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1 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
lte al mondo fisico o morale — di falso, portando in mezzo narrazioni tutte fittizie ed immaginarie. Dal tipo vero, o solo al
di un mondo civile e morale. Il falso poi traendo origine da immagini tutte fantastiche, ci dipinge forse meglio, che il vero
ultipla, secondo la natura dell’errore, abbraccia il paganesimo sotto tutte le sue forme e con tutte le sue filosofie, l’eres
a dell’errore, abbraccia il paganesimo sotto tutte le sue forme e con tutte le sue filosofie, l’eresie cristiane, il nominali
invece adulto e virile, educato nella scuola dello stesso Dio per vie tutte misteriose ed arcane. Nè poteva, come vanno errat
li fantastici da ridurvi come a certi modelli, o pure ritratti ideali tutte le specie particolari a ciascun suo genere simigl
co, che per tale possanza dissero Messimo, di cui credevano riempiute tutte le cose, Iovis omnia plena, concetto tutto pantei
he meritano il culto degli uomini. Da tali mitografie prese le menti, tutte restarono invescate nella belletta de’sensi. E qu
i nata, e l’anima del mondo, vuole che su di quest’anima, sorgente di tutte le altre anime, e su l’eterne potenze vanno fonda
sorgente di tutte le altre anime, e su l’eterne potenze vanno fondate tutte le favole, che hanno per obbietto il mondo visibi
i miti e le favole, che un velo ingegnoso gettato da prudente mano su tutte le opere di natura, e secondo questi principii no
sto dov’è aere, dov’è terra, dov’è mare : è Giove tutto ciò che vedi, tutte quello per cui ti muovi. E non è l’aere uno degli
a per ogni recondito recesso della terra, è principio e generatore di tutte le cose, onde Giove fu detto padre degli Dei e de
voltando nella nostra lingua i suoi concetti, chè era solito divorare tutte le cose che nascessero da lui ; perciocchè i semi
un seme divino. Queste e molte altre cose, che si dicono di Saturno, tutte si rifescono ai semi — Ei non era che il simbolo
egli uomini, di vario ne’suoi consigli, di distruttore e che ingenera tutte le cose, di raffrenatore con vincoli ineffabili d
va occulto un significato assai bello ; perciocchè l’etere generando tutte le cose per sè stesso, non ha d’uopo de’virili, o
ni oceano, ogni mare ; o come un carattere poetico, onde significarsi tutte le virtù nautiche, cui andarono celebrati non poc
ta a questo Dio, e fu tenuto come il Dio delle ricchezze ; perciocchè tutte le cose vengono dalla terra, e nella terra ritorn
oave. Ed è chiamato Plutone, che oltre il significato detto di sopra, tutte le cose, quando son vicine alla dissoluzione, fin
nso Varrone, intende per Plutone l’aria, che sovrasta alla terra, ove tutte le cose vengono generate. Altri ancora(2), facend
edica. Chiamavasi Delio da δηλος illustrazione,cioè dallo illustrarsi tutte le cose dal Sole. Si nomava Febo da φοιβος quasi
volevanlo rappresentare sotto le forme umane, davano a’suoi simulacri tutte le caratteristiche del sole istesso. Gli facevano
tifero nelle ime sedi della terra portavano il guasto, e contaminando tutte le cose per via di una putredine, la quale origin
o fu detto pastore, fingendosene la favola, ma perchè il sole pascola tutte le cose, di cui è produttrice la terra, onde non
chiomata, da nobili, che fondarono tale nazione, come certamente appo tutte le nazioni a gli schiavi si rade il capo. » 25. M
de all’italiano rendere zoppicante, volendosi alludere, ch’ei facesse tutte le cose solo con il magistero della parola, senza
orza pubblica, che si dice imperio civile, che fece cessar finalmente tutte le forze o violenze private, e la legge con tutta
gradevoli aure alimentatrici della vita de’mortali, di generatrice di tutte le cose, e che senza di lei nulla avrebbe vita, e
sotto il nome di Giunone si intese dagli antichi l’aria portando seco tutte le attribuzioni, che convengono a questo elemento
anti alle prime donne ; con la fune legate le mani, la quale poi appo tutte le nazioni s’ingentili con lo anello per dimostra
lla donò alla luce Κορον, la saturità, chè la terra germina e produce tutte le cose, onde ci nutriamo e andiamo satolli. A le
la terra — con questo esprimevasi, che Cerere, ossia l’agricoltura in tutte le parti della terra è intenta a produrre Proserp
la prima e l’ultima divinità, simbolica proprio della terra, perocchè tutte le cose fatte dalla terra si risolvono in essa, e
a’loro scarpelli nove maraviglie di bellezza, onde piacque collocarle tutte nel tempio di Apollo, e furono come le tre prime
que collocarle tutte nel tempio di Apollo, e furono come le tre prime tutte credute figlie di Giove. E arrogi la opinione di
oco curando le cose della terra si innalza dalla terra come l’aere su tutte le altre cose. Parleremo di lui come di un person
i voglia dire, che a questo parto della immaginazione si attribuirono tutte le più grandiose azioni eseguite di tempo in temp
i di scoprire in questi concetti del poeta non poche espressioni, che tutte convengono al sole. A lui s’innalzarono e tempii
lri Dei del mare, perciocchè Ercole non andava disgiunto nel culto da tutte queste divinità. Ne’suoi tempii ancora si aliment
2 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
di tutto l’obbietto che si vuol farle studiare e comprendere, sarà in tutte le sue singole parti, completa, armonizzando la f
rfetto, armonioso, completo, che la natura ha posto nel compimento di tutte le sue opere, dalla vita fisica dell’uomo, fino a
nte classica dello Alighieri, imperocchè la Divina Commedia abbraccia tutte le cognizioni, e quella della Mitologia non vi si
ti i mostruosi accoppiamenti della natura bruta, colla natura umana ; tutte le nefande immagini che lo studio della Mitologia
la Mitologia ci rivela innestate nel culto del paganesimo, si trovano tutte nell’ Inferno Dantesco. Il Minotauro, uomo fino a
le Arpie, donne fino alla cintura e avvoltoi nelle parti posteriori ; tutte le turpitudini contro natura, che formavano tanta
fatto precedere questa opera da tanto numero di epigrafi. In generale tutte le volte che un libro, un’opera, un lavoro qualsi
o che si è già da lungo tempo adottato da tutti gli scienziati, ed in tutte le opere di recente pubblicate per le stampe, non
elle che parlano delle diverse religioni dei popoli dell’antichità, e tutte le Mitologie ànno avuto i loro storici, i loro cr
o limpido e chiaro col quale noi cercammo di metterla alla portata di tutte le intelligenze, si vedrà allora incontrastabilme
onarii della Favola ; famosi e chiari scrittori ; ingegni profondi di tutte le nazioni ; rinomati e dotti uomini, italiani e
arono l’onore di aver dato i natali ad Omero, e se volessimo numerare tutte quelle che troviamo mentovate in varii passi di a
1 Che più ? l’erfino negli oscuri ed osceni saturnali di Bacco ; in tutte le feste o cerimonie proprie del culto individual
ha sempre i suoi Mili, e i suoi Simboli, e le sue Allegorie, le quali tutte conservano l’impronta, il carattere, il tipo prop
ontato dalle più antiche tradizioni dell’ Oriente, le quali accennano tutte e fan menzione di quel tremendo sovvertimento del
mboli della religione del Cristo, è segno evidente che tutti i culti, tutte le credenze, hanno, siccome già accennammo, i lor
una verità non meno inconcussa e positiva, dell’esistenza dei miti in tutte le religioni. Migliaia di esempì potremmo citare
ico che fu quello appunto che diffuse tania freschezze d’immagini, in tutte le opere dell’arte greca Cenno sull’arte Greca.
Le arti si divisero in meccaniche e liberali. I greci le coltivarono tutte , ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi fu
ivisero in meccaniche e liberali. I greci le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi furono in certo
indipendenti, i quali giovarono immensamente allo sviluppo delle arti tutte , cosa che non avrebbe potuto sussistere se tutta
te jugeri di terreno. Nè ciò è tutto : gli dei d’Omero partecipano di tutte le passioni dell’uomo, di tutti gli errori e i ca
omo valorosamente illustre, diventa un dio, ed a lui si attribuiscono tutte le azioni o i fatti di simil natura. Da questa sc
o terribile, del mito che il Tempo è l’eterno e vorace consumatore di tutte le cose, le quali, avendo avuto un principio, deb
narrato che una larva bianca compariva nella casa degli Hohenzollern, tutte le volte che stava per succedere qualche sventura
Miti dunque, o simboli della Mitologia, racchiudono il fondamento di tutte le nozioni che ebbero le società primitive. In es
ralciate, senza ordine, e senza disposizione, pure esse sono ravvolte tutte in una tinta forte e spiccata, alla quale ciascun
ve, la Mitologia confondevasi con la Poesia, e conteneva l’insieme di tutte le cognizioni umane intorno alla Divinità, alla N
ell’inferno. Caron, dimonio con gli occhi di bragia, Loro accennando tutte le raccoglie, Batte col remo qualunque s’adagia.
lui i più antichi filosofi riguardarono l’acqua come il principio di tutte le cose. I Greci ereditarono dagli Egizii tale op
gi queste parole che traduciamo alla lettera : « Nè io credo già che tutte le acque del Danubio e del Fasi lavar possano gli
le parole senza porvi attenzione e s’impromise ad altro giovane. Però tutte le volte ch’ella voleva maritarsi, veniva attacca
lla città portava ella stessa una piccola statua di Adone, seguita da tutte le dame più rinomate per illustri natali, le qual
so : Di splendid’armi frettoloso intanto Aiace si vestiva : e poichè tutte L’ebbe assunte d’intorno alla persona, Concitato
eo all’inferno per rapire la moglie a Plutone. 223. Ajo Locutio. — Di tutte le Divinità della favola non ve n’è alcuna, la cu
vinità degli Arabi, i quali sotto questo nome adoravano la materia di tutte le cose, vale a dire la natura. 286. Alimede. — D
co di un’antica quercia, la quale innalzava orgogliosa i suoi rami su tutte le altre, fu un giorno uccisa dal fiero Eresitone
on la parola Amente, ovvero il centro delle viscere della terra, dove tutte le anime dovevano raccogliersi. Gli Egiziani, pop
evano che quella voragine a cui davano il nome di Amente, accogliesse tutte le anime dei morti, e che di là dopo qualche temp
tto indiscutibile, in appoggio del quale vengono infiniti esempi, che tutte le religioni hanno simboli ed allegorie proprie n
ua madre Venere, dea della bellezza, ha avuto un culto estesissimo in tutte le parti del mondo conosciuto dagli antichi. 348.
e, taluno che avesse voluto immolarsi al bene comune. A tale risposte tutte le figliuole di Antipono si tolsero spontaneament
allante, fratello del re Egeo. Questi, temendo che Androgeo, forte di tutte le simpatie che si era guadagnate, non avesse vol
ondo si offeriva il sacrifizio agli Dei ; nel terzo si classificavano tutte le giovani persone che dalla propria tribù veniva
dovea vivere, i sacerdoti consacrati al suo culto in gran pompa e con tutte le cerimonie che la superstizione imponeva, lo gu
’ Egitto intero era in lutto come se fosse morto lo stesso Osiride, e tutte le città Egiziane, rimanevano nella più profonda
ra sdegnate contro Aristeo per la sventura di cui era causa, uccisero tutte le sue Api. La madre di Aristeo consigliò il fi g
elebrazione dei baccanali, esse, appena coperte d’una pelle di tigre, tutte scapigliate, con in mano delle torce accese, face
lavoro ; quella cioè, della esistenza non solo dei miti allegorici in tutte le religioni, miti che noi dicemmo propri ed indi
ma di prendere il bagno. Giunone intanto, implacabile persecutrice di tutte le amanti del suo divino consorte, cangiò Calisto
che i maestri degli esercizii dovessero essere nudi, come gli atleti, tutte le volte che si fossero celebrati i giuochi olimp
fici. I Caldei, antichi adoratori del fuoco, disprezzavano gli Dei di tutte le altre nazioni, dicendo che quelli essendo di o
fusa nella quale erano mischiati il principio di tutti gli esseri, di tutte le cose, e di tutti gli elementi. Al dire di Esio
l re stesso era tenuto ad intervenire a questa festa ed a presiederne tutte le cerimonie. 966. Cario. — Figlio di Giove, al q
ta da pagargli. Caron, dimonio con occhi di bragia, Loro accennando, tutte le raccoglie : Batte col remo qualunque s’adagia.
e foglie L’una appresso dell’altra. infin che’l ramo Rende alla terra tutte le sue spoglie ; Similemente il mal seme d’Adamo 
l’inferno. Cerere aveva diversi templi famosi ed un culto generale in tutte le città del mondo antico. Le primizie di tutti i
a prima……… Cosi disse la diva, e in un momento S’ingrandi, si cangiò, tutte depose Le senili sembianze, e d’ogni parte Spirò
nominato dal colore del mare di cui era Dio. Similmente si denotavano tutte le divinità marittime col nome complessivo di Dei
Filira. Saturno, perdutamente innamorata di questa donna bellissima, tutte le volte che si recava da lei si trasformava in c
bel trapunto e vago Cinto si sciolse, in che raccolte e chiuse Erano tutte le lusinghe. V’era D’amor la voluttà, v’era il de
cordemente gli scrittori dell’antichità danno ad Ercole, il quale, in tutte le sue imprese, si servì sempre della clava. La c
ra codesta superstiziosa credenza riguardo a questi rettili, comune a tutte le città dell’Egitto : ve n’era anzi buon numero
ope. Si mise Giove nelle loro mani appena venuto alla luce ; ed essi, tutte le volte che l’infante divino piangeva, danzando
nerale delle pagane divinità, ci faremo più partitamente a parlare di tutte le differenti e numerose denominazioni, particola
da tutti. Così e non altrimenti hanno avuto origine e principio quasi tutte le innumerevoli deità, che formarono per tanti an
di numi, ma i re, i pontefici, e le città intere, contribuirono, con tutte le loro forze fisiche e morali, all’apoteosi di q
i quel letto, mentre un gran numero delle più illustri e nobili dame, tutte vestite di bianco, e senz’alcuno ornamento, ne oc
Enea. ….. Appo me sono Sette e sette leggiadre ninfe e belle ; E di tutte più bella e più leggiadra È Dejopea — Costei vogl
ole esser quella un possente talismano per richiamare a sè il marito, tutte le volte ch’egli si fosse innamorato di altre don
re, specie di spirito familgliare, i cui avvertimenti lo guidavano in tutte le sue azioni. 1416. Dendroforia. — Si dava codes
orti degli uomini. I decreti di questa cieca divinità, regolatrice di tutte le cose, con un potere assoluto, erano irrevocabi
nieri e di condonare la pena ai condannati al supplizio delle verghe, tutte le volte ch’ei si trovava sul loro passaggio.  
