo maschio, e questo tutto nero, mentre gli altri avrebbono avuto delle marc
iare il tempio di quel Nume, ma in vece restò egli ivi ucciso(c). Con tutto ciò fu poscia onorato in quell’Isola come un Eroe
cogli altri due(e). Dolone, per riuscire nel tentativo, erasi coperto tutto il corpo d’una pelle di lupo. Quando fu vicino a’
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
tanto i fatti e le vicende principali della Gigantomachia. E prima di tutto , com’eran fatti i Giganti ? L’idea generale che c
re ; che Tifèo o Egeòne aveva una lunghissima coda di serpente ed era tutto coperto di scaglie come un coccodrillo o un armad
tologi aborrivano le minuzie aritmetiche e geometriche, e spacciavano tutto all’ingrosso ; e ci danno un’idea, secondo loro,
a combattere con due figli soltanto, cioè con Apollo e con Bacco ; e tutto al più con quattro, secondo altri poeti, e tra qu
o, che Dante scelse per suo maestro 78), e. che egli chiama il mar di tutto il senno, dovendo come poeta pagano raccontar que
fo, i peli, i capelli ed altre materie cornee. » — Cosi risponderebbe tutto in un fiato quel chimico ; e a chi volesse sapere
15 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
rì l’ età dell’ oro, nella quale, favoleggiarono i poeti che la terra tutto produsse abbondantemente senza essere coltivatale
udo, che quindi da aix aigos (capra) fu detto egida, e stabili che di tutto abbondasse chi di lei avesse le corna, dette perc
careo, Bacco in uva per Erigane, Saturno in cavallo per Fillira: e il tutto con tal maestria, che Minerva rimase vinta. Indis
i Maggio, ed al primo di Agosto. Come Dio della guerra ci dipingevasi tutto armato; e ne’ sacrificii a lui offerivasi il toro
e la fece trasportare da Zefiro in un palagio rimoto, ov’ ella era di tutto lautamente fornita da ninfe invisibili, ed ei med
ad inseguirla, e già slava per raggiugnerla, quando frodate vide del tutto le sue speranze; perciocchè ella al padre raccoma
sospinto Mida a chiedere sconsigliatamente che in orò si convertisse tutto quello, che da lui fosse tocco, mutandosegli in o
Delo avevan da Bacco ottenuto di cangiare in frumento o vino od olio tutto ciò che toccassero; il che sapendo Agamennone re
coryptein agitare il capo, perchè con grandi agitazioni del capo e di tutto il corpo, e con grande strepito di percossi cemba
ni per esso abbiano inteso più generalmente il Dio Pan, che significa tutto , e riguardandolo sotto di questo aspetto, come fi
mpestri seguaci di Pane; di cui dicevansi anche figli, figuravansi in tutto simile a lui; e la lor differenza da’ Fauni consi
di Leto erano l’ acque dell’ oblivione, e bevute faceano dimenticare tutto il passato. Stige era figlia dell’ Oceano, e form
Laio era suo padre, e Giocasta sua madre. Preso da orrore al vedersi tutto ad un tempo reo di parricidio e d’ incesto; si Ca
elli sarebbonsi l’ un contro l’ altro rivolti, e tra loro uccisi. Ciò tutto avvenuto e impossesatosi Giasone del vello d’ oro
do. Sotto al regno di Saturno fiori l’ età dell’ oro, in cui la terra tutto producea da se medesima. Venne sotto al regno di
n Sasso. Parte II. Capo VII. Mide ottiene da Bacco di cangiare in oro tutto ciò ch’ egli tocca. Parte I. Capo XIII. Apollo gl
. Parte II. Capo XII. Le figlie di Anio ottengon da Bacco di cangiare tutto quello che toccano in frumento, olio, e vino. Fug
se. La Sibilla Cumana amata da Apollo, è da esso invitata a domandare tutto ciò ch’ ella brama. Preso un pugno di arena, gli
tiene bensì la longevità, ma arriva a tale decrepitezza, che consunto tutto il corpo, non ne riman che la voce. I compagni di
lf acqua lustrale consegrata da’ Sacerdoti, e spesso anche il lavarsi tutto il corpo, od anche le sole mani in acqua pura. Mo
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
nte, ma pur anco per certe speciali condizioni, che converrà prima di tutto accennare. Semidei, parola latina conservata sen
dissoluzione di tutti gli ordini sociali il predominio della forza in tutto il suo furibondo vigore e il così detto diritto d
