/ 54
1 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
hanno lasciato più fama del padre. Poiché, oltre a Prometeo (70, 71), tanto celebre nella favola, ebbe Epimeto (73), Atlante
nde è stato detto che Giano aveva due teste o due volti per conoscere tanto l’ uno che l’altro, ed ebbe perciò il soprannome
r persone infide, Che scannan poi, per rubarlo nel letto, Lui che con tanto amor diè lor ricetto. S’accendon l’aspre ed orrid
te, Purg., c. XXVII. 37. Giano era invocato il primo nei sacrifizj, tanto per aver alzato altari e statuito le cerimonie de
a tale spavento, che nessuna Dea volle unirsi in matrimonio con lui : tanto è vero che la sola ricchezza non ha alcun pregio.
este cerimonie poteva divulgare in che modo fossero eseguite ; sicchè tanto lo svelarne che l’udirne il segreto era sacrilegi
tessi Titani. Questi enti favolosi erano uomini di statura e di forza tanto straordinaria, che osarono d’assalire il re del c
ivinità, così il suo culto fu sempre il più solenne ed il più diffuso tanto in Europa che in Asia. Il suo tempio più celebre
ne era d’indole altera, diffidente, gelosa e fastidiosissima a Giove, tanto che una volta, volendo egli punirla de’suoi inter
che di continuo la pungeva ; sicchè la sventurata principessa n’ebbe tanto travaglio che fuggendo passò il mare a nuoto ;25
del-marito, il quale aveva per suo araldo Mercurio (160). Giunone amò tanto questa sua confidente, saggia e docile giovinetta
272) che avevano fabbricato la folgore ; laonde Giove, per punirlo di tanto ardire, lo scacciò dal cielo, e lo privò della di
in dono al liberatore della sua figlia certi destrieri invincibili e tanto snelli che correvan sull’acqua ; ma dopo la vitto
emnonidi, i quali si separarono in due branchi, e si combatterono con tanto furore ed ostinazione, da cader morti accanto al
tà vilipesa ; ed Apollo, benchè sulle prime ne lo dissuadesse, fu poi tanto debole da acconsentirvi. Allora i cavalli, accort
figliuole di Apollo e di Climene e sorelle di Fetonte, si afflissero tanto della sua morte, che per quattro mesi lo piansero
co e in ebraico si rassomigliano ; ma tra Bacco e Mosè passa analogia tanto maggiore che renderebbe la loro identità più vero
Cillene ; fu il messaggero e l’interprete di Giove e degli altri Dei tanto in cielo che in terra, sì nel mare che nell’infer
un ramo d’olivo e una clava nell’altra : il primo, simbolo della pace tanto opportuna al commercio ; la seconda, emblema di v
gli uomini a starne guardinghi, non già per proteggere quel malvagi, tanto più che vigilava anche la sicurezza delle strade
o ancora con un dito alla bocca ; indizio di quella discretezza che è tanto necessaria per ben governare le passioni che acce
giovane principessa di molta bellezza ; ma, secondo alcuni, d’indole tanto altera, volubile ed incostante, che non stava mai
sta…. ed oh maraviglia ! trova addormentato colui ch’ ella cercava da tanto tempo. « Oh ! egli dorme, » esclamò sotto voce ;
pentita, la rassicura, e le porge la mano. La commozione di Psiche è tanto grande che non ha forza di parlare ; si prostra a
acra. (Petr., Trionfo d’Amore, c. IV.) Ora questa isoletta, un tempo tanto leggiadra, è uno sterile scoglio, quasi inabitabi
slanciò per abbracciarlo e per morire con lui, Gli Dei inteneriti da tanto amor coniugale cangiarono l’una e l’altro in Alci
vi regna con la moglie Rea, e vi rende perpetua l’età dell’oro che fu tanto breve sopra la terra. Alcuni credevano i Campi El
mare i più duri metalli, talchè niun vaso può contenerle ; e scorrono tanto rapide da travolver seco enormi scogli, sicchè nu
corse la prima con le sue due figlie, onde il padre dei Numi, grato a tanto zelo, la ricolmò di doni. Volle che lo Stige dive
la che piange dal destro è Aletto : Tesifone è nel mezzo : e tacque a tanto . Coll’unghie si fendea ciascuna il petto, Battean
del Tartaro. 234. A sì temute Dee furono offerti singolari omaggi ; e tanto era il pauroso rispetto per esse, che quasi non s
e ?) e s’ei si trova Alla fine ingannato, è ben ragione. O ciechi, il tanto affaticar che giova ? Tutti tornate alla gran mad
neo, fratello di Sisifo (245), per aver conquistato l’Elide s’empì di tanto orgoglio, Che temerario veramente ed empio Fu di
egli Dei. Spesso il colpevole è anche ingrato ; ed Issione si diportò tanto male da cortigiano col padre dei Numi, che questi
o. Un giorno i Numi andarono ad alloggiare in casa sua ; ed egli ebbe tanto a male di dover fare le spese a quegli ospiti, ch
istanti. È cieco, per indicare ch’egli dispensa i suoi tesori a caso, tanto ai buoni quanto ai cattivi. Ma vuolsi avvertire c
in sembianza di vecchia, ed Aracne ebbe la temerità di sfidarla ; ma tanto la punse vergogna di restar vinta, che, per dispe
me di Querculane. 320. La più celebre fra le Nereidi fu Teti, ed era tanto bella che Giove (63), Nettuno (185) ed Apollo (96
con l’autorità della religione. La favola aggiunge che Egeria rimase tanto afflitta della morte di Numa, che andò a rifugiar
sformò in fonte. Alcuni trovano in Egeria il simbolo della solitudine tanto opportuna alla meditazione del filosofo e del sap
veloce ; Si spesso vien chi vicenda consegue.72 Quest’ è colei ch’è tanto posta in croce Pur da color che le dovrian dar lo
ppieno Quel, ch’ i’ vo’ dir in semplici parole ? Era dintorno il ciel tanto sereno, Che per tutto ’l desio ch’ardea nel core
na palma intrecciata all’ ulivo per denotare che la vera gloria è non tanto frutto della Pace quanto della Vittoria. Poggiava
rdoti del tempio di Minerva. 355. Perseo nel crescere dell’età mostrò tanto valore che il popolo prese ad amarlo singolarment
lla tremenda Medusa. Il re sperava ch’ei sarebbe perito in impresa di tanto rischio. 356. Il giovinetto eroe accettò impavido
do avvenente e con una chioma di maravigliosa bellezza ; ma ne andava tanto orgogliosa, che Minerva cambiò i suoi capelli in
, colpì Acrisio, e lo stese morto. Così rimase avverato l’oracolo. Fu tanto il dolore cagionatogli da questa disgrazia, che a
dava una cerva smisurata, co’piedi di metallo e con le corna d’oro, e tanto agile al corso, che niuno aveva mai potuto raggiu
rcole accorse ad incatenare il Cerbero (226), e potè così liberare da tanto rischio il suo emulo. 384. Giunto a buon fine del
lla terra tenesse in soggezione i masnadieri e i tiranni. Dejanira fu tanto addolorata della morte d’ Ercole, che si privò de
ra partorisse un maschio, di non lo inviare a lui se non quando fosse tanto robusto da sollevare la pietra, e prendere quella
esti Centauri furono, come a dire, maestri d’ equitazione, e sapevano tanto bene l’ arte d’ andare a cavallo, che uomo e best
l sangue tebano, Come mostrò già una ed altra fiata, Atamante divenne tanto insano, Che veggendo la moglie co’ duo figli Anda
oventù al padre di Giasone, ingannò le figlie di Pelia con la fama di tanto prodigio, e le indusse a farne esperimento sul pa
o, che passa pel primo re dei Medi. Alcuni autori non dipingono Medea tanto iniqua, e l’ accusano solamente del delitto d’ av
la richiese a Plutone (213). La melodia della sua lira, inspirata da tanto dolore, commosse le divinità infernali ; e lo ste
io d’Antiope, moglie di Lico re di Tebe, e sposò Niobe (629). Egli fu tanto abile nella musica, da far dire ai poeti che le m
l trono al fratello. Questa perfidia originò la famosa guerra di Tebe tanto celebrata dai poeti ; e le stragi e i delitti fra
, e successe a Tindaro sul trono di Sparta ; ma Elena bella « per cui tanto reo tempo si volse » essendogli stata involata da
ilade suo amico, potè finalmente assalire Egisto ed ucciderlo ; ma fu tanto il cieco impeto del giovine ardimentoso in quell’
misfatto, fu in preda ai tormenti delle Furie ; e quel supplizio durò tanto e fu sì crudele, che le furie d’ Oreste (232) son
ra i vincitori di Troja, gli toccò Andromaca vedova d’Ettore, e l’amò tanto da preferirla ad Ermione che doveva essere sua sp
..ei già trascorse avea Due vite, e nella terza allor regnava. Ma fu tanto utile ai Greci per la saviezza dei suoi consigli,
balzò dalla sua, e appena sbarcato fu ucciso da Ettore (591). 557. E tanto più era da valutare quest’azione, in quanto che P
da tanta barbarie gliela impedirono ; nè vollero più servire ad un re tanto iniquo ; e l’obbligarono ad abbandonare i suoi st
o il primo a riscattarle ; ma Ulisse, che in cuore non si reputava da tanto , fece rigettare l’ ardita proposta, e con la sua
i giudici a segno che proferiron sentenza a favor suo. 565. Ajace fu tanto sdegnato di questa parzialità che perdette l’uso
ro, Traduz. di Pindemonte.) 569. La sua moglie Penelope fu chiara non tanto per virtù e per prudenza che per bellezza, e fu s
ti i suoi compagni per farne lauto pasto. 573. Ulisse per sottrarsi a tanto pericolo immaginò l’ espediente di far ubriacare
pose in viaggio per la sospirata isola d’Itaca, e fu gran ventura se tanto egli che i suoi compagni poterono resistere, come
ora potuto deludere le pretensioni dei Proci : Giovani, amanti miei, tanto vi piaccia, Poichè già Ulisse tra i defunti scese
che per cento milia108 Perigli siete giunti all’occidente ; A questa tanto picciola vigilia109 De’ vostri sensi, ch’ è del
.111 Tutte le stelle già dell’ alto polo Vedea la notte, e ’l nostro tanto basso, Che non sorgeva fuor del marin suolo. Cinq
Quando n’ apparve una montagna bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto , Quanto veduta non n’ aveva alcuna. Noi ci allegr
lle onde, meno che pochi, tra i quali era Ulisse, causa principale di tanto danno. 586. La tradizione rammenta che Palamede i
ere il possedimento della più bella donna del mondo. 600. Paride, che tanto era bello quanto vano, sedotto dalle carezze di V
chezze. Approdata all’Affrica, comprò da Jarba, re d’un paese vicino, tanto terreno quanto potesse contenerne in giro una pel
lo (96) che ne la istigava, la sua bravura nel tirare a segno, e mirò tanto bene, che Orione rimase mortalmente ferito da una
sopra un carro per fare i soliti sacrifizi ; ma Cleobi e Bitone erano tanto poveri che non avevan cavalli…. Ebbene ! attaccar
ro, figlio d’Oeneo re di Calidonia, e d’Altea, era destinato a vivere tanto tempo quanto avrebbe durato ad ardere un tizzone
39. Pigmalione, celebre scultore dell’isola di Cipro, fece una statua tanto bella che ne divenne innamorato perdutamente, e s
di vederla muoversi ; la toccò, ed il marmo era cedevole. Attonito a tanto prodigio, non osava ancora abbandonarsi ai traspo
to la forma umana, così risolse di rimaner sempre nubile ; ed essendo tanto agile al corso da non poter venire superata dagli
aveva le fauci lorde di sangue ; e spinta da terrore si dette a fuga tanto precipitosa, che perdette il suo velo. La belva s
laboriosa che doveron condurre per sussistere, e quella età di ferro tanto diversa dalla vantata beatitudine dei tempi antid
i e delle mèssi ; è inghirlandato d’ogni sorta di fiori, perchè giova tanto alla fecondità della terra. 658. In molti paesi e
Giuochi pubblici, cerimonie religiose ec. 669. I Giuochi pubblici tanto in Roma che in Grecia erano spettacoli consacrati
cavalli. Mandâr le genti un doloroso grido, Quando il vider caduto, e tanto strazio Soffrir giovin si prode, orribilmente Per
e con le teorie dell’astronomia, se si prendono nove gradi del cielo, tanto da una parte quanto dall’altra dell’eclittica,142
sso, o via diseorrendo. Chi volesse porre un ordine nella genealogia, tanto degli Dei che dei Semidei e delle divinità allego
ddolora il pensare che per giungere a queste fine avessere bisogno di tanto artifizioso apparato, e che la sapienza dovesse r
era sacro ; vi fu alzato un lempio ; e l’affluenza dei divoti crebbe tanto che ne nacque una città. L’oracolo sulle prime ri
o a guerreggiare contra la Siria, lasciò Berenice, sua sposa recente, tanto sollecita di lui, che ella votò la sus chioma, se
he del poeta Alceo e della poetessa Saffo. 92. Era d’Argo, e fidava tanto nella sua forza che andava dicendo di voler prend
colombe e gli alberi : Giove Ammone pronunziava i suoi oracoli senza tanto apparato ; in alcuni luoghi si ricevevano le risp
l volgo, o per le quali i potenti se la intendevano coi sacerdoti non tanto per i secondarj fini dei primi, quanto per manten
2 (1880) Lezioni di mitologia
el sommo Toscano del nostro secolo, fra le Opere del Niccolini da voi tanto ammirato, la Mitologia Teologica. Dettò il nostro
i porre nei giovani il desiderio di leggere i Classici, il cui studio tanto aiuta la fantasia degli Artisti. Per giungere a c
uila vola. » Chi fra voi non rivolgorà la sua attenzione ai versi di tanto poeta, del « Primo pittor delle memorie antiche.