di Diana si componeva di un numeroso corteo di ninfe e pretendeva che tutte serbassero la stessa sua castità. Dammi, padre,
l’Ocean sessanta ancelle Pronte a guidar le mie carole meco, Giovani tutte e fior di verginelle : Venti ne voglio da l’amnis
cia ed era sempre seguita da una muta di cani. I Satiri, le Driadi, e tutte le altre divinità secondarie, celebravano continu
icco. Per Dite s’intendeva pure talvolta il Sole, come la sorgente di tutte le ricchezze. Gli antichi abitatori della Gallia,
e dei pagani. Essa si esercitava dagli astrologhi, dagli auguri, e da tutte quelle persone che venivano designate sotto i nom
alle e verdi, e che dopo aver fatto il giro degli altari, assaggiò di tutte le vivande preparate pel sacrifizio, e poi rientr
ile. Si dedicavano all’educazione della gioventù ed avevano sparsi in tutte le Gallie gran numero di collegi. In uno di quest
ati, da una terribile pestilenza, egli ottenne da suo padre Giove che tutte le formiche si fossero cangiate in uomini, e a qu
a bellissima, col sorriso sulle labbra, e coronata di flori. Aveva in tutte le città della Grecia e dello stato romano gran n
ontavano 227 colonne, innalzatevi da altrettanti sovrani, e che erano tutte dei marmi più rari e preziosi : le sue porte eran
gendo persino l’offerta fatia loro da Alessandro il Grande, di pagare tutte le spese necessarie alla ricostruzione, purchè su
cia accesa, gualagnava il premio ; se poi le tre torcie si spegnevano tutte , il premio della corsa non veniva aggiudicato ad
ò sembiante. Quando di maschio femmina divenue. Cangiandosi le membra tutte quante : E prima poi ribatter le convenne Li duo
ì soprannominato perchè aveva le gambe e i piedi di capra, come quasi tutte le divinità campestri e boscherecce. Taluni scrit
seguente. 1589. Egipani. — Così venivano col nome collettivo denotate tutte quelle divinità che nel culto religioso dei pagan
to molti prosperi successi, ed una felice navigazione. L’avverarsi di tutte queste liete profezie, e più ancora l’avere Eleno
Orsa maggiore, e che, secondo la tradizione, fu la guida costante di tutte le navigazioni dei greci. Elice fu anche il nome
rudentissime sorelle, Ch’a celebrare il monte di Elicona Tirato avete tutte le favelle ; Ovidio. — Metamorfosi. — Libro V tr
itatori degli Elisi, avessero in premio della loro virtù sulla terra, tutte le più raffinate lascivie che il genio della volu
Castabea era carico di ricchezze immense, mandandosi continuamente da tutte le città circonvicine doni ed offerte ad Emitea d
ompiere le valorose sue gesta senza aver mai nulla a soffrire, poichè tutte le volte che Enea correva in uno scentro con l’in
in patria, fece ogni sforzo per impedirgli il viaggio, predicendogli tutte le sventure che erano per accadergli, ma Paride l
e degli asini, siccome chiamarono Ippona quella dei cavalli. In quasi tutte le scuderie di Roma si trovava il simulacro di qu
umerose modificazioni imposte alle diverse tradizioni, le quali vanno tutte in un certo modo a concentrarsi sull’atletica fig
adizione è per altro completamente assurda e contraria al buon senso, tutte le volte che non si voglia vedere in essa il simb
ne dei quali apparteneva al re Testio, le cui cinquanta figlie furono tutte rese madri da Ercole. Del resto la tradizione del
ale, Ercole affronta la durezza della schiavitù ed esce trionfante da tutte le prove a lui imposte, mediante il soccorso e la
la opinione di Dionigi d’Alicarnasso, Ercole ebbe tempî ed altari in tutte le parti di Italia. Da ciò non bisognerà dedurre
a pel contatto delle diverse tradizioni indigene, le quali sono quasi tutte identiche, sia per la confusione necessariamente
e ; e quella di Ercole e delle Muse, nell’ultimo giorno di giugno. In tutte queste solenni ricorrenze era espressamente proib
prannaturale e fanno quasi balenare l’idea della vittoria, che coronò tutte le fatiche di questo dio. La statua dell’Ercole i
a carestia nella bocca di lui e glielo fece penetrare nella gola e in tutte le vene. Erisittone svegliatosi sentendosi a divo
stato avvertito in sogno, che se le donne di Eritrea avessero voluto tutte tagliarsi i capelli e formare una corda, avrebber
onarono il cielo per assistere alle nozze di Lei. La sola Giunone fra tutte le dee non volle recarsi agli sponsali, per l’odi
a, che per amore di lei aveva incontrata quegli ch’ella adorava sopra tutte le cose. ……….. Il fato Amor non valse a distorna
e Najadi, avendo fatto un sacrifizio di dieci tori, avessero invitate tutte le divinità campestri, ma dimenticarono Acheolo ;
ulla testa del fanciullo un’aureola celeste. Coll’andare del tempo in tutte le circostanti campagne, corse la voce che un fan
corse la voce che un fanciullo miracoloso era nato, il quale guariva tutte le malattie e risuscitava i morti. Le differenti
inità adorate come dei della medicina. Da ciò si potrebbe arguire che tutte codeste numerose e diverse divinità avessero avut
oro dio della guerra. Quei popoli sagrificavano a questo dio non solo tutte le spoglie ed i cavalli tolti al nemico in battag
e il sangue dell’ucciso, onde placare con più sicurezza le Furie. Non tutte le cerimonie espiatrici per gli omicidi venivano
enire i pontefici e volle che placassero gli dei e che il reo subisse tutte le pruove che erano in uso per espiare quei delit
cerimonie espiatorie. Finalmente i pagani celebravano le espiazioni, tutte le volte che qualcuno veniva iniziato ai grandi o
religiose cerimonie e sacrifizî solenni, che si celebravano quasi in tutte le città della Grecia, e segnatamente in Corinto,
etato alle donne di entrare in quel tempio, era generale credenza che tutte le volte che una pubblica calamità affliggeva la
istinguevano tre specie marcate e distinte fra loro, sebbene impresse tutte dello stesso carattere. La prima Evocazione era q
ne era quella che si faceva per evocare le anime dei morti, ed era di tutte la più solenne e la più frequentemente adoperata.
tanti qual dio, e le portarono con grande apparato in processione per tutte le strade. Da quel tempo le feste dette Falliche
rinchiuse in un’ urna : ma accorgendosi che non aveva potuto trovare tutte le membra, fece da valenti artefici, copiare in c
re il passo entro il ricetto Da cui sono alla dea le voci scorte : Da tutte le città, sian pur remote. Tutte ivi scorte son l
n sembianza d’Enea : d’Enea lo seudo. La corazza, il cimieto e l’armi tutte Gli finse intorno, e gli dié il suono e’l moto Pr
orpo, diventò di una bellezza simile a quello di un dio, per modo che tutte le donne di Mitilene furono pazze di lui. ……… Ec
a Venere, in commemorazione di quel fatto. Peraltro Faone non fu con tutte le donne insensibile come lo fu con la disgraziat
pregare in ginocchio la dea, poi incensarla, poi versar dell’olio in tutte le lampade e accenderle ; quindi avanzarsi verso
tenti nelle file degli Achei. Questa prima fatalità, inevitabile come tutte le altre, nasceva da una antica tradizione second
nvincibili frecce. La terza fatalità, e la più grave ed importante di tutte era quella che voleva si togliesse ai Trojani il
da quel giorno nelle file dei greci. In cotal guisa ebbero compimento tutte quelle fatalità che il destino imponeva alla fina
a alla finale caduta della città trojana, la quale è stata quella fra tutte le altre del mondo conosciuto dagli antichi, che
Ovidio li chiama Fauni bicornes, perchè a somiglianza dei satiri e di tutte le divinità boscherecce, avevano due piccole corn
se per alludere anche al calore che emana dal Sole e che dà la vita a tutte le cose. In greco le parole φως τδ βιου significa
di dodici giorni ; elasso di tempo che si occupava ordinariamente per tutte le specie di espiazioni, sia private, che pubblic
di Fedra in Trezene, sorgeva un albero di mitro, le cui foglie erano tutte bucate ; ma che quell’ albero non fosse così di s
a morte, riferisce il cennato scrittore, che fu fatta una raccolta di tutte le predizioni di lei. 1983. Ferali. — Presso i ro
rimisero ben presto in vigore la celebrazione delle feste Ferali e di tutte le altre cerimonie funebri. Secondo alcuni scritt
le e di una ninfa per nome Climene. Le cronache della favola ne fanno tutte menzione, come di colui che si rese celebre per l
lungamente la morte del loro fratello — V. Eliadi. La scorza intanto tutte le circonda. E toglie a loro il volto e le parole
c. Sarà facile intendere come il tenebroso potere sacerdotale, che in tutte le epoche, ha sempre cercato di tener schiava l’i
tradizione mitologica, ci ammaestra del vero allorquando ci dice che tutte le volte che un principe aveva ragione di nascond
e investigazioni di sua moglie Rea, prendeva la figura di un cavallo, tutte le volte che si recava presso la bella Filira. Ci
di Tiro, gli Egiziani adoravano con un culto particolare ed esteso in tutte le città e le borgate dell’Egitto, il fiume Nilo
e e Letè, chè dell’ un taci, E l’altro di che si fa d’esta piova ? In tutte tue question certo mi piaci, Rispose ; ma ’l boll
no pure come fiumi infernali il Periflegetonte e il lago d’Averno ; e tutte quelle acque alle quali essi attribuivano una qua
mposto tutto di uomini arditi e valorosi, che Flegia aveva riuniti da tutte le parti della Grecia e condotti seco ad abitare
con l’osceno mercato dei propri vezzi. Venuta a morte lasciò erede di tutte le sue sostanze il popolo di Roma, il quale per r
fferte, di quante non ne ebbero le altre divinità dell’ olimpo pagano tutte insieme riunite. A simiglianza della infinita mol
finiti e svariati i nomi ed i soprannomi che i pagani le davano. Così tutte le tradizioni dell’antichità sono del continuo in
, che veniva onorato con un culto particolare. Al dire di Servio, fra tutte le divinità del paganesimo solamente Giove, Miner
re e tutti gli accidenti del fumo. V. Capnomanzia. 2061. Fuoco. — Fra tutte le divinità del paganesimo, il Fuoco, fu quella i
i, e quello che racchiude in se l’ immagine più fedele del Sole, così tutte le nazioni si accordarono nel venerarlo. I Caldei
. Allorquando un re persiano era moribondo, il fuoco veniva spento in tutte le principali città del regno e non si riaccendev
nostro idioma alle parole Rabbia, Strage ed Invidia ; qualificazioni tutte , che si addicono perfettamente a queste terribili
onsacrato alle Furie, veniva considerato come un sacrilegio. In quasi tutte le città della Grecia sorgevano templi ed altari
nfidente del Dio Marte, il quale lo poneva a guardia della sua tenda, tutte le volte che la dea Venere, perdutamente innammor
animale che porta anche oggi lo stesso nome, condannandolo a cantare tutte le volte che spunta il Sole. Il annonce aux aman
e che siano Giasione e Trittolemo, favoriti della dea Cerere. Però di tutte queste differenti e discorde opinioni, quella più
101. Genisse. — Era questa la denominazione collettiva, che si dava a tutte le vittime sacrificate in onore della dea Giunone
i. 2117. Gialemo. — I greci davano codesto nome al dio che presiedeva tutte le cerimonie funebri in generale, e le esequie in
otettore di Roma, di venire novellamenle in soccorso della sua città, tutte le volte che ne avesse avuto bisogno. 2128. Giape
solenne sacrifizio a Giove, come stipite divino della sua stirpe, e a tutte quelle divinità di cui voleva guadagnarsi il favo
parole ornate Isifale ingannò, la giovinetta. Che prima l’altre avea tutte ingannate. Lasciolla quivi gravida e soletta :
otuto essere la origine di questa favolosa guerra mossa dai Giganti a tutte le divinità dell’Olimpo pagano. Oltre a questi fi
i ci siamo già avvalsi di numerosissime citazioni, le quali per esser tutte tolte ai classici serittori antichi e moderni, de
ogia greca e romana, la quale lo riguardava come padrone e signore di tutte le cose, e creatore dell’universo. Tu beato, tu
l’Inferno, i quali sotto la presidenza di Minosse, dovevano giudicare tutte le anime dei morti. Qui progenie divina Del tuon
emele ecc. Presso i pagani era generale credenza, che Giunone odiasse tutte le donne di facili costumi, e questa credenza fu
orata presso i romani, allorquando il loro re Numa Pompilio, proibi a tutte le donne pubbliche, di entrare nei templi consacr
delle lattughe ecc. Siccome nel culto dei pagani, essi attribuivano a tutte le loro divinità un qualche speciale incarico ; c
più estesi e solenni di tutto il paganesimo, sparso e riconosciuto in tutte le parti del mondo autico. Il racconto dei pretes
in acconcio di far qui notare ai nostri lettori, che presso i pagani tutte le primitive statue delle differenti divinità alt
olari delle donne. Era credenza generalizzata presso gli antichi, che tutte le donne avessero una loro Giunone particolare e
l carro del padre suo, al quale dimandava vendetta contro gli uomini, tutte le volte che questi offendevano le sue leggi. Al
maciullai. Disceso appena Era il succo novel giù per la gola, Quando tutte le viscere commosse Mi sentii d’improvviso, e da
i compagno, accolto Fui da’numi del mare. Ond’io m’andassi Sciolto da tutte qualitadi umane, Oceano e Teti a me maestri furo,
r l’uomo cui accennava l’oracolo, lo elessero re, ed egli pose fine a tutte le loro dissensioni. Mida in riconoscenza della g
osa, a cui si attiene il citato scrittore, le Gorgoni non avevano fra tutte e tre che un occhio solo, ed nu sol dente, di cui
che fu detto ch’egli fosse loro padre. Secondo riferisce Pausania, in tutte le principali città della Grecia e della Tracia,
di lei furono detti Hossir o Hnosser i giojelli, le gemme, gli ori e tutte le ricchezze della terra. 2222. Hoang-Ti. — Nella
ta da Maometto, quando egli entrò trionfante nella città, annientando tutte le vestigie del culto. 2224. Hopamè. — Divinità s
di Morfeo. Riferisce Ovidio, ch’egli aveva il potere di cangiarsi in tutte le forme che voleva assume re alle quali somiglia
egiziani davano questo nome ad una specie di grande anfora, forata da tutte le parti, e che presso di loro raffigurava il dio
taggi che l’acqua reca agli uomini e l’adoravano come il principio di tutte le cose e che dà vita e movimento a tutto ciò che
lero operare in favore di Feletusa, la creatura ch’ella partorì, avea tutte e due i sessi. Ma giunto Ifide in elà di 13 anni
tutto fra i ricchi pagani, di dedicare alla dea Igiea una sua statua, tutte le volte che risanavano da una malattia. Si trova
ome madre degli dei ; e durante la celebrazione di esse erano sospese tutte le lugubri cerimonie e avea tregua ogni specie di
anno sulla spiaggia del mare ; e siccome a quelle feste intervenivano tutte le dame ateniesi, così Imene seppe che anche la d
ta pietra aveva la strana facoltà di saltare da sè sola, sulla sponda tutte le volte che gli echi circostanti ripetevano lo s
ea conceduto a quelle api la facoltà di fare il miele più squisito di tutte le altre. Da questo fatto si dava il nome d’Imezi
doperata dai pagani, per denotare in generale, il luogo dove andavano tutte le anime, dopo la morte e che nella loro credenza
orsa traverso la terra. Fin qui la parte mitologica. Per ridurre però tutte codeste simboliche allegorie, alla parte storica,
per punirle, le rese di un tale insopportabile odore, che esse furono tutte abbandonate dai loro mariti. Irritate da questo c
dele, sebbene non ingiusto procedimento, le donne di Lenno si unirono tutte , e concordi nel desiderio della vendetta, congiur
amento di Giunone, quella di abbigliarla e di purificarla coi profumi tutte le volte che la dea ritornava dall’ inferno nell’
, trovata da tempo immemorabile, e che diceva « dea Iside che è una e tutte le cose ». Io sono la sola Divinità che sia nell
iamasse Anzione. Checchè ne sia, le cronache dell’ antichità ripetono tutte nel seguente modo la storia d’ Issione. Egli avea
e entrata di notte nella camera d’ Issione, fu da questi ricevuta con tutte le testimonianze della passione e divise il letto
iuochi. Immenso era il concorso di popolo che affluiva in Corinto, da tutte le altre città della Grecia, onde assistere ai gi
anche Jolao, fu figliuolo di Ificlo e nipote di Ercole, e compagno di tutte le sue fatiche. Egli si rese celebre per la sua g
quasi a voler significare che all’ occhio della divinità sono palesi tutte le macchie dell’ anima, come lo specchio riflette
ella storia mitica dell’Irlanda, e forma il tipo verso cui convergono tutte le tradizioni e le cronache mitologiche irlandesi