rincipali Eroi, e Semidei e Indigeti di quest’epoca, convien prima di tutto determinare l’estensione, o vogliam dire la durat
o vogliam dire la durata dell’età eroica ; ed io l’accennerò prima di tutto colle parole stesse del nostro Giovan Battista Vi
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
nè padroni, ma tutti gli uomini erano eguali ed egualmente padroni di tutto , perchè la terra spontaneamente produceva più che
esiedere al tempo. Fu gratissimo al suo ospite Giano, poichè prima di tutto insegnò ai popoli del Lazio l’agricoltra, e li re
re il futuro, e l’altro di non dimenticarsi mai del passato. Giano in tutto questo racconto dell’esilio di Saturno e dell’età
come portinaio del cielo, affinchè potesse vedere e invigilare da per tutto senza bisogno di voltarsi. Quattro faccie poi gli
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
Era questo il primo fiume che trovavasi nello scendere all’Inferno, e tutto lo cingeva ; e perchè non v’erano ponti, nè l’acq
un boschetto di mirti. Nei Campi Elisii per altro la scena mutava in tutto e per tutto. Cominciavasi dall’avere colà un nuov
o di mirti. Nei Campi Elisii per altro la scena mutava in tutto e per tutto . Cominciavasi dall’avere colà un nuovo Sole e nuo
e 16ª del lib. v ; e asserisce che la terra di quelle isole produceva tutto come nell’età dell’oro, senza bisogno di esser co
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
cammin vago « Al canto mio ; e qual meco s’aùsa « Rado sen parte, sì tutto l’appago. » Con questi detti della Sirena, il po
poeta più particolarmente « …… una balena, la maggiore « Che mai per tutto il mar veduta fosse : « Undici passi e più dimost
elle similitudini, di bene adattate idee classiche e mitologiche e di tutto lo splendor dello stile ariostesco, chi potrà leg
el sottoposto strato di grasso che è alto almeno quindici pollici. In tutto il rimanente questa descrizione par tratta da qua
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
on sono però ragguagliatamente più di dodici un giorno per l’altro in tutto l’anno ; e per gli antichi Romani v’era inoltre u
quello dell’Aurora di Guido Reni in Roma. Lo stesso Michelangelo, che tutto osò e in tutto fu sommo, volle rappresentare in s
ora di Guido Reni in Roma. Lo stesso Michelangelo, che tutto osò e in tutto fu sommo, volle rappresentare in scultura il Crep
lberi e gli animali e prosciugando i fiumi, i laghi ed i mari. Da per tutto s’udivano i gemiti degli uomini, e i lamenti degl
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
spirto o mente « O anima che sia dell’Universo ; « Che sparsa per lo tutto e per le parti « Di sì gran mole, di sè l’empie e
tre a ciò, morendo, « Perchè sien fuor della terrena vesta, « Non del tutto si spoglian le meschine « Delle sue macchie ; chè
frodolenti, e più dolor gli assale. « De’violenti il primo cerchio è tutto  : « Ma perchè si fa forza a tre persone, « In tre
forma e natura umana. 257. Panteismo è voce derivata dal greco pan ( tutto ) e teos (Dio.) 258. L’ obolo (in greco obolos e
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
mi. Virgilio imitando Omero dice che Giove con un cenno faceva tremar tutto l’Olimpo (Æneid., ix), e Orazio non lascia da agg
zio non lascia da aggiunger nulla di più affermando, che facea muover tutto a un balenar di ciglio (Od., iii, 1). Rappresenta
dicarono quel giorno della settimana che tuttora chiamasi Giovedì. Se tutto questo e null’altro si sapesse di Giove, avremmo
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
ienza. Raccontano i mitologi che questa Dea nacque adulta e armata di tutto punto dal cervello di Giove. Se null’altro avesse
ere nei libri, che un’invenzione o una teoria uscì adulta e armata di tutto punto dalla mente del suo autore, come Minerva da
mesi in gestazione nel cervello di Giove fu detta Tritonia. Prima di tutto convien conoscere l’etimologia e il significato d
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