, raccomandarvi l’importanza. Basterà dirvi che il celebre Winkelman, tanto benemerito delle arti belle, ha scritto su questo
quasi gareggia colla famosa istoria dell’arte del disegno. I lumi di tanto scrittore diminuiranno le difficoltà delle nostre
ateismo, come sembrò ad Eusebio di Cesarea. Forse questa cosmogonia a tanto sospetto soggiacque, perchè fu derivata da quella
ei e confusa la loro genealogia. Altri, al contrario, lo difendono da tanto rimprovero, asserendo che di Dìo ebbe idee più gi
a Lernea, la Chimera, che fu uccisa da Bellerofonte, e la Sfinge onde tanto in Tebe si pianse, e il Leone Nemeo, che da Ercol
il vendetta. Stige giunse la prima sull’Olimpo coi suoi figli; lo che tanto piacque a Giove che doni ed onori le rese in gui
contro Saturno e contro i Titani, Giove, avendoli vinti, gli confinò tanto sotto terra quanto il Cielo dalla Terra è distant
E vincitor di Troia alle sue braccia Ritornato m’avessi. Invan, che a tanto Non giunge il tuo poter; vuol altro il Fato; Debb
onde Callimaco, lusingando la credula superstizione, disse, esser di tanto artificio solamente lo stesso nume capace. Alcune
ti fiorivano, significavano le statue colla parola ϰιων, cioè colona: tanto nei vocaboli sta l’origine delle cose racchiusa.
e l’altare di Dio fosse circondato da alberi a foggia di selva. Pure, tanto l’inclinazione prevalse, che Gerusalemme stessa v
gioia. Corone, ghirlande, doni vi appendeva la superstizione, prodiga tanto , che appena, al dire di Stazio, luogo restava ai
zioni Doniane. Nè minor lite reo’na fra a:ìi antichi sulle nutrici di tanto fanciullo, poiché Luciano e Arato, con molti altr
o Ennosigeo l’onde sortite Spiana all’alto germano, e rìde il mare Di tanto pegno altero. Anco i Tritoni Abitatori del veloce
itore stancò la fama, ma non l’ire della matrigna? E noto a tutti che tanto figlio ebbe Giove da Alcmena, che ingannò colle s
e occhi del cielo; la bionda Cerere generò da lui Proserpina, per cui tanto pianse ed errò, che col primo sorriso mansuefece
ritica dubbio; e qualora vi sia qualche parte di vero, é colla favola tanto confuso che é impresa ardita ed inutile lo scever
ndace fama in traccia non vanno, il vaneggiare di molti illustri, che tanto differiscono nei resultati delle loro ricerche. E
di una religione così diversa per origine, indole, tempo ed uso, che tanto deve alle costumanze, ai bisogni, alle speranze,
i che l’evento, i luoghi e le persone gli diedero, i quali influirono tanto nelle varie maniere colle quali fu dagli antichi
che hanno eretto ad Adriano, che è situato dietro il tempio. Contiene tanto spazio molte antichità: un Giove in bronzo, un ve
frigio, che sostengono un treppiede di bronzo, e che sono capilavori tanto essi che il treppiede. Del resto, il tempio di Gi
e sosteneva il cielo, ed Alcide pronto ad ofi’rire gli omeri eguali a tanto peso: Teseo e Piritoo fra i seguaci dell’eroe: il
l suo maggior diletto. Così la dea ben curiosa ottiene Quel don, che tanto travagliata l’ave: Nè però tolto quel timor le vi
he forte, Se potesse parlar, l’empia sua sorte. Pur fa che il padre ( tanto e tanto accenna) Seguendo lei nel nudo lito scend
, Se potesse parlar, l’empia sua sorte. Pur fa che il padre (tanto e tanto accenna) Seguendo lei nel nudo lito scende, Dove
de al lito la cotenna Per dritto, per traverso, e in giro il fende; E tanto e tanto fa, che mostra scritto Il suo caso infeli
to la cotenna Per dritto, per traverso, e in giro il fende; E tanto e tanto fa, che mostra scritto Il suo caso infelice al pa
Quando il mìsero padre in terra legge Che la fìo’lia da lui cercata tanto E quella, che credeva esser nel gregge Nascosta s
lo venerarono i pastori, perchè primo diede 1’ esempio della rapina: tanto è vero che tutti gli incliti ladri sono santifica
terni. Messaggiero e banditore dei numi Mercurio pure fu detto, e per tanto ufficio attribuito gli fu il caduceo, che come se
l’ali, il petaso, il caduceo, la borsa. Non sono però questi simboli tanto suoi proprii che senza uno o più di questi non s’
hi eseguita con qualche arbitrio, L’ armoniosa relazion delle parti è tanto sorprendente in questa statua, che l’intelligente
molti ricchi particolari. Porse il popolo preghiere al nume perchè in tanto pericolo non lo abbandonasse, e Femonoe interpret
all’ empietà di Nerone. Egli portò via cinquecento statue di bronzo, tanto d’uomini illustri che dei numi. « Passiamo adesso
rò sia stato lo scopo delle sue freccie, l’ azione di aver saettato è tanto evidentemente espressa, che non cade in equivoco.
blico di Roma per le arti del disegno. E poi, una villa che onoravano tanto spesso del loro soggiorno i signori del mondo all
ra e delle scienze, e che ciò che distingue l’autore eccellente non è tanto l’assenza dei difetti, quanto l’esistenza di cert
petrato dalla potenza d’Apollo. « Nel terminare queste riflessioni su tanto incomparabile simulacro, non voglio defraudare il
per esprimere la sua idea e renderla visibile. Questa mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri del dio, quanto
di pianto io sia Cagione: aspra è la via dove ti affretti; Non fuggir tanto ; io pur freno il mio corso; Pensa a chi piaci: ab
ovate teste, a cui pure affatto si assomiglia nella fìsonomia, e sono tanto più scusabili quanto le mentovate teste erano lor
rmente fa al nostro proposito si è che la figura di Nerone Citaredo è tanto simile a questa statua di Apollo, che ne sembra c
ollo ad esser l’ornamento dei vincitori e dei poeti. Era simil corona tanto propria dei citaredi che nel certame delfico dei
rra di Olimene il figlio Impallidì, tremar le guance, e gli occhi Per tanto lume ottenebrarsi: in core Tardo pentir gli nasce
e sola, e da te si chiameranno. Disegnerai pure a comune molte ville, tanto mediterranee che isole, e in tutte vi saranno i t
sostengono sopra di essa una specie di peplo; tutto l’abito insomma è tanto semplice quanto a una dea si conviene che è nemic
sacra una delle sommità del Parnaso. La nostra Diana si rende con ciò tanto più singolare, non avendo col jiume tebano alcuna
i dalla corona di pampani. « Finalmente se taluno vi fosse che amasse tanto l’opinione di Winkelmann che volesse assolutament
o la veggiamo in tante greche medaglie particolarmente di Mitilene, e tanto simile è quella figura alla presente statua in og
ova rammentare fra molti Ippolito, emulo della castità di questa dea, tanto da meritare l’ira di Venere, cui soddisfece l’amo
bbellirlo: nò in Asia vi era cosa piìi famosa di questo edificio, non tanto per la divozione, quanto pel gran concorso di gen
dei compagni: e chiede Toccare ognun la vincitrice destra. E lui, che tanto della terra ingombra, Miran stupiti, e l’accostar
il nome sulla tomba impresso Bagnan di nuovo pianto. Alfìn Diana Per tanto lutto impietosisce: il corpo Alle meste vestìa pi
va dagli antichi essere presa indifferentemente per la stessa natura, tanto più che da lei alcuni filosofi derivavano persino
maggiore di San Nicola in Carcere. Ciò non ostante alcuni antiquari: tanto si son dilettati di misteriose interpretazioni, c
avvolto intorno, poiché essendo in compagnia delle Muse non ha voglie tanto feroci. In fatti la dea del sapere non poteva sta
e tien posato lo scudo a terra, gentilmente reggendolo colla manca, è tanto somigliante a quello della Minerva Pacifera delle
serva la sua celata vede in un colpo d’occhio la ragione perchè Omero tanto spesso la chiami (grec) Tryphaliam, nel triplicat
dardo. M’era caduto in pensiero se questi simulacri di una guerriera tanto espressivi non si avessero piuttosto ad attribuir
ge: ma l’attributo dell’egida mi ha fatto abbandonare tal congettura, tanto piiì che l’attitudine minacciosa, all’idea che av
vi sulle diverse maniere nelle quali vien rappresentata, argomento di tanto interesse per voi, e scopo principale dei miei st
stato inferiore nell’esecuzione alla bellezza sublime della sua idea, tanto è regolare nei lineamenti, vezzosa neir attitudin
e una scultura così elegante e gentile sia stata lavorata in un tempo tanto lontano e così presso all’infanzia della scultura
uo spirto E ch’io un dolce veleno avvalli, e fugga, L’amor bevendo in tanto : io questo bacio Guarderò, come fusse Adone istes
seguir la caccia. Essendo tu sì bello? e colle fiere Perchè serrarsi tanto in dura lotta? — Vener così piangea; ed al suo pi
imo bassorilievo affìsso in un cortile del Palazzo Lancellotti. « Non tanto l’aria del volto e le graziose fattezze convenien
le graziose fattezze convenienti alla più bella di tutte le dee; non tanto la gentil positura in cui è situata, reggendo col
ine. Vogliono che fosse educato dalle scimmie, e per la sua deformità tanto al padre dispiacesse da essere in Lenno precipita
ove vincitore nella guerra dei Giganti. Chiese Vulcano in mercede per tanto ufficio Minerva, che virilmente la giurata castit
ue alcuni gli diano Aglaia una delle Grazie), e fabbricò una rete con tanto artificio, che la consorte ed il drudo sorprese.