e le tradizioni e le cronache mitologiche irlandesi, le quali parlano tutte di tre donne che prendono possesso di quella cont
religione, offrire ogni giorno un sacrifizio sul focolare che stà in tutte le case, e sul quale si debbono allestire i cibi
la quale è ritenuta come la più antica, la più bella, la più pura di tutte . Krisna-Visnù, secondo la tradizione, nacque a Ma
e uscite praticate in queste sale che mettevano le une nelle altre, e tutte erano ricoperte di tetti in pietra viva ; mentre
nelle altre, e tutte erano ricoperte di tetti in pietra viva ; mentre tutte le mura erano letteralmente coperte di maraviglio
a fissa, gli abitanti delle circostanze, onde gettare in quelle acque tutte le offerte che si facevano alla luna. Strabone, n
a la questione, nel caso non difficile, che i corvi avessero mangiate tutte e due le focacce. 2415. Laide. — La stessa famosa
sistibili vezzi innamorarlo in modo, che ben presto egli la proferì a tutte le sue amanti, sebbene Lamia fosse già avanzata n
le prime ; Esestiee o Vulcanie le seconde ; e Prometee, le terze. In tutte queste tre feste si celebravano i giuochi al lume
e sul capo di lui la cieca superstizione de’suoi concittadini, lanciò tutte le maledizioni, e richiamò l’ira terribile dei ce
no, nascosto), volendo significare, che prima della nascita del sole, tutte le cose create erano nascoste nell’oscurità delle
entato, onde avere la ricompensa promessa. Da quel tempo Ercole cercò tutte le occasioni, onde vendicarsi di Lepreo, ma Astid
tempo, ritornavano sulla terra trasfuse in altri corpi. Quest’ alme tutte , poichè di mill’ anni Han volto il giro, alfin so
di bagnarsi nelle acque del fiume Ladone. Leucippo allora dovè, come tutte le altre giovanette seguaci di Dafne, spogliarsi
tade Tra le genti odorifere ; ma quando Crebbe la figlia, come vincea tutte La madre, dalla figlia era si vinta. Le Achemenie
tologica allegoria a cui si attiene Ovidio stesso. Ma queste non sono tutte le notizie trasmesseci dalle cronache dell’ antic
uita al seguente fatto. Si vuole che avendo alcuni ladri spogliato di tutte le ricchezze il famoso tempio di Apollo in Delfo,
simbolico della favola, è fondato sull’ aver Licurgo fatto sbarbicare tutte le viti dalla sua patria ; da ciò Bacco che si pr
e in sè stesso all’ora del tramonto. Questo fenomeno naturalissimo in tutte quelle piante, che nella scienza botanica sono cl
come dio di questo combattimento, che veniva eseguito generalmente in tutte le feste e nei giuochi funebri. Nei giuochi Olimp
è uno dei più accreditati autori del paganesimo ; asserisce anzi che tutte le divinità degli antichi venissero in certo modo
la terra, tributarono al Sole ed alla Luna. Secondo quello scrittore, tutte le divinità maschili erano come capitanate e pres
la più cieca superstizione aveva un impero assoluto ed estesissimo su tutte le menti, si vantavano d’aver commercio con la Lu
. Lustrale. — Nome proprio dell’acqua di cui si servivano i pagani in tutte le cerimonie dei sacrifizî, e segnatamente in que
ale si credeva presiedesse la dea Nondina, protettrice particolare di tutte le lustrazioni. — V. Acqua lustrale. 2575. Lustro
arono l’onore di aver dato i natali ad Omero, e se volessimo numerare tutte quelle che troviamo mentovate in varii passi di a
ano. Brahma è la gran sorgente, da cui nacquero il visibile universo, tutte le deità individuali della Mitologia, e in cui al
ofessavano le più stravaganti dottrine, fra cui quella di Caino, e di tutte le persone descritte nei libri ebraici come avver
Le arti si divisero in meccaniche e liberali. I greci le coltivarono tutte , ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi fu
ivisero in meccaniche e liberali. I greci le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi furono in certo
indipendenti, i quali giovarono immensamente allo sviluppo delle arti tutte , cosa che non avrebbe potuto sussistere se tutta
3 (1880) Lezioni di mitologia
non iscema per lontananza nè per tempo, v’intitoli, fra le Opere che tutte riunisco e do alla luce del sommo Toscano del nos
immediatamente dopo la Teologica: e aggiungiam solo qui, che stampate tutte le Lezioni dell’Autore, si acquisterà migliore in
va la dignità della origine loro. E consegnato infatti agli annali di tutte le genti che agli astri, e specialmente al sole e
l’origine delle nazioni per essi ordinate. Quindi è che l’istoria di tutte le genti (se quella dei Giudei se ne eccettua, ch
Tebe. Ed eccoci giunti a quell’epoca in cui la Grecia potente spiegò  tutte le sue forzo por vendicare l’ingiuria del violato
simili a lui. Questi chiamato Cannes, ov vero Oen, insegnava che già tutte le cose erano possedute dall’acque, dalle tenebre
rane onde era involta affatto seccate, si aprirono, e balzarono fuori tutte le famiglie degli animali onde è popolata la terr
priva gli occhi, l’universo si erapiva di luce; le tenebre occupavano tutte le cose se li chiudeva. Percorsa la teogonia e de
che Timoteo fece della cosmogonia orfica, egli potrebbe trionfare di tutte le calunnie dei suoi avversarj. In tanta discordi
la primogenita degli esseri, e il principio di essa avea dato vita a tutte le cose ed all’uomo istesso. » Da Orfeo, secondo
i maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divinità veneranda sopra tutte , cui Giove die l’arbitrio del cielo e della terra
ei numi. Giove possessore tranquillo dell’Olimpo, sposò Meti, dea fra tutte sapientissima; e questa era per dare alla luce Mi
siccome la vanità di ogni popolo cerca di arrogarsi le invenzioni di tutte le cose, la Grecia ne fa autore Deucalione, e l’I
no versavasi sulle viscere che fumavano all’imperatore dell’ombre. Di tutte le propiziazioni agii Dei infernali madre era la
iere potessero delle vittime il sangue, e il vino delle libazioni. Nè tutte s’inalzavano nei templi, ma fra i boschi ed i cam
rimo luogo noto che Timante nella pittura che lo rappresentava avendo tutte le immagini di mestizia esauste nel volto dei cir
i tutti i ritrovati false genealogie, nelle quali una sola nazione di tutte l’altre è maestra. Per evitare questo errore sarò
. Il nome di erme non si dava solamente alle statue di Mercurio, ma a tutte quelle ancora che ne imitavano la figura. Onde di
divinità rappresentata. Ancora nei bei giorni dell’arte per le città tutte di Grecia questi simulacri erano sparsi, ed Alcib
é, appena partì colla flotta, fu accusato e coU’esiglio punito. Ma di tutte le teste rimaste fu modello il volto di Alcibiade
l sangue Del traditore auriga, al mar Mirtoo Infamia e nome. Qui stan tutte altere L’avite colpe, gran base di regno. Nasce f
o, quanto la povertà dell’ingegno mio lo concedeva, di rendere vostre tutte quelle notìzie, che preceder deggiono lo studio d
e: Qua, care compagne, Qual sia piacere nel seder su questo Toro: noi tutte accoglier puote il tergo, Vasto qual nave. Come g
la felicità delle imprese. Calisto, l’emula di Diana, felicissima fra tutte le ninfe (se Giove non le avesse rapito il pudore
, figliuolo di Saturno. Ma lo stesso Cicerone mille altri ne nomina e tutte le nazioni sotto nomi diversi, come afferma Euseb
marmo egiziano. Sulle colonne del tempio sono rappresentate in bronzo tutte le città che gli Ateniesi chiamano colonie di Adr
, Ippodamia e lo scudiere tenevano la sinistra. Opera di Peonio erano tutte queste figure. La facciata posteriore rappresenta
o tuo pianger mai sempre? Mentre il misero vecchio ancor si duole, E tutte le sue pene in un raccoglie. Lo stellato pastor,
o e la querce gareggiavano fra loro per ornare la fronte del nume. Ma tutte queste differenze potrete scorgere mentre io, ade
va. Ancelle di Giunone furono quattordici ninfe, ma prevalevasi sopra tutte d’Iride, e lo accennò VirgiHo quando dalla dea, p
ale i filosofi pagani si sforzavano di scusare con industri allegorie tutte le assurdità delle lor religioni, ne danno dell’i
sta, c’istruirà colle sue stesse parole. «Vi sono molte tradizioni, e tutte diverse, intorno alla città di Delfo, e più ve n’
Bacco, e celebrò Torgie in onore del dio; dal che, dicono, è nato che tutte le donne prese d’ una santa ebbrezza hanno voluto
 Delfo è situato sopra una sommità, dalla quale si può discendere per tutte le parti con un facil pendio. Il tempio di Apollo
unque lette le poesie di Lesche, altrimenti non avrebbe potuto sapere tutte queste circostanze. Egli rappresenta lo stesso Li
tatua dell’Apollo di Belvedere è il più sublime ideale dell’arte, fra tutte le opere antiche che sino a noi si sono conservat
atua del figlio di Giove seppe l’ artefice, eguale a quel gran poeta, tutte rappresentare come in una nuova Pandora le bellez
azie e di aromi celesti profumata. Mirando questo prodigio dell’arte, tutte l’altre opere ne oblio, e sovra di me stessa e de
. lamide un lavoro sì perfetto, dove la più severa bellezza è unita a tutte le grazie immaginabili, perchè il mentovato Artef
urora di un bel giorno. Non pretendo però che tanta beltà si trovi in tutte le statue di Apollo. « La più bella testa del nu
a presumersi che i Greci avranno fatta la stessa osservazione, perchè tutte le figure di Apollo, conformemente a l’epiteto in
in Plutarco che gli antichi pittori hanno dato dei capelli biondi a tutte le divinità giovanili, neppur Zeffiro eccettuato.
mal cauta Cerere affidò la sua figlia. Delo cuna del dio, e sola fra tutte le terre pietosa a Latona, gli die di Delio la vo
rono Apollo, non come protettore di una città sola, ma quasi padre di tutte . Rendevano famoso il tempio, che sotto questo tit
ai capelli verdi Sgorga l’onda: d’un pesce un’altra è peso: Non hanno tutte un sol sembiante, eppure Non è diverso, che cosi
Glauce, che i Greci sovente chiamano col vocabolo paterno. I vanti di tutte s’arroga la seconda, che è sorella di Apollo e cu
ciò uccida le belve selvagge. Concedimi sessanta ballatrici oceanine, tutte di nove anni, non cinte ancora, tutte fanciulle.
i sessanta ballatrici oceanine, tutte di nove anni, non cinte ancora, tutte fanciulle. Yoglio inoltre venti ninfe Amnisidi pe
egnerai pure a comune molte ville, tanto mediterranee che isole, e in tutte vi saranno i tuoi altari, i tuoi boschi. Commesse
hio, la faretra appesa agli omeri, l’attitudine del corso espresso in tutte le membra, il cane che Taocompagna, indicano abba
Si gettan sulla dea, veste le fanno Del proprio corpo: ma col collo a tutte Sopravanza Diana:15 avea la faccia Eguale a nube,
in cui si odano le nozze di Latona, e tu molto regni con Apollo, e di tutte l’imprese tue si favelli, dei cani, degli archi,
iori ha la figura e le sembianze d’una vergine, eh’ essendo dotata di tutte l’attrattive del suo sesso, sembra ignorarle. Non
che Giunone e Pallade; cosicché Diana mutilata si riconoscerebbe fra tutte le altre dee. Come Diana stessa, presso Omero, fr
scerebbe fra tutte le altre dee. Come Diana stessa, presso Omero, fra tutte le sue belle Oreadi distinguevasi: per lo più non
affinchè con quella effìgie ancora mentissero esser lei la nutrice di tutte le bestie e di tutti i viventi. — Tanto basta per
mammelle e spiedi costruita. » Questa descrizione vien confermata da tutte le antiche medaglie, che di simili sostegni forni
i: col sudor la polve Nel desiato umor tergiamo, o ninfe. — Consentir tutte , ed arrossì Calisto; Depongono le vesti: ella sol
va di violarla. A Pallade generata dal capo di Giove si attribuiscono tutte le glorie dell’altre, e dicono che Teducazione di
ia, fu il tempio di Pallade Achea, dove fama era che si conservassero tutte l’armi di Diomede, che dall’opportunità del luogo
e richiesta. Uscite voi, che nell’Inachio fiume Pallade laverete: e tutte uscite. Delle sacre cavalle odo il nitrito: Ecco
cose Ridico intanto alle fanciulle. In Tebe Una Ninfa già fu cara fra tutte A Palla, e non potean divise un solo Momento star
tessa attitudine una Venere del Museo Capitolino serbatasi meglio che tutte le altre statue dì questa dea, poiché, eccetto qu
cerone che l’ etimologia rintracciar se ne debba nel provenire da lei tutte le cose. Lascerò ai grammatisi il disputare più a
er ritrarre questa divinità potete dedurre! « Molte statue femminili tutte simili alla nostra, e nella sottil tunica discint
l’aria del volto e le graziose fattezze convenienti alla più bella di tutte le dee; non tanto la gentil positura in cui è sit
tò Venere stessa ai suoi l’armi di Cesare — e a questo si riferiscono tutte le romane immagini di Venere colle armi. Non sono
erra, e fa sì che i feri uffici della milizia pei mari e per le terre tutte dormono sopiti. La colonia otriculana avrà venera
meno culti popoli dovrebbe essere propria la guerra: ma la storia di tutte le età ha mostrato quanto all’intentenzione lodev
imento dell’altra. Quindi è che gli antichi attribuivano la gloria di tutte due a Cerere, che i Latini confusero da principio
a Terra. Distinta da questa, ella fu nonostante chiamata la regina di tutte le cose, la distributrice di tutte le ricchezze,
u nonostante chiamata la regina di tutte le cose, la distributrice di tutte le ricchezze, la madre di tutte le piante e di tu
di tutte le cose, la distributrice di tutte le ricchezze, la madre di tutte le piante e di tutti gli animali; finalmente ella
ai piedi. Degli altri simboli e maniere di rappresentare Cerere, e di tutte le altre cose interessano la storia ed il culto d
le statue di lei non furono che informi pietre, legni, come quelle di tutte le divinità più famose. Questa forma fu conservat
er mostrarne l’incertezza delle raccolte, e per farci comprendere ohe tutte le ricchezze sono figlie della terra. Eschilo ];e
on è maraviglia che Cerere sia stata presa per la Terra e per Temi, e tutte e tre dovevano necessariamente avere simboli comu
a mercede per coloro che volevano iniziarzi. Convien però fissare che tutte queste cerimonie erano proprie dei misteri minori
lianza del nome le fece confondere, ed alla seconda si attri"buiscono tutte le qualità della prima. Ad essa, secondo r autore
ma di lancia nella mano destra, ed una patera, simbolo comune a quasi tutte le divinità, nella sinistra. Ella è rappresentata
sacrifizii che agli Dei mfernali, chiamati inferie dai Latini. Quasi tutte le antiche pagane nazioni hanno venerata con somm
c) o chiavigero. Si rappresentava ancora l’Amore con gli attributi di tutte le grandi divi^nità per denotare l’estensione e l
lavorata con grande artifizio mostra espresse, come in basso rilievo, tutte le immagini che cadono nella fantasia di chi dorm
o in dubbio, giacché l’espressiva attitudine del dormire è segnata in tutte le sue membra, e particolarmente nelle palpebre m
è la testa di Bacco, nume anch’esso del Parnaso, e che al rovescio di tutte è il Pegaseo, che diede origine al celebre Ippocr
una dietro l’altra, così ancora l’epigrafi corrispondono al piano di tutte e due: una però è scritta sotto dell’altra. Quind
iù bella. Nella notte scherzar molte fanciulle Chiedono meco, e ridon tutte allora Che compiacere a lor desìo m’infìngo. Anch
egiziana. Tali sono la barba, il calato e l’abito affatto greco, cose tutte che non dovevano far dubitare i moderni dell’orig
nume. Osserva ancora che il calato, modio, si vede sul capo di quasi tutte le antichissime divinità asiatiche, come del Giov
Arcadica, e Ifidemea. Augea passò in Misia presso il re Teutra, e fra tutte le donne ch’ebbero commercio con Ercole fu quella
embiule vestite. Gli stivaletti che in questo basso rilievo portavano tutte e cinque le Furie, conforme generalmente usa nei
l tempo, parimente di torcie fossero armate. Le teste conservate sono tutte nude; d’ una manca la testa, e quella della pross
mmantate, poiché gli uomini hanno dato sempre il colore della notte a tutte le cose temute. In Tilfusa città dell’Arcadia era
di queste Dee, quando elleno levaron di cervello Oreste, egli le vide tutte nere, che alla seconda apparizione, dopo che egli
la seconda apparizione, dopo che egli si fu tagliato il dito, le vide tutte bianche, ed allora ricuperò la ragione, e che per
tutti gli avvenimenti della nostra vita; ed Atropo, la più matura di tutte , tagliava colle forbici il filo. I Mitologi loro
tempo, e il seme Di lor semenza e di lor nascimenti. Poi sì ritrasser tutte quante insieme. Forte piangendo, alla riva malvag
he Dio non teme. Caron dimenio, con occhi di bragia. Loro accennando, tutte le raccoglie; Batte col remo qualunque s’ adagia.