preceduti dai loro littori prendevano possesso dell’annuo ufficio, e tutto il popolo vestito a festa li accompagnava al Camp
el mondo. Era giorno solenne e lieto, come lo chiama Ovidio, non però tutto festivo, ma, come ora direbbesi, di mezza festa,
lo prima degli scritti del Preller. — Avvertimento agli ammiratori di tutto ciò che è straniero, e non curanti o dispregiator
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
sissime senza una pratica utilità ; pochi istanti di maraviglia, ecco tutto il fine e l’effetto ! Perciò in oggi si stimano,
ugusto, » e che Dante chiama suo maestro « E quel savio gentil che tutto seppe. » Nel libro viii dell’Eneide descrive pri
e aiutavano Vulcano a fabbricare i fulmini a Giove, noteremo prima di tutto l’etimologia del loro nome, che è composto di due
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
fuse più che altrove tra gli antichi Germani ; e che non si fosse del tutto dileguata a tempo del Goethe ce ne dà prova egli
o ora alla Mitologia classica per ordine cronologico, noterò prima di tutto che i Genii nel linguaggio dei Greci eran detti D
attribuivasi fin dalla prima gioventù un Dèmone il quale suggerivagli tutto ciò che doveva fare275). Socrate diceva così per
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
elle di tigre o di pantera gli ricuopriva in parte le membra, nude in tutto il resto ; e viaggiava in un carro tirato da anim
ndo questo re lietamente e sontuosamente accolto in ospizio Bacco con tutto il suo corteo, gli fu data in premio dal Nume la
piacere. Mida, che era avarissimo, chiese di poter trasformare in oro tutto ciò che toccava, e Bacco gliel’accordò ; ma prest
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
ei Vizii. Riconobbero dunque che il loro sistema storico non spiegava tutto in Mitologia, e confessarono implicitamente che l
anco in vita, si cadde allora nell’abiezione del feticismo, si tolse tutto il prestigio al culto degli altri Dei ; e gli uom
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
è a quella del marito e dei parenti. Il culto di Vesta, fu abolito in tutto l’impero romano nel quarto secolo dell’èra cristi
tterranea, ma subito dopo le si gettava sopra tanta terra da riempire tutto il sotterraneo ; e la morte così era inevitabile,
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
e lasciando libero il freno alla immaginazione videro Divinità da per tutto , nei monti, nei fiumi, nelle fonti, nelle selve e
e selve e perfino nelle piante, come col microscopio si vedono da per tutto brulicar gl’insetti e gl’infusorii. Sappiamo poi
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
rpo e di spirito, la quale chiamarono Pandora, che in greco significa tutto dono, perchè tutti avevano contribuito a darle qu
a richiudere il vaso, ma non vi rimase dentro che la speranza82). In tutto questo racconto mitico Giove non fa più la figura
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
nte e bizzarramente simboleggiata nel Dio Pan (che in greco significa tutto ), Dio secondario e campestre, mezzo uomo e mezzo
da darsi al neo-scoperto pianeta ; il qual nome è subito comunicato a tutto l’orbe scientifico che lo registra premurosamente
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
lo e di Diana, che poi identificarono col Sole e colla Luna. Prima di tutto però rammenteremo quel che fu detto altrove, che
 ; e valendosi della facoltà accordata ai poeti quidlibet audéndi (di tutto osare)101), ne abbia almeno usato discretamente10
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
li, i fiumi, gli stagni, i torrenti, « La terra e ’l mare ; e poi che tutto il mondo « Cercò di sopra, andò al tartareo fondo
come una Dea malefica), la quale lo ridusse a divorarsi in poco tempo tutto il suo ricco patrimonio, vendendo perfino la figl
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
rici e i filosofi. Il nome di questo Dio in greco è Pan che significa tutto  ; e gli antichi Mitologi basandosi sul significat