che comandava ai Beoti, nell’assedio di Troia ucciso cagionò al nume tanto dolore che senza temere l’ ira di Giove, il quale
le che scorreva dalla ferita, lagnandosi di Diomede e di Minerva, che tanto gli aveva fatto osare. Giove guardandolo con occh
. Pane errando per la caccia nell’Arcadia scoperse l’antro custode di tanto pegno, lo indicò a Giove che mandò le Parche a Ce
re, io non penso che questa maniera di rappresentare la dea greca sia tanto antica. Noi vediamo ancora nei monumenti antichi
mietitura. Importava egli riunire tre divinità per esprimere un’ idea tanto comune? Dei secoli barbari è tutta propria questa
ico. Il ratto di Proserpina. (continuazione). Etna al Cielo anteponi tanto si fida Nell’ingegno del loco: Un dì fu parte L’E
Ai servi d’ambidue i sessi era vietato l’assistere a questa solennità tanto celebrata. Le Tesmoforie si veggono rappresentate
enuta nella sede di Celeo, che comandava agli Eleusini, rinacque dopo tanto tempo il riso sopra le sue labbra, mercè una vecc
e dee sorelle: è prima Venere lieta di sua frode: in core, Conscia di tanto furto, essa misura Del rapitor l’inusitata gioia,
i sotto le stesse travi, e sciolga meco fragile legno pel mare. — E a tanto arrivava lo scrupolo del rigoroso silenzio, che c
adorna, e va di rose Coronata, e del bel ligustro adorna Il sen, che tanto paragon non teme. Lezione trentesimasesta. Or
evità che si poteva, le notizie più importanti intorno ad un soggetto tanto rammentato dagli scrittori, e non di rado espress
sorelle, e il coro eguale. Qual fortuna ti tolse al mondo, e danna A tanto lutto il nostro Cielo? I gioghi Te piangeranno de
rida a Cibele: I Frigi campi, Veneranda, abbandono; or me richiama Di tanto pegno la custodia, e gli anni Esposti ad ogni fro
erisce prima che ce n’avvediamo, poiché da noi senza paura si mira un tanto nemico e niuno va esente dalle sue ferite. « In m
inserirò in questo mio ragionamente, come soglio, le illustrazioni di tanto antiquario. « Non farà maraviglia che nel Museo
hiunque conosca l’opinione degli antichi, che nessuna deità stimarono tanto amica alle Muse quanto il Sonno, e che eressero i
un tripode, ingegnosamente da lui spiegata per Biante Prieneo: lo che tanto più si rende verisimile quanto è certo dall’annes
e quasi in abito di filosofessa immersa in profonde meditazioni, non tanto per ricordarsi le cose già state, quanto per rint
in Grecia e in Roma. Differisce pure il modo di rappresentarle: sono tanto distinte che spesse volte è rappresentata giacent
grigia informe di mediocre grandezza. Fu incontrata la nave ricca di tanto dono da immensa folla verso l’imboccatura del Tev
glie di genere così viene effigiata. ed è verisimile che la statua di tanto scultore servisse di modello a tutti gli altri si
ema favorito della sovranità presso i monarchi dell’Asia. E in Cibele tanto solenne lo stare a sedere che nelle monete, le qu
ità uno dei più grandi letterati d’Italia, il dottissimo abate Lanzi, tanto benemerito delle Belle Arti per la sua Storia Pit
ocessioni di Giove e di Rea. I Salii in Roma camminavano facendo ogni tanto piccoli salti, e percotevano i loro scudi con fer
egli Idolatri, che prestò all’ immaginazione di Polignoto una pittura tanto celebre fra i Greci, quanto lo è quella di Michel
ovizia, di cui si riguardarono questi numi come dispensatori, simbolo tanto più conveniente al Giove Plutone, Giove Dite, Gio
tone, e come al nume dei morti, e come a deità nocente e funesta. Non tanto il color nero delle sue foglie, quanto il non ral
Psiche presso al trono di Plutone e di Proserpina, favola narrata con tanto vezzo da L. Apuleio. Il Plutone è molto simile al
ro infinito di bellissimi soggetti, dei quali Tesecuzione riescirebbe tanto più gradevole, quanto per la maggior parte non so
i imsteri di Cerere, perchè gli antichi Greci ponevano questi misteri tanto al disopra delle pratiche di Religione, quanto gl
i delitti, furono grandemente temute dalle Nazioni. Il terrore andava tanto innanzi che non osavano proferirne il nome. Quind
la, che piange dal destro, è Aletto: Tesifone è nel mezzo: e tacque a tanto . Coir unghie si fendea ciascuna il petto; Battean
tra Teneva ancor, m’addomandavi quale Fosse cagion ch’io ti esortassi tanto Alla veloce inaspettata fuga. Ed io ti dissi: Eh
rapita in Sicilia; solamente aggiungerò che di questa credenza erano tanto persuasi gli abitanti di quell’Isola, che usavano
to dio stimavasi crudele; e davanti a lui, come dice un antico poeta, tanto era Achille che Tersite. E con ragione ai Numi in
ttori molto da lui dissentano su questo particolare. E fama che fosse tanto potente per mare da imporre tributo agli Ateniesi
fu anch’esso per la sua prudenza ed amore del giusto stimato degno di tanto uffizio. Focilide lo celebra come l’uomo il più t
e non seppero dileguare in Pausania i più colti Attici di quel borgo: tanto la servitù dei Romani aveva già degradata la Grec
perienza dei secoli, che i primi re furono tutti soldati. Euripide fu tanto invaso dal potere della fortuna, da affermare che
ser veloce; Sì spesso vien chi vicenda consegue. Questa è colei, ch’è tanto posta in croce Pur da color che le dovrian dar lo
, dei quali i templi, i portici, gli archi, i palagi si decoravano. E tanto proprio della Vittoria il trofeo, che un greco au
glorioso stato. Seguimi dunque, e l’alma Col pensier non contrasti a tanto invito; Che neghittoso e lento Già non può star s
osa, da una parte può scrivere con piiì franchezza, e dall’altra suol tanto diffondersi nei suoi scritti, che male a proposit
i antico è bastante a dimostrare non esser di membrana, ma di papiro, tanto comparisce arrendevole nelle pieghe e mancante d’
io che ebber gli antichi per simili istrumenti si comprende dall’ uso tanto esteso che ne fiicevano, adoperandolo, oltre il t
palestra come sono quei brunastri di pelle olivastra che Platone loda tanto . E l’ha munito di stomaco e di lianchi rilevati,
ra Agamennone, cosi ebro, che lo stesso Egisto non ha temuto di osare tanto delitto. Clitennestra poi, coir insidia del peplo
uesta figura di Polinnia in atto di sostenersi il mento colla mano, e tanto replicata, la stimo di molto antica invenzione, a
atici indicavano nelle scuole loro le figure, sono i suoi distintivi, tanto conosciuti e tanto costanti, che il dipintore del
lle scuole loro le figure, sono i suoi distintivi, tanto conosciuti e tanto costanti, che il dipintore delle Muse Ercolanensi
i, e fango irabevuto di sangue e sudore, del quale la crudele Bellona tanto si compiace. Sotto la muraglia giacciono distesi
ncontro, il cui capo era in antico d’un pezzo stesso col rimanente, e tanto delicata nell’esecuzione, capricciosa e gentile n
i sia dimenticato del Laberinto e del motivo per cui navigò in Creta: tanto egli riguarda quelle cose che sono innanzi la pro
dio, ed il centauro Chìrone lo educò nelle arti mediche, per le quali tanto celebrato divenne. Credesi che il primo a risenti
lito essendo ritornato in vita per la perizia di lui, Giove si sdegnò tanto che gli uomini potessero trionfare della morte, c
apio dio della Medicina e d’ Igia sua figlia dea della Salute parlano tanto i mitologi e gli antiquarii che non occorre qui r
e presso lui sta in piedi la figlia. — « La grazia della composizione tanto superiore alla mediocre esecuzione del gruppo, ne
donar si deve all’antichità questo errore, poiché lo deve ai versi di tanto poeta. Ed il sentimento dei sacerdoti egiziani av
di legislatore. Da ciò dee ripetersi tanta varietà di rappresentarlo, tanto più che gli statuarii han voluto esprimere in un
la moglie E la sorella, altri la figlia uccide, E vai pure la madre a tanto eccesso! Trucida, e strappa dagl’infausti letti L
fasti Latini il tempo serva, E staran d’Ilio i lari, e l’alta sede Di tanto regno. Eran consorti e figlie Contaminate, e sol
o. I Sileni dividono il dolore del dio. Ampelo, quantunque morto, era tanto bello come quando viveva. Bacco lo contempla, ed
capelli. Voi direste di vederle veramente, e che gridino dalla gioia: tanto i loro spiriti dal furore del vino sono alterati!
ribil testa. Qual, donzella infelice, era il tuo volto Benché vindice tanto abbi: Si sparse Il pallor sulle membra allorché v
brare gli Orgii, mostra che aveva una face. Si adopravano queste, non tanto perchè lo credessero una medesima cosa che il sol
tudine di uno che sostiene il disco: conviene che abbassando la testa tanto la pieghi fino alla parte destra, che guardi i su
sso gli antiquari: una distinzione, che molto serve a classificare le tanto variate immagini dei numi agresti, seguaci e comp
a fragili tavole sopraposte. L’infelice fu vendicato dai rimorsi, che tanto poterono in Issione che furibondo ne divenne, e n
lla pietra. Quel che si è conservato nelle copie è il Cupidino, che è tanto sulla groppa del nostro Centauro quanto del Borgh
barbato, quale Diodoro il descrive, è quello cui servono i Fauni con tanto rispetto. « Fulvio Orsino, che lo chiamò Sileno,
dio stesso si fosse degnato di manifestarsegli, additò il maestro di tanto miracolo dell’arte, recitando questi divini versi
Sardanapalo rammentatoci da Snida. Nessuna di tali opinioni mi sembra tanto fondata da poter reggere ad un ragionato esame de
del gusto dell’artefice, il quale dee aver tratto questa composizione tanto superiore al suo genio da egregio, ma ora incogni
argomento al presente bassorilievo, come il dierono ai precedenti, ma tanto li supera nell’integrità e nella conservazione, q
e che il nostro bas sorilievo eziandio ne sia un monumento, e ciò non tanto per la bassezza dell’arte, che si sostenne ancora
zzar meglio la rappresentanza, e ad indicar chiaramente la cagione di tanto disordine. Baccanale. « I bassirilievi scolpiti
3 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
lodi da far credere che fosse un capo lavoro dell’arte tragica76 ; e tanto più è da lamentare una tal perdita in quanto che
one e Proserpina, creduti inesorabili, a rendergli la sua sposa. E fu tanto potente il suo canto accompagnato dal suono della
nazione. XLVIII Ercole Il nome e la forza d’Ercole hanno fama tanto divulgata e generale, che non v’è persona che l’i
che in culla era degno di Giove, strangolò loro. Questo fatto divenne tanto famigerato, che anche i pittori, e principalmente
, e nel sangue di essa tinse le sue freccie che divennero in appresso tanto famose anche nei poetici racconti della guerra di
fu data da Ercole in moglie al suo amico Teseo, e ne nacque Ippolito tanto celebrato dai poeti e specialmente dai tragici an
an vicine alla città. Dal puzzo che ne usciva temevasi una infezione, tanto lasciandovi quanto asportandone le immondezze. Er
molteplici ; la verità soltanto è una. La storiella dell’uovo divenne tanto popolare che se ne formò il proverbio latino ab o
sto incauto giovinetto che vi annegò102. I classici antichi encomiano tanto l’ingegno inventivo di Dedalo, che del suo nome f
otabilissima per altro è la guerra che Minosse fece agli Ateniesi non tanto per la causa che la fece sorgere, quanto e più an
. LI Teseo Gli Ateniesi ambirono che il loro Eroe Teseo a cui tanto è debitrice l’Attica civiltà ne’suoi primordii, a
o tutti insieme verso Atene. L’invenzione del filo di Arianna divenne tanto famigerata, che anche nelle lingue moderne vi si
di tutto come nacque la loro amicizia. Piritoo re dei Làpiti sentendo tanto encomiar Teseo pel suo valore, e non stimandosi i
spiegazione della risposta dell’oracolo (o del sogno che fosse), che tanto lo aveva tenuto in sospetto e timore per le sue f
Per altro nell’ amministrazione del regno fu così fortunato e divenne tanto potente che estese il suo dominio su tutta quella
empo la perpetua giovinezza del suo sposo ; e perciò Titone invecchiò tanto che venne in uggia a sè stesso, e desiderò di mor
fatti principi ed armati da quasi tutte le parti della Grecia, ma non tanto in fretta, perchè molti ebbero bisogno di prender
favorevoli i venti conveniva placar gli Dei con una vittima umana ; e tanto poteva le superstizione a quei tempi, che lo stes
bbligo di non manifestarle ad alcuno, come dicemmo. I Greci pregarono tanto Filottete che ei le portò in Aulide ; ma in pena
la lor veste poetica : diverrebbero monotone narrandole in prosa, ora tanto più che le armi da fuoco hanno resa inutile la st
dar con lui, rassicurato che fu dalle parole del giovinetto Pirro che tanto somigliava il leale e generoso Achille. Giunto ne
sposare uno di loro. Erano questi i Proci (cioè i pretendenti) di cui tanto a lungo favella Omero nell’Odissea 139, narrando
 Fermar, nè come ascendere, io sapea, « Tanto eran lungi le radici, e tanto « Remoti dalla mano i lunghi, immensi « Rami, che
n l’adottò, e preferì soltanto di abbellire poeticamente quel vortice tanto temuto dagli Antichi, come ora il Maelstrom sulle
. « Tutte le stelle già dell’altro polo « Vedea la notte, e il nostro tanto basso, « Che non usciva fuor del marin suolo. « C
asso, « Che non usciva fuor del marin suolo. « Cinque volte racceso e tanto casso « Lo lume era di sotto della luna, « Poi ch
uando n’apparve una montagna bruna « Per la distanza, e parvemi alta tanto , « Quanto veduta non n’aveva alcuna. « Noi ci all
la nascita di Romolo son molto scarsi di notizie, o vere o inventate, tanto gli storici quanto i poeti. Appena appena sono in
chio profetico. Perciò divenne così famoso, e fu creduto infallibile, tanto che niuno osava dubitare della veracità dei suoi
che era un luogo così orrido che chiunque vi discendeva diveniva poi tanto serio e mesto che non rideva mai più finchè vives
attribuita164. Non dovrà dunque recar maraviglia che se ne parli con tanto rispetto dagli storici latini e dallo stesso T. L
ata anche per legge. Non ostante si asserisce da alcuni autori che di tanto in tanto i medici francesi ne abbiano ritentato l
per legge. Non ostante si asserisce da alcuni autori che di tanto in tanto i medici francesi ne abbiano ritentato la prova.