sta E grida e fere, e de le sue sorelle Le mostruose ed empie schiere tutte Al ministerio dei tormenti invita. » Eneide, li
reci chiamavano (grec), simbolo di una retribuzione giusta ed equa di tutte le azioni. Lo sguardo che ella volge nel suo seno
se hanno detto i filologi su questo sollevar del manto che fa Nemesi, tutte ingegnose, ma che non hanno nell’antica tradizion
invaso dal potere della fortuna, da affermare che non Giove, ma essa tutte le cose mortali governava. Ed altro antico scritt
porte infransi i Dacì, Al Caucaso ed al Tauro il giogo imposi: Alfin tutte de’ venti Le patrie vinsi: e quando Ebbi sotto a’
a registra in iscritti e la rende durevole, e perchè ancora trasmette tutte indistintamente alla memoria dei posteri le memor
spumava risplendono più che il fuoco, essendo d’oro: le tavole erano tutte coperte delle vivande, delle quali si nutrivano i
punto per trovarsi nel bassorilievo dell’Apoteosi di Omero, nel quale tutte le altre Muse sono rappresentate assai diversamen
one del cielo, alla quale appartengono 1’ astronomia e r astrologia e tutte generalmente le matematiche. Il globo e il radio,
determinano la nostra, eh’ è precisamente un duplicato dell’altra in tutte quelle parli che nella Capitolina son genuine e n
Lidia, di maestà un’Ateniese, di costanza, di grandezza, di coraggio tutte le Spar tane. È dipinta in un gesto conforme a ci
illustrazione di queste altre due statue Yoi avrete avuto da Visconti tutte le notizie che sono necessarie a sapersi intorno
ore dell’ altre Muse è questa eleganti:.^sima statua, le supera forse tutte in finitezza di lavoro ed in maestria di scalpell
del paterno Mela scriveva quei carmi, che dovevano esser l’incanto di tutte le generazioni avvenire. Se dunque da Omero fin a
eggonsi nelle medaglie della famiglia Pomponia, giova qui riassumerle tutte , e distinguere in ciascuna le diverse Muse. « Il
io. La seconda presenta al dritto la testa di una musa coronata, come tutte le seguenti, di alloro, e che ha nell’area un vol
condo me, è Polinnia; Erato, secondo il Begero. La laurea, propria di tutte le Muse, è qui data a Polinnia, perchè appunto se
e, fu annoverata da Pausania fra le Grazie, ed Egle la più giovine di tutte fu data in moglie a Vulcano. Consentono tutti gli
nsi comunemente vestite, e in quelle dei Germani presso Vaillant sono tutte volte di fronte. Quando si cominciò a rappresenta
culapio le Grazie, una rivolta di schiena, e l’altre due di fronte, e tutte nude, in quella guisa appunto che tante statue, b
quei due principali pianeti, il moto dei quali, siccome delle stelle tutte , veniva, al riferire di San Clemente Alessandrino
oggetti dai quali è ingannato. Il collo gli si è ingrossato, le vene tutte gli si gonfiano, il furore regna nel suo volto. V
. « Questo superbo monumento delle arti greche fu trovato mancante di tutte l’estremità: del capo, cioè, delle braccia e dell
da. « Non occorre qui ricopiare dai mitologi nè tutti gli epiteti, nè tutte le lodi della chioma di Bacco, come cose troppo n
io di moralizzare, che fosse dai poeti passato agli artefici, giacché tutte e tre le opinioni han fondamento sulle gre che e
erno e l’infiammate menti Il gemer sacro di Ciprigna vince. Riguardan tutte il mare e fingon danze: Ornano i templi di festiv
ori. Accusa Pandora di aver aperto il vaso fatale, da cui sono escite tutte le sciagure, e non riconosce la prudenza di Prome
cende sopra Semele, e gli prodiga i suoi favori, prendendo presso lei tutte le forme che r antichità attribuisce a Bacco. Fin
cielo conserva ancora tutta l’istoria, da che egli vi ha trasportate tutte le sue amanti, e i figli che ha avuti da donne mo
osi all’eccellenza del nuovo arbusto e a quella del suo frutto, sopra tutte le produzioni della terra. Il vino, egli dice, sa
ina il duodecimo Canto. La spedizione di Bacco nelle Indie cantata in tutte le istorie del nume, raccontata da Diodoro Siculo
uno comandati. Emazione conduce i suoi guerrieri di Samotracia: e già tutte le schiere erano riunite sotto il vessillo di Bac
Idaspe, e la presenza di questo dio sparge il coraggio e la gioia in tutte le sue schiere. Tutta la natura si rallegra. Ment
ul magnifico scudo inviato da Rea a Bacco, e che attraeva la vista di tutte le schiere. Giunge la notte, e stendendo sulla te
embianze. Deriade unisce incontanente i suoi guerrieri, che chiama da tutte le parti dell’Oriente. Agreo e Flogio si presenta
fosse altro ferro di sotto e dentro, dovevano fare quelle pannocchie tutte di foglie d’ellera cucite insieme per semplice e
e. Narciso. — Il fonte rappresenta Narciso, e la pittura il fonte, e tutte le cose di Narciso. Un giovinetto tornato di poco
un principio di corna si veggono, ma le gambe e coscie dei quali sono tutte umane: che se questi, non in giovanile e virile e
l’Eneide, e Stazio nel iv della Tebaide: ma le Baccanti non credo che tutte fossero egualmente Tie, tenute solo, se non erro,
altri amanti che semidei. Cinquanta ne conta Igino, cento Virgilio, e tutte paiono addette a Bacco, da che generalmente trovo
ccorsero contro Licurgo: quindi possono considerarsi come la norma di tutte l’altre Baccanti. Non è inverisimile che si risco
lebri rappresentanti di Bacco. Vi ho esposto nelle passate Lezioni tutte le gesta di Bacco; e sui compagni che gli dava la
e il soggetto, gli attribuiti e le idee che vi univano gli antichi, e tutte le cose, insomma, che sono l’anima dei monumenti,
giudizio dei leggitori, dopo aver fatto considerar loro la statua con tutte le sue circostanze. È effigiato nel marmo un uomo
briato ai piaceri, che però non giungono ad alterarlo, e spogliato di tutte le cure. I capelli sembrano stillanti di preziosi
ne rappresenta. sia ch’essendo stato riputato quel nume protettore di tutte le arti teatrali, la pittura e la scultura garegg
sicurezza di stile necessaria a >far distinguere ancor da lontano tutte le parti essenziali di un lavoro. « Il principal
tivo che avrà indotto gli antichi, intesi ognora a rilevare e condire tutte le piacevoli sensazioni che la natura fornisce a
la composizione e il bassorilievo. « Le invenzioni delle figure sono tutte elegantissime: si distinguono però fra le altre q
divinizzati molte maniere di rassembrarsi. Sono accennate presso che tutte in questo greco epigramma: Ambo Tehani, ambo gue
a concitata e violenta, che al gettar la testa indietro in alcuna, in tutte all’ondeggiamento delle vesti, si fa più sensibil
debbono esserlo, senza che perciò sien gonfie ed esagerate, le forme tutte sono decise e contornate senza magrezza e senza c
4 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
a, quando videro avvicinarsi alle loro rive le navi di Colombo. Ma di tutte le invenzioni mitologiche di cui fu abbellito il
civili nel senso morale, essendo invece le più incivili e immorali di tutte , e segno manifesto di decadenza della civiltà ; p
di sopra. Le Ninfe per vendicar la morte della loro compagna uccisero tutte le api di Aristeo, e così lo privarono delle sue
il carattere poetico dell’eroismo greco, avendogli attribuito i Greci tutte le più straordinarie e mirabili prove, in premio
un tal mostro se ne accorse Ercole quando vide raddoppiarsi all’Idra tutte le teste che egli tagliava. Adoprò allora anche i
lia regione del mondo : anche Dante diceva, « Che le terre d’Italia tutte piene « Son di tiranni, ed un Marcel diventa « Og
i umane in cibo alle sue giovenche. Ercole lo uccise e s’impadronì di tutte le mandre, varcando con esse i Pirenei e le Alpi
rio vi fu, oltre le ferite e le morti, solito e necessario effetto di tutte le risse e di tutte le guerre. Diremo soltanto ch
ferite e le morti, solito e necessario effetto di tutte le risse e di tutte le guerre. Diremo soltanto che i Centauri erano m
di Eracle, che è il greco nome, come abbiam detto, di Ercole. Ma fra tutte le mogli di lui merita special menzione Deia-nira
iù grande e celebre esempio di amor fraterno. Erano sempre insieme in tutte le imprese per aiutarsi scambievolmente : li abbi
sta costellazione si vedono col telescopio sino a 85 stelle, ma quasi tutte piccolissime, meno che due di prima grandezza, le
lienze. Ma poscia caduto in disgrazia del re, perchè secondava troppo tutte le stravaganze della regina Pasifae, fu chiuso in
o punto cessano i fatti notabili della vita particolare di Minosse, e tutte le altre vicende della sua famiglia dipendono dal
di rammentar questo Eroe : i suoi concittadini lo hanno introdotto in tutte le più celebri imprese di quei tempi, nella cacci
on senza Teseo, per alludere a qualche persona che sempre si trova in tutte le comitive, o Comitati, che prende parte in tutt
sempre si trova in tutte le comitive, o Comitati, che prende parte in tutte le imprese o speculazioni. Ora siam giunti a dove
vide la spada del giovane Eroe, e riconosciutala tosto, gittò a terra tutte le imbandite vivande, ed abbracciando Teseo lo di
ncitore e re, chiese di abbracciarlo per l’ultima volta ; e, raccolte tutte le sue forze, con un pugnale, che portava sempre
segno sensibile che l’avversione degli animi loro erasi comunicata a tutte le molecole dei loro corpi. E di questo mitologic
lletto ancora, lo consegnò al Centauro Chirone perchè lo istruisse in tutte le arti necessarie ai Principi ed agli Eroi122. M
zio di Paride il più splendido trionfo nel vanto della bellezza sopra tutte le Dee, convenne pure che pensasse a mantener la
all’isola di Eubea. Vi accorsero infatti principi ed armati da quasi tutte le parti della Grecia, ma non tanto in fretta, pe
on si rimprovera alcun difetto, e gli si attribuiscono in sommo grado tutte le virtù pubbliche e private, militari e civili.
sue schiave eravi Cassandra figlia di Priamo, profetessa veridica in tutte le sue predizioni, ma per volere di Apollo con es
tte anni nell’isola di Ogige 140, talchè restano meno di due anni per tutte le navigazioni e traversate dall’una all’altra is
a sua isola nativa dopo venti anni di assenza ; ed ivi poste in opera tutte le sue più mirabili astuzie, potè finalmente coll
e con esso lui e tutti i suoi compagni. Queste particolarità, che son tutte d’invenzione di Dante, dimostrano che egli quasi
, « E percosse del legno il primo canto. « Tre volte il fe’ girar con tutte l’acque, « Alla quarta levar la poppa in suso, « 
lo asperso. « Ghiado mi strinse il core ; orror mi scosse « Le membra tutte , e di paura il sangue « Mi si rapprese. lo le cag
fo in mirto dalla maga Alcina ; e il Tasso molto a lungo ha descritto tutte le diavolerie della selva incantata ; ma conviene
naturale comprendeva soltanto i vaticinii ed i sogni : l’artificiale tutte le altre specie di divinazione, che si facevano d
uperstizione ebbe in appresso un più esteso significato, riferibile a tutte le stolte e vane pratiche religiose, proprie dell
superstizione 158. E quantunque egli non enumeri per filo e per segno tutte le idee e le pratiche del culto pagano che egli c
capitolo, aver egli dichiarata vana e insussistente la Divinazione in tutte le sue parti, specie e distinzioni, come indicamm
embiante « Quando di maschio femmina divenne, « Cangiandosi le membra tutte quante ; « E prima poi ribatter le convenne160 «
i « S’accolsero a quel luogo ch’era forte « Per lo pantan che avea da tutte parti. « Fer la città sovra quell’ossa morte ; « 
e parole sembrerebbe che Plutarco lodasse e dichiarasse più giusta di tutte la pena del taglione. Notino peraltro i giovani s
5 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
i ; e questi erano soltanto venti, per lo più conosciuti e adorati da tutte le antiche nazioni. La seconda classe comprendeva
registrati di sopra tra i consiglieri di Giove ; poichè è avvenuto in tutte le religioni idolatre, che prima si diedero diver
e rappresentata come Dea, e per lo più confondesi coll’ Abbondanza di tutte le cose naturali. Vedremo però in appresso che es
è da notarsi che questo termine di Natura è di un uso estesissimo in tutte le lingue, in tutte le scienze e nel comune disco
esto termine di Natura è di un uso estesissimo in tutte le lingue, in tutte le scienze e nel comune discorso ; e perciò convi
fi consideravano la Natura come il principio e la causa efficiente di tutte le cose fisiche ; e perciò usavano questo termine
nde l’essenza degli oggetti esistenti, o vogliam dire il complesso di tutte le qualità o caratteri distintivi di qualunque es
ntifico che lo registra premurosamente in tutti i suoi periodici e in tutte le carte uranografiche coi connotati caratteristi
mitologi e nella stessa Genealogia Deorum del Boccaccio (che raccolse tutte le diverse e più disparate opinioni degli autori
minuziosa erudizione viene il capogiro, pretendendo di ricordarsi di tutte quelle interminabili filiazioni e parentele di un
6 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
ati, i monti, E le viti e le spiche e i fiori e l’erbe E le rugiade e tutte alfin le cose (Da che fur morti i Numi, onde cias
posto in fine di questo Compendio di Mitologia si troveranno indicate tutte le materie di cui si è in esso fatto parola bench
rone assoluto di ogni cosa. Esso era adorato sotto vari nomi da quasi tutte le nazioni. Gli Egizi lo chiamavano Giove Ammone.
e feste in onore di lei, alle quali intervenivano degli spettatori da tutte le parti della Grecia. Viene questa Dea rappresen
ondata dalle sue Ninfe com’essa armate di archi e di frecce, ma basse tutte più di lei almeno della testa. Diana detta anche
a che era invisibile, di cui si servì per cogliere Marte e Venero. Di tutte le opere di Vulcano la più maravigliosa fu la sta
o lungi i mali dello spirito. L’ambizione, la sete dell’oro, l’odio e tutte le vili passioni da cui sono agitati i mortali, p
no riguardate siccome quelle che avevano un potere il più assoluto di tutte le altre. Padrone dispotiche della sorte degli uo
per tentare di piacere ad esse. È forse questa la ragione per cui fra tutte le divinità furon esse le sole che vissero in un’
Le Danaidi erano cinquanta figlie di Danao re d’Argo, ch’egli maritò tutte in un giorno a cinquanta figli di Egitto suo frat
uvvi che Ipermestra la quale salvò il marito Linceo ; furono le altre tutte condannate nell’Inferno ad attignere acqua perpet
. Vertunno, Pomona Vertunno così chiamate perchè cangiavasi in tutte le forme a piacer suo, era il Dio delle vergini e
e legarlo in modo che non potesse fuggire, perchè altrimenti prendeva tutte le forme per ispaventare chi cercava di avvicinar
che commettevano. Aristeo figlio di Apollo e di Cirene avendo perdute tutte le sue api, andò per consiglio della madre Cirene
pirare ai sudditi un timore superstizioso e quindi l’idea di prendere tutte le forme per ispaventare chi cercava di avvicinar
di aspetto cupo, col capo circondato di nuvole, e stillante acqua da tutte le parti de’ suoi vestimenti ; si mette anche sed
re, e ciò che gli era accaduto, promettendo di far ritornare in Atene tutte quelle donne, purchè gli fosse stata accordata la
nciare un giudizio su la perfezione delle loro opere. Momo le criticò tutte e tre. Disse che le corna del toro dovean essere
oichè questa parola è stata poseia metaforicamente usata dai poeti di tutte le nazioni per indicare i più eccelenti liquori.