ola Pan e nel simbolo indicato da questo Dio che, cioè, significhi il tutto e rappresenti perciò l’universa natura 10. Ma la
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
ora il racconto mitologico delle gesta di Perseo, è da dirsi prima di tutto che dal sangue sgorgato dal teschio di Medusa nac
lo, che per quanto egli fosse di statura e di forza gigantesca, dovea tutto temere da un figlio di Giove. Ma la sua stessa pr
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
nciullesca ! Non la sdegnò il Poliziano, adoratore devoto e felice di tutto ciò che fu scritto dalla classica antichità ; e c
il modo di esser tranquillo e contento anche nell’esilio, spinse con tutto il suo fiato contro una tempia di Giacinto il dis
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
ra la conquista del Vello d’oro ; e perciò di questo convien prima di tutto parlare. Chiamasi il Vello d’oro la pelle di un m
mbrâr la sala « Prima che le rapine e il fiero pasto « Contaminato il tutto avesse e guasto. » (Orl. Fur., xxxiii, 119.) A q
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
icono che ebbero esse questo nome per antifrasi, cioè per significare tutto l’opposto, vale a dire implacabili. I pittori fan
resso. « Non gli può comparir quanto sia lungo, « Sì smisuratamente è tutto grosso : « In luogo d’occhi, di color di fungo « 
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
e le pietose frodi della sua moglie Cibele. Convien sapere prima di tutto che Saturno era considerato come il Dio del Tempo
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
lo sacro alla Dea Giunone. In brev’ora le fiamme riducevano in cenere tutto l’edifizio, e consumavano inutilmente un tesoro c
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
on potevano intendere, almeno l’utilità di questa nuova religione ; e tutto l’impero romano, abiurato il paganesimo, divenne
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
Estia dicitur. 19. « Ben s’avvide il poeta ch’io stava « Stupido tutto al carro della luce « Ove fra me ed aquilone ent
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
prime creature), quando però ivi si afferma che « Colui lo cui saver tutto trascende, (cioè Dio) « Ordinò general ministra e
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
orto o perduto ; di che facevasi un gran lutto con gemiti e pianti da tutto il popolo ; ma dopo tre giorni, avendo già pronto
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
due a viaggiare sotto forma di pellegrini pel mondo. Trovarono da per tutto orribili delitti, nefandità di nuova idea ; e sap
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
nemico a passi accelerati e quasi correndo175. Rappresentavasi Marte tutto armato, e con aspetto fiero ; ma talvolta anche n
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
i dell’Inferno, « Che i Pesci guizzan su per l’orizzonta « E’l Carro tutto sovra’l Coro giace, » accenna con precisione ast
49 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
mpo siffatte puerili e dannose superstizioni, che non sono ancora del tutto distrutte, benchè non sussista più la religione c
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
iore preferì quello del Carro nel C. xi dell’ Inferno : « E ’l Carro tutto sopra il Coro giace. » Rammentò ancora le Orse n
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
o padre fu data in moglie al più brutto, e che per di più era zoppo e tutto affumicato e fuligginoso per l’esercizio della su
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
feste Florali cominciavano in Roma il 28 di aprile e duravano sino a tutto il dì 1° di maggio, nei quali giorni v’era un gra
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
gni che si facessero addormentandosi in quei sacri recinti. E come se tutto ciò fosse poco, vi si aggiunsero gli Augurii, di
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
mezzi uomini e mezzi pesci ; di figura umana dai fianchi in su, e in tutto il resto pesci. La loro occupazione era quella di
/ 54