i Oratorie, nel lodare questa tragedia ne riporta un sol verso, che è tanto citato ed analizzato dai retori e dai logici, ed
che una mezz’ ora prima che incominciasse la bufera, i buoi muggivano tanto da far paura, e tentavano con ogni sforzo di svin
gi inventarono ancora che Dedalo facesse a Pasifae una vacca di legno tanto al naturale che i tori mugghiavano intorno ad ess
rovina « Andrà Parnaso senza il tuo Sonetto ? « Lascia a color che a tanto il Ciel destina « L’opra scabrosa ; o per lung’us
4 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
glie di Plutone. Si riconosceva pure per la Dea della castità, ed era tanto vergognosa che converse Atteone in cervo per aver
za per parte de’ popoli ; egli fu ricevuto ovunque come una Divinità, tanto più che non era già suo scopo di imporre tributo
ali che infestano il mondo, restando solo la speranza infine del vaso tanto conosciuto sotto il nome di vaso di Pandora. Si r
lla formidable famiglia. Il supremo tra gli Dei oltremodo contento di tanto ossequio lo colmò di beneficenze e stabili che qu
vergini e si dà loro l’epiteto di vecchie donzelle : non vi fu alcuno tanto ardito per tentare di piacere ad esse. È forse qu
elle loro vendette di quello dell’infelice Oreste, che perseguitarono tanto orribilmente. Nelle Furie hanno i poeti voluto ra
di spettro ai suoi figli Tmolo e Telegone giganti crudelissimi, e fu tanto lo spavento che incusse loro, per, cui desistette
lo spirito di chi l’ascoltava. Avvi chi ne fa un commediante, un mimo tanto agile che mostravasi sotto un’infinità di differe
aco per isgravarsi. Giunone, che dopo il giudizio di Paride la odiava tanto , le offrì la sua assistenza nel parto, e ricevett
la cui chioma gli serve di guida, per dimostrare che non c’è creatura tanto selvatica che non sia ammansata da Amore. Si fa c
vò e ne divonne moglie, da cui ebbe due figli, Memnone e Ematione. Fu tanto il dolore ch’essa provò per la morte di essi per
ione in Colchide e prestò grandi servigi agli Argonauti. Egli divenne tanto valente nella medicina, che potè ad istanza di Di
to figlio di Teseo. Abbiam già detto in Apollo che Giove sdegnato che tanto potere si arrogasse Esculapio, lo fulminò, eccita
iove il quale per prevenire lo sconvolgimento dell’universo rimediò a tanto disordine, col fulminare sull’istante Fetonte, il
il quale cadde e si annegò nell’Eridano, fiume oggi denominato Po. Fu tanto il piangere che fecero per la morte di Fetonte le
ne Sarone, antico re di Trezene nell’Argolide in Morea. Amava con tanto ardore la caccia che un giorno mentre cacciava un
ione, siccome incerto ne era il padre, e che si poteva credere figlio tanto di Tauro quanto di Minosse, secondo alcuni che so
bbe tanta gelosia che lo precipitò dall’alto di una torre. Un’ azione tanto nera non poteva andar impunita in uno stato in cu
alla giustizia colla fuga, e si rifuggì nell’ isola di Creta, dove fu tanto meglio accolto, quanto che la fama vi avea fatto
; conoscevano il passato, il presente e l’avvenire, e nulla allegrava tanto la corte celeste, quanto le loro voci e i loro co
pio de’loro poemi, siccome Dee capaci d’ispirar loro quell’entusiasmo tanto all’arte lor necessario. Clio che prende il suo
quale è molto somigliante ad una pecora selvatica, ed il cui alito è tanto velenoso che infetta tutti coloro che gli si avvi
L’oracolo aveva predetto alle Sirene ch’esse avrebbero vissuto sino a tanto che fossero giunte a trattenere tutti i passagger
loro armonia tutti coloro che giungevano a quella volta, e che erano tanto imprudenti per fermarsi ad udirne i canti. Ne rim
ira, l’altra due flauti e una terza un rotolo, come per cantare. Sono tanto discordi le opinioni di coloro che hanno voluto d
di togliere di vita quelli di Euristeo. Ritornato in sè stesso ne fu tanto afflitto che rinunciò al commercio degli uomini,
eo vedendo Ercole che portava su le spalle questo cignale vivo, ne fu tanto spaventato che corse a nascondersi sotto di un ti
ndò, come abbiam già visto, ed essendogli negata l’ospitalità, n’ebbe tanto sdegno, che facendo vedere ad Atlante la testa di
sso, Fileto e Tienea sorelle di la che venne divorato da un leone. Fu tanto il dolore che provarono le figlie di Atlante per
giunse due eorde alle sette che già aveva quell’ istrumento. Era egli tanto eccellente nel trarne melodiosi suoni, e nell’acc
a una pietra frammezzo ai combattenti sortiti dalla terra, li pone in tanto furore, che rivoltisi l’un contro l’altro tra di
giunse a guarire le malattie coi soli concenti della sua lira ed era tanto valente nella cognizione de’corpi celesti, che gi
due tori spiranti fuoco dalla bocca e dalle nari. Marte si compiacque tanto di questo sacrificio ch’ei volle vivessero nell’a
verun sinistro accidente, locchè difatti avvenne. In riconoscenza di tanto servigio, l’ariete fu immolato a Giove, altri dic
madre s’avvide che le Parche misero un tizzone sul fuoco dicendo, che tanto sarebbe durata la vita di lui quanto il tizzone ;
mini e non gustava altri diletti se non quelli della caccia. Ella era tanto leggiera che nessumo animale potea sfuggirle e ta
caccia. Ella era tanto leggiera che nessumo animale potea sfuggirle e tanto bella che non si poteva vederla senza amarla. Ata
la vittoria, voi ne dividiate meco l’onore e la preda. » Atalanta fu tanto più lusingata da questa distinzione, in quanto ch
enefizi i Romani lo posero nel numero degli Dei. Il regno di Giano fu tanto pacifico che fu risguardato come il Dio della pac
arte d’indovinare, ai quali, secondo si riferisce, questa scienza era tanto naturale che passava fin nelle donne e nei fanciu
di pensare era stata, durante la loro vita, sì grande, e il loro odio tanto irreconciliabile, che durò anche dopo la loro mor
pe dopo la sua morte ottenne gli onori divini, ed i Greci lo ponevano tanto al dissopra degli altri eroi, quanto consideravan
l più celebre però tra gli Oracoli di Apollo era quello di Delfo, non tanto per la sua anzianità, quanto per la precisione e
e Dee, oppure dalle Parche ne’ loro tempii. Quello d’Upsal era famoso tanto per gli Oracoli quanto pei sacrifici. Nel predire
chiedere nel tempo stesso il dono di conservare quella freschezza che tanto rendeala interessante. Apollo istesso le offrì qu
5 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
obbietto qualunque ; e l’intelligenza, quest’occhio dell’anima, sarà tanto più facilmente suscettibile di comprendere, di se
lettori la ragione del perchè abbiam fatto precedere questa opera da tanto numero di epigrafi. In generale tutte le volte ch
he vi si appone. Questo è almeno il costume generale degli scrittori, tanto an tichi che moderni ; questo, diremo, è quasi il
vvenimento qualunque, religioso, storico, o politico che sia, rimarrà tanto più indelebile nella mente, quanto più marcata e
gloria ; ma le pretese della più parte, sono così poco avvalorate, e tanto sospette, che cadono facilmente innanzi ad un ser
culti, tutte le credenze, hanno, siccome già accennammo, i loro miti tanto propri e particolari, quanto ereditati da altre c
zii e le virtù d’un’epoca remota, oscura, confusa ; e questo studio è tanto più fecondo d’insegnamenti e di dottrine, per qua
o all’ente che adora ; e quanto questo è meno visibile ai suoi sensi, tanto più volentieri l’uomo gli attribuisce una forma i
antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che furono tanto quella che questo favorevoli allo strenuo svilupp
miti, che noi non esponiamo per amore di brevità. Diremo, invece, che tanto nello insieme, quanto partitamente, le simboliche
antiche tradizioni, e dell’oscuro significato dei miti della Favola ; tanto più che lo esame accurato, e lo studio paziente e
un simbolo attuato nell’istesso tempo dal pensiero e dal fatto, ed è tanto più prossimo al simbolo, quanto più è antico. All
ed è tanto più prossimo al simbolo, quanto più è antico. All’incontro tanto più esso si accosta all’allegoria, quanto più app
più meravigliosi apparvero loro gli astri, i planeti e gli elementi, tanto più facilmente essi li adorarono. E tanto ciò è v
, i planeti e gli elementi, tanto più facilmente essi li adorarono. E tanto ciò è vero che il culto degli astri, detto con vo
Quanto più un popolo è dotato d’immaginativa e di fervore religioso, tanto più ricca è la sua mitologia. Weber — Compendio
tuto evitare la morte, quante volte però avesse trovato un altro uomo tanto generoso per morire in sua vece. Admeto attaccat
offriva per lui : quando Alceste lo fece generosamente : Admeto ne fu tanto dolente che Proserpina, commossa dalle lagrime di
Mida, il quale per inavvertenza uccise Atiso figlio di Creso, e ne fu tanto addolorato, che sebbene il padre del morto lo ave
aneo. L’infelice Aidone, riconoscendo il suo terribile errore, pianse tanto la morte del suo unico figlio, che gli Dei, mossi
padre di Anfitrione e avo di Ercole al quale per questa ragione si da tanto comunemente il nome di Alcide. Vi fu un altro Alc
ume. E ben vedeasi al ventre ampio e ripieno Che Giove era l’autor di tanto seno ……………. Quel che verrà nel tal tempo alla luc
nifica mare. 283. Aliatto V. Alyato. 284. Aliee. — Sotto questo nome, tanto in Atene quanto nell’isola di Rodi venivano celeb
ebbe un figliuolo che fu poi il famoso Enea. Avendo osato vantarsi di tanto favore, ne fu punito da Giove, il quale lo fulmin
un pegno della sua tenerezza e ne ottenne una longevità senza eguale, tanto che Titone giunse ad una estrema vecchiezza e all
niva rappresentata con la barba, per dinotare che le erano attribuiti tanto il sesso maschile quanto il femminile. 744. Bardi
auno, suo fratello, nè avendo potuto piegarlo alle sue voglie, pianse tanto che fu cangiata in fontana. V. Cauno. Qual dall
Cleobe. Entrambi si resero celebri per la pietà verso la loro madre e tanto che meritarono dopo la morte gli onori eroici. Er
io Arcaso in orsi : Quel si leggiadro e grazioso aspetto Che piacque tanto al gran rettor del cielo,. Divenne un fero e spav
egli Egiziani per le capre, stendevasi anche ai caprai loro custodi ; tanto che, essendone morto uno, gli abitanti di Mendes
ù generale che, seguendo la favola, si può dare su questa Dea, poichè tanto i cronisti più accreditati, i mitologi, quanto i
de, il quale fu da suo padre reso invulnerabile fino dall’infanzia, e tanto che essendosi confederato ai trojani nel famoso a
figlia, e approdò in Sicilia ; ma non avendo potuto ritrovarla pianse tanto che i numi mossi a compassione, lo cangiarono in
icida conficcata nel petto. Crisippo, mortalmente ferito visse ancora tanto tempo da poter palesare la verità, ed impedire ch
e volea. Saper cercò il destin della sua stella ; Ma il decreto fatal tanto gli spiacque, Che la fe’col figliuol gittar nell’
agna ed ai prodotti della terra, ed è questa la ragione per la quale, tanto sulle medaglie dell’antichità, quanto sui monumen
. È questa una delle principali sorgenti dell’idolatria dei pagani, e tanto che vi sono non pochi scrittori i quali asserisco
credere che il popolo creasse da sè solo per mezzo della Deificazione tanto numero di numi, ma i re, i pontefici, e le città
econdo altre opinioni, figlio d’Ippotoone. Cerere l’amò con passione, tanto che per renderlo immortale, e per purificarlo da
ette al suo comando, ma l’astuta principessa gli richiese di venderle tanto terreno quanto bastasse a stendervi in circuito l
to Marte e Venere. Dopo la caduta di Troja, ritornato in patria, ebbe tanto orrore degli eccessi lussuriosi di sua moglie Egi
le leggi del paese, senza che il popolo avesse menomamente mormorato, tanto era grande il rispetto e la venerazione che si av
una colonia greca avesse costruita la città di Efeso, che si rese poi tanto celebre. Il famoso tempio di Diana, che fu una de
i questo tempio costò molti milioni e più di duecento anni di lavoro, tanto che il celebre architetto Taesifonte, che ne fece
E pure questa opera colossale, che riuniva tante meraviglie d’arte, e tanto lusso di ricchezze e di splendori, fu distruita i
nfidente di Alessandro, il Macedone, che lo ebbe estremamente caro, e tanto che dopo la morte di quello, avvenuta nella città
, comunemente conosciute sotto il nome di Danaidi. Danao però, ch’era tanto iniquo per quanto più era Egitto, acconsenti alle
più lasciva e corrotta donna dei suoi tempi. La bellezza di lei levò tanto grido, fino da’ suoi primi anni, che Teseo, affas
ccrebbero invece la già famosa rinomanza della sua divina bellezza, e tanto che ben quaranta fra i più rinomati principi dell
ro assediata pel non breve spazio di dieci anni. Elena vidi, per cui tanto reo Tempo si volse…… Dante — Inferno — Canto V
Diana. Egli corse pericolo della vita per compiere questa impresa, e tanto che la notizia della sua morte si sparse rapidame
ntemporanei, rispose che non voleva fare il viaggio fino ad Eliopoli, tanto più che qualunque sarebbe stata la risposta dell’
aro — Ode II trad. di G. Borchi. Grand’è la disparità delle opinioni tanto degli antichi, quanto dei moderni filologi, nel d
elao, alla corte di Priamo, Enea previde le fatali conseguenze che un tanto oltraggio avrebbe trascinato seco, e fece di tutt
inia lo dichiarò suo successore al trono. Sola d’un sangue tal, d’un tanto regno Restava una sua figlia unica erede, Che già
ltero e torvo …………. …….. Ah, disse, adunque Tu de le spoglie d’un mio tanto amico Adorno, oggi di man presumi uscirmi Si che
lo gran vano a volo. Ma la possa maggior del Padre eterno Provvide a tanto mal, serragli e tenebre D’abissi e di caverne, e
risteo, che gli Eraclidi poterono finalmente occupare quelle contrade tanto contrastate. A proposito di ciò le cronache mitol
à una tinta particolarmente greca, che armonizza con grande concordia tanto coll’assieme di tutta la configurazione mitologic
rge nitida e sfolgorante l’opinione di Plutarco, il quale ricorda che tanto Omero, quando Esiodo, Archilogo, Pindaro, Pisandr
ndere la fiamma di quell’odio terribile, la cui fosca luce balenò per tanto tempo, nei fasti delittuosi della Grecia antica.