tmosfera, inquieto e ardente, teneva in silenzio i furiosi aquiloni e tutte respingeva le nubi ; le immense balene e tutti i
Le nozze si fecero sul monte Pelia, colla più grande magnificenza, e tutte le Deità celesti, infernali, acquatiche e terrest
buona grazia, l’allegria, l’umore sempre uguale, le facili maniere e tutte le altre qualità che spandono tanta dolcezza nell
terrestre, giacchè non l’abbiam fatto all’articolo di questa Dea. Tra tutte le statue dell’antichità una delle piû celebri ne
ssero tutta la vita degli uomini ; motivo per cui le fanno presenti a tutte le nozze celebrate nella mitologia. Gli Ateniesi
rgoni secondo alcuni non avevano che un sol occhio e un sol dente tra tutte e tre e se ne servivano un po’ per una a vicenda 
principe, come si vuole che lo provino i cinque loro nomi fenici. In tutte le lingue orientali, le navi di un principe, per
a, dalle gocce del sangue che caddero da esso si vuole che nascessero tutte le specie di serpenti che veggonsi nell’Africa, c
vasi qualche avventura, ma eziandio fino alle semplici pastorelle e a tutte le belle che i poeti fanno entrare nel soggetto d
ro alberi per andare ad ascoltare il canto d’Orfeo. Le Amadriadi come tutte le Ninfe non erano immortali, ma è favoloso il ca
llo di una donna. Le Oceanidi, Le Nereidi, Teti, l’Oceano e Nettuno e tutte le altre marine divinità erano onorate con un cul
color verde s’addice all’abbigliamento delle Naiadi, come a quello di tutte le divinità marine ed ai fiumi. Le Limniadi erano
rta di lana ed una parte dei cibi giornalieri. Vuolsi che anticamente tutte le anime dei morti fossero conosciute sotto il no
dell’umana vita erano anch’esse raccomandate a qualche Divinità ; di tutte queste basterà accennare le principali. Giove pre
col turcasso ; ora barbuto e molte volte senza barba. La più bella di tutte le sue statue l’Ercole farnese ora in Napoli lo r
sse come si è già detto e che ciascuna nazione vantasse il suo, e che tutte poi attribuite fossero le imprese di tanti Ercoli
ancora che le colonne misteriose innalzate dagli antichi erano sacre tutte agli astri, prima base della loro religione. Tutt
discepolo favorito di Chirone che gl’insegnò le orgie, i baccanali e tutte le cerimonie del culto bacchico. Chirone portò a
o di Oeneo, re di Calidone e di Altea figlia di Testio re di Pleurone tutte e due città della Grecia nell’Etolia. Al suo nasc
i indicato dall’oracolo, lo elessero per loro re, ed egli pose fine a tutte le loro differenze. Mida, in riconoscenza del fav
a pronunciare in proprio favore. Giunone, il cui potere stendevasi su tutte le ricchezze dell’universo, promise di colmarlo d
ran renduti. Gli Oracoli facevano parte della pagana religione ; e di tutte le specie di predizioni era questa la più sacra e
e Demofila, l’Ellespontica, la Frigia e l’Albanea. La più celebre di tutte le Sibille era quella di Cuma città d’Italia, chi
acevansi con tanta pompa, ai quali non solo da tutta la Grecia, ma da tutte le parti della terra accorreva una prodigiosa mol
posto in fine di questo Compendio di Mitologia si troveranno indicate tutte le materie di cui si è in esso fatto parola bench
7 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
ioso terrore a quel de’fanciulletti, i quali prendono per uomini vivi tutte le statue che lor vien fatto di vedere. Così crol
iò scritto : « La superstizione sparsa tra i popoli ha oppresso quasi tutte l’anime, ed ha signoreggiato la debolezza umana.
u non vi trovi scintilla di quell’entusiasmo di buona fede che presso tutte le società nascenti inspira l’uomo di genio, e co
stizione. Le viscere delle vittime, il canto o il volo degli uccelli, tutte quelle minute osservanze che la guerra mai sempre
sia minore e dell’Egitto ; sotto Pompeo penetrarono nell’Italia, e in tutte le parti dell’imperio. Contavansi tra’Giudei tre
trasto o dalla confusione delle loro credenze, andava sfasciandosi da tutte parti, o, a dir meglio, si maturava per un grande
da un capo all’altro dell’impero pel passaggio delle legioni. Lusingò tutte le inclinazioni che l’odio del giogo romano nodri
rtura, di eculei, di roghi ; i giuochi si frammettono al macello ; da tutte parti s’accorre a goder dello spettacolo dell’ago
le genti d’un mondo intero ? Noi siamo di jeri, e pur abbiamo ripieno tutte le case vostre, le città, l’isole, i castelli, tu
e dei Cristiani quasi tutti vostri cittadini, anzi quasi cittadini di tutte le città. Ma voi piuttosto avete voluto chiamarli
no questo albero dei popoli prima di stendere i suoi rami di nuovo su tutte quelle reliquie ? Che lungo spazio di tempo non a
un popolo nelle sue sorgenti. E già quella di Gesù Cristo ristabiliva tutte le basi morali. Gli antichi ammettevano l’infanti
8 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
iglio non solo, ma coll’ opera eziandio, in ogni mio frangente, tenne tutte le vie per giovarmi. Di che con questa mia dedica
loro versi conseguirono in guisa l’ammirazione di tutt’i secoli e di tutte le nazioni, che pare spenta ogni speranza di mai
e. Si chiamava pur Caos (Χαος, Chaos), che si credeva il principio di tutte le cose. II. Storia favolosa di Satùrno. I
’ Latini, quasi iuvans pater, per la somma beneficenza, con cui sopra tutte le create cose diffonde quanto ha ragione di bene
ne universale della materia, che contenea in se misti gli elementi di tutte le cose, in guisa che ove era terra, ivi pure ed
l mondo da’ Greci fu chiamato κοσμος, l’ordine per eccellenza. Or fra tutte le create cose la più bell’opera fu l’uomo, da’ P
ere si manifestò ad Enèa dal divino odore che spiravano le sue chiome tutte sparse di ambrosia. Questo cibo delizioso diletta
uron ricoperte di lamine di oro, oltre e candelieri e statue e corone tutte di oro, ed altri splendidi doni senza numero. Fra
e sue armi ed il cocchio, tanto che meditava farla donna e signora di tutte le altre città. I Cartaginesi la veneravano con u
posasse quella Dea ; alle quali nozze furon invitati gli Dei e le Dee tutte , salvo che la Discordia o Eride, Dea che non ista
hanno inventata la Fortuna. Giunone presedeva pure a’ matrimonii ed a tutte le cerimonie che li riguardavano ; ed anticamente
ma a principio in Argo era figurata con una semplice colonna, perchè tutte le prime statue degli Dei consistevano in pietre
tato Aristide, sopra gli altri figliuoli di Giove, sola ha conseguito tutte le prerogative e tutti gli onori ; e dal coro de’
ò, chè il suo non valeva a distruggere la flotta de’ Greci, de’ quali tutte le calamità sofferte nel ritorno alle lor patrie
ienza, v’infuse quel soffio celeste ch’è l’anima(4). Quindi nell’uomo tutte le cose, nelle quali più chiaro si scorge vigore
a ciò portava il peplo, ch’era una veste donnesca che mettevasi sopra tutte le altre ed era aperta solo dalla parte davanti,
; ed alle volte, a guisa di mantello. Dice il Winckelmann « che quasi tutte le figure di Minerva hanno la chioma di dietro ra
gli Auguri, che significava, il suo tempio essere stato disegnato con tutte le cerimonie necessarie. Calcieca o Calcidica (a
Dea invocata nel primo verso dell’Iliade sia Minerva, la quale come a tutte le scienze ed arti, così pure alla poesia presede
a di grossi grappoli di uva. Plinio(3) dice che quando le pecehie son tutte perdute, si rifanno, sotterrando i ventri freschi
ollo e Diana, co’ micidiali loro dardi, l’uno tutt’i maschi, l’altra, tutte le femmine uccise. Anfione si diede colle proprie
enze di Apollo-Nove Muse. Luoghi del loro soggiorno. Non poche e tutte nobilissime erano le incumbenze di Apollo. E prim
e egli era il Dio de’ carmi e della poesia, non che della musica e di tutte le belle arti. I poeti erano suoi sacerdoti e fig
significa ricercare, investigare, essendo l’investigazione origine di tutte le umane conoscenze. Furon dette pure Camene (Cam
ie alle Muse, le quali per ciò si dipingono anche colle ali. Ma sopra tutte celebratissima è la gara delle Pieridi colle Muse
e Orazio(2) la nomina regina, ed Esiodo(3), la più nobile delle altre tutte . Si rappresenta in forma di una giovane coronata
lo era la medesima cosa che il Sole, detto occhio del mondo, che vede tutte le cose ; e perciò finsero ch’ei era il dio della
al culto del sole, e che quest’astro fosse stato la divinità di quasi tutte le antiche nazioni. Avea i suoi tempii ed i suoi
ente s’indussero a credere ch’erano i padroni del mondo e gli Dei che tutte le cose governano. La Luna da Omero ora si dice f
iconoscere per dio, il cacciò fuori del suo regno, e ne fece tagliare tutte le viti, dicendo essere il vino perniciosa medici
bere il vino, ed agli altri uomini insegnò la maniera di farlo ; cose tutte che convengono a Bacco. Marziano Capella afferma
tavano nelle feste di lui ; e perciò lo ritroviamo sì spesso in quasi tutte le rappresentanze di Bacco. Ne’ soli vasi del Mus
se ne credeva il datore ed il conservatore, ed a lui se ne offerivano tutte le primizie(2). Alle volte in questi canestri si
lio (μυστικον λικνον)(3) di Bacco, di cui non potevasi fare a meno in tutte le feste di lui. Nel tempo poi di queste solennit
Bacco, volto bello ed effeminato ; molle delicatezza delle mani e di tutte le altre parti del corpo ; corona di pampini e di
enire, perchè essa, essendo Dea dell’amore, viene, cioè si ritrova in tutte le cose. Da Venere, Dea della bellezza, nasce la
tia ; ed i latini Charites o Gratiae, perchè esse eran la sorgente di tutte le grazie, o di quanto vi ha di amabile, di gioco
e grazie, o di quanto vi ha di amabile, di giocondo e di piacevole in tutte le cose. II. Storia favolosa di Venere. Ve
e zampillò dalla ferita, cangiò in rosso il colore delle rose ch’eran tutte bianche. Adonie erano feste che si celebravano in
ne’ due grandi teatri dell’ Iliade e della Eneide, Giunone e Pallade tutte intese alla finale distruzione di Troia ed a speg
gni scitilla di quella città sventurata ; mentre Venere pone in opera tutte le forze sue per salvare e l’una e l’altro, se st
a’ Latini cesto (cestus), ornamento nel quale erano chiuse e raccolte tutte le lusinghe e che avea la virtù di rendere amabil
olò a Venere la sua cintura per significare che questo nume possedeva tutte le grazie del discorso. Il Tasso ha imitato la de
che sia vestita di più amabili circostanze che le Grazie, dalle quali tutte le altre prendono in prestito, per così dire, qua
cosa nel genere suo quell’ultimo finimento, diciam così, che fa belle tutte le altre perfezioni e che n’è come il fiore. Infi
ltro è inutile, cioè, il dono di piacere. Perciò esse avevano più che tutte le altre Dee un gran numero di adoratori : tutti
che tutte le altre Dee un gran numero di adoratori : tutti gli stati, tutte le professioni e tutte l’età loro porgevano voti
un gran numero di adoratori : tutti gli stati, tutte le professioni e tutte l’età loro porgevano voti ed incensi ; e mentre c
ciascuna scienza e ciascun’arte avea il suo particolar nume tutelare, tutte le arti e tutte le scienze riconoscevano l’impero
e ciascun’arte avea il suo particolar nume tutelare, tutte le arti e tutte le scienze riconoscevano l’impero delle Grazie. Q
a collisione (3) ; per cui Eraclito poneva la guerra per principio di tutte le cose, che potrebbe essere l’amicizia e la disc
ntemente da Luciano. Plinio (4) afferma che quella statua non solo di tutte le altre opere di quell’insigne statuario era la
rio della sola Venere Urania ; ma Lessing sostiene che presso i poeti tutte le Dee hanno il diadema. Alle volte, dice Winckel
ti Amori(2). La Venere del Museo Capitolino si è conservata meglio di tutte le altre statue di questa Dea. Essa fu trasportat
range. La Venere Lennia fu opera di Fidia ; e Luciano la preferisce a tutte le altre opere di quell’insigne scultore, il qual
affinità colle Grazie, compagne di Venere. Gli antichi credevano, che tutte le arti ed i mestieri erano sotto la protezione d
orde e l’uso degli ulivi, falsamente da’ Greci attribuito a Minerva ; tutte le quali cose essi han detto del loro Mercurio. L
Era pure il nostro Mercurio il nume dell’eloquenza, anzi delle arti tutte e delle scienze ; e però spesso vedesi insieme co
dono alle nozze (1), perchè riputavasi la madre e quasi la nutrice di tutte le cose. È noto finalmente il fatto di Bruto che
or proprie. Eran considerate come gentili e leggiadre giovinette, che tutte vincevano in bellezza. I luoghi lor consacrati er
la gran Dea. Ολβοδοτειρα, donatrice di ricchezze, perchè dalla terra tutte le ricchezze provengono. Omni parens, madre di t
di quelli che lavorano il ferro. Ed era sì perfetto nell’arte sua che tutte le armi degli Dei, ed anche i fulmini di Giove, s
da Vulcano un uomo che faccia molte e bellissime opere di arte. Ma di tutte le opere attribuite al Dio del fuoco la più famos
cadde dal cielo. Pandamo (a παν, omne, et δαμαω, domo), domatore di tutte le cose, perchè il fuoco tutto doma. VII.Alcun
e, ed Orione armato Spezza a’tristi nocchier governi e sarte. Ma fra tutte le altre strepitosa fu la vendetta che fece Diana
solita a farsi in onore di questa Dea dalle donzelle che prendevansi tutte in giro per le mani ; la quale credevasi molto ca
le Troadi si descrivono le fanciulle che al suono delle tibie danzano tutte unite ed in giro in onore di Diana. Molte ninfe e
Oreadi accompagnata, esegue le sue danze, colla faretra su gli omeri, tutte le altre seguaci superando colla sua nobile statu
ità del capo detta corimbo, la rendono facile ad essere distinta, fra tutte le statue, ancorchè non avesse alcun altro de’suo
si attribuiscono a quest’eroe che troppo lungo sarebbe qui riferirle tutte  ; per cui ora della morte di lui favelleremo. Erc
volta sopra un braccio ed alle volte sopra la testa. La più bella di tutte le statue di questo eroe è l’Ercole Farnese, Iavo
ero tornare indietro. Allora Fineo avvertì gli Argonauti a schivare a tutte lor potere le Simplegadi, ch’eran due scogli o is
1186 ; ed al dir di Tucidide, 1200. In questa guerra erano impegnate tutte le forze de’Greci, salvo che quelle degli Acarnan
egli soggiunge, perchè credendosi che quel nume scuota la terra e che tutte le grandi aperture fatte in essa sieno opera di l
Achille. Da Omero e da Virgilio chiamasi padre degli Dei, e padre di tutte le cose. La quale favola, dice M. Dacier, ha dovu
igine dall’opinione di alcuni antichi filosofi, i quali credevano che tutte le cose aveano avuto principio da due elementi, c
luogo, Ie anime di ogni paese. Quivi errano le ombre esangui, che son tutte dedite ad occupazioni simili a quelle che amarono
tt’i poeti, dice il Dizionario Storico-mitologico, le acque di Lete e tutte le cose che di quelle acque venivano asperse, olt
beati Elisii de’giusti, le ombre de’morti, ed altre simili finzioni, tutte erano state da Orfeo portate dall’Egitto nella Gr
, abborrito dagli stessi immortali. Ed Omero ha detto che Plutone fra tutte le divinità è la più formidabile a’mortali. Prope
alimentatore, perchè dalla terra, dice S. Agostino (1), si nutriscono tutte le cose che sono nate da essa. Februo, lat. Febr
e Plutone portava redini di rugginoso ferro, ch’era colore proprio di tutte le infernali cose, in guisa che di color ferrigno
rii erano quelli che presedevano in Roma a’funerali e somministravano tutte le cose ad essi necessarie. E Libitinense chiamav
9 (1897) Mitologia classica illustrata
esse sia vera ad esclusione delle altre, o se un po’ di vero siavi in tutte , come non è improbabile. Noi possiamo ritenere co
e cause. 2º L’ origine naturalistica dei miti è ipotesi preferibile a tutte le altre; senza dubbio le primarie divinità grech
all’ alto trono dell’ Olimpo scorge, senza bisogno di esser presente, tutte le azioni degli uomini in qualunque più riposto a
el senso di una rudis indigestaque moles, cioè una confusa miscela di tutte cose, che è un concetto posteriore, ma nel senso
di Zeus, Ermes nato da Maia e Afrodite nata da Dione. Salvo Posidone, tutte queste divinità, insiem con altre, si favoleggiav
leggende antropomorfiche, nelle quali egli compariva come un uomo con tutte le debolezze e i vizi dell’ umanità. Figlio di Cr
o Dio vennero a essere moltiplicate. 4. Il culto di Zeus si estese in tutte le provincie dell’ Eliade, essendo riconosciuto c
avia alcune località acquistarono importanza maggiore dell’ altre; di tutte la più antica era Dodona, città della Tesprozia i
a’ cui piedi giaceva Dodona, era venerato Zeus, come del resto quasi tutte le alture erano anticamente sedi del culto di que
tr’ anni (il periodo detto perciò Olimpiade) si radunavano i Greci di tutte le provincie per celebrarvi i giochi Olimpici in
ltri Musei trovansi belle statue di Giove o in marino o in bronzo. In tutte si nota la ricca chioma, la barba folta e ricciut
quella detta Matronalia, che si celebrava il primo di Marzo. Quel di tutte le matrone romane recavansi processionalmente al
se più utili alla vita, l’ aratro, il telaio, ecc., e insegna l’ arti tutte o le industrie. Infine come Atena Igiea (Hygieia)