, ed una figlia per nome Prima. La morte di Romolo penetrò Ersilia di tanto dolore, che Giunone mossa a pietà, la fece condur
non si accordano punto sui modo col quale Esculapio avesse acquistato tanto meraviglioso potere : Apollonio riporta che Miner
zione all’oracolo di Apollo, onde consultarlo sul modo di far cessare tanto flagello. L’oracolo rispose che la cagione di tan
do di far cessare tanto flagello. L’oracolo rispose che la cagione di tanto lutto, era la collera di Nettuno, il quale non si
gioja impegnò la sua fede ad Ercole, promettendogli in ricompensa di tanto servizio, i suoi invincibili cavalli. L’eroe infa
presiedeva all’allegria. 1878. Eugenia. — Si dava quest’appellazione tanto dal greci quanto dai romani alla Nobiltà, sebbene
aveva amato, e questa fu la vera ragione dell’odio che Giove ebbe poi tanto con Eurimedonte quanto col figliuolo di lui. 1902
e in quel luogo egli avesse dovuto deporre la cassa che gli era stata tanto fatale. Ubbidiente alla voce dell’oracolo, Euripi
amente. Ciò non ostante Euristeo ebbe sempre gran timore di Ercole, e tanto , che non gli permetteva di entrare in città, e fa
era accesa nel sangue, ma non riuscì che a renderla vieppiù ardente e tanto che non reggendo al fuoco che la divorava, decise
ramente T’amai ; …… Omero — Iliade — Libro IX trad. di V. Monti. e tanto che lo accompagnò perfino all’assedio di Troja e
ed affettuosa anima di Progne, fu colpita dal più profondo dolore, e tanto che passò lunghi giorni a piangere, rinchiusa nel
i scherani di Tereo, i quali la custodivano con vigilante solerzia, e tanto che passò un anno intero, senza che ella avesse p
pagani credevano che cinque fiumi scorressero nell’inferno, ai quali tanto i greci quanto i romani davano i seguenti nomi :
ia della consacrazione si faceva dal Pontefice massimo ; e l’elezione tanto dei Flamini maggiori quanto dei minori si faceva
nulla resisteva. Il fulmine di Giove veniva raffigurato in due modi, tanto dai poeti quanto dai pittori dell’ antichità ; si
rta ad un numere maggiore di tre unendo nella istessa idea collettiva tanto le Furie, quanto le Arpie, delle quali ultime egl
benefattrici, Dire, o Diree ec. ec. In quanto alle loro attribuzioni, tanto sulla terra quanto nel regno della morte, le Furi
el mondo antico, andavano annoverati i giardini pensili di Babilonia, tanto famosi fra i greci — V. Meraviglie Del, Mondo. 21
anuta portatrice. Questa congiuntura però della perdita di un oggetto tanto insignificante, aveva, secondo riferisce Diodoro,
core baldo e giovanile, condiscese facilmente alla volontà di Pelia, tanto più che questi gli promise formalmente che al suo
ei avessero preso interesse alla perigliora intrapresa di Giasone ; e tanto che giunse felicemente al Porto Pegaso, da cui fe
di un culto quasi divino l’uomo al quale essi andavano debitore di un tanto bene ; ed allora fu che per nascondere la origine
a Libia, la cui origine rimonta ai tempi primitivi della creazione, e tanto che molti lo hanno confuso con Cam, figliuolo di
ò senza tregua non solo le amanti di Giove, ma i figli che egli ebbe, tanto da altre dee, quanto da donne mortali, il cui num
istevano nella lotta, nel pugillato e in altri combattimenti eseguiti tanto da uomini contro uomini, quanto da uomini contro
ve ne erano molti altri in uso presso i pagani, fra cui i principali tanto in Roma quanto in Grecia, erano i giuochi detti O
i giuramenti ; e che gli spergiuri venivano immediatamente puniti ; e tanto che al dire del cennato scrittore, vi sono state
à di Perseo, questi l’avesse ucciso. Anche fra gli scrittori moderni, tanto italiani quanto stranieri, differenti e contradit
6. Gracco — Gracco Tiberio, padre dei due famosi tribuni della plebe, tanto celebri presso i romani, e marito della famosa Co
ustodita dai Grifoni. Questa opinione però, è completamente smentita, tanto dai naturalisti dell’antichità stessa, quanto dai
unge che Hnossa fosse più bella della stessa madre, e che aveva in sè tanto splendore e tanta bellezza, che dal nome di lei f
one, che Icaro ricadde nell’acqua e si annegò ; e che da quell’epoca, tanto quel tratto di mare, quanto l’isola stessa ov’ess
alla caccia del cinghiale di Calidone. Riferisce Omero, che Ida aveva tanto coraggio che avendogli Apollo derubata la moglie,
io dico Che tra’guerrieri de’ suoi tempi il grido Di fortissimo avea, tanto che contra Lo stesso Apollo per la tolta ninfa Ar
o erano dedicati a Diana e quei giorni venivano ritenuti come festivi tanto che gli schiavi non lavoravano. Per contrario gli
, i greci si sarebbero un giorno impadroniti di quella città, che già tanto sangue costava alla Grecia. Ifigenia,….. doversi
. Il giorno seguente venuto a conoscenza dell’incesto commesso n’ebbe tanto dolore che disperato si gittò nel fiume Maratona
oco simili a quelli già compiutisi negli anni trascorsi : e ciò dovea tanto più facilmente accadere presso quei popoli, che p
ano un culto di religione pieno a ribocco di superstiziose credenze : tanto più poi perchè l’uomo per sua natura preoccupato
madrigna, Elle e Frisso, figliuoli del primo letto di suo marito ; e tanto che, sapendo che, per diritto di primogenitura, s
si attiene Ovidio, però nella gran maggioranza degli scrittori greci, tanto cronisti come poeti, si narra il fatto medesimo c
sapendo. Indi rivolio Lo sguardo al mar, vedemmo un’onda enorme. Che tanto al ciel s’alzava, che la vista Delle Scironie rup
re coll’ andare degl’ anni finì con l’essere riconosciuto da tutti, e tanto che molti luoghi pubblici furono perfino controse
tti gl’ iniziati, commettevano le più orrende e turpi dissolutezze, e tanto che il senato romano verso l’anno di Roma 696, pr
ere a questo dovere, nè si curò di fare i ricchi donativi di obbligo, tanto a Deioneo, quanto alla moglie di lui. Sollecitato
i addebitavano con certa ragione ad Issione, suscitò contro di lui, e tanto che invano egli sollecitò tutti i principi della
ei. Ma un così straordinario benefizio fu pagato da una ingratitudine tanto più abbietta, per quanto audace, imperocchè Issio
o si maritò con Ifide, sebbene non contasse che 13 anni. Giungea fra tanto il tredicesim’anno Allor che il genitor la bionda
verità del fatto, e non togliendo al buon re l’illusione d’un errore tanto soave al suo cuore paterno. La gran maggioranza d
e di Cheospi, fu quel famoso re d’ Egitto, il quale si rese immortale tanto nei fasti religiosi, quanto negli storici, per av
e che si facea reo di quel sacrilegio. Questa popolare credenza prese tanto vigore, che il senato emanò un editto, col quale
tuta da altri meltissimi, degni anch’essi di fede e di considerazione tanto più che quanto asseriscono Pausania e Solino non
o per sole tre ore di poter favellare con lo sposo adorato ; e pianse tanto amaramente nel chiadere al cielo codesta grazia,
rittori, così avea nome la madre della famosa Niobe, che altri autori tanto antichi che moderni chiamano differentemente. V.