enne processione alla quale prendevano parte elette rappresentanze di tutte le tribù attiche, e riusciva una solenne testimon
i Delfo. Una simile vittoria di un Dio contro un serpente, ricorre in tutte le mitologie e simbolizza il trionfo del giorno s
culto di questo Dio. Molte altre leggende si raccontavano di Apollo, tutte riferibili agli effetti della luce e del calore s
Lino, furono detti suoi figliuoli. Ma la più grande importanza presso tutte le stirpi greche e fino ai più tardi tempi l’ acq
rtus, l’ Onoratezza e il Valore; Victoria, la Vittoria; Pax, la Pace, tutte onorate in Roma di templi e di culto. Il campo di
uio a chi l’ invocava nel momento del bisogno, e in genere proteggeva tutte le invenzioni dell’ ingegno ed era ispiratore di
e nozze. 2. Il culto di Afrodite ebbe una straordinaria estensione in tutte le regioni ove le stirpi elleniche si stanziarono
protettrice, ed aveva parte importantissima in tutti i sacrifizi e in tutte le cerimonie religiose che in casa si effettuavan
tia; sicchè essa aveva la sua parte in tutti i banchetti festivi e in tutte le cerimonie religiose era nominata la prima, ond
a loro pure derivavano la sapienza, la virtù, l’ amabilità, in genere tutte le qualità che rendono l’ uomo simpatico a’ suoi
Collina; altri ne istituì Cesare dopo la vittoria di Farsalo. Più di tutte è da ricordare la statua di bronzo eretta da Augu
sono anche parecchie rappresentazioni di Amore e Psiche; celebre fra tutte il gruppo che è in Vaticano, il quale li rapprese
terzo. Gli Dei del mare e delle acque. Nel concetto degli antichi tutte le acque della terra, salse e dolci, costituivano
onti, specialmente in Grecia, paese così riceo di acque correnti e da tutte parti a contatto col mare. I. L’ Oceano e la su
’ origine delle cose. L’ Oceano era detto padre di tutti i fiumi e di tutte le sorgenti della terra; in altri termini, si cre
i Romani erano oggetto di venerazione le fonti e i fiumi. Origine di tutte le fonti credevasi Fontus o Fons, figlio di Giano
mani, la cui immaginazione le popolava di graziose ninfe; celebre fra tutte la ninfa Egeria, quella che è ricordata nella tra
resso il lido si abbandonasse al dolce sonno. Come Nereo, e in genere tutte le divinità del mare, aveva il dono del vaticinio
n mare, dove benignamente accolto da Oceano e Teti, e purificatosi di tutte le debolezze umane, venne assunto tra gli Dei mar
cise Learco e inseguì Ino che tentava salvare l’ altro figlio, finchè tutte due si gettarono in mare da un alto scoglio, fra
teri orfici. 2. Il culto di Dioniso era straordinariamente diffuso in tutte le regioni della Grecia e nelle isole e nell’ Asi
in 48 libri, in cui il citato Nonno, autore dei bassi tempi, raccolse tutte le leggende bacchiche a lui note, col titolo: Dio
di bellezza; dapprima era stato preso per un’ Arianna, ma a torto. In tutte queste statue e in altre molte apparisce Dioniso
, orecchie caprine, e una codetta dietro o da cavallo o da capra, con tutte le altre membra umane. Vivevano abitualmente nei
à, queste furono interrogate se volessero cedere il luogo a Giove; or tutte accondiscesero salvo Termine, la cui cella dovett
ssaglia regioni meno adatte all’ agricoltura). 2. Diffusissimo era in tutte le regioni della Grecia, il culto di Demetra e Pe
re e sterili. 2. I Romani accolsero, per le cose d’ oltretomba, quasi tutte le idee greche, quindi auche per loro valse Prose
di sotterra? Non deve essere lo stesso Dio sotterraneo il signore di tutte quelle ricchezze e colui che ne fa dono ai mortal
eguitiam, nè gir laggiù pur anco Lasciam securo e franco. …………………………… tutte de’ rei Por le case a soqquadro e la fortuna Quan
imaneva insepolto, o quando nel seppellirlo non erano state osservate tutte le prescrizioni di rito, credevasi che l’ ombra d
ra stretta ai fianchi e succinta. Statuette così latte ve n’ erano in tutte le case e si custodivano religiosamente nei larar
oi venne universalmente adottata, la quale al corpo di un cavallo con tutte quattro le zampe univa il petto e la faccia d’ uo
dere all’ altro mondo e morì poi ben più tardi di morte naturale. Per tutte queste gherminelle Sisifo ebbe in inferno la nota
hè nella notte delle nozze uccidesse il proprio consorte. Così fecero tutte salvo una Ipermnestra, la quale salvò il suo spos
al luogo dov’ era Filomela, la liberò e la condusse alla reggia, poi tutte e due insieme furenti di odio e di vendetta, sgoz
rogne, imitato poi nell’ ultima dai latini Livio Andronico e Accio. E tutte tre queste leggende raccontò, con l’ usata ricche
dei tronchi in flamme. Con questi affrontò l’ idra e bruciò mano mano tutte le teste; su quella che era immortale gittò un ma
acle ci riuscì; giacchè deviato il corso dell’ Alfeo o del Peneo o di tutte due, e fatte passar le acque nelle stalle di Augi
erribile Periclimeno, che da Posidone aveva avuto il dono di assumere tutte le forme d’ animali che voleva. Non rimase che il
ui alcune si conservano nel Museo del Louvre a Parigi; notevole sopra tutte quella ov’ è rappresentata la lotta col toro cret
e. Così crebbe Giasone nella caverna del celebre Centauro, educato in tutte quelle arti nelle quali solevano ammaestrarsi i n
’ isola di Lenno, ove stettero alcun tempo colle Lenniesi che avevano tutte ucciso i loro infedeli mariti; di là per l’ Elles
i si raggrinzano tremanti; un brivido, un fremito di dolore corre per tutte le membra, avvinte nelle strette di quelle viscid
i verdi capelli, altre correre sull’ onde portate da pesci; non hanno tutte le stesse fattezze, ma neppur diverse, come è nat
dell’ Ariosto, Orl. Fur. 33, str. 120. Erano sette in una schiera, e tutte Volto di donna avean, pallide e smorte, Per lunga
igonfia die’ il segnale d’ ordine della ritirata, fu udita dalle onde tutte della terra e del mare; e l’ onde che udirono tut
udita dalle onde tutte della terra e del mare; e l’ onde che udirono tutte si compressero. Si ritirano i fiumi e si vedono u
10 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
e degli anni si videro di quando in quando anche le Scienze pressochè tutte a rinovazioni e progressi andar soggette ; onde s
a noi pervenne : siffatto lavoro bensi intrapresi, per cui riducendo tutte le Favole ad un ragionato ordine, non omettessi n
nte unico e supremo, ch’è la causa prima efficiente, e regolatrice di tutte le cose. Quindi in tale esecrando eccesso di foll
tte, e ad essa non solo gli Ateniesi, ma tutti i Greci eziandio, anzi tutte le Nazioni concorrevano (c). V’ erano ammesse anc
uamente ne cercava. Per soddisfare alle sue voglie avea già consumato tutte le sue sostanze, senza però aver diminuito in mod
nj bellicosi e feroci ; e quella di ferro divenne sorgente fonesta di tutte le scelleraggini (d). Giove quindi seppellì tutti
, parimenti d’oro e d’avorio ; nella sinistra uno scettro, formato di tutte le sorta di metalli Erano pur d’oro la capigliatu
te appresso Asopo, fiume di Platea, da ambasciatori, spediti da quasi tutte le Città, della Grecia (c). Vennero instituite pe
ini, e introdusse un Collegio di scelte persone, il quale ne regolava tutte le ceremonie (b). A Giove Capitolino si diede anc
piti (n). A questi pure s’imbandiva lauta mensa, e si somministravano tutte le cose necessarie, primachè se ne ricercassero i
, della città d’Arisba, perchè egli, abitando sulla strada, impiegava tutte le sue facoltà nell’accogliero gli ospiti (d). Il
alla vetta, quando, abbassati gli occhi, viddero sommerse nelle acque tutte le abitazioni di que’ dintorni, fuorchè la loro c
i ; riempì delle carni di questi la pelle d’uno degli stessi, ne pose tutte le ossa in quelle dell’altro, e presentò amendue
inistra. Appresso al di lui soglio siede Eunomia, e vi sta osservando tutte le azioni de’ mortali (d). A’ di lui piedi vi sta
di qualunque altro Nume(a). Le predette racchiudevano le primizie di tutte le frutta, le quali si consecravano al Nume(b). L
alcuni non erano una festa particolare, ma con tal nome si chiamavano tutte le Feste di Bacco(a). Le Nittelie erano le Orgie,
donne Greche, coronate d’ellera. Elleno le cominciavano, corrando da tutte le parti in cerca di Bacco ; e non trovandolo, lo
di Bacco con nuda spada le inseguiva, ed eragli permesso di uccidere tutte quelle, che poteva raggiungere. Così fece Zoilo,
i dice, che Licurgo avea comandato, che si tagliassero ne’ suoi Stati tutte le viti ; ch’egli stesso volle darne eccitamento
custodia ad Argo, figlio di Arestore, detto da’ Greci Panopte, ossia tutte occhi, perchè intorno al câpo ne avea cento ; una
a quella ella stessa Dea. Giunone talmente agitò il loro pirito, che tutte due credettero di essere divenute iovenche, e si
no, tali e sì pressanti ri cerche le fece, che venne in cognizione di tutte ciò, ch’erale accaduto. L’ una e l’altra risolvet
coltà. Finalmente si appiccava fuoco al Rogo, e questo ardeva, finchè tutte le prodette statue erano ridotte in cenere (f). F
festa, e talmente ubbriacarono quelle truppe, che le medesime caddero tutte in profondo sonno. Le donne allora dalla cima d’
i quel mosto instituì i Giuochi Pitici (a) (5). Gli abitanti di quasi tutte le Isole del mare Egeo, conosciute sotto il nome
Esichio aggiunge, che si eleggevano altri cinqué cittadini, presi da tutte le Tribù, e detti Carneati, i quali presiedevano
io. Non molto dopo Cidippe fu dal padre destinata ad altre nozze ; ma tutte le volte che voleasi celebrarle, una violente feb
e, se prima non era stata sacerdotessa della medesima Dea. Per questo tutte le fanciulle, soprannominate per l’anzidetta ragi
(b). Le Caneforie non crano in uso, che in Atene. Durante le medesime tutte le giovani nobili, ornate a gran pompa, offerivan
e morì per non poterla sposare (b). Le donne di Lenno sacrificarono a tutte le Deità, fuorchè a Venere. Se ne offese la Dea,
a loro la Dea Mefiti (13), la quale, com’era proprio di lei, le rese, tutte d’un odore sì fetido, che se ne dovettero allonta
le anzidette Feste Nettuno ebbe anche le Panionie, così dette, perchè tutte le città della Jonia concorrevano a celebrarle(b)
ttuno e Minerva riguardo al Territorio di Trezene, Giove propose, che tutte le due Divinità vi fossero onorate, Minerva sotto
bbe in Egitto, nella Fenicia, nella Frigia, nella Sicilia, e in quasi tutte le altre città della Grecia. I primi però ad erge
a). In Timao. (1). Il Caos al dire di Esiodo(a) fu il principio di tutte le cose. Ovidio più chiaramente lo definisce per
io più chiaramente lo definisce per quel miscuglio rozzo e confuso di tutte le cose, il quale servì di prima materia alla pro
nità, nata dalla Notte(c), e la quale regolava con sì sovrana potenza tutte le cose, che alle sue disposizioni non solo gli u
bia spontaneamente rinunziato a Giove il regno e l’amministrazione di tutte le altre cose(a). (c). Nat. Com. Myth. l. 2. (
la prudenza e gravità dell’ età matura, si mise allora a favellare, e tutte le parole di lui, scrupolosamente raccolte e scri
marsi, ciò prometteva i più fortunati eventi. Nè quì si restringevano tutte le osservazioni degli Auguri : il numero de’ tuon
ioni. Colla più accurata attenzione si esaminava, se le viscere erano tutte , e in perfettissimo stato. Se comparivano vivide,
que delle Najadi fecero un sacrificio di dieci tori, a cul invitarono tutte le Deità campereccie, tranne il fiume Acheloo. Qu
tà. Invitato a pranzo da Ariobarzane, re di Persia, mangiò da se solo tutte le vivande, che doveano servire per nove convitat
piti (n). A questi pure s’imbandiva lauta mensa, e si somministravano tutte le cose necessarie, primachè se ne ricercassero i
, della città d’Arisba, perchè egli, abitando sulla strada, impiegava tutte le sue facoltà nell’accogliero gli ospiti (d). Il
ual nome gli Antichi riconoscevano la natura, come madre e nutrice di tutte le cose (c). (a). Nat. Com. Mythol. l. 2. (b)
avversione al vino (d). Melampode liberò pure dalla predetta malattia tutte le donne d’Argo, le quali erano divenute per caus
Dio spezialmente de’ pastori e cacciatori, e quegli, che presiedeva a tutte le azioni della vita campestre (b). Variano gli S
(1). L’Inferno secondo i Poeti è il luogo destinato al soggiorno di tutte le anime. Dal che s’inferisce, che l’uomo anche t
imo era la stessa maldicenza : egli niente faceva, ma bensì censurava tutte le azioni degli altri Dei e degli uomìni. Scelto
avotoi, le ali a’ fianchi, e le mani armate di artigli(h). Divoravano tutte le vivande, e infettavano ciò, che non potevano r
arte del suo regno(g). Dicesi, che l’anzidetta moglie di Preto, udite tutte queste cose, siasi data la morte(h). Bellerofonte
ltre due tosto ne rinascevano(f) ; e sembrava impossible il troncarle tutte in un solo colpo. Il veleno finalmente di quest’
nche Gree, ossia canute, perchè nacquero co’ capelli di tal fatta. In tutte due non aveano che un occhio e un dente, de’ qual
da quella(e). Dicesi, che sia questo il primo fiume, a cui concorrano tutte le anime de’ trapassati(a). Non era permesso il t
qua con urne traforate (d). Conviene però credere, che le Danaidi non tutte abbiano incontrato tale pena subito dopo il loro
torivano(b). Si sa inoltre, che i Persiani, ì quali avevano devastato tutte le Isole della Grecia, giunti con mille vascelli
lia eseguirono il loro lavoro, che la medesuna città fece acquisto di tutte le nove Statue ; e che fin d’allora le Muse si co
che Osiride avesse sempre appresso di se nove fanciulle, istruite in tutte le Arti relative alla Musica, e le quali perciò s
tempio di Giove. Non molto dopo vi giunse Mida, il quale pose fine a tutte le loro questioni. Ciò erasi presagito fino dalla
Soggiungono che le Ninfe, per vendicare la morte d’Euridice, uccisero tutte le Api di Aristeo, e che questi assai più ne otte
da se medesimo(b). Le Muse piansero assai la di lui perdita, e sopra tutte Mnemosine e Calliope(c). (a). Job. Jacob. Hofma
morte, ritornò ad Atene, raccontò l’avvenuto, e promise di ricondurvi tutte le rapite donne, qualora gli si fosse accordata i
e di lei forze. Un invisibile soccorso rese Psiche capace di eseguire tutte quelle ardue imprese ; ma avendo dovuto anche dis
che favorivano indifferentemente tutti i partiti, ed erano adorati da tutte le Nazioni (c). Il culto di Bellona, se era celeb
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
tesi miracoli. Tali favole o miracolose supposizioni di cui son piene tutte le antiche istorie, specialmente nelle loro origi
. E quantunque il termine di Mitologia in senso lato sia riferibile a tutte le religioni pagane, è per altro più specialmente
della Mitologia. Ed io perciò in questo libro ho riportate e spiegate tutte le parole e tutte le espressioni mitologiche, o a
d io perciò in questo libro ho riportate e spiegate tutte le parole e tutte le espressioni mitologiche, o allusive alla Mitol
mentre sì fatti libri di antichissima e minuta erudizione esistono in tutte le lingue e specialmente in latino, e se ne trova
nza. E poichè in questa classe si trovano i più degl’italiani e quasi tutte le donne italiane, ho creduto che un libro facile
dai vocaboli mitologici. Chi leggerà questo libro troverà, che quasi tutte le scienze, dall’astronomia che è la più antica,
12 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
ricar si diedero un tempio chiamato il Pantheon, ove radunate vollero tutte le deità ricevute ; anzi sorpassando gli altri in
ii superiori detti Maiorum Gentium, come quelli, che erano adorati da tutte le nazioni della terra, e questi erano venti, de’
Nuncupat indigetem…… Nell’ ultima classe finalmente erano annoverate tutte le divinizzate virtù, Cic. lib. 2 de Nat. Deor. c
a pugna, della lotta, del disco, del salto, e della corsa, quali cose tutte comprendevansi in tai celebratissimi giuochi da s
eid : Atque rotis summas levibus perlabitur undus  ; accompagnato da tutte le divinità marine, e preceduto da Tritoni,(1) ch
celebri si resero nell’artc di lavorare ferri, rame, oro, argento, e tutte in somma le materie capaci di fondersi, e lalorar
detto mostro insecutore pria d’ogni altra cosa contro di esso rivolse tutte intento le mire. Diveuuto arciero contro di quell
Muse, il Maestro della Musica, della eloquenza, della Medicina, e di tutte quelle nobili arti, per cui si ingentiliscono i c
amma soltanto al vivo espressa formava il suo tipo ; mentre le statue tutte , che dicevansi esser di Vesta non rappresentavano
piti da tal prodigio di beltà concordamente la giudicarono fra le Dee tutte in ordine alla bellezza la prima. Non potè però l
verginelle, che la cura avevano del suo campestre equipaggio ; quali tutte affinchè ne’discorsi, e ne’tratti non le avesser
i tempii edificati in onor di questa Dea, non sol nella Grecia, ed in tutte le spiagge Orientali, ma in tutte le parti del mo
ta Dea, non sol nella Grecia, ed in tutte le spiagge Orientali, ma in tutte le parti del mondo, come ricavasi da molti monume
ità per dono del Clelo unicamente si ottiene, mosso da divoti affetti tutte rivolse le sue cure a costruire tempii, ed altari