circondare di fortissime e salde mura, la capitale del suo regno ; e tanto che quest’opera fu dai pagani attribuita allo ste
disgrazia non aveva punto alterata la sorprendente bellezza di Lara ; tanto che Mercurio stesso, durante il tragitto invaghit
rincipi ed eroi del Lazio e dell’ Italia. Sola d’un sangue tal, d’un tanto Regno Restava una sua figlia unica erede, Che già
se. L’ospitalità veniva esercitata riguardo ad ogni classe di persone tanto note che sconosciute ; e tale sentimento di ospit
tuzione individualmente romana ; ma vi è stato pure fra gli scrittori tanto antichi che moderni, e fra questi il critico Casa
nza, le leggi che da allora in poi dovevano reggere il loro paese ; e tanto più essi si sottomisero a quelle, imperocchè un a
e. N’ ebbe il barbaro invidia ; e sè medesmo Bramando largitor d’ un tanto dono. Ospite suo lo volle ; e lui col ferro Assal
orse, origine alla superstiziosa venerazione degli egiziani. I pagani tanto di Roma, quanto di Grecia, avevano anch’essi cons
aca favolosa, abbandonare un paese, il cui suolo produceva una pianta tanto preziosa. 2556. Lotofagi. — Antichi popoli dell’A
vano, si persuasero di leggieri che quegli astri doppiamente visibili tanto alla loro vista fisica, quanto alla loro mente, f
eco σεληνη che in quella lingua rinchiude in sè stesso il significato tanto della Luna individualmente, quanto del mese a lei
gloria ; ma le pretese della più parte, sono così poco avvalorate, e tanto sospette, che cadono facilmente innanzi ad un ser
antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che furono tanto quella che questo favorevoli allo strenuo svilupp
iù rinomati scrittori sacri, onde riportare citazioni dirette, tratte tanto da quella. che da questi ; ma non consentendoci l
6 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
l’inumano costume d’immolargli vittime umane. Or di ciò la moglie fu tanto dolente che di due gemelli occultò il maschio ch’
mio quell’stinto nel fabbricare il mele, che le rende fra gli animali tanto ammirabili. Così allevato crebbe Giove in belliss
spfendere. Nel bel mezzo di essa era il capo della Gorgone, del quale tanto si valse uno de’ più celebrati figliuoli di Giove
Giove Ammòne avea questo re inteso, non potersi il regno liberaro da tanto gastigo se non avesse esposto alla balena la figl
, detta prima Pelasgia, ch’era quella parte del Peloponneso da’ poeti tanto decantata per l’inclinazione degli abitanti alla
nella Cirenaica, paese della Libia, e quello di Dodona, nell’Epiro ; tanto che negli antichi tempi niuna cosa rilevante s’im
all’Egitto, dalla Siria, dalla Cirenaica e da più altri paesi. Ed era tanto lo splendore di que’giuochi, che Pindaro(2) ebbe
se ha dato luogo alla coronazione de’poeti laureati, i quali erano in tanto onore nell’Italia e nella Germania. XXV. Icono
rator, Fulminans, Fulminator ; αστεροπητης. Così quegli altri epiteli tanto usati da Omero, νεφεληγερετα, nubium coactor, l’a
mo antepose la superba Cartagine, ov’erano le sue armi ed il cocchio, tanto che meditava farla donna e signora di tutte le al
econciliabile nemica e tentò ogni mezzo per vederne l’estrema rovina, tanto che non finì mai di perseguitare il pio Enea, mis
Troia, sino a porre fra le due eterne rivali Roma e Cartagine un odio tanto implacabile che la loro ostinata lotta non finì c
to, Laomedonte gli negò la figliuola ed i cavalli. Gli antichi ebbero tanto in orrore siffatta doppia perfidia del re Troiano
lo e da quelle ripetevano le sciagure de’ Troiani e de’ loro posteri, tanto che Virgilio(1) afferma che lo spergiuro di Laome
ad Elena che a tutta la Grecia fu sì funesta e per la quale si versò tanto sangue, e ne desidera la totale perdizione. Ed in
ità e solo aspirando al piacere della vendetta, va da Eolo, e sebbene tanto a lui superiore, non isdegna in atto supplichevol
costruire le navi. Minerva presedeva alla guerra ; ed Iside eziandio, tanto che lo scarafaggio che nella scrittura geroglific
III. Peplo. Panatenee. Erittonio. L’asta, lo scudo e l’elmo erano tanto proprii di Pallade, che per questi soli, nel temp
fato di Fetonte, alla riva dell’Eridano lo piangevano continuamente, tanto che furono convertite in alni o sia ontani, o in
r lui avesse voluto morire. Infermatosi a morte Admeto, Alceste l’amò tanto che per lui si offrì generosamente a perder la vi
ostro di Tiro, che chiamasi giacinto, nelle cui frondi, in memoria di tanto dolore volle scritte le greche lettere αι, αι, ah
luogo e di quelle cannucce fece la prima volta i pifferi ; di che fu tanto superbo che parlò in modo da paragonarsi ad un Nu
l guasto al suo campo da grandissima schiera di topi. Per allontanare tanto male placò con molti sacrificii l’ira di Apollo ;
chiamati ministri e quasi servi delle Muse. Esse amavano i begli ozii tanto amici alle lettere ed alla poesia soprattutto. L’
oscia le Muse sciolsero la lingua ad una dolcissima melodia, la quale tanto rallegrò la natura tutta, quanto il canto delle p
one furono le figliuole di Evippe trasformate in piche, la cui voce è tanto somigliante all’umana. Quindi cantò l’Alighieri :
rmiva, vinti dalla fame, ne uccisero alcuni. La quale cosa dispiacque tanto al Sole che pregò Giove a punir quell’oltraggio ;
ea tollerare i disagi di un’ età decrepita senza che potesse morire ; tanto che si dice la vecchiezza di Titone per una età m
esprimere il suo intento e renderlo visibile. Questa mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri di quel nume, qu
prega : Tu, Dea, tu della notte eterno lume, Tu regina de’boschi, in tanto rischio Ne porgi aita. Caro Ove vedesi dato all
no, vi scorse una bellezza, in cui traluceva un non so che di divino, tanto che se gli raccomandò fortemente. Di ciò risero q
si disordini delle orgie mossero Penteo a tal dispregio di Bacco ed a tanto sdegno per le sue feste, che a tutto potere cercò
ungolo da buoi inseguiva le nutrici di Bacco e ne faceva mal governo, tanto che furon costrette a gittare, fuggendo, i loro t
ute in gran furore, si davano da loro stesse la morte. Per rimedio di tanto male volle l’oracolo che gli Ateniesi punissero g
alle Muse, ed era famoso per le orgie che vi si celebravano di notte, tanto che Ovidio(3) il chiama monte fatto per le cose s
orreva per le strade, facendo balli e cento altre cose da forsennati, tanto che Orazio(4) grandi cose ci dice della forza del
te le lusinghe e che avea la virtù di rendere amabile chi lo portava, tanto che Luciano dice che Mercurio involò a Venere la
va l’origine da Giulio o Ascanio, fig. di Enea e nipote di Venere(1), tanto che nello stemma della famiglia Giulia vedeasi se
ma que’ generosi cittadini non vollero privarsi di un tesoro che avea tanto nobilitato la loro patria. Nell’Antologia greca(1
rmi che questi sacerdoti cantavano e che si attribuivano a Numa, eran tanto oscuri e composti di voci sì strane, che Quintili
rmete de’ Greci ed il Mercurio de’ Latini sono senza dubbio l’ Ermete tanto celebrato dagli Egiziani. In quanto poi all’origi
suoi buoi, ed in che modo Mercurio si schermì destramente dall’accusa tanto che Giove stesso ne rise, ed Apollo con lui strin
iffatto mezzo giunse a scoprire il rubatore delle sue pecore. Piacque tanto ad Autolico l’astuzia di Sisifo che volle dargli
curio anche dio della musica e della poesia, ed inventore della lira, tanto che Orazio (2) chiama Fauno custode degli uomini
cadia , ove a lui eran sacri il Menalo ed il Liceo , monti di Arcadia tanto celebrati da’ poeti. Orazio (8) per significare P
andai frettolosa in Sicilia presso l’isola Ortigia. Ma non potei far tanto che Alfeo, mutato in un fiume non mi seguisse, al
della vita ; di che fu lietissima quella famigliuola. E poscia l’amò tanto che volle con latte divino nutricarlo di giorno,
eau vivi(1). Mirabile opera di Vulcano fu pure la reggia del Sole con tanto sfoggio d’ingegno descritta da Ovidio(2) ; e la c
fra’quali sola Diana fu a bella posta trascurata. La Dea per fare di tanto oltraggio una vendetta degna di lei, fece uscire
menti e di uomini e così impediva la coltura de’ campi. A liberare da tanto flagello quelle contrade, Meleagro, già divenuto
nella statura ed in tutt’altro, e volendo Toante dar morte ad Oreste, tanto questi, che Pilade affermavano di essere Oreste,
ovvero, in lunga verginal veste discinta, cavalca una cerva. I poeti tanto al sole che alla luna assegnano il trono di oro ;
a, portò la famosa di lei cintura ad Admeta, fig. di Euristeo, ch’era tanto vaga di possederla. La decima fu quella d’impadro
a vecchiaia, co’due piedi e col bastone. Della quale spiegazione ebbe tanto dolore la Sfinge, che da uno scoglio si precipitò
decidere l’affare, venendo a singolar tenzone, la quale si eseguì con tanto furore che vi perirono entrambi ; e che fu sì irr
ui si bruciavano i loro cadaveri. E questa fu la prima guerra di Tebe tanto celebrata da’poeti ; ed i sette duci chiamaronsi
ssai celebre ne’tempi favolosi ed eroici. In essa era l’Olimpo, monte tanto famoso presso i poeti ; il Pelio, l’Ossa ed il Ne
; (percui i Tessali furon famosi pe’ veneficii e per le arti magiche, tanto che un venefico qualunque da Plauto(1) si chiama
ur troppo. Per quell’accecamento del figliuolo Nettuno sdegnato tenne tanto tempo l’accorto Ulisse lontano dalla patria, face
re di Tracia. Egli diede il nome agli Eumolpidi, sacerdoti Ateniesi, tanto celebri nell’antichità ; e fu uno de’quattro che
è un baratro profondissimo, porte di ferro e soglia di bronzo ; e che tanto è di sotto all’Orco, quanto la terra al cielo. Il
Titani, i quali vinti furon precipitati in quel caliginoso luogo, che tanto è lontano dalla terra, quanto questa dal cielo. E
lerati sì terribili rimorsi che toglievan loro ogni riposo, e visioni tanto spaventevoli che spesso facevan loro perdere il s
e implacabile ed inesorabile e quindi a’mortali odiosissimo ; e ciò è tanto vero, dice M. Dacier, che a lui solo fra tutti gl
7 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
llegj, è stato ricavato con sobrietà e giudizio dai migliori mitologi tanto Italiani, che oltramontani, e si è pensato di esc
e bizzarrìe sono tuttogiorno in moda fra noi, ed hanno un incantesimo tanto lusinghiero da farci ravvisare sempre in esse del
Ninfe si dilettavano delle cantilene di questo satiro, e lo piansero tanto , che colle di loro lagrime crebbe di molto il vol
e sopra di un piede una freccia avvelenata di Ercole, provò un dolore tanto sensibile che cercò in grazia agli Dei di poter m
mpio dell’onore senza passare per quello della virtù. L’allegoria era tanto bella, quanto istruiva, per insegnare agli uomini
a, perchè non li avesse sorpresi quando combattevano. Il delirio andò tanto innanzi, che immaginarono un Nume, che non abbiam
issero in una perfetta innocenza. Qual tempo fu detto l’età dell’oro, tanto decantala da’ poeti sotto il regno di Saturno. A
tà, poco profittando del consiglio del padre temerariamente s’innalzò tanto , che staccatesi le penne per l’ardore del Sole, c
ndiera bianca in vece della nera che ivi si trovava. Disgraziatamente tanto egli, che il piloto obbliarono questa promessa. E
ato a quel Dio, e sotto la custodia di un dragone terribile. Fu Marte tanto contento di questa offerta che promise immense ri
ro altresì gli augelli straordinarj del Lago Stimfalo in Arcadia. Era tanto numeroso il loro stuclo che oscurava l’aria. Avev
il famoso cinghiale di Erimanto che trasportò vivo sulle spalle. Era tanto grande, e terribile, che in vederlo ritornare Eur
le quali non poteva cader Troja. Le fiamme consumarono solamente quel tanto che aveva di mortale ; ma come figlio di Giove do
o di Troe, rapito da Tantalo. Ecco la terribile guerra, che interessò tanto tutta la Grecia contro di Troja. Agamennone fu il
incontrarono alla fine i due guerrieri, e insieme si azzuffarono. Era tanto fiera, ed ostinata la pugna, che gli stessi Numi
utta l’armata : ma questa volle che si dessero ad Ulisse. Ajace ne fu tanto indispettito, che giunse a massacrare una moltitu
lotta si separa, e sarebbe sicuramente perita, se Nettuno sorpreso da tanto tumulto che regnava nel suo impero, non fusse usc
domandar benanche una perpetua gioventù unita alla vecchiaja, divenne tanto debole, e scarno, che l’Aurora istessa per compas
ini di arena poteva stringere in mano sua. Il Nume la esaudì. Divenne tanto vecchia, che appena le restò la voce. Cefalo,
lio secondo re di Roma per ben governare. La morte di Numa le cagionò tanto dolore, che fu cangiata in una fontana. Arione
ssegnarono un posto nel cielo al Delfino, che aveva salvato un musico tanto ben veduto da Apollo, e dalle Muse. Anfione.
di Antiope regina di Tebe. Il suono della sua lira, e la sua voce era tanto dolce, che per sentirla gli corsero dietro le pie
al piano, che da principio ci abbiamo proposto : riserbandoci non per tanto di darne cammin facendo un’ idea, benchè superfic
ittà andò in fiamme. Le virtù, ed i buoni andamenti di Loth piacquero tanto a Dio, che fu esente dalla pioggia di fuoco che c
8 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
ta. Gl’ albori a questo Dio dedicati erano il faggio, e la quercia, e tanto era il rispetto per questi, che si giunse pure a
uce un bambino, che sebbene d’un origine si gentile fosse parto ; pur tanto terribile, e fiero addivenne, che il solo suo nom
on potè pertanto Apollo contenere il suo sdegno pel crudele fato d’un tanto figlio ; ma disperando di attaccare il potente uc
in tempii sacri ad altre Divinità ? Quale stupore se ne’ suoi tempii tanto era la compostezza de’ suoi adoratori, che anzicc
quali con special modo premeva il dovere di onorare questa Dea(1). Di tanto ci assicura Ovidio. Hic locus exiguus, qui susti
non le si dovea, che la sola colomba da essa teneramente amata,(1) e tanto si credeva affrontata se si fosse altrimenti prat
o immaturo impietosito aprì una sua coscia, e quivi l’inchiuse fino a tanto che giunto non fosse alla perfezione richiesta. T
ottenne nella Sicilia sotto il titolo di fecondatrice della terra, e tanto era il rispetto, che quel popole nudriva per essa
a evidentemente il vasto, ed universale suo governo ed impero ? Or se tanto seppero ideare i Gentili, che poi, dobbiamo noi d
misericordiam timorem Domini relinquit, siamo amici di si bella virtù tanto da Dio inculcata per essere così amici di colui,
pianto Scorrer si mira, come oggetto lieve. Spada infiammata alza di tanto in tanto, Dagli urli, e dal clamor gioia riceve,
correr si mira, come oggetto lieve. Spada infiammata alza di tanto in tanto , Dagli urli, e dal clamor gioia riceve, In ferreo
ietro Metastasio ? Egli con copia non più di seimila voci ha espresso tanto , ed ha toccato in tal modo il cuor dell’uomo, che
o Ma il flagel comun vedea Strepitava irato il vento Chè la greggia tanto amata Il ruscel non ha più varco Dal torrente v
 : ah Numi perchè Si la primiera sol Donato tal mercè ? Sarò che in tanto duol Misera ! oh Dio L’alma è feconda Son cos
all’alta torre il getta, E per donarti aita E il campo soddisfò ; A tanto ti serbai ? Così l’altrui vendetta Come non mor
metro, non già per adescare i giovani ad invaghirsene. Se per te a tanto son costretto, Quanta ubbidienza al cor mi costa
unque Curiazio, e tu spietato Mirar potesti gli ultimi momenti Di chi tanto amò : ed or di orgoglio armato I fasti ostendi ?