sse a vagheggiarle lo sguardo vide la bella Proserpina primeggiar fra tutte per le sorprendenti sue doti. Tal vistosa figura
ità di sposa sul trono(1). Scorgendo impertanto l’addolorata Dea, che tutte le premure dell’afflitta Genitrice altro in tutto
misericordiam offert sacrificium, e chiunque anela richiamarsi perciò tutte le grazie, e le benedizioni del Cielo. Qui sequit
elice ? Mille, mille cese diconsi da Scrittori sulla felicità ; ma di tutte una sola mi appaga, quello cioè esser felice, che
i, Colla bocca spumante, e guai ardenti, Stragge, e rüine annunzia in tutte l’ore. Porta un mantice in man, che desta ardore,
orte. Laonde fuori ragione certamente non è l’encomio, che le nazioni tutte con unanime consenso danno alla poesia chiamandol
o, che valgono ad ottenere sicuramente l’intento. Per acquistare però tutte le suddivisate doti, che le ricchezze sono della
zi non solamente al soggetto è da subordinarsi il metro ; ma benanche tutte le espressioni da comprendersi, sichè da soggetti
modo riguardato non è stato sempre nelle sue misure lo stesso presso tutte le nazioni ; ma vario assai, e molte fiate ancor
ità somigliano ad un corpo, che rotola, e cade. Un tal verso entra in tutte le composizioni liriche, e specialmente nel ditir
pensiere, la nobiltà dell’ argomento) degna sempre di riflessione in tutte le composizioni, e molto più in questa, che di tu
i riflessione in tutte le composizioni, e molto più in questa, che di tutte è la più nobile mi spinge per un momento almeno a
il Decasillabo, ed il Lirico, mentre le altre, che sotto accenneremo, tutte partono da questi modelli, ed ad essi si possono
ri, ove generalmente si trovavano. Facciamoci impertanto all’esame di tutte queste cose Articolo I. Delle strofe di due
scienza puramente speculativa, e conseguente non mai van disgiunti da tutte quelle circostanze, che dovranno accompagnare un
r gli argomenti sublimi tragici, funebri, ma se si volesse adattare a tutte le composizioni riuscirebbe nauseante, e basso. D
arbulus horrida. Georg. 2 69. Entrambi degni sol da sapersi. (2). Di tutte le figure prescritte da maestri dell’arte per la
13 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
sero sulla terra quali occhi del cielo per rammentare agli uomini che tutte le loro azioni son note a Dio. 10. Le Furie scate
smessa ai Romani ; i quali in un tempio chiamato il Panteon adunarono tutte le divinità adorate in paesi diversi ; ed insieme
che classe mitologica. 19. Nella terza eran collocati i Semidei, cioè tutte le divinità supposte prole di un Nume o di una De
sullo stesso suo trono sovrapponendo Ossa a Pelio, ed Olimpo ad Ossa, tutte montagne della Grecia, di sulle quali s’argomenta
del ferito petto il fuoco uscendo Per le caverne mormorando esala, E tutte intorno le campagne e’l cielo Di tuoni empie e di
dono, gr.). « E i doni degli Dei altro non sono che le arti e le cose tutte giovevoli all’uomo, il trovar le quali è effetto
rla tremende, e la vendetta del Nume colpir le sacrileghe, che furono tutte trasformate in pipistrelli. Le vergini ateniesi o
inferno ; dirigeva egli stesso le loro imprese, ed entrava a parte di tutte le loro brighe e degli affari relativi alla guerr
erosimile che coll’andar del tempo queste diverse qualità sieno state tutte attribuite al solo figliuol di Giove e di Maja.
s, il primo figlio dell’onestà, amico della pace, della concordia, di tutte le virtù, e sprone a magnanime imprese, il second
ondo alcuni Proteo fu un abile oratore che sapendo con arte adoperare tutte le figure della rettorica e tutti gli accorgiment
a, E grida e fere ; e delle sue sorelle Le mostruose ed empie schiere tutte Al ministero de’ tormenti invita. (Loc. cit.) 2
ll’altra tre vessiche di papavero. Dorma come infermo, col capo e con tutte le membra languide, e come abbandonato nel dormir
te (238), e sorella del Sonno (240), è la divinità più inesorabile di tutte , sorda ai voti ed alle suppliche dei mortali, sen
a ha in mano un corno, forse per indicare che nemmeno l’abbondanza di tutte le cose ci salva da lei, e le svolazza intorno un
ice e mo desta, di contegno grave e spirante mæstà e fortezza qualità tutte della virtù e della vera sapienza. Di consueto ha
una parola greca che significa eguali, simili. 275. Esse presiedono tutte insieme alle scienze, alle belle arti ed alla poe
a sua fronte. Siccome poi ogni Musa presiede a un’arte speciale, così tutte hanno simboli e attributi particolari. Il Parini
d onorare di special culto. Siccome troppo lungo sarebbe il parlar di tutte , accenneremo soltanto quelle che paiono più oppor
ediceva ai suoi contemporanei il futuro. Quindi il suo nome fu dato a tutte le donne che pretendevano d’imitarla, e furon det
lo generale per indicare i Fauni, i Satiri, i Sileni, ec. Il culto di tutte queste divinità dei campie dei boschi mostra in q
hi, tutti i lor gesti atteggiati di grazia, e gli occhi d’allegria, e tutte insieme facevano componimento di una danza. Il gi
la cavità di un albero un favo, lo fece assaggiare alle compagne, che tutte liete di questa scoperta, dettero alle api il nom
tutto il loro sdegno su quei fantocci, ed a loro facessero sopportare tutte le pene che potevano essere meritate dagli uomini
distribuendo a capriccio i beni ed i mali. Essa è origine e madre di tutte le invenzioni umane, dice Mario Pagano. Al caso d
inare una lunga lista d’uomini e donne illustri di tutti i tempi e di tutte le nazioni. 341. Ma Virgilio si tiene al peggio,
avano dello stesso difetto, la fece divenire orribilmente deforme. In tutte e tre avevano un solo occhio ed un solo dente che
diventar la gente. » Le mani poi di questi mostri erano di metallo, e tutte tre le sorelle avevano orrenda chioma di serpi. E
llanguidirsi. Infatti, mentre Perseo recava quella testa a Polidetto, tutte le gocce del sangue che ne uscivano senza che egl
fuoco sulla piaga ; ma Ercole con un solo colpo di clava le schiacciò tutte , e intrise la punta delle sue frecce nel sangue d
igare le miserie dell’umana famiglia. Troppo ci vorrebbe a descrivere tutte le memorabili azioni compite con questo generoso
to la fatai veste, che il violento fuoco del veleno gli serpeggiò per tutte le membra, e lo dette in preda a sì acerbi dolori
à evidentemente a conoscere essere egli il simbolo della destrezza in tutte le cose ; la mano di Chirone è la mano per eccell
morì nell’atto. 475. Gli Dei per vendicar questa morte fecero perire tutte le api d’Aristeo, ed egli ne fu sconsolato, e ric
furono Agamennone (527), re d’ Argo, che aveva il supremo comando di tutte le milizie greche ; Menelao (528), suo fratello ;
lazzo di questo re era sontuoso, ed in mezzo ad ameni giardini che in tutte le stagioni producevano vaghi fiori e bei frutti.
acque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe’girar con tutte l’ acque,114 Alla quarta levar la poppa in suso,
he fosse posto nel cielo, ove forma la costellazione più rilucente di tutte le altre (676). Quando Orïon dal celo Declinando
tò sembiante Quando di maschio femmina divenne, Cangiandosi le membra tutte quante ; E prima poi ribatter le convenne Li duo
rti, S’accolsero a quel luogo, ch’era forte Per lo pantan che avea da tutte parti. Fèr la città sovra quell’ossa morte ; E pe
fu prima attribuita alla profetessa di Delfo, e poi diventò comune a tutte le donne che pronunziavano oracoli. Chi annovera
ona, colui che il primo essendo, era stato allora superato, radunando tutte le forze, si spinse, non che a corsa, a salti mar
uante giostre in quel primiero giorno Fur bandite e commesse, egli di tutte Portò la palma, e proclamato sempre Fu vincitor l
sicane. — I Messicani veneravano Vitzliputzli come sovrano signore di tutte le cose, e dopo lui riguardavano il Sole come mas
137. Senz’ altro augurio. 138. Oracoli poi erano delte in generale tutte le risposte (o responsi) fatte agli uomini dagli
un piede aulla punta di un cono, sapeva lanciar la sua più lontano di tutte , oltre il termine statuito. I Pugillatori si batt
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
l Mondo antico, avevan però un’idea generale dell’Oceano che cinge da tutte le parti la Terra, e perciò lo chiamavan circumva
ell’Ammannato nella fonte di Piazza della Signoria di Firenze215). Ma tutte presentano presso a poco gli stessi emblemi o dis
a corpi dei tre regni della Natura, rappresenta la materia che prende tutte le forme, la qual materia perciò con allusione mi
roteo era quello di legarlo ; ed egli allora prendeva successivamente tutte le più strane forme, ma finalmente ritornava in q
enomeni e colle reiterate esperienze, e quando essa, dopo aver subìto tutte le fasi dell’analisi e della sintesi, ritorna nel
ntare da Cosimo I. 213. Questa è quella Teti nel cui palazzo andava tutte le sere il Sole a riposarsi dopo la sua corsa diu
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
, o gli era dato immeritamente il titolo di Ottimo. Nel n° XI notammo tutte le eccellenti qualità che gli erano attribuite, p
l loro diritto, esercitandolo di fatto e creando una donna fornita di tutte le più rare doti di corpo e di spirito, la quale
aggiunte e frangie, da tener lungamente occupato chi volesse darne di tutte la descrizione e la spiegazione : è questo l’argo
mano delle mani, lo stromento degli stromenti, l’aiuto degli aiuti di tutte le arti degli uomini. Anzi nella modernissima sci
n gravi sciagure per colpa di Giove. Lungo sarebbe e molesto il voler tutte rammentarle di seguito, come alcuni mitologi fann
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
ra e gioconda la terrena esistenza. Aggiunsero infatti i mitologi che tutte quelle anime così dette beate si esercitavano nel
iamma, a semplice aura, « A puro eterio senso ne riduca. « Quest’alme tutte , poichè di mill’anni « Han volto il giro, alfin
Belidi è alquanto più lungo il racconto. Esse erano precisamente 50, tutte figlie di Danao re di Argo e nipoti di Belo ; dai
alcuna relativamente al tempo, poichè nell’Inferno dei Cristiani son tutte eterne. Notabilissimi sono i principii filosofici
itagorici, nella opinione dei quali acquistò egli tanta autorità, che tutte le sue asserzioni erano stimate verità indubitabi
olo, ha avuto una gran fortuna e un gran credito ; è passato in quasi tutte le lingue europee traversando più di 30 secoli, e
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
ne : Venus, quia venit ad omnia, perchè cioè la bellezza s’avviene in tutte le cose184. Il Monti ancor giovanissimo intuonò u
Cupido dai Latini186 ; ed inoltre un corteo di tre figlie col nome a tutte comune di Càriti in greco e di Grazie in latino,
ilosofi più sapienti aggiunsero che le Grazie dovevano intervenire in tutte le consuetudini del civile consorzio ; ed uno di
ei poeti ed alla fantasia dei pittori e degli scultori. Ma se a quasi tutte le Divinità pagane ed allo stesso Giove furono at
e soltanto sentire la sua voce, esprime filosoficamente, che questa e tutte le altre affezioni dell’anima, o vogliam dir le p
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
usa aveva due sorelle chiamate Stenio ed Euriale, e che da prima eran tutte bellissime, e poi divennero mostruose in punizion
lto di una torre : « Venga Medusa, sì ‘l farem di smalto, « Gridaron tutte riguardando in giuso ; « Mal non vengiammo in Tes
nelle stelle « E poi quasi talor la terra rade ; « E ne porta con lui tutte le belle « Donne che trova per quelle contrade :
onzelle « Ch’abbino o aver si credano beltade, « (Come affatto costui tutte le invole), « Non escon fuor sì che le veggia il
vea la piuma e l’ale, « Li piedi anterïori, il capo e ’l grifo ; « In tutte l’altre membra parea quale « Era la madre, e chia
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
compose un’opera sulla Divinazione, nella quale confuta ad una ad una tutte le asserzioni di suo fratello Quinto sulle pretes
lche parte di laude maggiore o minore secondo la diversa importanza a tutte le altre occupazioni ed arti utili alla umana soc
ponsi degli Oracoli, e sopra la sètta degli arioli e degli aruspici ; tutte le altre loro cerimonie dipendevano da questi. Pe
ltri celebri Oracoli tenevano il mondo in ammirazione e devoto. » Da tutte le preaccennate autorità e da altre molte che si
eran credute responsi degli Oracoli ; e la più sapiente e mirabile di tutte , espressa con queste poche parole : conosci te st
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
a quisquilie filologiche. All’invito di Giasone accorsero gli Eroi da tutte le parti della Grecia, alcuni dei quali eran già
gni e con parole ornate « Issifile ingannò la giovinetta, « Che prima tutte l’altre avea ingannate ; » e poi traditane la bu
to una punizione simile a quella di Fineo, ha riunito in poche ottave tutte le classiche reminiscenze degli antichi poeti su
ratte dal cielo a odor delle vivande. « Erano sette in una schiera, e tutte « Volto di donne avean pallide e smorte, « Per lu
e s’aggira e snoda. « Si sentono venir per l’aria e quasi « Si veggon tutte a un tempo in su la mensa « Rapire i cibi e river
21 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
questa Scienza, e non ancora a portata de’ principianti, ma benanche tutte le superflue dilucidazioni della favola, e tutte
ipianti, ma benanche tutte le superflue dilucidazioni della favola, e tutte l’espressioni che avessero potuto, benchè in mini
ecco l’umor, col freddo il caldo. ……………………………… Ma quel che ha cura di tutte le cose, La natura migliore, e ’l vero Dio, Tutti
agne sopra montagne. Temendo Giove di soccombere, chiamò in suo ajuto tutte le divinità. La Dea Stige, che regnava sopra ai f
i ; come pure lo è della musica, dell’eloquenza, della medicina, e di tutte le belle arti. Riguardavano gli antichi questo Di
idente a Nettuno, i dardi ad Apollo, ed a Venere il cinto. Come aveva tutte le disposizioai a saper rubare, così fra tanti su
si nemico di Bacco, si ruppe le gambe, mentre s’impegnava di tagliare tutte le vigne che stavano ne’ suoi stati. Vedesi ordin
di pene. Da tale separazione di buoni, e di cattivi si argomenta, che tutte le ombre erano giudicate al loro arrivo all’Infer
cità degli uomini, che non potevano concepire le divinità separate da tutte le passioni, ed esenti dalle umane debolezze, cre
dei fiumi, e delle fontane : Oreadi le ninfe che guardavano i monti : tutte quelle che avevano l’impero sulle acque del mare,
gne. Ella abitava le sponde del Cefiso. Aveva la proprietà di parlare tutte le lingue : ma abusò di un tal dono, e quindi fu
del fiume Cefiso, e della ninfa Liriope. Era questi insensibile verso tutte le ninfe, che lo amavano. Eco fu egualmente che l
rciò detti Argonauti. Noi non ci daremo la pena di fare la diceria di tutte le avventnre precedenti al viaggio, e degli ostac
e ’l dì vegnente altri due gli servirono di colezione. Ulisse che per tutte le vie trovava mezzi per salvarsi, tenne a bada i
Demonio. Censorino lo crede un continuo assistente ed osservatore di tutte le nostre azioni. Servio parla di due Genj : uno
o i Greci. Gli Ebrei chiamarono Iddio Jehova con voce che comprendeva tutte le vocali ; e che distintamente pronunziavano, af
ostra Città di origine egualmente favolosa, come quella di Roma, e di tutte le grandi Città. Credono i poeti, che le Sirene a
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
, si abusò, e forse ancora, specialmente nelle campagne, si abusa, in tutte quante le novelle e favole « Che raccontano ai p
ge più l’obolo per traghettar le anime all’altra riva, e le trasporta tutte gratuitamente. S’incontra poi « Cerbero fiera cr
, Megera, Tisifone ed Aletto, e ricevono anche il greco nome comune a tutte di Erinni o Erine. Plutone nel poema sacro di Da
dell’Inferno, perchè anche questo dipende dal re dell’Universo che in tutte parti impera, secondo le espressioni di Dante ste
23 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
i (2), dovette andar cercando Europa, sua sorella(3). Egli avea fatto tutte le possibili perquisizioni, e sempre indarno ; nè
felicità di Cadmo, perchè era fratello di Europa. Cadmo però attribuì tutte le sue seiagure al destino del luogo, ove soggior
Medea promise di compiacerle, e per meglio accertarnele, fece che in tutte le mandre si cercasse uno de’ più attempati e smu
ì grande, che non sembra possibile avec potuto un uomo solo esaguirle tutte , è quindi opinione di tutti gli Scrittori, che pa
nto o da Eurito (b) a tirare d’arco, in età d’anni dieci otto scaricò tutte le sue frecce contro quell’animale, e sopra il me
a’monti Atlantici. L’ Eroe avea inutilmente scaricato contro di essi tutte le sue saette, e già trovavasi in grande pericolo
ermata tra Eritrea e Chio, e che amendue que’ popoli abbiano usato di tutte le loro forze per trarla a se, senzachè abbiano p
ira, figlia d’Eneo, ne di Calidone, nell’ Etolia. Tespio fece sposare tutte le predette sue figlie ad Ercole, dopo d’averlo u
ure nella stessa città un’ Ara, detta Massima, perchè era maggiore di tutte le altre. Ad essa si portava la decima de’ buoi.