conosciuto empio attentato Tremon color con animo confuso, Nè ponno a tanto error trovar la scusa. Bruto esclama : Romani or
delle memorie antiche, volendo per vendetta satirizzare i Greci un di tanto esaltati scrisse Batriochomachia, ossia la battag
per più secoli della vera pastorale di Esiodo, e sebbene in tempi non tanto remoti sia stata trattata dalla gran penna del Sa
in sen di Dio, E come rammentare ogni suo pregio. Egli, che travagliò tanto nel mondo Perchè la navicella Non travïasse il di
la raddrizzò tra scoglio, e scoglio, Ed or dov’è il nocchiero Che con tanto sudore, e tanta cura L’umil nave guidò nel salso
rendi in lor discolpa il sangue mio. Dov’è dunque colui, che giunse a tanto  ? Così fini la vita ? Dov’è il gran difensor de’s
Chi ne darà più aita ? Ma perchè invidiar l’alta sua sorte ? Egli del tanto zelo Già trova il suo riposo in sen di Dio, E il
n questa specie di componimento, tutto che sappia, che i miei Sonetti tanto cedono a quei de Classici, quantum lenta solent i
9 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
i Orche ; e quanto meno ne conoscevano la struttura e gl’istinti, con tanto maggior sicurezza lavoravano di fantasia. Perciò
supposero che fossero animali carnivori che divorassero gli uomini e tanto più volentieri le donne ; e credettero che talvol
tre mal cauto al suo lavoro intende. « Da un amo all’altro l’àncora è tanto alta, « Che non v’arriva Orlando, se non salta. «
ire : « Ed or ne bagna il cielo, e il lume asconde « Del chiaro Sol : tanto le fa salire. « Rimbombano al rumor che intorno s
le lontane prode. « Fuor della grotta il vecchio Proteo, quando « Ode tanto rumor, sopra il mare esce ; « E visto entrare e u
si di aver creato animali marini e terrestri di dimensioni e di forze tanto più grandi e potenti di quelle dell’uomo, perchè
10 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
ate a decidere le liti anche dagli stranieri. Come poi in questo nome tanto del borgo di Atene quanto del tribunale vi entras
solsero ; e la parità dei voti fu tenuta per favorevole all’imputato, tanto più che per l’assoluzione era dato il voto di Min
s vigila ; sottintendendo in favore dei Romani ; i quali si credevano tanto da lui prediletti e così esclusivamente protetti
mbasciata fiorentina o toscana. Il nome di Marte si usa figuratamente tanto nella poesia latina quanto nella italiana per sig
alla parte di ponente, ove son più spessi i vapori dell’atmosfera ; e tanto più questo fenomeno si manifesta nel pianeta di M
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
apparire strani e irrazionali ed anche impossibili in una Divinità, e tanto più in un figlio di Giove e di Giunone. Ma poichè
ura e in scultura come un uomo robusto e con folta barba, ma non però tanto brutto quanto dicono i poeti ; e il difetto di es
e che ragionano ed hanno studiato una scienza o un’arte), non troverà tanto strano il racconto di Omero, che Vulcano avesse c
ei quali gli Antichi attribuirono la costruzione meccanica a Vulcano, tanto i mitologi quanto i poeti dissero più spropositi
dell’elettricità dinamica, o del galvanismo, nuovo ramo della fisica, tanto importante per le innumerevoli applicazioni che s
12 (1897) Mitologia classica illustrata
lta rupe dell’ Olimpo, sì che tutto l’ universo rimarrebbe penzoloni; tanto io sono più forte degli Dei e degli uomini ». In
lo Spavento; anche Eris, la contesa, erane inseparabile. Non ostante tanto impeto e furia, venne pero vinto in guerra da Ate
to avesse avvertito Numa che quanto si fosse conservato quello scudo, tanto avrebbe durato l’ impero di Roma. Numa, riconosci
nservarlo, ne fece fabbricare altri undici somigliantissimi a quello, tanto da non poteri distinguere. I dodici ancilia così
stituirgliele. Così vien fatto. Apollo poi udito Ermes sonar la lira, tanto se ne compiacque che, pur di averla, gli lasciò l
tempeste marine. Secondo una leggenda, erano cinque sorelle, le quali tanto piangevano per la morte di un loro fratello Iade
on solo in occasione di guerre ma anche nei certami ginnici e musici, tanto frequenti in antico. 2. Alla Niche dei Greci risp
’ Asia. Col tempo si mutò il concetto di lei; e divenne significativa tanto della prospera quanto dell’ avversa fortuna. Alla
a si crede sia stato Servio Tullio, quel re che era stato egli stesso tanto fortunato; egli edificò alla Dea col titolo di Fo
il sangue tebano,    Come mostrò una ed altra fiata, Atamante divenne tanto insano    Che veggendo la moglie con due figli   
i vide sola in un’ isola deserta, abbandonata da colui ch’ ella aveva tanto amato? Diè in ismanie, corse al lido per veder se
ne a lui quel che suoi avvenire tra gli uomini; quanto più era ricco, tanto più era avido di nuove ricchezze, e questa passio
entile usanza, per via della quale almeno un giorno dell’ anno quella tanto maltrattata classe d’ uomini aveva modo di diment
mente opera, anzi un elmo lo rende invisibile (donde il suo nome); ma tanto più è terribile la sua potenza. Ognuno che entra
Eroi, come si parlava di una religione dei morti; pero non mai più di tanto , salvo per quelli che per essere stati divinizzat
itore del fuoco, la quale oltre ad aver suggerito bei versi ad Esiodo tanto nella Teogonia quanto nell’ altro poema delle Ope
alle freccie di Apollo e Diana. I poveri genitori non sopravvissero a tanto dolore; Anfione si uccise da sè, Niobe impietrita
di Antiope; ma in iscambio uccise il proprio. Di che rimase afflitta tanto che la sua vita seguente fu tutta un piangere e l
ò a Plutone e Persefone lagnandosi della trascuratezza della moglie e tanto seppe fare e dire che gli fu consentito di tornar
norario che a mezzo, dicendo che l’ altra metà se la facesse dare dai tanto lodati Dei. Orbene celebrandosi poco dopo nel pal
rimaner soggetti pel decreto di Zeus tutti i Persidi, ed anche Eracle tanto più forte di lui. Non contenta di ciò, quando Era
di che si trattava, non dubitò promettere il decimo de’ suoi armenti, tanto era persuaso dell’ ineffettuabilità di un simile
e tramontante, puntò contro lui i suoi strali, onde Elios ammirato di tanto ardire gli lasciò l’ uso del suo battello d’ oro
mbarazzo. Ma questi, più scaltro di lui, lo pregò riassumesse il peso tanto almeno che egli si fosse fatto un cercine per non
dre Altea e l’ avevano avvisata che il figlio suo sarebbe vissuto sol tanto quanto stava per durare certo tizzone che in quel
della stirpe di Eolo il compito principale. Atamante stesso s’ accord tanto dei mali del suo paese che ne impazzi, e nella pa
la di Accio, sceneggiante la fuga dalla Colchide e la Medea di Ovidio tanto lodata dai contemporanei. È da menzionare in modo
so ai Greci. Allora cominciarono i lamenti e i pianti per la morte di tanto eroe; la madre Tetide e tutta la schiera delle Ne
consiglio di Atena decise la controversia in favore di Ulisse; di che tanto s’ accorò Aiace che impazzi e dopo aver commesso
nella direzione d’ Itaca. Alfine gli Dei si mossero a compassione di tanto dolore, e Zeus mande per mezzo di Ermes ordine a
cora il medio evo abbia conservate, trasformandole a modo suo, quelle tanto vivaci e tanto belle tradizioni. Opera immensa sa
vo abbia conservate, trasformandole a modo suo, quelle tanto vivaci e tanto belle tradizioni. Opera immensa sarebbe anche des
te nelle strette di quelle viscide e gelide spire. E di quel dolore è tanto più viva l’ impressione quanto si vede che il cor
13 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
a un tempio, e quanto più la vita guerriera teneva occupati i Romani, tanto più le credenze del politeismo signoreggiavano ne
uomo e affratellare tra loro le nazioni. Il Cristianesimo solo fu da tanto  : esso profittò dell’ordine e della pace fiorenti
guerra non saremmo idonei e pronti, anche ineguali di numero, noi che tanto volentieri ci lasciamo trucidare ? Se non che, se
ero il possesso di voi. Nondimeno, non riflettendo alla ricompensa di tanto ajuto a voi prestato, noi che siamo un genere di
va, servendo per allettamento ad abbracciare la nostra religione, che tanto più germoglia, quanto più da voi si miete, essend
i, sono restati abbarbagliati da una stessa luce di verità ! Ma forse tanto meno siamo reputati legittimi, o perchè non vi è
14 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
na ; le valli a Vallonia. Nè fu loro dato ritrovare una Segezia(3) di tanto potere, a cui una volta affidassero le biade ; ma
e per massime di filosofi. L’ambizione del parto ingegnoso portavali tanto appresso a loro numi, quanto l’ammirazione sopra
La morale, che di qui trassero accomodata alle passioni de’letterati tanto allettava con l’albagia, quanto appagava con l’ a
l mare, Tullio(2) lo vuole così detto a nando, dal nuotare ; ma ei va tanto poco soddisfatto di questa etimologia, che egli s
delle quali era nume Giunone, e perciò generati con amor nobile, che tanto ερος significa, che fu lo stesso che Imeneo : e g
degni, che le diedero i tempi appresso de’corrotti costumi, ha finora tanto travagliato i mitologi ». 35. Cerere — Fu tempo q
ore, era conceputa senza madre ; perciocchè la virtù ed il valore non tanto scendono con il sangue per lungo ordine, come dic
a’greci fu immeginata questa divinità, onde personificare il fuoco di tanto utile all’uomo, e può trarsene argomento dal temp
andava ignoto, nè il presente nè il passato, e che nulla allegrava di tanto lo augusto congresso degli Dei, quanto il melodio
esto mito vogliono, che Anteo fosse un mercante stabilito nella Libia tanto dovizioso, che a nessuno veniva il destro di inde
iare il terrore nel cuor di Ercole e prostrarlo. Ercole lo strinse di tanto che stava per soffocarlo, quando cangiossi in tor
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
fi, in quanto che non sono stati a contar sul globo tutte le fonti, e tanto meno tutti i boschi e boschetti, a cui pur presie
e disprezzava superbamente ogni persona. La Ninfa Eco se ne afflisse tanto , e si consumò talmente dal dolore, che di essa vi
specchio delle acque di una fonte, e che credendola una Ninfa stette tanto a guardarla che ivi morì di estenuazione e fu can
giovani e belle, erano anche generalmente buone e cortesi ; e perciò tanto nelle lingue antiche quanto nelle moderne, e spec
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131
ccola colonna. Il nome di Mercurio ha evidente relazione etimologica, tanto in latino quanto in italiano, con mercatura e con
che lira e così a loro imitazione i poeti italiani. Ad Apollo piacque tanto questo stromento e tanto se ne invogliò che Mercu
itazione i poeti italiani. Ad Apollo piacque tanto questo stromento e tanto se ne invogliò che Mercurio suo fratello glie ne
opoli selvaggi col canto e coll’uso dei giuochi ginnastici, esercizii tanto pregiati dagli Antichi160. Perciò il culto di Mer
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
li e le aurore boreali, ebbe poca fortuna ; nè i più celebri poeti, e tanto meno i pittori, la stimarono degna di essere imit
le Pai, che significano ferisci o figlio, e da queste parole trassero tanto i Greci quanto i Latini l’etimologia del nome di
l nome, aggiungendo che nell’esercizio dell’arte salutare faceva cure tanto prodigiose, che guariva tutti i malati e perfino
i cantò non Bacco, non Peana ; » e qui la voce Peana può significare tanto il nome di Apollo, quanto dell’inno che cantavasi
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
ove Altea partorì, e, gettato nel fuoco un ramo d’albero, dissero : «  tanto vivrai, o neonato, quanto durerà questo legno ; »
e « Negli occhi era ciascuna oscura e cava, « Pallida nella faccia e tanto scema « Che dall’ossa la pelle s’informava, comi
ato di essa dopo la morte, nulladimeno non sembra che Dante rimanesse tanto convinto quanto altra volta che Virgilio gli diss
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
lice mortale poteva divenire un Indigete Dio. La voce Eroi, divenuta tanto comune in verso e in prosa non solo nelle lingue
alore. Lo stesso Omero l’usa assai spesso in quest’ultimo significato tanto nell’Iliade quanto nell’Odissea ; e del pari si a
nell’Odissea ; e del pari si adopra comunemente nella lingua italiana tanto in verso quanto in prosa ; e si applica pur anco
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