orie(16). Teseo, ritornando da Creta, fece un sacrifizio ad Apollo di tutte le vettovaglie, ch’erano sopravanzate nel suo vas
e tutta la sua autorità, nè si riserbò che il comando delle armi. Per tutte queste diverse instituzioni meritò il titolo di s
sue disavventure, si senti ardere d’amore per lui(12), lo ristorò di tutte le perdite fatte nella procella, lo trattò a laut
o d’Anchise un serpente, che girò interno alla stessa tomba, gustò di tutte le vivande soprappostevi e, poi senza nuocere agl
ece delle libazioni, e svenò un nero ariete e una pecora. V’accorsero tutte le ombre per bere il sangue delle vittime, raccol
o succinto, colle braccia ignude, e colle ali a’piedi : le quali cose tutte sono indizio della velocità, con cui l’ Emulo cer
ossia giudici. Dicevasi, ch’era vergineper alludere all’integrità di tutte le sue operazioni(a). La Giustizia secondo Igino
eguire i voleri degli altri. Ha in mano un filatojo, che si aggira da tutte le parti. Ciò dimostra, che non è diverso l’animo
o, i quali si lasciano dominare da questo vizio, facilmente consumano tutte le loro sostanze. Viltà. La Viltà è vizio,
la città la Dea la più onorata, giacchè essa sola ebbe più tempj, che tutte le altre Divinità unite insieme (b). Tra quelli i
rto (b). (13). Gorgofone fu la prima moglie di Periere, ela prima di tutte le donne, che sia passata alle seconde nozze, men
il silenzio di Diodoro Siculo, il quale, mentre minutamente riferisce tutte le circostanze della spedizione Argonautica, nien
orte di suo padre fu quasi sempre infelice. Euristeo lo perseguitò in tutte le Corti, ov’erasi ritirato. Illo finalmente, pro
i Creta (b). Minos con piacero accolse un uomo assai celebre appresso tutte le genti. Questi era considerato tale, perchè era
scun uomo, ma i regni pure, le città, le fontane, gli alberi, e quasi tutte le altre cose aveano il loro Genio (c). Demogorgo
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
tante ardue prove della sorte avversa, giunto finalmente a superarle tutte e ad uno stato felicissimo, fu men forte a toller
ficato che suol darsi comunemente alla parola chimera dimostra che di tutte le cose favolose ond’ è piena la Mitologia, quest
volose ond’ è piena la Mitologia, questa è stimata la più favolosa di tutte , appunto per lo stranissimo accozzo animalesco on
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
e dell’ Evangelio che santificò il perdono e l’oblio delle offese. Di tutte le affezioni dell’animo, e perciò di tutte le Vir
e l’oblio delle offese. Di tutte le affezioni dell’animo, e perciò di tutte le Virtù e di tutti i Vizii, hanno gli antichi ed
aiutati gli artisti a rappresentarle in scultura e in pittura. Ma non tutte queste allegoriche divinità ebbero culto pubblico
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
« Dal ciel trarrete in terra il sommo Giove, « Supremo senno, neppur tutte oprando « Le vostre posse. Ma ben io, se il vogli
lusso e spreco dell’espressione mitologica e poetica di Giove Pluvio tutte le volte che parlano di pioggie troppo continuate
iferisce che in essa Dionigi Longino ammirava la maggior sublimità di tutte le favole omeriche ; e quindi aggiunge le seguent
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
a a giorni e a mesi, ma a migliaia e migliaia d’anni, come avviene di tutte le così dette epoche geologiche90). Le roccie acq
nerò ancora a notare, che i termini mitologici sono adottati in quasi tutte le scienze ; e che la cognizione della Mitologia
non consisteva soltant o nel Tartaro, luogo di pena, nè le pene eran tutte di fuoco, perciò i geologi chiamaron plutoniche q
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
ano, di far girare questa vôlta o callotta sferica celeste e con essa tutte le stelle. Considerarono come un pianeta anche il
evano le montagne sulla terra e le isole dal fondo del mare. In quasi tutte le Geografie trovasi rammentato il Monte nuovo (a
id.) 103. « Le isole galleggianti, scrive Humboldt, si formano in tutte le zone ; ne ho vedute nel fiume Guayaquil, da 8
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
oeti67. Anche Ovidio così erudito negli antichi miti, come dimostrano tutte le sue poesie e principalmente i Fasti e le Metam
ferito petto il fuoco uscendo « Per le caverne mormorando esala, « E tutte intorno le campagne e ’l Cielo « Di tuoni empie,
troverete più maraviglie e metamorfosi, visibili e palpabili, che in tutte quante le Mitologie dei poeti e degl’ideologi le
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
ecreti del quale eran sottoposti tutti gli Dei, attribuivansi al Fato tutte le irregolarità inventate dalla fantasia dei mito
che Vulcano avesse congegnate « …….forme e figure « Di vaghe ancelle tutte d’oro, e a vive « Giovinette simili, entro il cu
ero narrandoci che quelle ancelle di Vulcano, veramente auree (perchè tutte d’oro) erano simili a vive giovinette, viene a si
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
one d’ idee Apollo fosse riguardato ancora come dio della Musica e di tutte quelle altre belle arti speciali a cui presiedeva
ennati nomi proprii, avevano le Muse anche degli appellativi comuni a tutte loro, derivati dai luoghi ov’esse abitavano ; i q
po d’ ambedue i gioghi di Parnaso, vuol significare che ha bisogno di tutte le forze della più sublime poesia. 129. Neppure
32 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
ntesa fra Giunone, Pallade, e Venere chi averlo dovesse. Ma essendosi tutte e tre riportate al giudizio di Paride figlio di P
sittone per modo, e così insaziabile divoratore lo rese, che consunte tutte le sue sostanze, vendette schiava perfino la figl
are altrove il simulacro della Dea, ella fece in un subito rinverdire tutte le piante. Aveva però un tempio a piè del monte S
mata dal Di o Vertunno, cosi chiamalo perchè volgeasi a piacer suo in tutte le forme. Per superare l’ avversione ch’ ella mos
ro; ma noi predicea se non legato, e godea la facoltà di cangiarsi in tutte le forme. La stessa facoltà godea Tetide figlia d
o a forza. Le Danaidi erano cinquanta figlie di Danao re di Argo, che tutte in un giorno le maritò a cinquanta figli di Egitt
mantinente rinasceva. Egli secondo alcuni, colla sua clava, le troncò tutte di un colpo, secondo altri, gliele bruciò colle f
cammino nella Gallia Narbonese; ei dopo aver consumalo contro di loro tutte le sue saette, ottenne da Giove una pioggia di sa
per bere al fiume Ascanio, Ercole inconsolabile l’ andò cercando per tutte quelle contrade, nè più si curò di seguire la nav
lo, immerso lo aveva nel fiume Stige, e con ciò reso invulnerabile in tutte le altre parti. Dice Ovidio, che la freccia di Pa
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
. Ma quando la romana costanza che trionfò di tutti gli ostacoli e di tutte le più dure prove non fu abbastanza forte contro
itoli gentilizii ecc. Dante estese il significato legale di gentili a tutte le persone dello stesso partito, e precisamente a
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
lementi Il Caos era considerato dagli Antichi come il principio di tutte le cose, poichè secondo la Cosmogonia di Esiodo,
do la Cosmogonia di Esiodo, esso esisteva prima di tutti gli Dei e di tutte le Dee. In greco, chaos significa confusione, e s
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
mai tempii ed offerte. Immaginavano che i suoi decreti, riferibili a tutte le future vicende (ecco la prima idea della prede
Fu della volontà la libertate, « Di cui le creature intelligenti « E tutte e sole furo e son dotate. » (Parad., v, 19.) E a
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
nella lingua italiana, è traduzione del greco vocabolo Emitei ; e in tutte e tre le lingue significa evidentemente mezzi Dei
ni dei Barbari, se non si rinnovò precisamente un circolo similare di tutte le antiche fasi sociali, come suppone il Vico, po
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
Se per divinità straniere adorate dai Romani si dovessero intendere tutte quelle che non furono inventate dai Romani stessi
che i Romani conoscevano e adoravano sin dall’origine di Roma, ma di tutte le altre di qualsivoglia nazione delle quali era
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
ciò priva di piante e di animali ; Cibele poi come la Terra ornata di tutte le produzioni dei tre regni della Natura, animale
che significa scorrere, perchè dalla Terra scorrono, ossia provengono tutte le cose. Con questo nome di Rhea la rammenta anch
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
e le altre quattro aggiuntevi da Simonide cinque secoli dopo ; che in tutte vengono a formar l’alfabeto greco di ventiquattro
di distruggere il vocabolo alfabeto adottato nella lingua latina e in tutte le più colte lingue moderne, con tutti i suoi der
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
addormentato di un profondo sonno mandatogli da Giove, la Luna andava tutte le notti non vista a visitarlo, quantunque egli d
i poveri. In tempi più civili si rappresentò Ecate con tre faccie, ma tutte di donna ; e questa triplice immagine ponevasi ne
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131
alli adoravano principalmente questo Dio, e lo credevano inventore di tutte le arti, e protettore della mercatura e dei guada
ovrane, Mercuriali in commercio i registri officiali delle derrate. E tutte queste denominazioni derivano dal nome di Mercuri
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
più celebre di questi è quel Sileno che fu Aio e compagno di Bacco in tutte le spedizioni di proselitismo enologico. In pittu
e l’eleganza dello stile hanno fatto trovar posto a questa Satira in tutte le edizioni anche ad usum Delphini. 24. Orazi
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
smo, che riconosce due principii, o vogliam dire due cause supreme di tutte le cose, entrambe eterne, l’una opposta e nemica
davansi tra loro per onorificenza questo titolo. Perciò sembra più di tutte probabile la interpretazione della parola Dèmone
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
che Licurgo, re di Tracia, il quale aveva ordinato che si tagliassero tutte le viti dei suoi Stati, nel volerne recidere alcu
e il vino. E Bacco in origine era simbolo soltanto del vino ; ma dopo tutte le favole che si raccontarono di lui, e specialme
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — I. La Cosmogonia mitologica » p. 10
l’origine di questo mondo, o vogliam dire dell’ universo ; e non solo tutte le religioni antiche degl’idolatri inventarono a
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Avvertenza » pp. -
suggeri di aggiungere al semplice titolo di Mitologia Greca e Romana, tutte le altre parole che ora vi si leggono ; e non si
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
acconto è un mito, ossia un simbolo del Tempo che produce e distrugge tutte le cose ; e politicamente significa che l’ambizio
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
e del feticismo al Panteismo mitologico, in cui si fece l’apoteosi di tutte le forze e leggi della creazione non solo del mon
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
o. E questo nome rituale di Amata davasi, nella loro consacrazione, a tutte le Vestali in memoria di quella prima che fu cons
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
più valenti Geografi, in quanto che non sono stati a contar sul globo tutte le fonti, e tanto meno tutti i boschi e boschetti
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
da tutti i poeti antichi e moderni, che troppo lungo sarebbe il voler tutte riportarle. Dante stesso nel descrivere il Paradi
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
esti si fossero trasformati. Il nome poi di Argo è rimasto celebre in tutte le lingue moderne affini alla greca ed alla latin
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
falce può significare egualmente che il tempo atterra ossia distrugge tutte le cose ; e indicare pur anco la principale opera
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
ed incluso anche Dante, hanno parlato delle Sirene ; e raccogliendone tutte le descrizioni e le allusioni se ne formerebbe un
55 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
pollo, quanto dell’inno che cantavasi in onore di lui. 119. « Da tutte parti saettava il giorno « Lo sol ch’avea colle
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