oro e Iperènore. Anzi i nobili Tebani dei secoli successivi credevano tanto (o fingevano di credere) in così strana favola, c
ucciso da Cadmo58. Anche la trasformazione di Cadmo in serpente era tanto famigerata presso gli antichi Pagani che talvolta
el Canto xxv dell’ Inferno, detto appunto delle trasformazioni ; e fu tanto contento e sicuro egli stesso dell’opra sua, che
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
questi luoghi del suo culto i titoli di Citerèa, Pafia, Idalia ecc., tanto frequenti nei poeti classici latini e greci ; e q
Dante183. Del nome di Venere che le fu dato dai Latini, ed è divenuto tanto comune nelle lingue affini, Cicerone dà questa et
i matrimonii fatti per forza ed a contraggenio ; ma però si estesero tanto ad inventare aneddoti scandalosi su questo tema,
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
tori che avevano scritto contro gli Oracoli, per noi non è necessario tanto lusso di erudizione, tanta ricchezza di testimoni
anesimo cadde e seco trasse in ruina e in frantumi la pagana società, tanto illustre e potente finchè non disconobbe e non ca
pere è morta 292). 281. Ha la stessa etimologia la parola orazione, tanto che Cicerone dichiara : « Oracula ex eo ipso appe
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
rutalità cui produce l’abuso di questo liquore. Anzi per indicare non tanto la forza del vino che dà alla testa, quanto ancor
La qual voce Evoe fu adottata come esclamazione e nello stesso senso tanto dai poeti latini201) quanto ancora dagl’italiani,
ice Orazio invocandolo. 198. Che la parola corna in senso figurato, tanto in latino quanto in italiano, significhi più comu
24 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
ardori del Sole, tese pure contro, di lui il suo arco. Il Sole ammirò tanto coraggio, e lo regalò d’una tazza d’oro. Ercole l
approfittò del momento, in cui Menelao ebbe a trasferirsi in Creta, e tanto seppe piacere a quella Regina, che la medesima, a
urore, a cui erasi abbandonato, che per la vendetta fallita e derisa, tanto se ne cruciò, che preso nuovamente da brutale fer
si un feretro d’un’ intera armatura. Gli Ateniesi poi si dimostrarono tanto solleciti di tramandare a posteri la memoria d’Aj
se queglino erano veramente Numi(9). Que’di Elea consideravano Pelope tanto superiore agli altri Eroi, quanto lo era Giove re
Giove, e qualsisia altro Nume gli si fosse opposto, e che in pena di tanto ardire Giove lo avesse colpito con unò de’ suoi f
te, figlio di Autofono. Tideo, assistito da Pallade, se ne difese con tanto valore, che non lasciò vivi di coloro, se non Meo
più considerabili del popolo a concorrervi ; e le esortò, ond’elleno tanto si distinguessero colle virtù dalle Dame, quanto
ano una palla, perchè siccome questa, quanto più è percossa in terra, tanto più s’inalza ; così l’Umiltà viene esaltata a mis
urò ch’ei non volesse unirsi in matrimonio co’ quell’aura, ch’ eragli tanto cara. Cefalo allora comprese l’arcano, e procurò
a propria vita. Ha il ventre simile a quello dell’ idropico. A questo tanto più s’accresce la sete, quanto più beve ; non alt
uggine. La lunghezza del collo allude a Filostene Ercinio. Costui era tanto goloso, che desiderava d’avere il collo di gru, p
iglio : lo che dà a conoscere, che questa Dea esercita il suo dominio tanto sulla terra, che sul mare. Altri la dipingono ora
e ne caricò poscia le spalle, e portollo a Cigno. Questi, sorpreso di tanto coraggio, ma poco disposto a ricompensarnelo, gli
Ella gli offerì porzione de’suoi tesori, a patto, che volesse cederle tanto spazio di terreno, quanto ella ne avesse potuto m
f). Id. Iliad. l. 14. (g). Hom. Iliad. l. 11. (21). L’essere dopo tanto tempo i Greci rimasti trionfanti de’Greci si dove
Giove, e qualsisia altro Nume gli si fosse opposto, e che in pena di tanto ardire Giove lo avesse colpito con unò de’ suoi f
i danno per padre Milanione, re d’Arcadia(e). Era di bell’aspetto, nè tanto colle sue grazione maniere, quanto colla sua sagg
25 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
del tempo, e di piugevasi colla falce, e in atto di divorare i figli, tanto per alludere alle anzidette favole, quanto per es
va avvolti. I Titani vennero soggiogati e profondati nel Tartaro, che tanto , dic’ egli, s’ innabissa di sotto alla terra, qua
lgrado costretto ad accordarglielo. Ma non sapendo Factente guidarlo, tanto alla terra sì accostò che ne arse essa, ed il mar
are da morte a vita Ippolito tiglio di Teseo. Sdegnato però Giove che tanto potere ei si arrogasse, lo fulminò e Apollo, che
n luogo segreto il tizzone, che le Parche vi avean posto, dicendo che tanto sarebbe durata la vita di lui, quanto il tizzone,
io. Al suo nascere le Parche misero un tizzone sul fuoco, dicendo che tanto sarebbe durata la vita di lui, quanto il tizzone,
e il marito, approdata era non molto innanzi, e ottenuto dal re Jarba tanto di terra quanto ne potesse cingere con un cuojo d
cingere con un cuojo di bue, e tagliato questo in sottilissime liste, tanto spazio ne circondò, che potè fabbricarvi la città
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
rio, relativamente a questi primi Cristiani : « Vennermi poi parendo tanto santi, « Che quando Domizian li perseguette, « Se
liteismo stesso fu detto il Paganesimo ; il qual termine divenne poi, tanto in prosa quanto in poesia, più comune e più usato
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
nnumerevoli legioni delle aringhe. Pochi altri termini mitologici son tanto famigerati e comuni nelle lingue moderne, e speci
e usa tuttora è un avanzo dei secoli barbari, e fa una gran tara alla tanto vantata civiltà moderna. 55. Anche i poeti lati
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
erfetto, può egli essere un Dio ? Quegli antichi Romani per altro che tanto fecero maravigliare delle loro morali virtù gli s
suo modo e secondo le sue proprie passioni ; e lo spirito di vendetta tanto potente e feroce nei secoli barbari, ben poco per
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
a il sommo Poeta sullo stesso argomento, o indirettamente vi allude : tanto gli stava a cuore d’imprimer bene nella mente dei
peri eventi, quindi non le mancavano e immagini e tempii e adoratori, tanto in Grecia quanto in Italia, e in Roma stessa più
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
atura degli Dei dice che Tellùre non è altra Dea che la Terra40 ; che tanto i poeti quanto i prosatori latini usarono la paro
i luoghi ove era adorata. Le era particolare il titolo di Gran Madre, tanto in greco (megale meter,) quanto in latino (magna
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
gli uomini, il Dio benefico per eccellenza57. Questa significazione è tanto chiara ed evidente, che un dei nostri poeti ha de
t herba Jovi. » (Tib. i, 7, v. 24.) Questo titolo è divenuto in oggi tanto comune e familiare, che anche i giornalisti più p
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289
Fiumi Se i Mitologi ed i poeti inventarono le Divinità delle fonti, tanto più è presumibile che non avranno mancato d’immag
iovosi « Tempi il torrente, nel guadarlo, affoga. » Avremo da parlar tanto delle prodezze di Achille (invidiato dallo stesso
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
e, « Che non pensando alla comune madre, « Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante « Ch’io ne morii, come i Senesi sanno « E
significa trasformazione, come abbiamo spiegato altra volta, e di cui tanto avvien di parlare nella Mitologia, intenderà faci
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
dell’antico paganesimo. Il volgo però vi presta va pienissima fede, e tanto più allora quando in alcuni luoghi invalse l’uso
i seni, ecc. (Parad., C. xxiii, 25.) 144. Questa opinione divenne tanto comune che alcuni eruditi latinisti composero per
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
e le faccia fruttificare. Perciò gli Antichi avevano in proverbio che tanto sappiamo quanto teniamo a memoria 125 ; e Dante a
a : « Degli altri fia laudabile tacere, « Chè il tempo saria corto a tanto suono. » Ad Apollo avvenne ancora un caso oppost
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
e ; e se il matrimonio può convenire in generale a qualunque privato, tanto più conviene a un re, e specialmente a un re asso
ngue tebano, « Come mostrò già una ed altra fiata, « Atamante divenne tanto insano, « Che veggendo la moglie co’due figli « A
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
eguirmi senza temer fatica o disagio ; anzi anche il salire gli parrà tanto leggiero « Come a seconda giù l’andar per nave. 
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
rle soggette ; e con false immagini e miracolose, quanto più strane e tanto più credute dagl’ignoranti, li pascevano di vane
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
ro parola valeva come un giuramento, e la fiducia di cui godevano era tanto grande, e talmente sicura l’inviolabilità del lor
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
riori e per lo stesso Giove, come ci è accaduto di narrare più volte, tanto più è presumibile e conseguente per gli altri Dei
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
quella dei Greci e dei Romani, le cui classiche lingue e letterature tanto contribuirono e contribuiscono a dar pregio e vig
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
de, uscirono tutti i mali di questa Terra, l’espressione mitologica è tanto famigerata che odesi spesso dalla bocca di person
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
ogo stesso che in appresso fu il centro della nuova città di Romolo : tanto è vero che anche a tempo di Cicerone, com’egli af
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
di tutte le qualità o caratteri distintivi di qualunque essere creato tanto fisico, quanto morale o intellettuale12. Cicerone
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
enuto della perduta Proserpina. Questo mito del ratto di Proserpina è tanto amplificato ed abbellito di straordinarie fantasi
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
gran vano a volo. « Ma la possa maggior del padre eterno « Provvide a tanto mal ; serragli e tenebre « D’abissi e di caverne
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
llo scudo. E Numa ne fece costruire altri undici, non solo simili, ma tanto uguali che neppur l’artefice seppe in appresso di
48 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
ivi ed agli animali grossi ; quello di ostia agli animali di latte, e tanto alle eose animate ehe inanimate ; e l’olocausto e
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
re l’abilità di qualsivoglia architetto. La sua poetica descrizione è tanto chiara ed evidente che molti cultori delle arti b
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
molte e strane vicende. Una delle più impossibili ed incredibili era tanto famigerata, che la eternò nei suoi mirabili versi
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
che di nascosto pilucca l’uva a Bacco ebrio, gruppo di Michelangiolo, tanto lodato dal Vasari e dal Varchi13. Inoltre intorno
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
ha sul labbro, altro nel core. » 242. « Quando noi fummo fatti tanto avante, « Che al mio Maestro piacque di mostrarmi
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
e in bocca alle Mummie egiziane : il che dimostrò che Caronte non era tanto inesorabile quanto gli agenti delle tasse e i ris
54 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
così se ne afflisse che perdette al fine la sua primiera avvenenza, e tanto divenne furiosa, che divorava tutti i fantiulli,
o tempio fu sempre in grande venerazione ; e ne’ primi tempi si aveva tanto rispetto per esso, che niuno osava di porre mano
posteriori tempi in venerazione il tempio, là dedicato a quel Dio ; e tanto lo restò, che da Strabone e Pausania si sa aver s
statue (d). Per lo contrario non fuvi luogo, in cui questo Nume siasi tanto onorato, quanto in Roma, perchè questa lo risguar
, lo tagliò colla spada. Si credette allora avverato il vaticinio : e tanto più, perchè ciò venne çonfermato la notte stessa
atria, e andò a fabbricare una città nella Caria. Bibli allora pianse tanto , che divenne una fonte(a). (a). Job. Jacob. Hof
/ 54